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Prime Esperienze

Storia di Vanna 1


di forrestsherman
13.05.2021    |    11.858    |    2 8.7
"" " ma ti sei fatta scopare da lui ? " " ma no ! Figurati ! " mentii..."
Dalla maturità sessuale ho sentito attrazione per i maschi, specialmente i più grandi di me.
Ho anche imparato molto dopo l'esperienza superficialmente svolta con i miei compagni di scuola spesso deludente, i coetanei nell'adolescenza sono dei bambinoni, mentre noi femmine saremmo già in grado di procreare . Quindi non li consideravo troppo, ma li usavo e dai 16 anni ho cercato soddisfazione, in varie situazioni, nelle cantine della scuola, nell’aula di chimica, , nelle aule vuote la sera, negli spogliatoi del basket ( sona anche brava nel basket)-
Ricordo una gita in cui ho spompinato due compagni, prima uno e poi l’altro, sull’ultimo sedile di un autobus per la gita di classe al liceo!
Quei due fustacchioni si sono sborrati addosso a me dopo 5 minuti, tra l’altro sporcandomi tutta la maglietta e la gonna, che portavo sempre orgogliosamente “senza slip” e che poi ha fatto fatica a nascondere a casa ed a far lavare dalla tintora che mi ha strizzato l’occhio, dicendo “eh, so quanto è appiccicosa quella roba li, quasi come la resina dei pini, ma meno profumata!”
ai tempi delle prime feste, dei primi baci, delle prime mani che scorrevano sui rispettivi corpi ero solita saltare da un ragazzo ad un altro come una farfalla va di fiore in fiore, limonate, lingue in bocca, mi faccio toccare la fica, io gli do due pompate e loro vengono subito bagnando i pantaloni, Ragazzi di 14, 15 16 fino ai 22 anni, non durano che 2 minuti!
I maschi mi vedevano come una "facile". Ma ero solo me stessa, curiosa, intraprendente e aperta allo scoprire il piacere.
Va da se che non ero molto nelle simpatie delle altre ragazze.
D’estate andavamo a fare tuffi al fiume e poi prendevamo il sole.
Dietro un cespuglio conobbi due che sarebbero diventati gli uomini più importanti della mia vita: Francesco e Danilo, rispettivamente 3 e 2 anni più grandi di me.
Due persone completamente diverse fra loro ma che anche a distanza di anni mi completano, individui ai quali non so rinunciare per diversi motivi.
L'approccio iniziale con Francesco fu quello che ormai era standard per me, sedicenne allegra e spensierata.
Lui, diciannovenne, già sapeva (come molti, ma il paese è piccolo...) della mia, ma quel pomeriggio al fiume fu diverso.
Le sue mani, la sua lingua, mi davano scosse emotive mia provate prima.
Vedevo in lui non un capitolo da chiudere dopo qualche settimana ma un capitolo da continuare a scrivere. Per la prima volta feci coppia fissa con un ragazzo, e questa frequentazione porto' anche all'altra prima volta.
Ebbene sì, ero vergine, nonostante tutto quello che combinavo non avevo mai fatto l'amore.
semplicemente mi tirò a se, mi strinse baciandomi appassionatamente ma con una veemenza maggiore del solito. Mi guardò fisso negli occhi, senza dire nulla, mi tolse il reggiseno del bikini, lasciandomi così con le mie tettine nude, eccitate, coi capezzoli che puntavano i suoi occhi.
Eravamo quasi nudi. Gli baciai il petto muscoloso, capii che ero pronta, che lo volevo. Si sfilò i boxer...non avevo mai visto un cazzo grosso come il suo, solo toccatine, ma adesso lo avevo li, davanti a me, dritto verso di me, come se stesse indicandomi, come se mi avesse scelto.
D'istinto lo avvolsi con la mano, la pelle era liscissima, il muscolo tesissimo. Francesco iniziò a toccarmi, spostandomi di lato le mutandine del bikini. Mi stuzzicava il clitoride, e mi accarezzava tra le gambe e io rispondevo ai suoi tocchi bagnandomi.
