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Scambio di Coppia

Avventure erotiche alle terme 1


di forrestsherman
30.07.2016    |    31.318    |    4 9.7
"Mi baciava le tette, sentivo il suo cazzone che mi strusciava sulla pancia..."
Io e mia moglie Valentina, una bionda vera bellissima, che fa la modella, due mesi fa, abbiamo deciso di andare a trovare degli amici in Umbria, e siccome avevamo una “smart box” regalatoci a natale da alcuni amici, abbiamo pensato di utilizzarlo fermandoci due giorni alle Terme di Prumiano, tra il lago Trasimeno e Orvieto.
Ci diedero un bell’alloggio in una villetta di recente costruzione comoda e pulita, e l’accesso alla grande piscina calda, con intorno tutte le sdraio come fosse davanti al mare, in un anfiteatro di collina verde bellissimo.
Era Settembre e non c’era molta gente e si stava benissimo.
Giunti in albergo, andammo a sistemarci; e dopo andammo al ristorante del complesso, dove, nel tavolo vicino, incontrammo un’altra coppia che sembrava un po’ più giovane di noi, che avevamo circa 50 anni, una donna giovane rossa di capelli e un uomo bruno piuttosto in forma.
Come al solito molto socievole, mi presentai, sono Piero e lui si presentò come Marco con l’amica che si chiamava Erika, “ lei è Valentina.” dissi, “che bella! “ rispose lui con una voce terribilmente sexy.
Dato che c’era pochissima gente scambiammo quattro chiacchiere… da dove venite, eccetera.
Erano di Roma, in week end per relax, lui lavorava nei servizi di stato e lei in una linea aerea.
Erano simpatici, lei aveva un vestito nero attillato che metteva in evidenza un sedere molto ben fatto, e lui uno sguarda amichevole, che fece presa su me e anche su Valentina.
Ci piacevano le stesse cose, film, libri, Crozza, eccetera, poi ci ritirammo presto per essere pronti la mattina presto ad usufruire delle opportunità di quel luogo di relax e bellezza.
La mattina, mia moglie Valentina si preparò per andare alla piscina, e già nel bungalow continuava a roteare per farsi ammirare, era indecisa su cosa indossare ed allora le indicai il vestito che avevamo comperato di recente, ma non aveva mai messo perché era molto corto, e lì era il posto ideale per metterlo... " Sì, hai proprio ragione” mi disse.
“Mi sta molto bene " disse. " Sei un incanto " le dissi io " tanto che mi ero tutto eccitato. È molto tempo che non indossi un vestito così corto ".
Era un vestito color crema, attillato fino sui fianchi e poi leggermente svasato e la lunghezza era un po' sopra della metà della coscia.
Lo indossò nuda come era, io dissi esci così? Lei e mi guardò come se fossi matto, ma dopo, sorrise maliziosamente e disse che l'idea le piaceva. " E se mi facesse la corte un giovanotto e questo mi piacesse? " mi disse. " Siamo in vacanza e bisogna godere di tutto.
“Tutto cosa?” dissi “ l’acqua, il cibo locale, e forse.. te piace molto quel Marco.. e se ti facesse la “festa” mi piacerebbe anche partecipare ".
" ehi! Che porco che sei " mi disse ma non ci pensò assolutamente a negare.
Ma non avevo realmente capito cosa covava la Vale
Mentre scendevamo cingevo Vale al fianco, con la mano sul davanti del ventre, mi pareva di percepire come delle vibrazioni nel suo corpo.
Ci sedemmo al bar tra la zona delle sedie a sdraio e la costruzione che conteneva ristorante e servizi SPA - salus per Aquam- in vista della piscina calda, e vicino trovammo Marco ed Erika.
Disse, “vado a mettermi in costume”. Io rimasi a leggere il giornale e dopo una buona mezzora Vale tornò in bikini, e vidi distrattamente che l’altra coppia tornò dopo qualche minuto.
