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Sognava di essere militare


di forrestsherman
13.05.2021    |    9.540    |    3 9.4
"  La cosa strana era che Krystal tra le carezze di prima e questa situazione imbarazzante ormai era molto eccitata..."
Una ragazza, carina, che sognava di fare il soldato, quella sera, dopo le notizie del tg sulla guerra in Colombia, andò a dormire confusa …….….sognò di chiamarsi Krystal ….
quando aveva fatto le esercitazioni al campo militare Krystal era stata avvertita che se fosse stata catturata non sarebbe stata un’esperienza facile. In quella regione del sud america i guerriglieri che fiancheggiavano i narcotrafficanti locali sottoponevano i soldati prigionieri a ogni tipo di tortura. 
Ma la passione di Krystal per l’esercito, le aveva fatto cancellare ogni paura.
E così era partita per la sua prima missione di ricognizione contro il traffico di droga in quel territorio lontano e quasi inesplorato, nel bel mezzo della foresta.
Erano in perlustrazione con la sua squadra, quando all’improvviso dal folto della boscaglia erano comparsi di narcotrafficanti armati e furono circondati e sottoposti a un fuoco incrociato. 
La sua squadra in breve si disperse, ognuno per cercare di salvarsi. e Krystal rimase sola, e venne catturata. 
Era sola, gli altri commilitoni evidentemente erano riusciti in qualche modo a salvarsi. Dopo una lunghissima camminata venne condotta in un accampamento dei narcos e qui l’unica persona che parlava la sua lingua era il capo dei fuorilegge che, in modo brutale, le spiegò la situazione: “maledetti soldati, venite qui nella nostra terra dove l’unico frutto è la droga a voler imporre la vostra legge.
Tu intanto resterai nostra prigioniera, non ti uccideremo, non siamo così ma ti useremo per convincere ogni altro invasore estero a lasciarci in pace”. 
Venne portata in una tenda e legata all’interno . 
Alla sera un guerrigliero alto con un corpo molto muscoloso, entrò nella capanna insieme a due che parevano suoi gregari, uno con una telecamera e l’altro con una grande borsa.
I due la spogliarono e la costrinsero a sdraiarsi su un tavolaccio dove la legarono in una posizione molto scomoda, con la testa fuori dal tavolo e con le gambe aperte in modo osceno. Intanto avevano aperto la borsa e avevano cominciato a tirare fuori fruste, candele, mollette da bucato, corde e una serie di altri oggetti. 
Entrò anche il capo di prima, mentre un altro aveva già iniziato a riprendere tutta la scena con la telecamera, e disse : “Ora faremo vedere al mondo quanto sono troie le donne soldato … e cosa possono insegnare a noi che siamo solo onesti coltivatori di coca.”. 
Intanto aveva cominciato a toccarla con una mano, che partendo da una gamba risaliva fino all’inguine, passava sulla sua fica, sulla pancia e fino alle tette. 
Krystal aveva provato a urlare e a liberarsi, ma uno schiaffo l’aveva immediatamente fatta desistere. Quella mano continuava a fare su e giù sul suo corpo, mentre il capo parlava agli altri presenti in una lingua a lei incomprensibile. 
Krystal intanto, nonostante la situazione, incredibilmente si stava eccitando.
Non sapeva di essere una che si eccitava col pericolo e le torture e lo stava per scoprire quando no dei quattro prese una frusta e cominciò a frustarla sulle tette e tra le gambe . 
La frusta era fatta con fibre vegetali e ad ogni colpo bruciava, ma non così tanto. 
La cosa strana era che Krystal tra le carezze di prima e questa situazione imbarazzante ormai era molto eccitata. In fin dei conti uno dei suoi sogni erotici ricorrenti era quello di essere violentata da un uomo che la trattava male e la sculacciava. Quante volte di notte si era ritrovata nel suo letto a immaginarsi questa situazione, per poi masturbarsi fino a raggiungere orgasmi fortissimi. 
Questa volta, però, la situazione era vera e lei ne era terrorizzata. Ma nonostante tutto il suo corpo reagiva agli stimoli sorprendendola come mai avrebbe immaginato. Piano piano, ad ogni colpo di frusta che la colpiva sui capezzoli o sul clitoride, lei si eccitava sempre di più. I mugolii di dolore per le frustate si mischiarono così anche a lamenti di piacere e capezzoli e clitoride erano gonfi, dritti e duri come mai prima nella sua vita. 
Krystal sperava che i suoi aguzzini non se ne accorgessero, perché sarebbe morta dalla vergogna a farsi scoprire in una situazione del genere, oltretutto mentre veniva filmata. Ma i quattro non ci misero molto a notare che la sua fica si era tutta bagnata. 
Immediatamente il capo ordinò di smettere di frustarla e le mise una mano tra le gambe, dove lei era un lago e i suoi umori le colavano ormai fuori dalla fica. Il capo scoppiò in una risata e disse qualcosa ai suoi compagni. 
Quello con la telecamera si spostò subito in modo da poter riprendere bene in primo piano la sua fica.
Quando il cameramen si fu ben posizionato, il capo le infilò brutalmente due dita nella fica, facendo gemere Krystal 
Iniziò a fare un lento dentro e fuori, ogni tanto tirando fuori la mano e dandole uno schiaffo proprio in mezzo alle cosce, sul clitoride. 
Krystal ormai stava con le cosce apertissime, con gli occhi chiusi e sentiva l’orgasmo montarle dentro. A ogni schiaffo sulla fica emetteva un urletto per il momentaneo dolore, ma la cosa la eccitava sempre di più. Il suo clitoride era ormai gonfio e sporgente e la sua fica grondante di umori. 