Con un gesto veloce ma dolce mi tolse le mutandine, mi accarezzò la nuca e la accompagno' delicatamente a baciare la cappella più volte, poi la leccai, come se stessi dando dei baci sulla bocca, gustandomi quel sapore nuovo. La mia vagina era continuamente stimolata dalle sue mani esperte, e mi mi mise le sue dita in bocca, fu un perverso piacere assaggiare i miei umori.
Non era il mio primo rapporto orale ad un ragazzo. La cosa fu naturale, iniziai a fare entrare il suo pene, e succhiavo come fosse una borraccia.
Le mani di Francesco mi presero il volto, lo allontanarono dal suo sesso e lo tirarono verso la sua bocca e ci scambiammo un lunghissimo bacio, preludio a quello che sapevo e volevo accadesse.
Si sdraiò su di me e mi baciò come volesse consumarmi, mi lecco' collo, succhio' i lobi delle mie orecchie.
Sentivo il suo pene che si appoggiava alla mia fessura, ma senza entrare, senza spingere. Intrecciammo le nostre mani e una frazione di secondo dopo aver sussurrato il mio nome lo sentii farsi largo. Provai dolore ma lo volevo. Si fermò dentro di me, mi sentivo bruciare ma non appena la mia vagina si adattò a ciò che aveva al suo interno iniziò a spingere, su e giù, dolcemente. Sentii una fitta. credo che lì mi si sia rotta l’imene o quel che restava dopo tante dita che erano entrate!
I rumori dei compagni che si tuffavano e ridevano al fiume si erano attenuati, mentre lui mi penetrava, era la cosa più bella e più piacevole avessi mai provato. sarei diventata donna. I dolori non li sentivo nemmeno più, sentivo solo due corpi uniti. Non so dire quanto tempo durò la cosa perché mi sembrò non finisse mai,

Ad un tratto uscì, ricordo che sentii un vuoto incredibile, mi invitò a girarmi, con le ginocchia sull’asciugamano, e rientrò da dietro. Mi sentii piena, di lussuria, di gioia, di piacere e di cazzo.
Si, cazzo, non più pene. Ero talmente inebriata che la parte volgare di me uscì non solo allo scoperto ma prevarico tranquillamente quella da signorina...
Francesco spingeva, sentivo tutto il suo palo riempirmi, sentivo la parte bassa del suo addome toccare le mie natiche...era tutto dentro di me. In quel momento vidi che un altro ragazzo ci guardava da dietro un cespuglio, ma stavo godendo talmente tanto non ci feci troppo caso, mentre Francesco uscì da me di scatto, mi rigirò e mi spruzzò sul pancino e sulle tette...poi prese i suoi boxer da bagno e mi pulì premurosamente con quelli, io ero in estasi, in un'altra dimensione.
Continuammo a limonare a lungo, quasi a suggellare quel patto che si era consumato sulle rive del fiume. Dietro il cespuglio percepii del movimento e poi intravidi quel ragazzo allontanarsi.
Ci rivestimmo, mi accompagnò a casa.
Quando fui sola realizzai in pieno di aver perso la mia verginità, di aver addosso odori e sudori di sesso. Mi misi a letto, la mano scivolò sulla figa ormai deflorata e iniziai a darmi piacere pensando a quanto appena accaduto.
Mi creai una convinzione, una consapevolezza: del cazzo non potevo più fare a meno.
C’era sempre un altro amico, Dani, che aveva un bar, che mi invitava a trovarlo e mi regalava il gelato, rimanendo a guardarmi mentre lo leccavo, ma con Francesco andavano a gonfie vele. Non avevo più necessità di cercare altre persone, lui mi bastava, e ogni volta che potevamo restare in intimità mi dava piaceri immensi, sia fisici che cerebrali.
Il trauma vero fu in tarda primavera, quando Francesco fu costretto a trasferirsi per il lavoro in centro Italia, e quindi la routine venne demolita.