Valentina stava benissimo ed il bikini era uno tanga che lasciva completamente scoperte le due natiche abbronzate, e il reggiseno era altrettanto minimo e che copriva solo parzialmente il seno , quasi solo i capezzoli
Il pisello mi divenne un pò duro e quando mi tolsi i pantoloncini e rimasi solo con il costume leggero, vidi Valentina osservarmi e fare cenno a Erika.
Risero in maniera complice e mi sembrava mi stessero prendendo in giro.
Ci guardammo , io e Marco, capivo che qualcosa non quadrava.. “andiamo prima alla sauna?- disse Marco. Io feci cenno di sì.
Valentina mi precedette con Marco mentre io parlavo con Erika osservandone i colori, il rosso dei capelli, la pelle bianca, le unghie colorate di verde, e i morbidi seni, il monte di venere prominente sotto il nylon del tanga…
Poi ci immergemmo nella piscina termale, tra la nebbia del vapore.
La mia mente era offuscata dall’umidità dell’aria e dal calore dei pensieri.
Le ragazze erano stupende, galleggiavamo con calma fin dove non si tocca, poi Vale mi venne vicino mi riportò dove toccavamo appena appena, mi abbracciò nell’acqua con le braccia e le gambe, io mi indurivo di nuovo, lei mi abbassò il costume estrasse il pisello e lo diresse verso la fica, scostandosi il tanga, e me lo fece introdurre.
Galleggiavamo abbracciati, stando attenti a non dare troppo nell’occhio ai tre o quattro altri utenti della calda piscina,
Marco ed Erika ci guardavano, si baciavano anche loro… ridacchiavano…dato che c’era poca gente, io mi eccitavo con il galleggiamento e mi cullavo attaccato a lei che muoveva il bacino, mentre eravamo in piedi appena sul fondo.
Qualche ondina ci veniva in faccia, sputavamo acqua ma ci baciavamo e la fica mi succhiava.
In questa situazione, Valentina mi disse: “ sai… ho scopato in doccia con Marco, sono venuta tre volte… ora voglio la quarta..”,
Non me l’aspettavo, il mio cervello subisce uno shock..penso che ha appena scopato con un altro…… mi dice sai ho scopato in doccia con Marco, sono venuta tre volte… ora voglio la quarta…non afferravo bene il senso…mentre leggevo il giornale..mi uscì solo una frase..” ma come come…?”
Lei disse, sai quel vestitino era un filo provocante… quando sono andata con la borsetta con dentro il costume lui mi ha seguito nel corridoio degli spogliatoi, ridevamo, faceva complimenti.. mi stava vicino…mi allupava… disse “ma che bel vestitino..e niente sotto…” io ridevo, poi lui mi fermò e mi diresse nella doccia, e chiuse la porta .., mi sentivo imbarazzata.
Lui si è tolto la maglietta , restava con i pantaloncini, io guardavo i suoi muscoli ben definiti,..mi si avvicinò, io ero eccitata, indifesa, solo il vestitino sottile, nulla sotto, sentivo colare un po’ tra le gambe…eravamo nella doccia, chiusa, insieme, senza dire nulla..
Le sue mani iniziarono a muoversi con sicurezza sul mio corpo, gia mi stavo eccitando al suo tocco...sentivo le sue mani che mi alzavano il vestitino, e mi toccavano tra le gambe poi mi tirò giù il top.
Mi baciava le tette, sentivo il suo cazzone che mi strusciava sulla pancia...,poi cominciò a baciarmi il collo e i seni...
Sentivo una sua mano massaggiarmi dolcemente la fica io ..io non sapevo cosa fare........io l’ho baciato, e gli mordicchiavo il collo....era eccitatissimo… e continuava ad eccitarmi.... si dedicava alla mia fica ai miei seni e cominciò a torturarmi i capezzoli....poi si inginocchiò e sentii la sua lingua picchiettare il mio clitoride e succhiarlo con le labbra.....mugolavo e gemevo, non resistevo più…venni...mentre con le mani premevo la sua testa sulla mia fica.......poi...immagina…mi ha scopato, sono venuta due volte..