Ogni tanto il capo tirava fuori le dita dalla sua fica e le mostrava gocciolanti alla telecamera ridendo. Poi gliele mise anche in bocca: “lecca troia, facci vedere quanto ti piace”. 
Krystal non aveva mai fatto una cosa del genere e si sentiva umiliata ma era eccitatissima. In breve si trovò a leccare ben bene le dita di quell’uomo, che intanto con l’altra mano aveva ricominciato a toccarla tra le cosce. 
Quando le dita furono ben pulite, con quella mano il negro cominciò a tirarle e a torcerle i capezzoli, che nel frattempo era anch’essi diventati lunghi e dritti. 
Krystal mugolava, vinta dal dolore ma sopratutto dal piacere e ormai non capiva più niente. L’unica cosa che aveva in mente era l’orgasmo che le stava crescendo dentro e che tra breve sarebbe esploso. 
Improvvisamente l’uomo si fermò: “stupida puttana, pensi che siamo qui per farti divertire?” le disse. Krystal era furibonda per tutta la situazione, perché non era riuscita e raggiungere l’orgasmo e anche per questa sua reazione all’accaduto. 
In fin dei conti era stata catturata dai nemici e lei invece di provare schifo e paura si era lasciata coinvolgere in quello che era diventato un vero gioco erotico. Il capo allora aveva preso un grosso ramo di legno, inciso a forma di grosso cazzo e perfettamente levigato e glielo aveva infilato nella figa. Ma poi aveva anche preso le mollette da bucato e una ad una le aveva posizionate sui capezzoli e sul clitoride. 
Krystal aveva le parti intime in fiamme, ma quella grossa presenza nella sua fica le teneva vivo il moto dell’orgasmo, che era sempre lì, presente e pronto ad arrivare, ma che non riusciva a sfogarsi. 
Con una mano il capo faceva fare dentro e fuori al cazzo di legno, mentre con l’altra tirava le mollette su capezzoli e clitoride. Krystal ormai gridava e gemeva in calore, con la fica e le tette in fiamme ma bagnatissima. 
Soprattutto la molletta sul clitoride le dava sensazioni fortissime e stranissime. Sicuramente faceva male, ma in fondo proprio perché faceva male il suo corpo trovava la cosa eccitantissima. 
E nonostante tutto, ancora una volta stava per venire. 
Quando il capo per provarla le infilò un dito nel culo e iniziò un veloce e avanti e dietro, in breve questo portò Krystal ad un orgasmo di un’intensità mai provata prima e dalla sua fica partì un getto di umori, e uno schizzo vero e proprio di squirt, che bagnò tutto il guerrigliero che la stava masturbando. 
Con l’orgasmo Krystal non riuscì a trattenere un getto di pipì liberatorio, seguito da una serie infinita di mugolii, ansimando e gemendo veramente come una cagna in calore, con spasmi che le squassavano tutto il corpo. 
Dopo un po’ le sensazioni dell’orgasmo svanirono e per Krystal fu come risvegliarsi e tornare alla dura realtà. 
I quattro ridevano e il capo le disse: “adesso mandiamo questa clip in rete, così facciamo vedere al mondo di che pasta sono fatte le soldatesse puttane che vengono a spiarci nel nostro paese”. 
Krystal si sentì morire. Lei ripresa mentre veniva torturata, tutta nuda in posizione oscena e per di più che mostrava al mondo quanto la cosa le piacesse, con la sua fica tutta aperta e bagnata e con quell’orgasmo così umiliante per una soldatessa nella sua condizione.
Venne slegata e rimessa nella tenda , seduta e con le mani legate ai lati: “così non puoi masturbarti, troia” le disse il capo ridendo. Il suo corpo era ancora incredibilmente eccitato e lei aveva una voglia matta di masturbarsi e di raggiungere l’orgasmo. 
La posizione in cui l’avevano messa, però, non le consentiva neanche di strusciare la fica contro il pavimento per provare a masturbarsi in quel modo. Era sfinita, eccitata come non mai nella sua vita e sconvolta dai mille pensieri che le frullavano nella testa. 
Ormai sola da un bel po’ di tempo, riuscì comunque ad addormentarsi.
Il giorno dopo il capo venne nella capanna svegliarla. “ ciao troia, adesso riprendiamo con il trattamento di ieri e con il filmato”. 
Questa volta la portarono fuori dalla capanna, all’aperto, in mezzo al campo e la legarono in piedi ad una croce di pali messi a X. 
Ancora una volta era nuda, con le cosce aperte, alla mercè di chiunque volesse divertirsi con lei. 
Ben presto si avvicinò una piccola folla di narcos, tutti maschi, che le urlavano contro, e le sputavano addosso. Qualcuno era vicino e le stringeva il seno e altri stavano per toccarla nelle parti intime e lei era terrorizzata che le facessero uno stupro di gruppo, ma arrivò il capo e disse qualcosa e tutti smisero . E il suo compare con la telecamera si mise lì a fianco per filmarla di nuovo. 
Poi le disse: “ieri sembra proprio che ti sei divertita, adesso vediamo se è la stessa cosa”. Riprese a carezzarla sulla fica guardandola dritta negli occhi. “Vediamo se questo soldato puttana anche questa volta si eccita davanti a tutti”. 
Krystal si vergognava, eppure sentiva ancora una volta l’eccitazione montarle dentro. Non disse nulla mentre il capo le prese il clitoride tra indice e pollice e glielo strinse. 
Krystal si piegò sulle gambe ed emise un forte mugolio. Sentì all’inizio una fitta dolorosa, ma poi come il giorno prima questo dolore si tramutò in eccitazione fortissima. 