Mi sentii presa dallo sconforto, sola, abbandonata per colpe non mie né sue. A poco servivano le sue premure telefoniche, mi mancava il suo odore, il suo corpo, il vigore del suo cazzo, le sue mani, la sua lingua che disegnava sinuose traiettorie lungo il mio corpo.
Ogni week end tornava e scopavamo la notte tra sabato e domenica, ma non mi bastava. Durante la settimana mi masturbavo pensavo a lui, e piangevo ad ogni orgasmo...
Non volevo tradirlo, anche se molti ragazzi me lo proponevano, e un pomeriggio ero sola al bar e leccavo l’ennesimo gelato regalato a Dani , con sguardo assente pensando a Francesco,
Dani è fisicamente più maturo della sua età, è molto ben voluto dalla gente, sia del posto che turisti.
Oltretutto i suoi genitori abitavano nello stesso stabile del bar.
Faceva caldo, lui si era seduto con me… mi disse “ ti vedo così triste da quando Francesco è partito, …io potrei…rallegrarti…so cosa ti manca, ..”
Mi sentivo vibrare dentro, ero dibattuta, l’idea di Francesco si confondeva, il cazzo di Francesco era lontano, quello do Dani era lì a portata di mano, la voglia saliva…”
Mi si avvicinò all’ orecchio, mi sussurrò “ so cosa vuoi..ti ho visto quest’estate, al fiume, tu vuoi il cazzo, vuoi godere, se vuoi …puoi…” e mi iniziò ad accarezzare la pancia, sopra la gonna, e i seni, ero paralizzata, tra la vergogna che mi avesse visto mentre mi facevo scopare e urlavo e il desiderio di rifarlo, la paura di tradire Francesco, di darla ad un altro…non volevo dissi “ no, non voglio, sono di Francesco, lasciami, “ ma lo dicevo mollemente, non troppo decisa, la figa era gonfia, i capezzoli eretti..e lui insisteva,, “sei una ragazza che ha provato il cazzo, e ti piace, e ora lo aspetti ogni 15 giorni, non ti basta…vero ? di sicuro ogni sera ti tocchi, ma da sola non riesci…dai vieni, chiudo il bar, i miei sono via, ..andiamo su..!”
“ è vero che ti tocchi ? di la verità…! Lo vedo da come lecchi il gelato, pensi sia il cazo di Francesco, ma è freddo--!”
Titubante e balbettante mi sentii dire “ si.. mi ..tocco…si..il ..il .. cazzo…” e lui mi apriva le gambe sollevando la gonna leggera e io aspettavo che lo facesse, … ed infatti eccolo, a frugarmi con le dita tra i peli della vagina, poi avermela accarezzata se le portò alla bocca leccandosi le palme … lo udii schioccare la lingua per la piacevolezza del gusto, poi si avvicinò e mi baciò.
Non potei resistergli. Mi accarezzava e io chiudevo languida gli occhi .. poi smise, mi portò la mia mano sulla mia figa…mi guardava e basta, e allora capii il gioco, voleva che io..gli facessi vedere … all’inizio non era facile, ma poi la voglia ebbe il sopravvento, mi lasciai andare come fossi veramente sola, chiusi gli occhi e lasciai scendere la mano, come d’abitudine, mi scostai gli slip e passai sulle grandi labbra rapidamente e affondai il dito medio.

Fu come accendere un interruttore, premere un campanello che sale al cervello e mi eccitai subito, dimenticando Francesco.
Pensai quanto sapevo essere puttana, mentre mi penetravo nella figa, lui mi carezzava languidamente i capezzoli gonfi.
Il respiro mi si era fatto affannoso, ma non potevo smettere, mi sditalinavo come una troia in un bar con le gambe larghe davanti ad un ragazzo che guardava..vedeva la mia figa colare, e non potevo smettere,
Poi la sua mano sostituì la mia contendendomi la vagina, mi vergognavo sapendo che mi fuoriusciva umidità calda.
Lui si alzò e chiuse il Bar, mi face alzare, mi ricomposi un po’ e andammo sopra nell’alloggio dei suoi genitori. C’era una camera da letto e, in piedi, ci baciammo appassionatamente.
