Lui & Lei
SMS
di Pprossa
11.12.2024 |
1.907 |
5
"Immagino questa donna seduta alla sua postazione, nuda sotto la gonna..."
FLAVIAMi trovo dietro la porta di casa, pronta ad abbracciarlo. Il cuore mi batte forte nel petto, un misto di rabbia e un'altra emozione che mi rifiuto di nominare mi scorre nelle vene. Faccio un respiro profondo, cercando di calmare la tempesta dentro di me. L'aria fresca fa poco per placare il calore che mi sale alle guance. È solo una speranza, mi dico. Posso gestirla da brava moglie.
Prima che possa riflettere ancora, la porta si apre. Simone è lì, la sua figura imponente riempie la soglia. I suoi occhi blu si fissano nei miei e, per un momento, dimentico come si respira. Lui resta sorpreso nel vedermi. La mascella gli si irrigidisce, un muscolo pulsa sulla sua guancia. Mi faccio da parte, facendo entrare mio marito. Mi passa accanto, il suo profumo mi avvolge.
Chiudendo la porta sono invasa da mille dubbi. Perché è a casa in orario d'ufficio? Perché non parla? Un'idea maliziosa si forma nella mia mente.
Fa un passo verso di me. Ora siamo faccia a faccia, abbastanza vicini che posso vedere le sfumature dei suoi occhi. Fa un respiro profondo, il petto che si alza e si abbassa. Mi odio per aver esitato ad abbracciarlo quand'è entrato. Lui fa un altro passo verso di me, e io combatto l'impulso di indietreggiare. Una parte di me è euforica per averlo a casa, ma un'altra parte sta urlando che ho fatto un enorme errore. Faccio un passo verso di lui, inclinando la testa e guardandolo attraverso le ciglia. Rido dolcemente. Appoggio leggermente la mano sul suo braccio, sentendo il muscolo tendersi sotto il mio tocco.
SIMONE
Mia moglie mi sorride. Appoggia la sua mano sul mio braccio.
Un 'ora fa sono uscito dal mio ufficio teso, perplesso su cosa stesse succedendo. Mi ero aggiustato la cravatta mentre uscivo dalla mia stanza. il mio riflesso nelle porte lucide mi fissava con frustrazione a malapena celata. Il pensiero del messaggio appena letto mi aveva fatto ribollire il sangue. Un nuovo messaggio della Lei misteriosa: "Ti ho visto passare. Ho le mutandine bagnate e ti voglio dentro." È il sesto messaggio di questo genere che ricevo in tre giorni, e sto impazzendo per capire chi è l'autrice.
Sono entrato nell'ufficio affollato, i miei occhi avevano scansionato automaticamente la stanza in cerca di lei. Claudia si è girata verso di me. Poteva essere lei? Francesca si era alzata dalla sua postazione e mi era venuta incontro. Indossava una gonna che le sagoma i fianchi, corta il giusto per esaltare le sue gambe chilometriche. Ho girato lo sguardo su Patrizia. Le sue labbra urlavano la voglia che ha di cazzo. Maria, Lucia, Carla... Così rischiavo di impazzire. Mi ero fermato, bloccando Francesca, per fare velocemente ritorno nella mia stanza. Stravolto, mi ero buttato sulla poltrona, cercando di riflettere.
Chi mi manda questi messaggi è attratta da me, mi sono detto, allora perché non si rivela? Non ha senso!
Sono un uomo sposato. Non posso dire di non avere mai tradito mia moglie, se un bocconcino è delizioso, io non riesco a dire di no. Ricordo come mi stava guardando Francesca e come mi stava guardando Claudia. Dannazione, è il modo in cui tutte le donne in questo ufficio mi guardano: sono il loro capo, ma chi di loro scrive "il tuo profumo mi fa un effetto strano. Sono andata in bagno e ho tolto le mutandine."? Li leggo tutti. Immagino questa donna seduta alla sua postazione, nuda sotto la gonna. Ma chi di loro? Impazzisco. Intanto, lui cresce sotto i miei pantaloni. Ho bisogno di scaricarmi e in cinque minuti non ho molte alternative: Flavia.
FLAVIA
Mio marito sembra ancora più bello di prima, se è possibile. Non potevo sperare che mi rimanesse fedele mentre tutte quelle bellezze più giovani di me lo circondano. Lui è il sogno di ogni donna. Al liceo, all'Università, ora in quell'ufficio, il modo in cui le donne sbavano per lui non è mai cambiato. Io sono cambiata! Nel mio fisico non più giovane. Se avessi la possibilità, sarei una moglie migliore. Non mi sentirei come una merda, confrontandomi con quelle donne. Lo adoro, ma so che lui non mi darebbe quella possibilità. E perché dovrebbe? Può avere qualsiasi donna desideri. Io sono solamente sua moglie. La sua sguattera!
SIMONE
Flavia si lecca distrattamente le labbra mentre mi sorride. La vista mi manda fuori di testa. Sono così eccitato che riesco a malapena a pensare lucidamente. Voglio le sue labbra sul mio glande. Penserò che sia Lei degli SMS a succhiarmi.
