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Prime Esperienze

Isabella, cuginetta di campagna ep.002- l'incontro amoroso


di forrestsherman
18.02.2015    |    19.205    |    2 9.8
"Scattai 24 foto, poi cambiai la pellicola..."
Quel giorno non andammo in bici insieme, io andai con mia mamma a trovare i nonni in un paese vicino. Alle 5 ero di ritorno e bussai alla sua camera. Aprii e la vidi, pensavo che fosse innamorata di me...per me, non conoscevo ancora le donne…sarebbe stata la prima esperienza Isabella in camera sua con una sottoveste di nylon rosa...il cazzo mi tornò in piena erezione. Le andai dietro mentre lei in piedi sistemava il vestito nel guardaroba. Le misi le mani sui fianchi e le baciai il collo dolcemente. Lei tirò indietro la testa, e con una mano mi accarezzò i capelli. Si girò verso di me e ci baciammo con passione. Scesi a succhiarle un capezzolo mentre con una mano le palpavo l’altra tetta. Lei cominciò ad ansimare, e socchiuse gli occhi dal piacere. Con una mano scesi e sentii che aveva la fighetta boscosa già gocciolante di umori. Lei aprì un po’ le gambe e inarcò la schiena permettendomi di andare a leccargliela, appoggiandosi con le mani sulla mia testa. Le infilai la lingua dentro la vagina, leccandogliela per bene. Continuava ad ansimare e si infilò un dito in bocca, succhiandolo. –uhmmm… sì dai… non fermarti … ahh sì…- Iniziò a fremere sempre più forte, e quando capii che stava per venire mi fermai. La baciai, e sentii che era eccitatissima. Lei andò a palparmi e sentì che ero in pena erezione. –Sei eccitato eh? …aspetta…..non è il momento ..dissi “ ti prego ti prego..lei disse..no, siamo cugini.. vorrei…fare l’amore ma...ma ora no, stammi a sentire …” Mi raccontò che era innamorata del Dario. Ma che i suoi non volevano che lo vedesse perché lo consideravano di ceto inferiore, anche se era geometra e figlio di un geometra, loro si consideravano di più perchè avevano un piccola azienda. Allora lei disse che lui la faceva impazzire e se l’aiutavo a combinare con lui un incontro mi avrebbe ricompensato, disse “ ti darò la mia..eh..ti darà un premio..ti piacerà tanto...!” Non sapevo cosa dire, tra la delusione di non essere io l’oggetto delle sue voglie e l’eccitazione di poter combinare qualcosa che avrebbe potuto essere eccitante, magari guardala mentre…poi..il premio...la ..forse intendeva di darmi cosa..non certo la figa..eravamo cugini, dopotutto ..mah...!
Al risveglio iniziai a pensare seriamente a come mettere in atto un piano che mi permettesse di avere qualcosa a che fare con quello schianto di ragazza , anche se era cugina...o ricevere lo stesso trattamento o anche meglio.
Elaborai rapidamente un piano, sapevo che c’era un villa un po’ “delabree” di proprietà di mio zio, completamente arredata dentro ma chiusa e non usata dai proprietari che avevano altre mete. Sapevo, per esservi entrato, che la porta del retro era chiusa solo con un fil di ferro dal dentro e che tirandola e avendo una cesoia si poteva facilmente tagliarlo ed entrare.
Feci un sopralluogo ed in effetti era perfetta, isolata nella campagna, con una strada sterrata e senza alcun vicino curioso. Entrai dopo aver tagliato la chiusura e mi aggirai in tutte le camere fino alla torretta. La camera ideale era quella da letto con un grande letto di una volta con i pagliericci coperti da un lenzuolo. Esaminai attentamente tutto, la cosa si poteva fare, convocare li Dario e Isabella e poi vedere cosa succedeva. Ma vedereprprio si, non glielo avei detto, ma non volevo solo fare da chaperon. Ero immorbosito per le ragioni dette e avrei voluto con piacere assistere alla rappresentazione che stavo organizzando. Controllai la serratura ma non dava visuale sul letto, cercai e poi trovai la soluzione nel senso che la parete antistante il letto confinava con la prima parte della scala per la torretta. Ad un certo un gradino, spostando la lastra, si poteva vedere quello che succedeva nella camera, me l’aveva fatto vedere mio cugino ed era da dove mia zia spiava mio zio quando stava a letto con le sue zoccole tedesche .
