orge
Famiglia in vacanza nella villa in costa azzurra 3
di forrestsherman
13.05.2021 |
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"Suzette si tolse l’accappatoio, era in slip ridotti rosa e basta mostrando un po’ di pelo rosso ai lati delle cosce..."
Non ci volle molto a Elène per riuscire a coinvolgere Blanche. Passò dal bagno a prepararsi, spalmandosi con un olio profumato, come faceva quando doveva fare l’amore con le compagne al college, roba cara, inglese, di Harrods… Quando la sentì bussare, la ragazza aprì la porta e si trovò di fronte Elène completamente nuda e spalmata di olio, con la vagina completamente esposta e il clitoride gonfio come non ne aveva mai visti. Rimase interdetta e paralizzata. Anche Elène non riusciva a dire nulla. Aveva il cuore che batteva all’impazzata e un’eccitazione che la stava devastando. Blanche rimase talmente eccitata dalla visione che non poté fare a meno di avvicinarsi. Aveva sempre avuto un certo interesse per quella ragazza, non aveva osato pensare che come cameriera avventizia avrebbe potuto fare l’amore con la giovane ospite. Ma ed ora non poteva certo sprecare questa incredibile occasione. Chiuse la porta e la fece entrare nel suo letto, la fece stendere accanto, le si strinse addosso e iniziò a toccarla. In breve, stavano limonando. In breve, erano abbracciate e si toccavano le vagine. Dopo un paio di minuti cominciarono gli spasmi e le contrazioni, i loro gemiti divennero più forti. Blanche ansimava e scuoteva il bacino furiosamente mentre le dita esperte di Elène la sodomizzavano e la masturbavano freneticamente e venne improvvisamente urlando il suo piacere. Elena appena lei si riprese, si ritirò su e le porse il grembo stando in piedi sul letto e Blanche si inginocchiò si trovò con la faccia a qualche centimetro dalla fica di Elène che sembrava sporgersi invitandola a farla sua. Poi risalì con il volto il corpo di Elène fino al seno e rimase a contemplarlo per un po’. Poi salì verso la faccia e la baciò appassionatamente. Afferrò con le mani le piccole sode tette continuando a baciarla, a leccare e a succhiare i capezzoli che sembrava stessero per esploderle. Poi si fiondò sulla vagina e sul clitoride e porse a lei le sue stesse cose da leccare e baciare . Tutte e due leccavano e massaggiavano con una mano, e con quell’altra massaggiavano le grandi labbra e l’ano. Sia Blanche che Elène cominciarono a gemere e ad avere spasmi del ventre fortissimi e colavano di olio sudore e liquidi, ed Elène anche dai capezzoli, e continuarono a masturbarsi fino a che tutte e due esplosero in un orgasmo potentissimo spruzzandosi umori abbondanti sui rispettivi visi. Restarono abbracciate a rovescio ansimando, e poi a poco si svincolarono.
Blanche a questo punto prese il cellulare e le scattò delle foto, dei primi piani della vagina grondante, dei seni e dei capezzoli e qualche foto che riprendevano Elène in tutto il suo splendore e mentre lei ancora non riusciva a dire o fare niente, poi si impossessò anche di un paio di slip usati che giacevano a terra, sarebbe stato un dono per conquistare Oscar.
Elena le baciò ancora una volta il clitoride e le chiese di aiutarla ad alzarsi e, sussurandole “ci vediamo domani,” uscì e andò in camera sua. Blanche toccandosi la figa bagnata accennò un bacio con la bocca, e sperò che quella scena si sarebbe ripetuta spesso.
L’indomani Blanche avrebbe cercato il cellulare di Elène nella borsa che aveva appoggiato in camera sua, e chiamò il suo numero, salvò il numero di Elena associandoci una delle foto che le aveva scattato la sera prima.
Erano le tre di notte e finalmente sazia di orgasmi Elène dormì un sonno profondo abbracciata a Michelle.
Alla mattina Michelle le fece il muso, le disse “ va bene farsi scopare dal papà, che è un maschio, ma sai che mi fa incazzare che tu ti faccia masturbare da altre donne…la schiaffeggiò con violenza e Elène fece appena in tempo a chiudersi in bagno per non riceverne altre . Poi quando aprì lei era più calma. Le disse “ scusa, era una occasione troppo golosa godere con quella bionda normanna dolce e bianca, con quella vagina rosa e saporita, ma sai che io amo te, vieni qui cara.., e la baciò ardentemente.