"Va tutto bene, caro?" chiede, notando la mia distrazione. Annuisco, non fidandomi di parlare. Sorride maliziosamente, come se sapesse esattamente cosa mi sta facendo... chi sta interpretando. Sorrido anch'io. Sono completamente sotto l' incantesimo. Ho bisogno del suo incantesimo, anche se sarà la solita minestra riscaldata.
FLAVIA
È un momento meraviglioso. Il modo in cui mi guarda... Ha fame di me! Non mi sono mai sentita così amata, così apprezzata. Penso che potrebbe essere l'attimo giusto per dargli quello che non gli ho mai dato. Amo Simone, davvero. Ma a volte mi chiedo... è questo che l'amore dovrebbe far provare? Dare me stessa per avere mio marito per me? Perché mi tradisca una volta meno?
Lui mi guarda con i suoi occhi blu freddi: "Non resisto, Flavia. Ho bisogno che vai giù." Perché lo amo ancora? Non aiuta il fatto che sia così dannatamente sexy.
SIMONE
Chi di quelle ragazze è l'autrice di quei messaggi? Di chi sono le labbra che baciano il mio pene? Se chiudo gli occhi vedo quella lei inginocchiata per darmi piacere. La immagino in un abito nero aderente che le fascia ogni curva, scollato per deliziare i miei occhi col suo seno, i lunghi capelli scuri che le ricadono sulle spalle. È così bella che fa male guardarla. Le labbra si schiudono, la bocca calda lo accoglie. Immagino che... No! Apro gli occhi. Chino lo sguardo su mia moglie. Me lo succhia divinamente, come sempre. La verità è che ho cercato di riempire il vuoto che ha lasciato da quando non facciamo più sesso con una sfilata di donne belle e intercambiabili. Nessuna di loro è riuscita nemmeno lontanamente a farmi sentire come fa lei.
FLAVIA
Mi mancava. Il modo in cui si sente contro la mia bocca, il modo in cui il suo respiro si blocca quando lo prendo. Giro la lingua intorno alla testa, poi lo prendo ancora di più, incavo le guance mentre inizio a succhiarlo, la mia mano che pompa la base. Le sue dita si intrecciano nei miei capelli, tirando leggermente, guidando mentre muovo la testa su e giù, ma sono fuori allenamento, non riesco ad accoglierlo tutto come una volta.
Certe cose, una volta fatte, non si dimenticano più, ma non posso inventarmi prestazioni che richiedono una pratica quotidiana, ed io non avevo in bocca il cazzo di mio marito da più di sei mesi. Devo alzarmi, non ho le ginocchia di una ventenne.
Simone ha un colpo quando mi vede a due centimetri dal suo viso. I suoi occhi che mi percorrono lentamente dai piedi in sù. Sembra che mi abbia vista per la prima volta, come se non fossi stata io a succhiargli il cazzo sino ad ora.
"Wow", sussurra. "Sei sempre... incredibile." Sento un rossore salirmi alle guance. "Anche tu non sei niente male", rispondo, stringendogli il pisello con la mano.
I suoi occhi sono fissi su di me, un muscolo che pulsa nella sua mascella. Le sue labbra incontrano le mie. Mi spinge contro il muro, il suo corpo che preme forte contro il mio.
Mi gira, piegandomi, e sento le sue mani scivolare giù, sollevando il mio vestito e spostando da parte le mie mutandine. Le sue dita sfiorano la mia figa, sentendo quanto sono bagnata, e lascia un ringhio basso e approvante. Senza preavviso, mi penetra, riempiendomi completamente con una spinta decisa. Mi sbatte dentro, forte e veloce, il suo cazzo che affonda più profondamente ad ogni spinta, le mani che afferrano i miei fianchi con più forza, tirandomi indietro contro di lui.
Lo tira improvvisamente fuori. "Apri la bocca" mi comanda. Obbedisco, le labbra che si schiudono mentre lui si masturba, la mano che si muove veloce. Geme, i fianchi che sussultano, e poi viene, spruzzi caldi che colpiscono la mia lingua, le mie labbra, il mio viso.
Mi guarda, gli occhi pieni di soddisfazione, e si allontana mentre sto ancora ingoiando. Guarda il suo orologio: "È tardi! Faccio una doccia veloce e corro in ufficio." Ho perso!
SIMONE
Ho fatto la doccia. Mi sono asciugato gettando l'accappatoio sul pavimento, mi sono rivestito e sono tornato in ufficio.
Seduto alla mia scrivania, sento ancora il calore morbido del corpo di Flavia premuto contro il mio, ma la realtà ha il suo modo di intromettersi. Un bip! Sento formarsi un nodo di ansia nel mio stomaco mentre allungo una mano verso il telefono. Cosa succede adesso? Leggo il nuovo messaggio: "Stronzo! Quando servi non ci sei mai. Ero pronta per te e... guarda cosa ti sei perso."
Mi ha cercato! Ed io, coglione, sono andato da mia moglie!! Era pronta a scopare con me! Un nuovo bip. È un'immagine. Un culo in primo piano, un corpo piegato in avanti, due dita dentro la fica. Sul pavimento, un accappatoio bagnato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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