Krystal era stupita delle reazioni del suo corpo, che andavano assolutamente contro la sua volontà, ma non riusciva a trattenersi. Immediatamente il mugolio di dolore si tramutò in mugolio di piacere e la sua fica riprese a grondare succhi. 
Ancora una volta il capo le levò le dita dalla fica e mostrò ai suoi e alla telecamera quanto fossero bagnate, dicendo un qualcosa che scatenò l’ilarità di tutti. “Questa volta, puttana, ti frusteremo ben bene, ma prima ti voglio fare un bel giochetto. Vedrai che sorpresa. ”Un altro soldato venne con una corda in mano, una corda lunga, grossa e ruvida e gliela legò alla vita e poi gliela passò da sotto in mezzo alle cosce in modo che tirandola da davanti verso l’alto , la corda si andò a infilare tra le labbra intime, poi la passò alla parte alta della croce e la annodò molto forte. Adesso Krystal aveva la corda che le spaccava in due la fica e che le spingeva forte sul clitoride, e, ad ogni movimento, la corda strusciava nelle sue parti intime. 
Tornò il torturatore con la frusta e di nuovo Krystal si trovò a dover subire colpi in tutte le parti del corpo, ma soprattutto sulle tette e tra le cosce . Ad ogni colpo lei dava uno scossone con il corpo e la corda le schiacciava e la irritava . 
Il capo credeva che questo sarebbe stato veramente troppo per Krystal ma incredibilmente invece il suo corpo dimostrò di volerne sempre di più, lei aveva perso ogni remora, urlava, gemeva sempre più forte e di nuovo sentiva l’orgasmo salirle dentro. 
Improvvisamente il capo si accorse che lei stava per avere uno strano orgasmo e con un un coltello tagliò la corda e smise di frustarla, proprio quando ormai Krystal era prossima all’orgasmo. “ahh ecco.. troia, volevi godere? E invece io non te lo permetterò”. 
Krystal questa volta aveva veramente il terrore negli occhi. Si stava accorgendo che per lei la vera tortura non era ricevere frustate e maltrattamenti alla fica, ma non poter raggiungere l’orgasmo. 
Il capo comandò ad un soldato di masturbarla e quello iniziò con dolcezza, ma ridendo e sghignazzando. Krystal spingeva il bacino contro la sua mano con il viso stravolto dalla voglia di godere. 
Ma ogni volta che si avvicinava all’orgasmo, il capo gli diceva di smettere e ordinava ad un altro di tirarle una secchiata di acqua gelida addosso. 
L’acqua le toglieva il fiato per alcuni secondi e aveva il potere di azzerare quasi del tutto il suo livello di eccitazione. Poi si ricominciava da capo con le carezze, alternate ogni tanto a schiaffi sulla faccia e sulla pancia. 
Krystal era stravolta, gemeva e mugolava, aveva i succhi della sua fica che le colavano lungo le cosce, era sempre prossima all’orgasmo ma non gli veniva mai permesso di raggiungerlo. 
Cominciò a cedere psicologicamente e a chiedere a voce strozzata “ porci.. lasciatemi godere, infilatemi qualcosa nella fica e fatemi godere”, pensieri che fino a due giorni prima Krystal non avrebbe mai immaginato che potessero entrare nella sua mente . 
Poi il capo continuò e mentre la sua mano sinistra era indaffarata a penetrarla nella vagina che iniziò a bagnarsi di umori oltre che di pipì e quella di destra incominciò a salire e andò ad appoggiarsi sul seno e incominciò a giocare anche con quello. 
Lei urlò "Aaaaaaah" e l’uomo "Vedi? Ormai sei in mio potere." e ne approfittò iniziando a masturbarla forte mentre lei gridava “noonooo ..basta…mi piace..ma nonnnvogliooo..nooo..ohhhh” e lui tirandola dai capelli mi girava la testa e continuava a infilarmi la lingua dentro e io più sentivo quella lingua e più mi bagnavo e la figa le si allagava bagnandogli la mano
Lei sentiva 3 dita che le giravano dentro, soffriva anche se godeva ma fisicamente stava soffrendo, si sentiva il rumore dei liquidi , lui gridava: “ lo sapevo …sei una puttana…puttana…puttanaaa” poi lui si asciugò la mano bagnata sulla faccia, lei si stava vergognando a morte, per il caldo e l’eccitazione, era bagnata anche se era una situazione umiliante, era senza fiato, per terra, lui avvicinò e le infilò il cazzo ca, cominciando a darle dei colpi tremendi, tirandola a sé per i capelli e facendole inarcare il busto, e con il seno che ballava avanti e indietro sotto i suoi colpi finchè ebbe un altro orgasmo lancinante che la fece tremare, allora lui le fece allargare le gambe con le dita …lei urlava “-AHHHHHHHHHHHHH, PIANO…. MI FAI MALE CAZZO, PIANOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!- urlava e implorava come una pazza ma più urlava più lui la tirava a sé e le affondava il cazzo .. poi la costrinse a stare piegata in basso tirandola per i capelli, glielo lo ficcò in bocca, spingendolo in gola, e cominciò a andare avanti ed indietro, mentre rivoli di saliva le scendevano al lati della bocca e le bagnavano il petto…finchè il violento le venne in bocca e le ordinò di ingoiare tutto, e lei fu costretta a ingoiare il liquido salino
Balbettò “ basta..ho sete “ e lui – continuò- prese il secchio d’acqua e che stavo bevendo prima che lui arrivasse e glielo rovesciò in faccia… 
Lei aveva bisogno di rifiatare ma quel bruto inesauribile non glielo permesso… le afferrò un capezzolo e strizzandoglielo la fece girare e appoggiare al tavolo, e mi dopo avermi divaricate le gambe e ordinò ad un soldato di scoparla e quello penetrò facilmente la vagina grondante e la scopò ancora finchè lei sentì di nuovo la scarica calda nel grembo e capì che le era venuto dentro, la sensazione e di calore di un liquido caldo nel suo corpo durò poco perché i grugniti di quello sopra di lei la riportarono alla realtà sentendo quello che gridava parole oscene in una lingua a lei incomprensibile 
Era talmente bagnata che si sentiva sbrodolare tra le cosce piene di sborra che colava a terra dalla fica che lei si teneva per cercare di non fare uscire tutte le sue liquidità, ma non ce la fece e gocce di tutto cadevano e a quel punto non riusciva più a fermarsi, le schizzavano liquidi fuori dalla fica a getto e le gambe le si piegavano ….non aveva mai provato una cosa simile non riusciva a stare in piedi , cercava di stringere le gambe ma il capo le teneva tra le dita sempre il clitoride e lei pure a gambe strette schizzavo, era sconquassata, disfatta, aveva la pelle d’oca, e lui disse : “ brava, siii è cosi che devi godere come le puttane” e lei “si si si siiiii”… Ma basta..abbi pietààà ! Ma con il bacino, assecondava il ritmo delle sue dita rudi che le strapazzavano la figa, 
Un nuovo orgasmo si impossessò di Krystal appena le dita del capo le strinsero con violenza per l’ennesima volta il clitoride e ancora una volta dalla sua fica sgorgarono copiosi umori insieme ad uno schizzo. 