Dopo alcuni minuti di slinguamento mi buttò sul pagliericcio , lui si sistemò al mio fianco e fece in modo che la mia anca sentisse la pressione precisa del suo membro duro. La cosa mi portò su di girei e quando si avvicinò ancora di più, ripresi a toccarmi, e proteggevo la figa con ma mano, ma lui cominciò a leccarmi la mano e cercava di aprirmi le dita finchè le dita a si aprirono lentamente e lui mi scopò con la lingua.
Io ero tanto eccitata che venni una prima volta, con un gemito profondo. “Ahhhhhhhhh godoooo…godoooo… bellooo. “
Lui mi aveva impedito di stringere il suo cazzo che usciva dai jeans abbassati, altrimenti penso sarebbe venuto e tutto sarebbe finito li, e mentre io ero un attimo inebetita lui si girò con ancora i jeans sul sedere, entrando tra le mie gambe penetrandomi durissimo nella figa boscosa producendo un rumore acquoso…
Iniziai a gridare fortissimo, menomale che la casa era isolata, mentre lui cercava il godimento menando grandi colpi di reni, e io col bacino gli venivo incontro senza più remore, scossa dai colpi che mi facevano sobbalzare le tettine, gemevo “senti che telo succhio, riferendosi le morbide strette della mia vagina attorno al cazzo, poi urlai: Oh adesso . . . adesso . . . ohhh Danii . . . dentro . . . ti voglio dentro . . . tutto . . . tuttooooo . . . Ahhhh . . . . ahhhh . . . non fermarti… ah sì…è bellissimo…- mi alzai e mi misi completamente dritta, impalata sul cazzo, con le mani appoggiate sul ventre di lui e gli occhi al cielo godendo e gridando vengo vengo mi tocchi l’utero, ti sento fino alla pancia …come una matta... Entrai in orgasmo e mentre lui si immobilizzò spalancando gli occhi, disse Si . . . ecco . . . ecco . . troia . prendi, prendiiii . . . oh amore . . . ohhh! ! ! e sentii che mi sborrava dentro .
La cosa non finì lì, anche se non mi ero innamorata di Dani, amavo sempre Francesco, ma il rapporto divenne di lavoro perché Danilo mi assunse come cameriera nel bar, e io iniziai a lavorare piena di entusiasmo, perché coi soldi che guadagnavo mi sarei potuta permettere di andare io da Francesco e di trascorrere con lui svariato tempo.
Ma presto questa positività scomparve. Saputo del mio lavoro con Dani, che conosceva bene, si incazzò, ammise di essere geloso di Danilo e mi comandò di licenziarmi.
Replicai che se lavoravo,e duramente, era per potermi permettere di raggiungerlo, lui era il mio unico amore, e pensai di averlo rassicurato, ma col passare dei giorni si fece sempre più distante.
Poi, una sera, pochi giorni più tardi, entrò al bar proprio Francesco accompagnato da altre persone.
Mi degnò appena di uno sguardo, immaginatevi la mia faccia tra l'arrabbiato e l'inebetito: nemmeno sapevo fosse in paese. Scambiò qualche parola di circostanza con Dani , al quale ordinava le comande. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ma lo stesso non valeva per lui, bensì per lei: quasi come mi sfidasse.
Inoltre arrivò la mia amica Teresa,che lo abbracciava e gli si strusciava addosso come una volgare zoccola.
Francesco mi guardava strano .
Attese che chiudessi e poi mi fece salire sulla sua Golf .
Mi iniziò a parlare con calma " amore capisco che sei stata sola e magari hai fatto qualcosa, ma io ti voglio bene. Non voglio che tu ti perda , tu mi ami ancora? " io ero imbarazzata , pensavo alla scena terribile di Leonardo che mi sodomizzava... " si ti amo... ma " uscì a stento " sai ero sola ... sentivo bisogno di un maschio ... sai Leo e' stato gentile ... " " ma ti sei fatta scopare da lui ? " " ma no ! Figurati ! " mentii.
