Gay & Bisex
Tommaso, Luca & Nicola - 6
di Marcus95
19.03.2022 |
4.977 |
7
"Io rido a mia volta e gli dico di no..."
Capitolo 6: Black&White & InvadenteManca solo un oggetto di quel scatolone e c’è un biglietto che non ho mai visto. “Questa non mi serve più.” Ecco cosa dice il biglietto. La calligrafia è di Tommaso, la conosco troppo bene per sbagliare. Ripenso a tutte quelle volte che con il cioccolato o la panna scriveva sul mio corpo nudo sotto il suo. A lui piacevano queste cose e io lo lasciavo fare. Era molto eccitante.
Lascio andare quei pensieri e guardo l’oggetto che non gli serve più. Anche se capovolto so già di cosa si tratta. Inizio a piangere sdraiandomi per terra per il dolore. Un buco immenso nel petto mi attraversa portando distruzione con sé. No, quella no! Perché vuole farmi soffrire così tanto? Io non l’ho tradito come lui crede. Perché mi fa tutto questo?
Metto una mano per prendere l’oggetto ma la ritraggo senza neanche toccarlo. Non riesco a toccarlo. Non posso farcela. Ritento un’altra volta ma niente. Le lacrime e il dolore sono troppo forti per essere bloccati o domati.
Nicola mi guarda indifeso e tenta di dire qualcosa.
«Posso farlo io?» Chiede a voce bassa.
Con un cenno della testa acconsento e lui con molta delicatezza mette la mano dentro allo scatolone ed estrae una cornice. La capovolge e appare una fotografia. La fotografia più bella che io abbia mai fatto. Ritrae me e Tommaso nel letto senza vestiti ma coperti dalla vita in giù. È la scena più romantica e bella della nostra esperienza. Entrambi siamo molto legati a quella foto. È la nostra preferita. Quella sera me la ricordo benissimo.
***Tommaso si gira nel letto e mi prende il polso. Io gli sorrido facendo cadere il libro a terra. Lo guardo. Il suo volto perfetto è bellissimo, i suoi occhi neri sono fissi sui miei.
«Tu sei il mio per sempre» dice a voce bassa ma seducente. Solo la sua voce mi scioglie.
«Tu sei il mio… tutto» dico io cercando di non copiare la sua stessa frase.
Lui sorride e i suoi denti bianchi mi illuminano. La stanza è nella penombra. Mi tira a sé e io cado sul suo corpo nudo e bellissimo. I suoi addominali sono in tensione come tutto il mio corpo. Le sue gambe sono avvinghiate alle mie come in una morsa. Le sue spalle larghe e potenti mostrano i muscoli in tensione. I suoi capezzoli duri attirano la mia attenzione. Questo ragazzo rasenta la perfezione, lo amo con tutto me stesso. Lui continua a guardarmi e così faccio io.
«Sei così bello» dico e metto una mano sul suo petto. Il suo cuore batte all’impazzata.
«Tu sei stupendo cucciolo» dice con un sorriso meraviglioso.
Io mi guardo intorno e vedo la sua macchina fotografica. La guardo ma non sono sicuro se posso realizzare le mie idee.
«Che ti prende?» Chiede Tommaso incuriosito.
«Vorrei fare una foto di noi due» dico sorridendo.
Lui mi lascia il polso in segno di consenso e io vado a prendere la macchina e la metto sul comodino vicino a lui.
«Dobbiamo fare sesso?» Chiede ridendo.
Io rido a mia volta e gli dico di no. «Non voglio fare un video porno.»
«Io sì» dice lui. Gli tiro una manata sugli addominali e lui si contorce tutto ridendo. «Ma solo per noi» aggiunge quando ha smesso di ridere.