Ancora una volta il suo corpo prese alla sprovvista tutti, Krystal per prima che in una situazione del genere aveva i sensi in fiamme, e il capo che mai avrebbe creduto ad una reazione del genere da parte di una soldatessa . La poveretta era stravolta, ormai vinta fisicamente e psicologicamente, terribilmente combattuta internamente tra il terrore per la tortura subita e l’eccitazione sessuale che avrebbe trovato inimmaginabile fino a qualche giorno prima. 
Il capo alla fine disse, basta, sono stufo, disse al soldato che riprendeva le scene “ finisci il film con due o tre ragazzi che la scopano poi mettilo in internet, io vado a mangiare.
I cinque guerriglieri presenti non se lo fecero ripetere due volte, dopo mesi di lontananza dalle donne, in pochi istanti furono già eccitatissimi addosso a Krystal . 
La slegarono, poi uno si sdraiò per terra e gli altri calarono la donna sopra di lui che cominciò a scoparla con gusto, subito l'altro glielo infila in bocca affondandolo fino alla gola, lei cominciò a gridare “ “nooooo….nooooo. “ terrorizzata dalla paura del gruppo, e a mugolare, ma ben presto i mugolii si trasformarono in versi di evidente godimento, poi non resistete più e si lasciò andare ad un devastante orgasmo, urlando “siii …. Scopatemi scopatemi ancora ancora..“
I due continuarono a penetrarla a turno e ben presto la riempirono in tutti i buchi. La soldatessa ora era nuda, sdraiata su un giaciglio di foglie a completa disposizione dei guerriglieri che erano diventati sei .
Poi altri due la possedettero e lei lottando per gestire la situazione aveva impugnato il membro di uno degli altri due e lo stava masturbando. 
Un altro la fece girare spostandola verso l’estremità’ di un tavolo e un compagno teneva il suo membro vicino alla bocca della soldatessa che non riusciva a tenere gli occhi aperti e martoriava con i denti il suo prepuzio . 
Ad un certo punto il primo uomo la fece stendere sul tavolaccio facendole divaricare le gambe, con incominciò a puntare la fica. La cappella andò a muoversi sulle grandi labbra e sul clitoride e ora uno le piantava con foga il cazzo in corpo. L’altro che riprendeva passò la telecamera ad uno che era già venuto e glielo mise in bocca a sua volta , lei lo sputò per urlare di godimento senza ritegno mentre rideva e piangeva mentre le braccia muscolose la tenevano per i fianchi, sentiva tutta la forza di quei corpi muscolosi che la violavano con autorità selvaggia.
Gli occhi di Krystal incominciarono a lacrimare, sicuramente i primi schizzi di sborra erano andati di traverso nella sua gola, e a poco a poco si abbandonò e dal rumore che gli addominali del nero facevano ad ogni affondo, sbattendo sul suo inguine si capiva che era fradicia nonostante la situazione.
Vennero assieme dopo un paio di colpi che sembrarono alzarla da terra, il quinto soldato le sborrò in corpo, poi si ritirò passandola ad un collega che la girò maliziosamente perché quello che filmava potesse inquadrare la sborrata che le colava dalla figa.
Quello che l’aveva appena innaffiata con glielo mise in bocca, ma la situazione era talmente scabrosa che le venne sulle labbra un'altra volta, aggiungendo altro nettare all'impiastro che le colava dalle cosce, lei si trovò la bocca piena e ingoiò tutto e lui, venendo, con la dita era entrato fino in fondo alla fica e le premeva il clitoride gonfio con il pollice venne di nuovo gemendo mmhhhmhhh …..sdraiata sul tavolo con un rivolo bianco che le usciva tra le cosce e dalla bocca e ora guardava il cielo con uno sguardo allucinato, sconvolta da se stessa, come per chiedere aiuto... 
Passarono degli interminabili secondi, poi il suo corpo, fu abbandonato come di pezza sul tavolo, perché improvvisamente si sentirono partire dalla boscaglia dei colpi di mitragliatore. 
Dai margini del villaggio i suoi compagni militari stavano facendo un’irruzione tra i ribelli, che in brevissimo cominciarono a scappare e a dileguarsi nella boscaglia. Alcuni compagni immediatamente la slegarono e la portarono via, raccogliendo anche la telecamera che era caduta per terra. 