Con una cazzuola da muratore cercai di allargare il taglio tra due mattoni e l’intonaco e con un bella ora di lavoro avevo un perfetta feritoia tipo quelle dei bunker da guerra. dal letto non si vedeva nulla perché sembrava solo un’ombra del fregio. Ombra, ma con che luce? dipendeva dall’ora in cui avrei organizzato l’incontro. E poi volevo anche fare delle foto...da usare poi da solo...di notte, quano lei sareppe partita.
Ora occorreva mettere in contatto la coppia. Sapevo che Dario andava sempre al bar di fronte alla chiesa a bere il caffè, lo conoscevo e lui mi rispettava in quanto cugino della ragazza che gli piaceva. Disse cosa vuoi? “Un ghiacciolo..al lampone” grazie, e mentre lo succhiavo dissi con noncuranza Isabella vorrebbe vederti e lui subito diventò attento…prese una reclame della festa del paese vicino che dietro era bianco e scrisse qualcosa lo piegò e me lo diede da recapitare a chi di dovere. Quando tornai con il bigliettino la trovai in casa che studiava qualcosa, glielo diedi e lei disse Domani? Alle 2? Alla Pozzolina? Come hai fatto? “lo so io, stai tranquilla..” dissi che lui l’avrebbe attesa per un’ora. Lì si mangiava alle 12.30 e quindi appena finito alle 13.15 la vidi partire con la bicicletta, da sopra sentii lei nellacasa sotto che disse alla zia, sua mamma “vado a fare un giro, torno fra due ore”. Io sapevo dove andava e le diedi un quarto d’ora di vantaggio e quasi la raggiunsi sula salita verso quella villa, ma lei non mi notò. Quando giunse e fu entrata secondo le mie precise istruzioni io nascosi la bici nei cespugli e quatto quatto entrai senza far rumore e mi portai al posto di osservazione sulla scaletta della torretta. Io ero appostato nelle scale della torretta dove sapevo che prima o poi i due piccioncini sarebbero arrivati, era il posto più comodo per fare sesso.Per una premonizione avevo portato una macchinetta kodak Instamatic, senza zoom, ma daceva foto discrete a quella distanza, pensavo poi di usarle per godere anch’io di quello che stavano per fare, i piccioncini. Infatti loro si erano trovati, non avevano molta dimestichezza tra loro nonostante i vari furtivi incontri che erano riusciti a procurarsi, sfuggendo lei al controllo dei genitori. Ma questa volta l’ambiente era favorevole ad un incontro completo d’amore. Infatti li sentivo aggirarsi per la casa, commentando l’arredamento o la vista dalle finestre e anche penso per sincerarsi di essere veramente soli. Sperai che non volessero salire in torretta, ma nel caso sapevo come nascondermi nella botola di accesso.