Solo una sera , ero un po' allegra , per intrattenere gli amici avevo buttato giù tre bicchierini di grappa , lui è venuto vicino , mi ha baciato sul collo ... io ho pensato a te " mentii di nuovo .
L'ho respinto , ma poi lui mi ha girato la faccia e mi ha messo la lingua in bocca ... " e tu ? " ne a quel punto l'ho slinguato un po' e tutti applaudivano " e poi?
Disse lui mettendomi una mano tra le cosce , " e poi? " ma cosa vuoi ? Ti eccita a sapere se un altro mi ha toccato qui? " feci l'offesa con broncio ... " tu te ne vai per mesi e poi mi fai il processo? " e lui " guarda che ti ho lasciato come brava ragazza e ora mi sembri una Troia? " e allora ?
Poi gliel'hai data o no ? " " noooo ti giuro ! " mentii solo mentre ci slinguavamo gli ho toccato il sesso e lui mi ha messo le dita dentro .. e li sono venuta era tanto che mi dovevo toccare da sola .. " e …gli ho fatto una sega ... " mentii abbassando gli occhi ... lui capi che mentivo gli parti una sberla ... troia ! Troia ! Mi vergogno per te !
E la sua mano mi entrò tra le cosce facendomi aprire le gambe , poi con due dita mi penetro' nella figa,
sussultai e gemetti sentendo il bruciore del desiderio nella pancia e mi venne voglia di avere il suo cazzo dentro ... " ti prego ti prego perdonami ... ti do tutto quel che vuoi ! " ma scopami !"
E reclinai il sedile .
Lui era folle di gelosia è quello faceva aumentare l'ansia libidine . Non lo conoscevo così , era sempre stato gentile e delicato , ma capii che era cambiato mentre mi sussurrava " sei una Troia , io ti ho aperto la figa e tu la dai a tutti quelli che incontri... ma io so come trattare le troie come te ... mi strappo' gli slip prendendoli dal mezzo dove erano fradici e commento' " ma guarda la mia verginella come squirta quando sente vicino un cazzo ! " 
Mi girò, Si sbottonò i jeans ed estrasse il cazzo, era più grosso di quello che mi ricordavo o non l'avevo mai guardato bene mi prese le gambe, le alzò sulle spalle mentre si sistemava davanti al sedile dicendo “ Ora amore ti faccio vedere le stelle! “ e guidandolo con le dita che mi aprirono le labbra ormai gonfie e vinte me lo infilo' fino a toccarmi il collo dell'utero con violenza .
Urlai mentre mi premeva il mio punto g e mi fece venire immediatamente .
Lui biascicava " pendi troia prendi così impari a tradirmi ... ! Io dopo l'orgasmo ero un cencio molle sul sedile , non mi aveva neppure tirato fuori le tette da cui sentivo uscire del sudore latteo , che mi captava quando provavo orgasmi particolari , ma lui continuava durissimo a scoparmi .
Ero sbattuta senza difesa dopo pochi istanti la figa riempita dal grosso cazzo mi fece venire di nuovo e poi di nuovo . "Scongiuravo basta basta ti amo mi piaci solo tu.
Sborrami dentro bagnami " lui disse " troia ma così ti Metto Incinta " e io presa dal piacere dovetti rivelargli " no prendo ... " e lui " la pillola! " " mentre io sono via! …Prende la pillola la puttana ! e scopa con tutti! " e questo lo fece impazzire e iniziò a gridare " ti sborro dentro Troia Troia! ti riempio! e venne come un idrante non smetteva più ...
Mi riempi la figa e poi a poco a poco si ritrasse, la sua sborra mi colava fuori sulla parte interna della gonna e sul sedile , lui era più calmo , capivo che di era arrabbiato perché non ero stata sincera , ma io sentivo di amarlo ancora di più , mi girai, lo abbracciai e mi misi a succhiargli  il cazzo  
Lo feci, con la lingua leccai tutto ciò che potevo finché lentamente non si ammosciò.
Lui disse “ ora che ti ho scopata e ho capito che troia sei diventata, non ti voglio più vedere esci da questa macchina e torna dal tuo amante! Io ormai sto con Teresa che è più figa di te ed è una ragazza virtuosa e non mi tradisce con cani e porci ..