Krystal a quel punto svenne.
Si risvegliò in un magazzino armeria e chiusero la porta 
Krystal aveva un po’ paura della situazionema la presenza di un uomo con grado di Comandante la rassicurava.
A quel punto la sergentessa si avvicina a Krystal e, senza neanche darle il tempo di capire cosa stia succedendo, le lega le braccia ad una struttura della scaffalatura che corre lungo la parete. 
Krystal si trova con le braccia immobilizzate e ben presto anche le gambe le vengono legate, ma solo dopo avergliele divaricate al massimo consentito dalla posizione. Krystalsi sente perduta, legata con le gambe larghe in una stanza chiusa a chiave con una donna forse lesbica e di sicuro sadica. 
La sergentessa armeggia con degli spaghi di canapa, che lega tra loro fino a formare una specie di frustino, un frustino che quando viene agitato in aria emette fischi che gettano Krystal nel panico più totale. “Cosa mi vuol fare, ma è matto, sergente: Comandante per favore le dica di smettere e andiamo via”. 
“Neanche per sogno bella mia , non si parla così ad un superiore, la propogno per la Corte marziale se osa ancora! – risponde il Comandante – questo gioco sta iniziando a piacermi . Quindi andiamo avanti che sono curioso di vedere fin dove lei arriva”. 
La sergentessa si avvicina a Krystal e le alza la gonna fin sopra la vita, poi con un gesto tanto rapido quanto inaspettato le strappa la giacca della divisa e la maglietta in modo da farle uscite le tette di fuori. 
Krystal non riesce a trattenere un urlo, ma subito la sergentessa le chiude la bocca con la mano e la minaccia: “Se provi ad urlare un’altra volta ti spacco la testa”. Krystal è in preda al terrore, la sergentessa le si avvicina a con una la frusta in mano e con l’altra mano le afferra la corda che è inflitta nelle sue carni e comincia a strattonare la corda, a tirarla verso l’altro e alternativamente a destra e a sinistra. 
Krystal mugola per il dolore, anche perché il suo clitoride ormai è gonfio e duro da moltissimo tempo. Ugualmente, però, è anche eccitata dalla situazione e questo trattamento la sta facendo di nuovo bagnare copiosamente. 
La sergentessa si rende benissimo conto della cosa e dice: “Guarda questa puttana come gode a farsi maltrattare la fica. Ora vediamo se anche questo le piace”. Si allontana leggermente e con movimenti rapidi e secchi del polso le inizia a frustare la fica dal basso verso l’alto. 
Ad ogni colpo Krystal sente la sua micina bruciare fortissimo, cerca di divincolarsi e di sfuggire a quei colpi, ma la sergentessa sembra avere una mira infallibile e ogni colpo va perfettamente a segno. 
Dopo un attimo la sergentessa smette di frustare Krystale le si avvicina con fare più gentile e affettuoso e comincia a carezzarla e a penetrarla delicatamente con un dito. Nel fare questo sposta la corda, che ancora una volta passa sul clitoride, dando a Krystal sensazioni fortissime.
Un gemito sottolinea quanto lei abbia sentito quel gesto. Le carezze della ragazza sono molto piacevoli e le danno un momento di grande sollievo dopo la presenza ossessiva della corda e il dolore delle frustate. 
La sergentessa sa benissimo come muovere le mani e in breve porta Krystal sull’orlo dell’orgasmo. “Dimmi che sei la mia troia – le sussurra la sergentessa – e io ti faccio godere e soffrire come mai hai provato nella tua vita”. 
Krystalè svuotata di ogni forza, ora tutto quello che vuole è solo ed esclusivamente godere: “Si sono la tua troia, violentami, torturami, voglio che mi fai tutto quello che vuoi, ma ora fammi godere ti prego”. 
Neanche finisce di pronunciare quella frase, che la sergentessa le prende il clitoride tra indice e pollice e glielo strizza. Krystal ha un sussulto e per l’ennesima volta un lungo gemito e mugolio le esce dalla bocca. 
La sergentessa non solo stringe con forza il clitoride, ma comincia anche a tirarlo a destra e a sinistra, allungandoglielo oltre ogni immaginazione. Krystalha un turbinio di sensazioni che la stanno facendo uscire di testa: dolore, piacere, paura, coinvolgimento e soprattutto questa tortura che la fa eccitare sempre di più. 
In un attimo raggiunge un orgasmo stravolgente, il più forte mai raggiunto dalla tortura nella giungla e dalla sua fica parte un getto di umori unito a una pisciata. 
Questo le era successa solo in quel caso ma lascia decisamente sorpresa la sergentessa. “Ma brava la mia puttanella, squirti anche ! e dall’espressione sul tuo viso vedo che te la sei goduta e anche che non sai come controllare il tuo squirting . Ci vogliono sensazioni forti per arrivare a eiaculare come hai fatto tu. Ma vedrai che non sarà l’ultima volta i” le dice beffarda la sergentessa .
Krystal è stremata e tutta sudata e quasi non si accorge del fatto che la sergentessa si è allontanata un attimo da lei per vagare nella stanza dove sono chiusi. 
Quando torna porta una manciata di cose che Krystal in quel momento neanche focalizza bene. La sergentessa le da uno schiaffo in faccia e la fa tornare sveglia e presente a sé stessa. “Ora vedrai cosa ho in serbo per te bella troia mia”. 
In mano ha due mollette da bucato e subito la sergentessa si china e le comincia a succhiare e leccare i capezzoli. Con lo stato di eccitazione raggiunto, i capezzoli sono lunghi e duri come mai prima nella vita di Krystal ma la stimolazione orale della sergentessa se possibile li fanno ancora più gonfiare. In un attimo, però, lei smette di succhiare e leccare e piazza entrambe le mollette sui capezzoli. 