Si rotolarono sul letto nude com’erano…non vedevano neppure Oscar che fotografava tutto arrampicato sul ciliegio di fianco alla stanza.
Elène era profumata ancora dall’olio messo la sera prima per conquistare Blanche e Michelle impazziva per quel profumo. Afferrò il vibratore e iniziò a trattare la fica di Elène con delicatezza , mentre questa le infilava un bite nella sua. Le ragazze non si trattenevano da gemere e mugolare, respirando forte … Michelle stava dicendo “ dai mettitelo dentro, piano …e l’altra “Ma fino a dove??? Oddio… Ho capito!!! sei impazzita??? Ma dai, ma no…” “ si dai fallo.. per favore? Puoi provare? Fallo per me, fa conto che sia un tampax. Su vai..vai ”Ecco , ora te lo accendo…, vedrai che sarai contenta...”
Premette il pulsate on sul piccolo telecomando. La pancia di Michelle saltò su sul letto e lei emise un guaito. “Capito adesso? ”
-“O madonna! Ma sei scema??? Ma perché non me l’hai detto? Vuoi farmi morire qui? Ma tu…”. Lei accese di nuovo. Michelle fu scossa nuovamente da un fremito, abbassò la testa, aprendo la bocca. -”Spegni! Spegni! Ti prego...”. Gridava “sottovoce”, a mezza bocca.
Il tramestio fu sentito da Leon che stava passando davanti alla porta, sembrava che litigassero, si sentì in dovere di bussare, chiedendo” Ragazze! Tutto bene? “ Non ebbe risposta ma senti la voce di Michelle che supplicava -“Elèneee… dammi quel telecomando ti prego. O spegni subito!”. Sul lato del telecomando c’era una rotellina: Elène la girò lentamente, tutta. Michelle emise un “UUUUUHHHHH” poi Elène spense, scoppiando a ridere. -“Stronza! Bastarda! Sei una deficiente! … Ti adoro, tesoro mio”.
Eugenio se ne stava andando, senza farsi vedere, molto eccitato ma rattristato delle piega che avevano preso le cose, quando arrivò Suzette, svegliata dai gridi delle ragazze, che disse ma cosa stanno facendo? E come mamma si sentì in diritto di entrare agitata nella stanza . Quel che vide la lasciò di sasso: vide sua figli aMichelle, dolce biondina a gambe larghe mentre la scura Elène le tratteneva un piccolo ovetto rosa dalla figa grondante di umori…e lei teneva un grosso vibratore ancora acceso che faceva rumore nella pancia di Elène in ginocchio sul letto, che colava liquidi copiosamente, e lei con la bocca aperta stravolta dal piacere che diceva “ ma poi devo stare ancora un’ora con questo coso dentro? Ma che ….scusa, ma…”. Poi le la ragazze videro i due che le guardavano alla porta. Leon notò che Elène non cercava neppure di toglierselo.. Era in grande imbarazzo, ma le piaceva da morire.
Le ragazze chiusero gli occhi come per scomparire alla vista della mamma e del patrigno, e questi chiusero la porta e si allontanarono.
Lei gli disse, tra poco viene ill massaggiatore, per fortuna, mi farà rilassare.
Leon andò a nuotare in piscina e intanto giunse Mario il massaggiatore romeno
Aziza aveva preparato il lettino per la sperando anche che si facesse fare altro. e aveva avvisato Oscar che si era messo in un angolo del giardino pronto a fotografare sua mamma che si faceva massaggiare, sperando anche che si facesse fare altro.
Suzette si tolse l’accappatoio, era in slip ridotti rosa e basta mostrando un po’ di pelo rosso ai lati delle cosce.
Pensava prima o poi mi faccio la totale come le ragazze, ma a Leon un po’ di pelo, piace… Disse scusi Mario, non ho fatto in tempo a depilarmi, lui disse in francese un po’ stentato “ no problem madame” ne vedo tante ..
La cosa curiosa è che vedo le donne rima ben vestite, a tutto punto, seducentemente sexy e … dopo poco, sono svestite, tra le mie mani e oltretutto mi pagano! “ E rideva!
Suzette si rilassava sul lettino da massaggi, pensando a come le ragazze erano esagerate nella continua ricerca di orgasmi. Come sarebbero arrivate alla sua età? E intanto, si godeva la musica diffusa dall'impianto.