Sentivo che parlavano sempre meno e pensai che stessero baciandosi infatti dopo un po’ entrarono nella camera da letto che avevano già ispezionato e in piedi si baciarono appassionatamente. Dopo alcuni minuti di slinguamento si buttarono sul pagliericcio , lui si sistemò al suo fianco e fece in modo che la sua anca sentisse la pressione precisa del suo membro duro. Le iniziò ad accarezzare languido la pancia e i seni, lei apriva le gambe sollevando la gonna leggera e io aspettavo che lo faccia … ed infatti eccolo, a frugare con le dita tra i peli della vagina, di cui vedevo illuminate delle gocce dorate. Dopo averla accarezzata e se le portò alla bocca leccandosi le palme … lo udii schioccare la lingua per la piacevolezza del gusto, poi si avvicinò e la baciò. Dario la accarezzava e lei chiudeva languida gli occhi pensa come si bagnava, anche se lui non me la stava toccando più … allora capii il gioco. Pian piano le voleva insegnare a come fare a meno di lui … all’inizio non era facile, ma poi lei imparò a lasciarsi andare come fosse veramente e completamente sola … allora lui e io assistevamo in diretta a una sua masturbazione “segreta”, a cui mai nessuno oltre me aveva forse assistito. Ecco che Isabella chiuse gli occhi e lasciò scendere la mano sotto la pancia, come d’abitudine, passò sulle grandi labbra rapidamente, e raggiunto il buchetto e affondò il dito medio. Fu come accendere un interruttore, premere un campanello che sale al cervello e la arrapò subito e sussultò nel letto e io pensai quanto sapeva essere puttana, lei si penetrò nella figa, lui le carezzava languidamente i capezzoli gonfi. Continuava a masturbarsi con dolcezza e determinazione. La mano saliva a coppa, contenendo la vagina, e sapevo che dalle grandi labbra fuoriusciva umidità calda. Allora Dario, al settimo cielo, si avvicinò ancora di più e cominciò a leccare la mano e cercava di aprire le dita che proteggevano l’antro..e le dita a si aprirono lentamente finchè lui la scopò con la lingua e lei venne con un gemito profondo. Ahhhhhhhhh godoooo…godoooo… bellooo. Lui doveva essere esperto perché le aveva impedito di stringere il suo pisello che usciva dai blu jeans abbassati, altrimenti penso sarebbe venuto e tutto sarebbe finito li fino a che il cannone si fosse ricaricato. Scattai 24 foto, poi cambiai la pellicola . Vidi poi che mentre lei era un attimo inebetita lui si girò con ancora i jeans sul sedere, entrando tra le sue gambe inserendo il pisello durissimo nella figa boscosa. Udii un rumore acquoso…Isabella iniziò a gridare fortissimo, menomale che la casa era isolata, mentre lui cercava il godimento menando grandi colpi di reni, e il bacino della donna veniva incontro senza più remore, scossa dai colpi che facevano sobbalzare le deliziose sue tettine, poi . .si immobilizzò spalancando gli occhioni, disse “senti che telo succhio, riferendosi le morbide strette della sua vagina attorno al pene . . . urlò: Oh adesso . . . adesso . . . ohhh Dariooo . . . dentro . . . ti voglio dentro . . . tutto . . . tuttooooo . . . Ahhhh . . . . ahhhh . . .- Si . . . ecco . . . ecco . . Isaaa . prendi, prendiiii . . . oh amore . . . ohhh! ! !  Io ero impressionato, non avevo mai visto un accoppiamento vero e quello era fantastico, tanto che non mi accorsi quasi di essere venuto. Lei intanto si era avvicinata e messa a cavalcioni su di lui che con le mani le accarezzava le cosce, mentre lei armeggiava con il cazzo e incominciò a fargli una sega disse piano –senti quanto è duro…-. Io stati tutte le altre 24 foto poi intrecciai le dita dietro la testa, godendomi quel bel lavoretto e poi vidi che quando fu di nuovo in piena erezione, lo tenne ben fermo e si impalò . Si stese su di lui e cominciò a baciarlo mentre continuava a scoparla. –Sì, non fermarti… ah sì…è bellissimo…- si mise completamente dritta, impalata sul cazzo, con le mani appoggiate sul ventre di lui e gli occhi al cielo godendo e gridando vengo vengo mi tocchi l’utero, ti sento fino alla pancia …come una matta...vidi che le uscivano anche dei getti come di pipì..non capivo, allora. Che negli orgasmi femminili esagerati a volte capita..si chiama squirting…Nell’eccitazione del momento cominciai a pensare come sarebbe stato fare lo stesso con lei…Non ne potevo più e non volevo neppure continuare a spiare, e poi era meglio tornare a casa, quindi me la svignai e riscoperto la bici dai cespugli la inforcai e me ne andai un po’ a zonzo, non senza essermi fermato al bar per una gazzosa. La sera tornai e mi chiusi in camera ripensano alle sensazioni del giorno. Per delicatezza non volli neppure sapere quando lei rientrò e cosa fece. Passai la notte e mi preparai al nuovo giorno. Il dubbio era quando avrei potuto riscuotere .. forse il giorno dopo?
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