Mentre galleggiavo con lei che mi raccontava queste cosa incredibile, mi eccitai oltre ogni limite e quando lei mi toccò le palle non capii più nulla e sborrai alla grande nella sua fica, e lei, sentendo il contrasto del mio liquido caldo a 37 gradi rispetto ai 30 gradi dell’acqua stralunò gli occhi in su come se svenisse, vedevo il bianco dei suoi occhi mentre mi attraeva tutta a se per un intenso orgasmo,
Galleggiammo ancora un po’ insieme, poi con qualche bracciata raggiungemmo il bordo, seguiti da Marco ed Erika, e poi uscimmo nel vapore.
Vale si mise l’accappatoio e si diresse alle docce, nel piccolo complesso di servizio.
Io in piedi chiacchieravo con Erika, notando la bellezza dei suoi capelli rossi, la pelle bianca con molte efelidi, e il fiorire di qualche pelo rosso in mezzo alle gambe, poco contenuto dal costumino azzurro.
Quando Valentina tornò e dopo poco anche Marco che disse “ venite nella sauna turca, l’hammam! è bellissimo! ” .
Cosi’ andammo nella costruzione attigua, e ci accomodammo nel locale sauna turca, con interni in marmo e getti d’acqua calda e vapore.
Valentina era seduta sopra insieme a Erika, sempre in bikini, e io e Marco, con i costumi a pantaloncino, sulla nella panchina di marmo più bassa.
Non ci sembrava cosa acconcia metterci nudi, poteva entrare qualche altro ospite, ma il caldo umido ci fece subito sudare e rese i nostri corpi lucidi.
Le cosce di Erika vennero illuminate dall’unico raggio luminoso che riusciva a penetrare la coltre nebbiosa, poi si alzò in piedi e avanzò verso la bacinella d’acqua.
Mi fu impossibile non incrociarne lo sguardo, e dovetti scostarlo dal suo corpo, la fissai intensamente. La ragazza cambiò improvvisamente direzione, portandosi di fronte a me.
“Posso buttare acqua ?” Mi chiese e io risposi di si.
Mi diede nuovamente le spalle, riempì accuratamente il cucchiaio di acqua e la fece evaporare più volte, mentre guardavo vogliosamente i suoi glutei sodi e lucidi di sudore, con il costumino in mezzo a loro tutto bagnato.
“ehi.. hai ancora freddo? ” sorrise riferendosi al fatto che portavo ancora l’asciugamano sulle spalle, io riportai gli occhi nella nebbia, alla ricerca di una posizione plausibile tra le due donne, Valentina, mia moglie, sul fianco, giaceva con la testa appoggiata alla mia schiena, e poi Erika, dopo l’evaorazione si era seduta di fronte a me, con il capo rivolto verso l’alto e il corpo abbandonato ambiguamente e con le gambe allungate.
Marco era dall’altra parte dell’hammam, sdraiato .
Fissai Erika, era veramente seducente con quel bikini minimo bagnato che ne copriva limitatamente il corpo e mostrava anatomicamente la vagina sotto la sottile stoffa. Quello che sui media si dice “camel toe..gomito di cammello” ed è sempre una visione eccitante, forse ancora più della visione di un vagina completamente nuda.
Dopo che lei ebbe buttato acqua, se prima si respirava a fatica, ora l’aria era talmente densa da eliminare ogni respiro superfluo.
Vidi a mala pena Erika riporre l’asciugamano lungo la panca, si sdraiò senza badare a me, dandomi le spalle. appoggiando i piedi sulle mie spalle, così glieli massaggiai comodamente mentre ci abituavamo all’atmosfera.
Valentina osservò la donna, probabilmente attratta dalla sua sicurezza e sensualità, poi mi avvicinò la bocca all’orecchio e sospirò: “Te la vorresti scopare, vero? So che c’è stato qualcosa tra voi prima, ho visto come ti guarda” Si mise a fantasticare.