Io lo guardo male e metto l’autoscatto dopo aver preso bene le proporzioni per una foto perfetta. Mi spoglio completamente mentre lui mi guarda con l’acquolina in bocca. Mi rimetto sopra di lui e lui ride. Ci copriamo con un lenzuolo le nudità. Io lo guardo intensamente e mi avvicino alla sua bocca ma senza toccarla.
«Guardami!» gli dico provocante.
Lui alza i suoi occhi sui miei e mi guarda con uno sguardo così provocante che potrei venire in questo stesso momento. Il tempo non finisce più. Sento i suoi muscoli sui miei. Tutti i suoi muscoli sono tesi contro i miei. Sento la sua erezione che inizia a prendere vita. Anche la mia prende vita ma nessuno dei due ride. Continuiamo a guardarci intensamente. Cavolo se sa provocare questo ragazzo! Sento il rumore della macchina fotografica e non faccio neanche in tempo ad alzarmi che lui mi prende di forza e mi butta sul letto prendendo il suo posto. Ora è lui che sta sopra di me. Toglie il lenzuolo per vedermi completamente nudo e con l’erezione che svetta tra le mie gambe. Mi guarda e sogghigna.
Si struscia su di me. La sua erezione incontra presto la mia e i due membri si strofinano tra di loro. Mi provoca una eccitazione da matti, tanto che vorrei urlare. Non riesco a resistere. Il suo petto strofina contro il mio. Sento i suoi capezzoli in tiro.
«Porca troia, quanto mi ecciti!» dice Tommaso al mio orecchio mentre geme sopra di me. I respiri si sono fatti più sonori, più eccitati.
«Sei la mia perversione» dico io gemendo.
Lui mi sorride e con una mano mi prende l’erezione in mano. La sua mano sul mio pene mi fa trasalire d’eccitazione. Inarco la schiena. Lui ride sopra di me. Sa che non riesco a trattenermi quando mi tocca in modo così avventato. Muove la mano lungo l’asta facendomi godere come nessuno. Con una mano cerco la sua erezione ma lui mi blocca entrambe le braccia di lato, in modo da non poterlo soddisfare sessualmente.
«Io godo al solo vederti» dice.
Io sono troppo eccitato per poter dire qualcosa. La sua mano si muove lentamente sull’asta e qualche volta mi solletica la cappella. Quando lo fa gemo sonoramente. Non posso resistere dal farlo. Tommaso è nato per il sesso. Si sposta verso il basso e me lo prende in bocca. La sua bocca lo avvolge completamente mettendolo al caldo. Con la lingua lo percorre tutto fino ad arrivare al frenulo dove si sofferma giocandoci. Lancio dei piccoli urli d’eccitazione. Gemo e so che il pre-sperma sta uscendo. Lo sento da come lui lecca e geme tra le mie gambe. Lui è il mio uomo, il mio ragazzo.
Lo blocco perché sono al culmine della sopportazione. Lui si stacca da me e io mi giro mostrandogli il sedere. Lui lo contempla e io mi metto a quattro zampe come un cane, un bel cane. La sua lingua passa sul mio buco e io gemo forte. La sua lingua è molto esperta. Prende un preservativo dal cassetto. Lo apre e se lo mette delicatamente. Passa la sua cappella sulle mie natiche fino ad arrivare al buco e con un colpo solo è dentro di me. Io urlo forte e lui mi mette una mano davanti alla bocca. Gli piace avere il controllo su di me. Lo eccita ed eccita molto anche me.
Si muove lentamente dentro di me. Mi sento pieno quando lui mi penetra. Aumenta il ritmo fino a prendere una velocità eccessiva. Come ho detto, lui è nato per il sesso. Mi fa male quando affonda ma l’eccitazione è più forte. Continua per un po’, fino a quando non urla il mio nome e viene dentro di me. Si china sulla mia schiena. Gli piace rimanere dentro di me anche dopo essere venuto. Piace molto anche a me. Sento che lentamente il suo pene sta perdendo l’erezione e alla fine esce e si siede vicino a me. Mi fa stendere supino e la sua bocca esperta ritorna sulla mia erezione. La lingua questa volta indugia solo sulla cappella facendomi trasalire per l’eccitazione. Dopo poco urlo il suo nome e vengo nella sua bocca. Lui beve tutto e mi pulisce a dovere. Si alza dal mio membro e mi sorride. Adora il mio sperma, non so perché però.