Krystaldi nuovo non riesce a trattenere un urlo, più per la sorpresa che per il dolore. E’ abituata ai trattamenti rudi inflitti dai nemici anche sui capezzoli e quindi la morsa delle mollette non è poi così devastante.
Anzi, il tutta quella situazione in breve comincia a godere anche per questo nuovo supplizio, comincia a mugolare e il suo bacino non riesce a stare fermo. “La prego Sergente mi faccia venire, ho la fica in fiamme, non ce la faccio più” supplica Krystal 
La sergentessa afferra na grossa candela. La candela scompare in un attimo dalla vista di Krystal che se la sente puntare contro la fica. 
A fatica la sergentessa spinge la candela tutta dentro e inizia a pompare, prima lentamente, poi con maggiore vigore. 
Krystalsi sente squartata da quell’oggetto che invade le sue viscere, ma anche questa volta il piacere prende ben presto il sopravvento sul dolore. 
Ma appena comincia veramente a godersi quell’oggetto nella fica, un’altra candela compare nella mano della sergentessa e questa volta a subire un attacco è il suo buco di dietro. “No ..nooo, lì no” supplica Krystal ma la sua voce è ben poco convinta. Lentamente anche la seconda candela si fa strada dentro la soldatessa, che ormai tiene le cosce oscenamente aperte, e la sergentessa inizia a pompare con entrambe le candele in modo alternato, quando una esce l’altra entra. Krystal entra in una fase in cui il godimento si mantiene elevato e costante e anche in questo caso è una situazione del tutto nuova, che non aveva mai provato prima. Il suo corpo sembra reagire in modo nuovo perchè i giochi perversi con i suoi amanti non si erano mai spinti così in avanti. 
La sergentessa smette di pompare con le candele, ma le lascia ben piantate e le accende , poi inizia tirare alternativamente le mollette. stirandole all’inverosimile i capezzoli. 
Questi sono sensibilissimi e il trattamento le procura dolore, ma anche fortissima eccitazione. A Krystal è sempre piaciuto farsi maltrattare i capezzoli, ma fino a questo punto nessuno si era mai spinto. Sente il caore delle candel accesa sulla pancia, sul seno e sulal schiena ma la sua superiore schiva il fuoco della candela anteriore e le mette una molletta dritta sul clitoride, che ormai è gonfissimo e quasi del tutto uscito dal solco. 
La molletta lo pinza con violenza e trasmette una scossa di dolore direttamente al cervello di Krystal e a quel punto leva le candele dalla fica di Krystal , poi attende che la candela si scaldi e che la cera si sciolga, le toglie le mollette dalle tette e poi le versa la cera bollente sui capezzoli. 
Anche questa è per Krystal una sensazione nuova. I capezzoli sono sensibilissimi ed eccitati e il calore della cera viene avvertito molto più di quanto sia lecito immaginare. 
Ma ormai Krystal è entrata in una fase in cui il suo corpo reagisce in modo totalmente differente da quanto immaginabile. Le torture e il dolore la eccitano e la fanno godere come mai lei avrebbe ipotizzato anche nei suoi sogni più sconci. 
Poi la sergentessa ha una nuova idea anche lei. Smette per un attimo di giocare con i capezzoli e si inginocchia davanti a Krystal 
Pur non riuscendo a vedere bene quello che la ragazza fa, Krystal sente immediatamente che la lingua di lei che le si arrotola sul clitoride. In brevissimo tempo, per una seconda volta, viene spruzzando umori dalla fica e dall’uretere. 
La sergentessa ride e beve, schernendola di nuovo su quanto sia facile far godere così una puttana come lei. Krystal ha la sensazione di essere fuori dal suo corpo e di eccitarsi quasi solo a vedere lei stessa legata, con degli oggetti piantati nella fica, con le mollette strette a tormentarle le parti più sensibili e il tutto con la consapevolezza di sapere che la cosa invece di schifarla e darle dolore, la eccita e la fa godere intensamente.
La cera bollente, anche se solo versata sui capezzoli porta di nuovo Krystal sull’orlo di un orgasmo. “Versami la cera sulla fica, ti prego, sergente” questa frase esce dalla bocca di Krystal, quasi stupendo lei stessa che l’ha pronunciata. La sergentessa non se lo fa ripetere due volte e chieda al Comandante, che finora è rimasto ad osservare, col cazzo in mano, di aiutarla . 
Lui slega le gambe di Krystal la prende per la vita e la alza, in modo da far protendere il bacino in avanti, inoltre le tiene le gambe in alto e aperte, così da avere la fica pronta alla doccia bollente. 
La cera cade tra le labbra e bacia il clitoride, facendo gemere e inarcare Krystal .
Ma il Comandante la tiene ferma, in modo che neanche una goccia di cera manchi il bersaglio., poi con l’aiuto del sergente la mette in piedi e la penetra passando col membro tra la cera ormai quasi solida.
Krystal è stravolta, è tutta imperlata di sudore, ha già goduto alcune volte con una violenza mai provata prima e ora questa nuova situazione la sta di nuovo portando all’apice. 
Le natiche sbattono insieme al seno avanti e indietro, sotto una serie di colpi impressionanti e violenti che la fanno sollevare sulle punte dei piedi, spingendola in avanti….lei perde di nuovo il controllo, gode e si contorce, sbrodola e schizza sbattendo avanti e indietro le gambe, e agitando le tette, poi lei finsce a terra e il comandante ne approfitta, si siede sul tronco e le mette il cazzo tra le sue tette, sibilando “ ora fammi quel trattamento come ai nemici! “ e sbattendole in faccia il cazzo la costringe la testa a stare piegata in basso tirandola per i capelli, glielo lo ficcò in bocca, spingendolo in gola, e cominciò a andare avanti ed indietro.