Le disse “ signora Siucette, quando sono
entrato e l'ho trovata più bella del solito! “
Poi, mentre stendeva l'olio, dapprima sui polpacci, poi sulle cosce,
pensava alla sua bellezza, … era ipnotizzato dallo scorgere o immaginare l'unica cosa che era ancora nascosta dallo slip.
Solo dopo alcuni istanti lei si accorse che lui si dedicava a lei non come massaggiatore, ma come il migliore amante, con sensualità, dolcezza, calore e passione. Il tatto delicato, i punti sfiorati e l'abbandono di Suzette nelle sue mani, l'avevano segnata con una macchietta al centro dello slip…
Lui , incurante continuava con la stessa sensualità, per spostarsi ora sulle natiche dopo sulla schiena e sul collo; quella manovra è stata come accendere l'interruttore di una bomba ad orologeria!
Suzette, apparentemente era abbandonata sul lettino, ma in un attimo ha alzato la testa, chinando lateralmente il capo alla ricerca di quello che più desiderava e quindi con la mano sinistra afferrava la mia, ultimava lo spostamento del corpo, per ritrovarsi supina sul lettino, coi seni scoperti…un'altra manovra l'avvicinava al viso di Mario, e le mie mani guidate dalle sue, prima sui seni, poi lasciate libere di muoversi sul suo corpo, e le loro lingue intraprendevano una danza frenetica…
Mario interrompeva il bacio per assaggiare la pelle del collo, per
mordicchiarle le orecchie, poi ancora in bocca, più voglioso che mai!
Aziza guardava dallo spiraglio della porta toccandosi la figa tra le mutandine bagnate con le mani e vedeva Oscar che scattava innumerevoli foto.
L'eccitazione di Suzette era alle stelle, le mani ora correvano sui fianchi e ora sotto lo slip; lei era eccitata, felice di quello che provava, appagata… ma il bello doveva ancora arrivare
.
Assolutamente assorbito dalla pratica, perso e incantato da tanta passione Mario decideva di scostarle lo slip per poterla baciare intensamente…
Anche se non era la prima volta che Suzette sperimentava una pratica così esperta e piacevole ora si era intensamente animata,
contorcendosi di libidine, aprendo e chiudendo le gambe, con le mani gli premeva la testa sempre più profondamente…
Mario in un momento, si ero spostato per baciarle la bocca e lei aveva approfittato per accarezzargli i genitali, un gesto rapido
e lui glieli porgeva, al massimo dell'eccitazione; con dolcezza si avvicinava per baciarli; poco dopo lui decideva di spostarsi dal lettino per coricarsi a terra su un improvvisato materassino, dove continuava l'esplorazione e assaggio del suo corpo, adagiati di lato.
Suzette era eccitatissima, lo sguardo passionale e serio, di quella che è sconvolta dalla passione ma che sa cosa vuole, e come un
sacrosanto diritto ti fa capire che se ti fermi… ti uccide, senza concederti attenuanti!!!
Così decise di farlo scivolare con le spalle a terra, e si poneva a cavalcioni di lui e cominciava la parte clou del rapporto, dove a fatica Mario riusciva a trattenersi dalla esplosione….
A tratti i lunghi capelli rossi le scivolavano davanti, coprendole il volto e i seni; per aggiustarseli dietro, ruotava la testa e con la mano li scostava sulle spalle… approfittava di quel movimento per cercare sicuramente piaceri profondi diverse, mentre lui le accarezzavo i bellissimi seni, alzandosi anche per baciarli.
lei era follemente presa da questa storia, aveva il battito cardiaco
accelerato, sudorazione intensa, eccitazione incontrollabile…perdeva liquidi dai seni e dalla vulva
Infine lui esplose in un getto di liquido caldo che la riempì tutta e lei nell’orgasmo ululò come un lupo .
Anche Aziza con quattro dita dentro venne e anche Oscar si bagnò i jeans, già pregustando il momento in cui avrebbe rivisto le foto.
Intanto Leon avva deciso di fare uscire dalla loro camera le ragazze bussò e ricevette l’invito, Vieni papà, fa Michelle che si era ricomposta ed entrò. Disse – dai ragazze abbiamo sudato eh, stanotte? Dai facciamo la doccia?- e Michelle e Elàne dissero dai, però insieme!
Subito le donne si spogliarono e mentre si toglievano la lingerie da notte erano ancora più sexy; sembravano uscite da un film porno apposta per farlo arrapare. Il pisello di Leon ridivenne immediatamente duro.