Con uno spintone mi fece scendere, avevo la figa colante della sua sborra e la bocca che mi colava, barcollai fin verso il bar. Entrai e corsi in bagno, vomitai quel che avevo ingoiato, poi mi sedetti sconvolta sulla tazza.
Ero umiliata, gelosa, fuori di testa. Dani mi aveva visto entrare sconvolta e aveva percepito il mio imbarazzo e bussò al bagno. Vedendolo, persi il lume della ragione e mi incollai alle sue labbra, lui restò immobile e inerte, facevo tutto io, cercavo io la sua lingua.
La voce di un cliente ci interruppe, uscimmo così dallo stanzino.
La serata finalmente terminò, restammo soli a far pulizie e colsi l'occasione per scusarmi dell'accaduto con quello che alla fine era il mio titolare.
Per sciogliere la tensione versò due bei bicchieri di vino e dopo un brindisi, mi abbracciò con modi consolatori e affabili. Ma il suo cazzo lo tradì. Stretta tra le sue braccia avvertivo la sua eccitazione.
Non mi spostai e il mio volto venne repentinamente afferrato dalle sue mani: questa volta fu lui a baciarmi. Un bacio lungo, di forza, quasi animalesco.
Convulso, nervoso. Le lingue più che toccarsi facevano quasi guerra a quale delle due entrava di più nella bocca dell'altro. Spostò le mani sulle mie natiche, le strinse e mi sollevò, così che con le gambe potessi avvolgere il suo bacino. Sentivo ancora meglio il suo sesso che premeva sui suoi e sui miei pantaloni, così come avvertii che mi stavo bagnando senza il minimo controllo. Sempre in braccio, mi spinse contro al muro e senza mai togliere la sua lingua dalla mia bocca iniziò a simulare i movimenti tipici di un rapporto sessuale.
La figa aveva preso il sopravvento sulla testa, fui in grado solo di dire "Dani, mettimelo dentro..dammelo".
In un baleno mi posò a terra e si calò pantaloni e mi mise una mano sulla testa costringendomi a inginocchiarmi.
Obbedii e mi ritrovai il suo cazzo in bocca e ne fui totalmente attratta e assoggettata.
Soffocavo quasi sotto i suoi colpi, perdevo saliva, sembravo quasi un animale anche io, ma lui nulla, continuava fermandosi solo per farmi respirare.
Ad un tratto uscì dalla mia bocca, mi tirò su, mi girò, e mentre mi leccava il collo, mi sbottonò i pantaloni e calo' le mutandine: avevo il volto paonazzo appoggiato al muro, le tette coi capezzoli duri come chiodi strizzate nel reggiseno e camicetta quando sentii che poggiò la lingua sulla mia fessura ormai fradicia di umori.
Leccava vorticosamente, mordicchiava il clitoride e si inseriva in me con dapprima una, poi due dita. Stavo godendo in maniera pazzesca, avvertivo bagnato ovunque e il mio piacere che colava lento lungo le cosce.
Ma Danilo non si fermava, mi stava masturbando follemente. Impossibile contare quante volte venni perché credo di aver avuto orgasmi continui.
Gemevo “ ehh ehhh ehhhh nooo nooo ehhhh ehhhh…”b ormai senza controllo
Per un secondo si fermò, lo sentii alzarsi e solo allora mi ricordai delle sue dimensioni.
Un velo di paura mi attraversò la mente ma non fu nulla paragonato al suo cazzo che mi penetrò di colpo. Non ebbi tempo neppure di fiatare che lo sentii tutto dentro e immediatamente a spingere come fosse un posseduto.
Sentivo il suo ansimare caldo sulla nuca, mi strappò la camicetta e tirò fuori le mie tette dal reggiseno strizzandole come fossero una spugna. Intanto mi montava come una belva fa con la femmina.