Un fiume stava colando dall’interno delle cosce e l’idea la eccitava e la faceva vergognare, esposta nuda vinta dal comandante, mentre la sergentessa le dava schiaffi sul sedere, e inventò un gioco erotico “vero che ti piace essere scopata ? “ diceva “ puzzi di sudore e di fica ..” dillo..dillo….questo rese il comandante come pazzo si eccitava con questa volgarità…”dillo” e le diede uno schiaffo…
Krystal titubante iniziò a dire “ si…mi ppp…iac..eee … e di colpo sente il cazzo ancora più duro, la prende dai fianchi e spinge più forte, le da schiaffi forti sui fianchi “ ancora ..dillo….” mentre con una mano le strizzava un seno e con l’altra le da schiaffi sull’altro e poi la penetrò di nuovo,

Krystal aperta e inerme, col cazzo del comandante duro dentro, balbettava..” si ..puzzo..mi puzza la…fi-ca..mi pu-zza ..sono bagnata..mi scoppia…puzzo…puzzo…fammi ve-nire--..ti pre-go—ohhh..” e lui esplose e mi schizzò dentro…e godette tutto dentro di lei mentre la sergentessa si masturbava col frustino e la guardava in faccia mentre godeva con l’uomo che la stava sventrando a colpi di cazzo mentre con l’altra mano le strizzava il capezzolo…”
Krystal urlava dal profondo per l’intensità dell’orgasmo e venne come un fiume in piena. 
Dopo un po’, lei tentò di sorreggersi con le gambe ma queste sembravano si fossero staccate dal corpo e non ubbidivano ai comandi. 
Poi la sergentessa prese in bocca il fallo del comandate e lo pulì e poi lentamente il Comandante e lei la aiutarono a rimettersi in piedi 


Quando riprese conoscenza era nell’ospedale da campo del suo accampamento, con i commilitoni che le erano più amici lì vicino. 
Lei in realtà avevo solo bisogno di essere rifocillata e già la flebo che durante la notte le avevano fatta l’aveva di nuovo rimessa abbastanza in forma. In breve, sentendosi decisamente meglio, chiese di essere dimessa, anche perché sapeva di dover andare dal suo comandante per fare rapporto. 
Appena un’ora dopo era libera e si stava dirigendo verso la casa del comandante. 
Quando entrò venne accolta molto bene e fatta subito mettere a suo agio. Le fu chiesto di raccontare per filo e per segno quello che le avevano fatto, per denunciare la cosa alla corte suprema, che avrebbe processato i ribelli catturati. 
Krystal però si vergognava di raccontare esattamente tutte le sensazioni provate e fu molto vaga. Il comandante iniziò ad irritarsi, perché capiva che il racconto non era veritiero. Krystal però non ce la faceva a confessare tutto. 

Allora l’atmosfera cambiò: “Cosa credi, che non l’abbiamo visto il filmato? Dimostra che godevi come una troia con i guerriglieri ! Ti sembra questo il comportamento per un soldato ?” 
Krystal voleva morire per la vergogna, ma si ostinava a non voler ammettere al verità. Il comandante allora si alzò, girò intorno alla scrivania e le ordinò: “in piedi soldato”. Krystal scattò sull’attenti. Il comandante le disse: “riposo soldato” e Krystal assunse la classica posizione con le mani dietro la schiena e le gambe leggermente divaricate. 
Il comandante le mise una mano tra le cosce sibilando: “immobile soldato, se non vuoi finire sotto corte marziale” e chiamò “ sergente !”
Entrò il sergente medico Katya O’Hara , una femmina sadica, alta e con grossi seni, in divisa con gonna al ginocchio, di modi spicci e brutali, mette Krystal con la faccia contro il muro, con una mano le blocca le braccia dietro la schiena e comincia un’ispezione approfondita. 
Con la mano libera inizia a palparla sotto gli slip, entrando nella vagina, e a accarezzarla con vigore sulla pancia, lungo le cosce, tra le tette. Improvvisamente le prende un capezzolo tra le dita e lo stringe forte. “ comandante, questo soldato è perfettamene sano, vigile, reattivo. Non ha conseguenze dei maltrattamenti che pare abbia subito. Probabilmente siamo di fronte ad un caso non raro i masochismo erotico militare che spinge a sublimare paura e dolore in un godimento orgasmico che permette al soggetto di superare le prove che gli vengono inflitte. Dobbiamo portare avanti il caso con ulteriori prove allo scopo di individuare nuovi metodi di addestramento.
Il comandante annuisce “ così faremo, proceda col protocollo opportuno, sergente!” e con una gamba fa allargare i piedi a Krystal fino a che ha le gambe molto, molto aperte, poi scende lentamente verso la fica di Krystal e le infila in modo brutale due dita dentro. Krystal emette un mugolio sommesso, le piace essere usata e maltratta e subito la fica le si comincia a bagnare. Anche a sentire quella diagnosi Krystal è veramente eccitata, anche se questa intrusione così improvvisa le procura un certo dolore. 
Ma non può fare a meno di godere anche e soprattutto per questo. Così come sono entrate, rapidamente le dita dell’uomo escono ma Krystal se le ritrova in bocca: “leccale soldato , senti come sono buone”. 
E Krystal come sempre ubbidisce. In fin dei conti è quello che più le piace.
La sergentessa va a prendere una cosa dalla sua borsa. Si tratta di una corda di canapa di circa un cm di diametro, molto ruvida e nodosa. 
“Levati la gonna” le ordina il comandante .