Si avvicina e mi bacia. Un bacio lungo e passionale. La sua lingua gioca con la mia. Sento il mio sapore e lì capisco perché gli piace. Sorrido e lui si sposta. Si sdraia vicino a me e mi guarda con quegli occhi divini. Io mi alzo e vado verso la macchina fotografica. Guardo la foto e sorrido. Siamo l’emblema della bellezza maschile. Prendo la memory card e la nascondo per fare una sorpresa a Tommaso. Lui mi guarda e accetta di aspettare. Qualche giorno dopo gli portai la fotografia in bianco e nero.***
***
Sono sul pavimento a piangere. Nicola mi mette una mano tra i capelli e me li scompiglia con un gesto affettuoso. Io lo lascio fare, tanto non mi da fastidio. Ho bisogno di affetto ma Tommaso non c’è più. Non potrò più fare le foto al suo corpo. Prendo la fotografia e la guardo. Siamo talmente belli con i filtri che avevo aggiunto che sembriamo delle statue, dei modelli innamorati. Lo eravamo, molto innamorati. Ora nulla, tutto finito. Lancio la foto dall’altra parte della stanza. Il vetro si rompe con un rumore orrendo. Quello è il segno della fine della nostra relazione. D’ora in poi tutto quello che farò sarà senza di lui. Non lo vedrò più.
Continuo a piangere davanti a Nicola che mi guarda con i suoi occhi azzurri. Bello e sexy. Anche lui potrebbe essere un modello ma non sarà mai all’altezza di Tommaso. Tommaso è stato tutto per me. Non ci sarà mai nessuno come lui.
Il telefono squilla e Nicola si alza portandomi il telefono. Guardo lo schermo e vedo che mia madre ha richiamato varie volte. Decido di prendere la telefonata. Guardo Nicola e gli dico se può lasciarmi solo. Lui esce dalla stanza e chiude la porta dietro di sé.
«Pronto» dico cercando di trattenere le lacrime.
«Amore! Come stai? Federico mi ha detto della rottura con Tommaso» dice mia madre preoccupata.
«Sto di merda. Tommaso crede che io l’abbia tradito con un altro ma non è così. Non so che fare. Mi ha mandato gli scatoloni» dico. Non me li ha mandati ma a mia madre va bene quella versione.
«Non me lo sarei mai aspettato da lui. Quando torni a casa?» mi chiede. Lei sa arrivare subito al sodo senza fare troppi giri di parole. Il cerotto va tolto subito.
«Non lo so ancora. Molto presto. Per ora sono a casa di questo ragazzo conosciuto in palestra. Qualche giorno per riprendermi e torno a casa» dico con le lacrime che non riescono a stare negli occhi.
«Va bene tesoro. Stai attento. Non fare stupidate con questo ragazzo» dice calma.
«Sì mamma. Non farò nulla di stupido. Lui non è gay quindi non po’ succedere nulla» dico.
Ci salutiamo e chiudo la chiamata. Nicola entra e so che era dietro alla porta ad origliare.
«Hai origliato?» Chiedo arrabbiato.
«No, ho solo sentito ciao, quindi credevo avessi finito» dice calmo.
Sì ho finito la chiamata ma lui poteva aspettare fuori. Lo lascio entrare tanto è già dentro. Lo guardo mentre cammina e si avvicina a me. Ha un portamento molto bello. Molto sexy. Lui mi allunga una mano e io la prendo. Mi aiuta ad alzarmi e mi porta fuori dalla camera. Ma che sta facendo? Dove vuole portarmi?