Anche lui si tolse i pantaloncini e rimase solo con gli slip, e Blanche, che passava con la colazione, osservandolo e fece cenno alla brunetta Aziza. Le cameriere risero in maniera civettuola e sembrava lo stessero prendendo in giro.
Ma lui non aveva realmente capito cosa c'era sotto... ed entrò nel bagno con le ragazze e disse -Ragazze che state facendo? E Elène -Vediamo se sa fare bene il suo lavoro, quel bell'uccello che ti ritrovi tra le gambe..poi lui uscì a razzo dal bagno seguito da Michelle ancora con gli slip bagnati di doccia, si diressero nella loro stanza e si buttò sui materassi già sconvolti e sporchi di umoi corporei da quanto era successo di notte.
Elène uscì dal bagno coi capelli bagnati e con il reggiseno e gli slip e si sedette sul bordo del letto, lui era inginocchiato alle sue spalle e glielo stava slacciando; le tette di lei balzarono fuori e lui si affrettò ad accarezzarle con le mani.
Lei si tolse del tutto il pezzo di sopra del costume e cominciò a fare ondeggiare le sue tettine sotto le carezze di lui che poi la prese per un braccio e la attirò verso di se.
Intanto era abbracciato da dietro da Michelle con gli slip del due pezzi a metà bacino e mi mostrava il lato b quasi integralmente, e con una mano gli accarezzava la zona inguinale, pelosa.
Poi si girò, sottraendosi alle mani di Michelle e affondò la faccia all’inguine della Elène per leccare un pò ovunque.
Michelle si inginocchiò dietro con una capriola e tirò fuori dal suo costume a slip il suo pisello semirigido in mano e cominciò a leccarlo stando infilata tra loro due. Leon sussurrava -VAI, VAI! Mammamia quanto sei troia figlia mia!!
Lei si tolse il pene di bocca e con la saliva alla bocca gli : -Non hai ancora visto Elène all'opera, allora! Leon respirava forte quasi come se boccheggiasse ma non smetteva di leccare e Elène godeva di piacere. Nel frattempo Michelle si rigirò da dietro sul fianco di lui e raggiuse di nuovo il pisellone ormai di nuovo durissimo e lo iniziò a succhiare con più violenza e Leon vedevo che stava per non capire più nulla, tanto era eccitato.
Le cameriere stavano dalla finestra in disparte a guardare e si toccavano ognuna la sua figa.
Oscar era corso a quella finestra e stava di fianco alle cameriere che sorridevano, lasciando la mamma che finiva di bere lo sperma del massaggiatore e iniziò a fotografare il papà con la sorella e l’amica che facevano sesso insieme nella loro camera .
Leon si stese sul lettino e Michelle gli fu sopra e se lo cacciò in bocca e andava su e giù su e giù su e giù...e lui accompagnava la testa della figliastra e poi la prese per i capelli e iniziò a baciarla, e mentre le loro lingue si mescolavano. Intanto Elène si mise alla pecorina e lui si girò, scostò Michelle le infilo piano la punta e poi tutto il pisello. Per un po’ la spinse delicatamente e poi sempre più in modo violento mentre lei gemeva di piacere ma lui le teneva un mano sulla bocca per non fare pubblicità con i vicini .
Nel frattempo baciava Michelle e le faceva un ditalino.
Improvvisamente Michelle spinse via l'amica dal connubio e si mise il pene di Leon in bocca e con le labbra gli massaggiava la cappella. -Cosa credi, di potermi togliere il divertimento? Disse Elène sibilando e girandosi aprì le gambe e le dita di lui scivolarono un poco più in basso, proprio in mezzo allo spacco e si muovevano rapidamente su e giù nel bagnato. Lei si sdraiò, poi stando sempre sul bordo del letto fece inginocchiare lui e allargò completamente le gambe. La sua figa era aperta e pronta a ricevere piacere; quando la lingua toccò il clitoride un sospiro uscì dalle sue labbra, la schiena le si inarcò all'indietro e si abbandono al piacere e venne facendo uscire uno schizzo di pipì in bocca a Leon che aveva messo le mani sotto le natiche di lei e con la lingua la esplorava la figa in ogni angolo gustandola e succhiandola e lei gemeva sempre silenziosa ma più forte adesso e metteva una mano sulla testa di lui premendola al suo grembo inondato. Michelle con una mano tra le gambe, tornò all’assalto da dietro il lettino, stesa per terra e operando nel grembo di lui che leccava Elène.