Le gambe mi tremavano da quanto mi stava aprendo e da quanto stavo godendo. Sentivo le sue palle sbattere contro la mia carne, intanto prese a mettermi le sue dita in bocca, ed io a leccargliele simulando un pompino mentre lui mi eccitava con un dito nel mio culetto e lavorava per inserire il secondo.
Quando sfilò il suo palo dalla mia figa mi sentii vuota, come mi avessero asportato un pezzo di me, feci quindi per voltarmi e ricevere il suo sperma in bocca, sul viso o sulle tette, ma lui aveva un’altra intenzione e, capendolo ero terrorizzata.
Mi ero data in balia di un Dani che non riconoscevo , un bruto grande e grosso che voleva sodomizzarmi. Dove era finito il ragazzo premuroso col quale lavoravo?
Non riusciva ad entrare, è più spingeva più provavo dolore. Sentivo che raccoglieva i miei umori per spalmarli e spingeva. Iniziai a gridare ma la sua mano impediva alle urla di uscire.
Mi disse, con un tono quasi da posseduto "più stai rigida più senti male, rilassati, prendi aria e mentre la butti fuori spingi troia, devi imparare…. Gli obbedii, terrorizzata ancora credevo fosse il suo lato buono a parlarmi. Inspirare, espirare, spingere....fui trafitta, rotta, squarciata.
Piansi di dolore mentre la bestia spingeva come un toro . Mi sentivo una vacca e mi piaceva nonostante tutto, ero davvero così troia?
Danilo non si fermava un istante, io nemmeno: godevo e piangevo.
Ero sporca, stavo tradendo Francesco che magari nemmeno se l'era scopata Teresa, ma al tempo stesso provavo piacere come se non avessi una coscienza. Il dolore e il bruciore andarono diminuendo, e mi sentivo più simile ad un animale che ad un essere umano e, quando percepii il cazzo pulsarmi dentro, mi eccitai oltre il limite e andai con una mano a masturbarmi finchè venni e urlai.
Tirò fuori il suo cazzo e rivoli di sborra colavano e andavano a mischiarsi con il bagnato dei miei orgasmi. Mi sollevò e mi diede un bacio come quelli dei film, sembrava tornato il ragazzone delicato che avevo imparato a conoscere.
Poi, a casa, sotto le coperte, non riuscii a realizzare se avevo scopato o ero stata quasi violentata, di sicuro ero stata sottomessa.
L'unica certezza era che avevo goduto di un piacere nuovo, quello dell'istinto primordiale che è nascosto nell'essere umano e che ha vinto la ragione.
Danilo doveva già averlo capito data la naturalezza con cui aveva cambiato atteggiamenti durante l'amplesso e io capii soltanto che ne volevo ancora. Era l'unica certezza che avevo, oltre al male intimo.
Non sapevo più cosa pensare di me, di Dani,a cui mi ero data per gelosia, di Francesco che amavo, o mi pareva di amare, una confusione totale.
Al week end decisi di definire la mia situazione con Francesco, di cercare di riconquistarlo, di fare atto di penitenza, qualsiasi cosa pur di lavare quella teribile umiliazione. Stando con lui non sarei più stata un troia, ma solo una che aveva trasgredito un filo…di sicuro lui non sarebbe venuto su, e allora andai io a trovarlo, a rischio.
Arrivai a Parma in mattinata e andai a casa sua, avevo le chiavi, di solito lo sorprendevo nel sonno… speravo di farlo quella volta ancora..e di fare l’amore subito.
Entrai e mi avvicinai alla camera da letto, sentivo dei rumori…ebbi paura, me poi mi avvicinai alla porta e vidi Teresa, era supina e aveva un uomo sopra di lei, non lo riconobbi subito…ero shockata, lei stava dicendo “sì continua… non fermarti…aaahhh sì…sì…sì…”
Le sue cosce sbattevano in continuazione contro il bacino dell’uomo, che gliele teneva aperte. Lui aumentò il ritmo in modo forsennato tanto da far tremare il letto .
Lei si contorceva dal piacere, urlando e gemendo il proprio godimento. ODDIO… SI...SIII…AHHH… DIO SI… non fermarti… non fermarti…ahh…ahhh …ahhhh-sbrodooooo….vengoooo”.. Ilaria raggiunse l’orgasmo e gemendo come una troia.