Scendiamo le scale e saliamo in macchina. Fuori fa freddo ma in macchina si sta molto bene. La macchina parte e ci porta in un parco. Nicola mi porta a fare una passeggiata.
***
«Fede ho bisogno di vederti prestissimo» dico al telefono.
«Anche io. Ma che cosa ci fai ancora da lui? Neanche lo consoci» dice Fede incazzato nero.
«Non lo so neanche io cosa sto facendo» dico guardandomi in giro. Sono in giardino.
«Usciamo stasera» dice lui convinto.
«Credo che dovrò portarmi Nicola con me. Non so dove sono. Lui ha una macchina.»
«Fai quello che vuoi, basta che ti trovo qui alle 8» dice e riattacca.
Riattacco anche io e guardo verso la casa. Nicola mi sta guardando da lontano. Faccio un cenno con la mano e vado verso di lui. Gli dico che vorrei tanto andare a bere con Federico e gli chiedo se vuole venire anche lui. Lui accetta ed entrambi andiamo a prepararci.
Alle 8 di sera siamo al locale. Vedo Federico e gli vado incontro. Lo saluto abbracciandolo. Mi mancano i suoi abbracci. Lui è un bel ragazzo ma nulla a che vedere con Nicola o Tommaso. Nessuno batte Tommaso per il momento. È troppo bello e sexy. Federico mi saluta e poi saluta Nicola.
Ci sediamo al tavolo e io racconto ancora una volta quello che era successo con anche il tentato suicidio. Non mi va di dirlo ma va bene così. Federico stranamente non dice nulla e non sclera come al solito. Forse vuole fare bella figura con Nicola. I due vanno abbastanza d’accordo. Hanno degli interessi in comune, quindi non devo fare la svizzera come ero costretto a fare quando c’era Tommaso. Prendiamo dei super alcolici e brindiamo. Parliamo del più e del meno. Non voglio parlar della mia relazione di merda.
«Hai una ragazza?» Chiede Federico a Nicola.
«No, sono single. Non ho molti amici, figuriamoci ragazze» dice serio.
«Neanche io» dice Federico, anche se non allude al fatto che vorrebbe essere il mio ragazzo. Ancora una volta ha capito che forse lo sto trascurando. Sto scegliendo un altro a lui, ma io non posso stare con lui. Lui è il mio migliore amico e non potrei mai avere una storia d’amore con lui. Non voglio neanche prenderlo in giro con qualcosa che non posso mantenere.
Vorrei scoprire alcuni segreti su Nicola ma lui non lascia trapelare nulla. Vorrei davvero scoprire qualcosa sul suo conto ma è troppo scaltro. Me ne frego altamente e decido di prendermi una beata sbronza colossale. Drink su drink per dimenticare la mia rottura. Tommaso è un capitolo chiuso e devo farmene una ragione.
Anche Federico mi segue a ruota con i drink. Lui mi seguirebbe a ruota in tutto, quindi non conta. Ovviamente Nicola non è lo stesso. Lui decide di berne solo due, per il resto guarda me e Federico cadere nello stato d’ebrezza. Siamo patetici e me ne rendo conto quando non riesco neanche andare al bagno senza crollare su un tavolo vicino a noi. Per fortuna non c’era nessuno ma ho bisogno di qualcuno che mi porti verso la porta. Si offre Federico e Nicola lo guarda male. Non si fida degli ubriachi? Beh come biasimarlo. Non mi fiderei neanche io di Federico conciato in quello stato. Andiamo in bagno ed entro ma mentre chiudo la porta sento Federico lamentarsi.
«Posso entrare?» Chiede voglioso di me.
«Assolutamente no» dico biascicando.
Fa un verso e mi lascia chiudere la porta. Non so come mai è così strano stasera. So che è contento per la rottura ma non può provarci con me stasera. Io sono stato appena mollato, non è giusto nei miei confronti e la risposta sarebbe sempre no.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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