Lui poi si sollevò e si sdraiò sul letto supino e Michelle gli fu subito sopra per infilarselo. Elène si era ruotata di 90 gradi ed ora era sdraiata stretta con la testa vicino ai piedi di lui e guardava Michelle andare piano su e giù in silenzio respirando profondamente.
Poi si tirò su e iniziò a baciare il seno di lei e lei la masturbava con la mano sinistra mentre con la destra toccava sotto di se il clitoride mente Leon stantuffava con le reni facendo cigolare il letto.
Lui si stava facendo scopare con gusto, ora la teneva per i fianchi, ora giocava da dietro con le sue tette che dondolavano ; il cazzo era lucido degli umori di lei, poi la prese e la fece stendere, volendo stare lui sopra; la penetrò lentamente facendo assaporare piano il suo cazzo duro alla sua figa vogliosa e quando fu tutto dentro i suoi movimenti si fecero più rapidi e decisi. Michelle si contorceva dal piacere, sotto la mano di lui e gemeva : “ Eugenio…papino..ti rubo alla mamma …stronza…teneva sto cazzo tutto per se…io scopo meglio….vengooo dai daiii…” Si teneva la figa aperta con le mani, voleva accoglierlo al meglio, 'sto per venire' sto per venireeee…non maiii…gridò, colpita dall'orgasmo raggomitolandosi tutta intorno al suo sesso e scuotendosi, comprimendo con le mani la sua natura gonfia…mi scappa..mi scappa….non devoooo ohhhh.n oooo..pisciooooooo.e si fece scappare un fiotto di liquido…
Tutti furono impietriti da quell’orgasmo, per alcuni minuti…poi Michelle , ripresasi, si girò e spinse al suo posto Elène ma girata in modo da offrire la stretta e liscia schiena a Leon , che la leccò per un pò prima di spingere il cazzo nella vagina e nuovi gemiti uscirono dalle labbra di lei e più forti ansimi dal petto di lui.
Michelle si era messa davanti a Elène che era mossa avanti e indietro da lui e aveva aperto le cosce, cosicchè Elène poteva leccare la figa di lei e succhia, succhia e ad un certo punto la voce di Michelle che diceva che stava per venire.
-Vengo, sto per venire di nuovoooo! vengo vengo non smettere toccami bello bello vengoo-o-o-o—oo-oo—e stringeva le cosce tanto che in poco tempo avrebbe soffocato Elène , che invece con un gesto fulmineo si tolse il pene di Leon dalla fighetta e lo avvicinò alla bocca all’amica e comincio a masturbarlo, e le voci di tutte e due le donne lo invitavano a sborrare e finchè venne nella bocca aperta della figliastra…mentre lei, Elène lo leccava sulle le palle e la cappella ormai bianca come un cornetto algida. Michelle disse “ papi ecco che sapore hai…buono….senti Elène e limonò Elène passandole il sapore del patrigno con la lingua.
Leon mugolava un po’ forte di piacere, Elène si liberò si inarcò con la testa in su mentre Leon era tornato a colpirla in profondità e finì la sua eiaculazione dentro a lei che ululava, prima che Leon le tappasse la bocca con le mani.
Poi tutti si fermarono ansimando e non parlavano. Solo si sentiva il letto che scricchiolava appena, i respiri che andavano calmandosi.
Erano ormai le 11 quando Suzette, ripresasi dal massaggio e non vedendo nessuno in giro per la casa era preoccupata che fosse successo qualcosa o fossero uscite senza di lei in paese e chiamò a gran voce “LEON!” girando per le stanze, finchè entrò agitata nella stanza delle ragazze e…” ragazze, avete visto Eugenio? Sono preoccupat…ohhhhh” e nella penombra vide lui che respirava forte appoggiato al sedere di sua figlia e abbracciato a Elène che si era addormentata con la mano di lui appoggiata al suo pube..e un odore di umanità..sesso..corpi... dalla stanza usciva un odore indescrivibile, che pareva lontanamente di pesce…
Restò impietrita, sconvolta…tornò nella sua camera e si chiuse dentro, quasi svenne, si sentì mancare il respiro, ripenso' a quello che aveva visto… si era verificato quello che aveva sempre temuto…forse la legge di attrazione era scattata in negativo….sua figlia, competitiva con lei su tutto, ora era riuscita a sottrarre il marito …e lui si era dato a lei con la complicità della amichetta puttana.