Krystal ubbidisce e lascia cadere la gonna ai sui piedi. La sergentessa si avvicina con la corda e gliela lega in vita,poi le toglie gli slip di cotone, militari, e da dietro, poi, passa la corda in mezzo alle sue cosce e la tira su da davanti, fino a legarla alla parte che gira intorno alla vita. Prima di fermarla, inizia a tirare con decisione, con la corda che si insinua tra le labbra della fica di Krystal 
Il comandante da un occhiata alla posizione della corda, la allenta e fa un nodo in una posizione ben precisa, quindi la tira di nuovo e la ferma. Ora Krystal si trova la corda legata stretta tutta sparita dentro alla sua fica, ma soprattutto si trova il nodo perfettamente in corrispondenza del clitoride. 
La presenza della corda le fa provare sensazioni nuove ed estremamente contrastanti: fastidio, eccitazione, stimolazione continua ai limiti del dolore.
“Rimettiti la gonna” le ordina con il solito fare distaccato e brusco Il comandante e passerai in rassegna i soldati in modo che tutti sappiano di che stoffa sei fatta. Poi compose un numero e diede un ordine di adunata dei presenti nel distaccamento.
Krystal rimase sull’attenti guardata a vista dal comandante e dal sergente, che intanto la fissava negli occhi, impedendole di chiudere i suoi come avrebbe voluto fare mentre sentiva nel corpo la presenza dello strumento di tortura e di piacere nello stesso tempo.
Il comandante guardò nel cortile i militari che si radunavano , saranno stati una sessantina, e disse, “ il tuo modo di essere soldato verrà mostrato al mondo. Inizia la passeggiata Vai avanti da sola, vediamo come te la cavi”. 
Si avviarono verso l’uscita e camminare con quella corda piantata nella fica per Krystal era una vera tortura. La corda si muoveva ad ogni passo e le faceva strusciare con forza il nodo sul clitoride, facendole male, ma anche eccitandola, tanto che era un lago di umori, al punto che temeva che qualcosa le potesse gocciolare lungo le cosce, ma faceva anche da tampone, assorbiva gli umori e diventava sempre meno aggressiva.
Insomma, il fastidio si stava tramutando in un massaggio continuo e vigoroso alla fica e al clitoride e anche solo a camminare lentamente lei iniziava a sentire il piacere crescerle dentro. Solo che non lo doveva far vedere, visto che stava per passare in rassegna un plotone di colleghi .
Il comandante e il sergente, con Krystal in mezzo, si fermarono davanti al plotone e il comandate tenne un breve discorso di elogio per Krystal, che, disse, catturata e torturata dal nemico, ha saputo resistere con sprezzo del pericolo ed è tornata tra noi più forte di prima, come esempio della forza e del coraggio del Corpo. La sua risposta alle violenze sarebbe stata oggetto di nuove forme di addestramento per il Corpo.
Poi i tre si mossero e iniziarono la sfilata mentre soldati e soldatesse salutavano militarmente.
Ma a tre quarti della sfilata Krystal non ce la fece più, l’orgasmo era ormai vicino e si dovette fermare , e mentre i superiori la guardavano, sembrava stesse per svenire ed un soldato vedendola turbata, con il viso sudato, e le si avvicinò per sostenerla .
Lei farfugliò che andava tutto bene e che non deve preoccuparsi, ma proprio in quel momento l’orgasmo esplose lei non potè nasconderlo. Vibrava e si vergognava di farlo di fronte ai commilitoni, il sergente capì la situazione bloccò la donna con le mani forti sotto le ascelle e sollevò un lembo della gonna, mostrando la parte sotto legata e il comandante disse che era questo il modo di torturare a cui occorreva fare fronte, e che lei era in nuovo addestramento per sfruttare le su doti di masochismo militare orgasmico.
Questo metter in piazza la sua “malattia” fece morire di vergogna Krystal perché i soldati in qualche modo si accorsero anche che la tortura era per lei fonte di sbrodolamento qualcuno cominciava a fare risolini e il senso era : “mah.. avevamo pensato dalla clip che tutti abbiamo visto che era una troia in calore, ma mai avremmo immaginato fino a che punto”. Anche le quattro femmine del gruppo avevano un atteggiamento misto di derisione e invidia e la sergentessa di cui due erano amanti non accennava a smettere di mostrare la vergognosa nudità grondante di lei a tutti.
Il comandante intervenne, si avvicinò a Krystal, ancora sostenuta dalla sergentessa, riprese in mano la situazione e sciolse il drappello, poi disse a Krystal “vieni con me che il divertimento è appena iniziato”.
E la sergentessa “Allora, puttanella, ti piace mostrare in giro quanto sei troia, vero? Adesso però vediamo se sei veramente la puttana che credi di essere”. 
Il Comandante : “Brava la mia puttanella, sei stata molto più brava di quanto mi sarei aspettato…. comandante si vestì e si avviò all’uscita dicendo “ la donna più ninfomane del mondo, aveva ragione il comandante nemico…! Non ci potevo credere che una donna potesse essere così ! Ma attenta, non lo dirò a tutti! Sarà un nostro piccolo segreto, e se farai quello che ti dirò non ti sputtanerò…e vedrai che vorrai ancora fare sesso, e non aspettare e chiamami, ninfomane! Vedrai che lo rifaremo….presto, il Comandante dei nemici già mi ha chiesto per telefono un altro incontro con te..”………
……
Marina si svegliò di soprassalto, sudata,tremante….sentiva il letto umido per quello che avava sudato e ed emesso dal suo corpo ….. urlò nooooooooooooooooooooooo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che sognoooooooooooooo…no..no..no…..non mi arruolerò di certo!

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