Ma non era proprio così! Era vero invece che che Marco si era scopato lei! E lei da troia, ora voleva rivoltare la frittata! Ero incazzato per il tradimento così palese e repentino , ma anche eccitato dal pensiero di possedere Erika che mi fece comunque gonfiare il pisello e quando Erika in effetti mi si avvicinò, lasciai che le sue gambe mi cingessero fino ad abbracciarmi. Impazzivo per il contatto con la sua pelle odorosa di sesso e sudore e portai la mia mano lungo il ventre e la accarezzai dolcemente, sulla parte sotto all’ombelico, poi scesi e la toccai piano, e incontrai, molto più giù il limite del tanga, in una zona dove avrebbe dovuto esserci il pelo, ma non c’era, e poi ,poco più sotto la sottile stoffa bagnata di sudore e di vapore e delicatamente, il “camel toe” e quando avvertii in mio tatto sul suo sesso lei tremò.
Ne percepivo i bollenti umori, ma decisi di aggiungere dell’acqua e vaporizzare il luogo e non osavo andare oltre. L’hamman era buio, con delle lucine che indicavano dove sedersi e le panche dove sdraiarsi, in più dall’alto colava frequentemente una lenta coltre di vapore, che da una parte ci dava tregua dall’afa e dall’altra velava ancor più l’ambiente, mi disfai dell’asciugamano e mi risedetti con calma, la mia erezione era spropositata tanto da far sorridere l’eccitata Erika.
Mi feci riabbracciare dal suo corpo nudo: i suoi seni si incollarono alla mia pelle, il suo sospiro cresceva, la sua bocca si incollò alla mia. La sua mano entrò sotto i miei boxer fradici e impugnò il mio lui.
Inclinandomi il capo all’indietro mi baciò sensualmente, poi scese sul mento e lungo il collo, le mie mani le accarezzavano le cosce e tentavano di raggiungere l’apice senza riuscirci, l’eccitazione cresceva.
Quando sentì la mia mano scendere lungo il suo corpo a contatto con la mia schiena e fermarsi alla vagina, mi sentii osservato nelle nebbie e voltandomi vidi Valentina che si era scostata da me un metro e ci osservava, seduta vicino a Marco, che si era spostato e che guardava ancora dall’altra parte.
Mentre il manto di vapore si ripeteva ci scambiammo di posto: ora ero io dietro a lei. Il mio membro, duro e caldo, le si poggiava violentemente sulla schiena, Erika si voltò di scatto.
Mi baciò in bocca con foga e subito si tolse, osservò il mio membro, lo strinse tra le mani e si chinò, prendendolo tra le labbra.
Ero schiavo del suo passionale movimento nelle tenebre e mentre il mio piacere cresceva il velo di vapore sfumava lentamente, lasciandomi presto preda della vista dei nostri partner, immobili.
Quando il mio viso e parte del busto erano ormai distinguibili Erika si accorse che qualcosa stava accadendo dall’altra parte della stanza.
A quel punto tentai di interrompere Erika, ma senza successo; gli occhi altrui si posarono su di me con crescente interesse.
“Voglio che Marco veda cosa so fare con un altro uomo..” disse con un filo di voce al mio orecchio.
Io allora mi diedi per vinto e socchiusi gli occhi, tentando di limitare i miei sospiri, ma quando rimisi a fuoco assistetti a qualcosa che non potevo aspettarmi.
Valentina, che prima ci spiava con discrezione si era ora propesa verso di noi, e ci stava osservando incuriosita, mi fisso negli occhi, poi scrutò Erika e sorrise, si sfiorò i capelli con una carezza attirando l’attenzione, poi tornò sui suoi passi e uscì dall’Hammam insieme a Marco.
Rimasti soli ci liberammo delle ultime inibizioni, ci baciammo, ci leccammo il sudore lei sui miei capezzoli e io sulla sua pancia, lei muoveva il mio coso e io la masturbai con lentezza penetrando sotto il sottile tanga, eravamo eccitatissimi, volevamo godere, ma il caldo era troppo, per fare l’amore, ci sarebbe scoppiato il cuore, poi poteva entrare ancora qualche ospite e così decidemmo di cercare un luogo più adatto.
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