Piangeva e nello stesso tempo il cervello sconvolto sovrapponeva immagini e sensazioni orgiastiche, ricordi, passioni…e lui la faceva si eccitare e sentire il bisogno di toccarsi e provocarsi un orgasmo drammatico stringendo le gambe mentre le dita riempivano il suo sesso bagnato.
Poi cercò di calmarsi …fece lunghi respiri…in 10 minuti fu più calma e le forse rabbia e desiderio di vendetta su sua figlia e
su di lui iniziarono a prendere il sopravvento sull’ansia…
Prese una decisione, si alzò e buttò in una valigetta un pò di vestiti e di biancheria e …
pensò di scappare, di andarsene da quella incredibile situazione morbosa, ma fu fermata dalla signora Hispano, un amica con cui aveva condiviso notti di sesso, e non voleva fare venire fuori uno scandalo, cosa avrebbe pensato il vicinato, dopotutto erano un famiglia per bene, tra le più in vista nella cittadina.
Lei la trovò sulla soglia del cancello . Le chiese “parti?” lei guardò la valigia, disse “ noo, devo andare in tintoria con tanta roba invernale…”
Sai, disse July Hispano , sono qui gli Zakkis, sai George con quella bella croata, sexy, Giuliette, e Marc mi ha detto , perché non venite, volevamo passare una sera insieme… come ai vecchi tempi, le strizzò l’occhio..ti ricordi…? potete domani ? Suzette disse penso di si, non mi risulta che abbiamo altri impegni e le sorrise, leccandosi le labbra.
July disse, per favore se venite potere portare anche le vostre domestiche per aiutarmi, sai, siamo tanti e io ho solo la Grace ad ore .
Suzette disse, certo ci mettiamo d’accordo domani. Tornò indietro e dato cahe non vedeva nessuno in giro ando in cucina e trovò le cameriere, disse loro, ragazze, dopodomani gli Hispano danno un ricevimento cui siamo invitati, sapete, come l’anno scorso, e strizzò l’occhio. Voi verrete e ci aiuterete.
Aziza si ricordava che l’anno precedente la festa poi era finita con un bella orgia di gruppo al bordo piscina e poi lo raccontò a Blanche che sorrise.
Suzette poi disse, “ora ho mal di testa e vado in camera, tu Blanche, per favore sveglia Oscar che forse dorme ancora.”
Aziza, che sapeva delle attività fotografiche mattutine del ragazzo sorrise , ma Blanche disse “ oui madame” .
Suzette si versò 10 gocce di EN e andò in camera sua, d’altra pare era nuvolo, i tre fornicatori dormivano e non c’era senso stare in giro con l’ansia e la disperazione che la prendeva.
Blanche disse ad Aziza, “dai che forse è il mio momento ! “ e le sorrise e andò alla camera di Oscar,.camminòi silenziosamente nel corridoio, avvolta solo da una corta vestaglietta di raso e con la minigonna leggera e, giunta davanti alla camera di Oscar percepì il suo respiro affannoso e un impercettibile cigolio del letto. Bussò e lui rispose con un grugnito, lei si abbassò lasciando che lentamente il tessuto le scoprisse le natiche mentre spiava dal buco della serratura. I suoi occhi si adattarono immediatamente alla flebile luce che illuminava la stanza intanto che l'aria fresca della mattina accarezzava il suo sesso coperto solo dal velo delle mutandine di organza.
Il ragazzo era privo dei vestiti, sdraiato sulle coperte di lino, il suo giovane corpo muscoloso risaltava illuminato dalla debole luce del tablet che aveva in mano, la cui luce fredda metteva in risalto un espressione perversa dipinta sul viso stravolto dall'orgasmo che stava per arrivare.
Si stava masturbando con indosso gli slip un po’ scuciti che aveva rubato a Elène due giorni e guardando le foto che aveva scattato a tutti i componenti della famiglia e alle cameriere , oltre che alle bagnanti in spiaggia il giorno prima al mare.
Dato che il letto era in posizione tale che lo schermo era verso la porta, lei vide che l’aveva ritratta anche lei mentre usciva dalla piscina di casa con il costume bianco appiccicato al suo corpo chiaro, i seni praticamente nudi, con i capezzoli oscenamente inturgiditi dal freddo dell'acqua
Bussò ancora e lui disse “chi è?”, “sono Blanche, signorino”, lui disse vieni, stavo proprio guardando un tua foto…lei entrò e rimase immobile davanti a lui mentre i suoi occhi gustavano ogni particolare del suo corpo.