Lui si girò ed estrasse il cazzo dalla sua figa un attimo prima di venire e lei glielo prese in mano e lo strinse con la mano per impedirgli di sborrare.
L’uomo rimase un momento, fermo, ansimante, con gocce di sudore gli colavano lungo la schiena. Io mi toccai la figa perché la scena era morbosa, ma iniziai a rendermi conto della situazione, riconoscendo il suo odore nella penombra .
Lui quando fu certo che l’ “esplosione” fosse passata, tornò a penetrare quella troia della mia amica, e lei ricominciò subito a gemere, mentre lui si incurvava a baciarle le tette.
E col bacino fece un affondo immergendosi nella sua pancia. Lei inarcò la schiena, ansimando, gli occhi socchiusi dal piacere, poi sbirciando la porta vide me che la guardavo ed emise un urletto di spavento, ma non cessò di godere e non disse niente. 
Lui continuava a scoparla. Lei lo baciava, e mi guardava con sfida, mentre io sentivo che la mia figa si bagnava e mi masturbai…lei diceva “ dai sbattimi… sono la tua troietta… non come quella santarellina di Vanna!” e mi guardò…tirando fuori la lingua…e disse “ohh sì sì” e vedevo che godeva come una matta.
Sentii lui che diceva “ Terry, sto venendo…sto venendo - ansimava dal piacere, e così il mio cervello capì che era proprio lui, il mio fidanzatino da tre anni…che stava dicendo “ ho il cazzo tutto nella tua figa…dentro …sta scoppiando…vieni…” e lei – oddio… sì…sì… vienimi dentro, sborra..riempimi…si PIU’ FORTE- !
Lui come un forsennato spingeva di più e nel momento in cui lei raggiunse il suo secondo orgasmo, le sborrò dentro dicendo “ODDIO SI…AHHHH…. SI...ti riempio…sbrodo..amore…ti amo.. …mi svuoti tutto….ti amo..” 
Poi rimasero immobili, ansimanti e sudati.
Quella vista mi aveva turbato e mi ero eccitata e senza pensarci mi ero toccata tra le gambe ed ero venuta, mentre assistevo alla scena
Lei mi guardò sorridendo, la puttana!, Lui estrasse il cazzo, si girò, lei mi indicava col dito , mise i piedi per terra, disse ” ah vedo che sei venuta ad avere la tua dose di cazzo, ma sei arrivata tardi, e devi farti da sola,poverina, io gli ho munto tutto.”
Lui, non so perché, guardò l’orologio …per darsi un contegno mi vide…lei con la sborra che le colava tra le cosce si teneva con la mano la figa e disse “ vedi tutto dentro di me..io vado a farmi una doccia… ti chiederei se vuoi venire anche tu Francesco,…ma..vedo che hai visite..” sta troiaaaa! E si chiuse in bagno sculettando. 
Lui mi disse “ e tu cosa ci fai qui? Non sei a farti sbattere dal tuo capo? Ah, non ti bastava ma durante la settimana scopi lui e al weekend vuoi scopare me? Sei una ninfomane, vattene, e già che sei qui, lascia giù le chiavi…
Io per la rabbia, gli tirai le chiavi con rabbia ma dopo ero straincazzata, delusa, depressa… vomitai per terra, mentre lui guardava con disprezzo,…poi me ne andai mogia alla stazione.

La mattina seguente riposai, al pomeriggio passai al bar a salutare Dani , dato che il mio turno era solo serale. Era pieno e andai dritta dal mio “capo” e lo baciai scandendo bene le parole "Tesoro, dormito bene stanotte?". Qualche avventore capì subito, alcuni segni di rossetto sulle labbra di Dani erano inequivocabili.
Sapevo che così facendo sarei passata per quella che aveva lasciato Il mio ragazzo, lontano per lavoro, per il titolare del luogo dove lavorava e tra i giovani del paese la sentenza fu "La troietta è tornata"...ma ormai era così.

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