Gli poggiò sul ventre le mutandine che aveva rubato a Elène e lui le prese e aspirò quel profumo di olio misto a donna in calore.
La guardava sotto la vestaglietta da cameriera slacciandole con gli occhi i laccetti ai lati della mutandina che si stava scurendo al centro perché lei si stava bagnando e mentre accarezzava in modo malizioso il suo sesso ben visibile in trasparenza.
Sentimenti diversi le scivolavano addosso, da un certo punto di vista la cosa la turbava, ma non poteva resistere a quell’attrazione che ormai per lei stava diventando una droga. Stuzzicarlo e farsi spiare in situazioni sempre più scabrose gratificava il suo esibizionismo di umile ragazza e la voglia di essere desiderata. Lei non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua mano che percorreva un membro lunghissimo e rigido con le eleganti dita che ormai erano già quelle di un uomo, e mentre lui odorava il regalo che aveva ricevuto.
Era ipnotizzata nel vedere quanto fosse forte il suo desiderio per il suo corpo e come sarebbe stato bello che quel bastone fosse nel suo grembo, avanti e indietro…ma occorreva tempo, il ragazzo non era pronto…la scommessa doveva attendere , ma solo il pensiero di essere un dì traforata da quel coso che usciva di sbieco dagli slip neri rotti di fianco la indusse a passare le dita lungo l'interno delle cosce fino ad arrivare a sentire quanto si stava bagnando.
Lo vide mentre lui raggiunse l'orgasmo, inarcare la schiena e con schizzi copiosi sporcare letto e parquet senza nessun riguardo, pareva non finire mai. Oscar si riversò sul letto con il seme che gli colava sugli addominali gettando per terra le mutandine che aveva odorato e togliendosi gli slip del costume, con cui si pulì l’addome.
La consapevolezza che comunque quel disastro lo avrebbe dovuto pulire lei, magari davanti ai suoi occhi mentre la guardava fingendo di studiare, diede a Blanche una scossa tra le cosce che dovette calmare con il pollice e l'indice che nervosamente iniziarono a lavorare sul suo clitoride con un gemito e dissi, scusi, signorino, posso usare il bagno, mi scappa…
Lui si voltò stupito , disse certo, cara, e lei si ricompose e velocemente andò verso il bagno attiguo .
Aveva il fiato corto, entrò senza chiudere a chiave, mi sedette sul water con la vestaglietta aperta, si tirò giù le mutandine, con il sesso gonfio e fradicio di umori ben esposto, introdusse le dita nella sua vulva e pensando al cazzo di Oscar e le mosse velocemente tanto da produrre un rumore come di ruscello, sentendo il quale si produsse un intenso orgasmo, e sapeva che lui la guardava , sospirò con grandi aspirazioni ed espirazioni e il suo corpo fu scosso da tremiti e convulsioni.
Poi si fermò, si alzò e si rimise le mutandine fradice di umori, ma si risedette sul water in attesa.
Aspettò pochi istanti, sapeva che Oscar sarebbe entrato. Sentii spiraglio delle porta da cui lui l’aveva guardata allargarsi , allargò bene mettendo il busto indietro in modo che lui vedesse sotto cosa succedeva, e socchiuse gli occhi, lasciando che un rivolo di urina iniziasse a zampillare attraverso la sottile lycra bianca.
. "O mio dio scusa Blanche..." disse Oscar. Si ritrovarono fermi in una bolla di tempo e sensazioni che ci si cristallizzarono addosso, lui imbambolato con la maniglia in mano ed il pene semi erezione, che sgocciolava coperto solo dalle mutandine di Elène e dai suoi boxer usati a mo' di straccio, lei, la servetta, indifesa, nuda e vulnerabile, esposta in modo osceno mentre non smetteva di urinargli davanti attraverso il uso slip.
"No mi scusi lei Oscar non ho chiuso, sono stata una stupida...me ne vado subito..." Si alzò, si tolse le mutandine bagnate, si asciugò tra le gambe con la carta, come se lui non ci fosse stato, poi si alzò rassettandosi la vestaglietta e passandogli di fianco strusciando il raso sulla sua pelle nuda.
Palpabile nell'aria percepiva il suo imbarazzo e la sua eccitazione, quello che avevo fatto era pericoloso osceno e perverso, ma si sentivo viva ed eccitata come non le era mai capitato prima. Stimolare quel ragazzo ad avere un rapporto carnale era la scommessa fatta con Azizia, che diceva : ”oh quello non è come suo padre, è un segaiolo, se gli fai vedere la figa vera gli smoscia, viene solo guardando le foto, sentendosi protetto nella sua stanzetta.
Blanche sorridendo disse " Signorino, le lascio queste oer dopo, le sue le dia a me che le metto nel cesto della biancheria sporca...ora si può fare una doccia intanto io vado a sistemare la sua camera, lascerò la porta accostata, così se desidera potrai guardarmi mentre lo faccio..."
Rimase con in pugno le mutandine tutte gocciolanti delle pipì di lei, mentre lei sentì sotto le dita la viscosa consistenza del seme maschile mentre gli prendeva i boxer sborrati dalle mani, ci intinse le dita e mentre uscì dalla stanza non potè fare a meno di sfregarseli tra le cosce.
Mentre toglieva le lenzuola bagnate sentiva i suoi occhi fissarmi dall'oscurita, sicuramente la vestaglietta mentre si muoveva gli regalava scorci del suo seno, forse anche la vista di quei capezzoli che le si erano induriti all'idea di sapere che la stesse spiando nudo nell'ombra.
Si misi a carponi, dandogli le spalle di proposito mentre le mie mani si muovevano energiche sul parquet scuro, su cui risaltavano le perle di latte che lui aveva schizzato.
La vestaglia le si era alzata fino alle reni, dietro di lei sentì il rumore dello zoom che metteva a fuoco il suo sedere rimasto completamente nudo coi glutei bianchi da normanna, e si bloccò in quella posizione come una animale sorpreso dalle luci su di una strada di notte, smise persino di fiatare e spinse in fuori le natiche divaricando le gambe per fagli vedere anche il resto, la vulva gonfia e gocciolante.
Immaginò la sua mano che si muoveva freneticamente avvolta nell'oscurità e si sentì terribilmente eccitata, percependo il suo desiderio palpitante darle fuoco alla carne, si alzò fissando il nulla dietro la porta, si avvicinai al pomo della testiera del letto dove una macchia di liquido pastoso si era fermata come una perversa guarnizione alla crema su di un bignè.
Aveva bisogno di provare qualcosa di forte ed osceno, una cosa che lo avrebbe costretto a eiaculare ancora per lei.
La cintura della vestaglia ormai penzolava lungo i suoi fianchi ed i miei seni turgidi si offrivano agli scatti che si susseguivano frenetici.
Lentamente, senza smettere di fissare la macchina fece scomparire tra le labbra il piccolo pomo di ferro battuto, quando dopo due o tre languidi affondi uscì dalla bocca della sborrata che lo ricopriva non vi era più alcuna traccia.
Sentii un rantolo provenire dall'oscurità, passò la lingua sulle sue labbra e sorrise.
"C’è quasi quasi signorino Oscar ? Dai… ancora pochi colpi..." Lui le rispose con un grugnito ancora più strozzato, la macchina la stava riprendendo ancora, ne era certa, appoggiò la vulva coi pelini chiari con studiata lentezza il pomo di ferro battuto tra le labbra, sentiva il suo freddo morderle il clitoride ma era talmente bagnata che le scivolò dentro senza alcuna fatica. "Signorino, ora guardi come lo pulisco bene..." Si muoveva con una volgarità assoluta, gustandosi la sensazione di avere in suo totale potere quel giovane uomo, mentre mi scopavo del freddo metallo lentamente davanti a lui.
Senza preavviso dall'ombra vide arrivare schizzi densi e bianchissimi, sapeva non avrebbe potuto resistere a lungo, lo vide controluce appoggiarsi con il fiato corto tenendosi in mano il membro nudo, allo stipite della porta e rivelandole il suo corpo ancora bagnato dopo la doccia e mentre usciva lo vide avvinarsi alla testiera del letto e leccare gli umori di lei che erano rimasti sul pomello con cui lei si era scopata,
Disse “ a presto, signorino” e tornò in cucina sentendo i suoi fluidi che le colavano tra le cosce.
Poi raccontò tutto ad Aziza, che le chiese “ma l’hai scopato ? hai vinto la scomessa? “ e lei disse “ eh, non ancora, l’ho solo fatto sborrare mentre io mi scopavo la sfera del letto…ma vedrai che ce la farò!”
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