Gay & Bisex
Andrea & Matteo - 4
di Marcus95
22.07.2022 |
14.290 |
19
"Andrea non ci andava piano e se lo scopava per bene..."
Capitolo 4: 20 Anni - Parte 2Quando Andrea entrò nello spogliatoio della Scuola Calcio Matteo era già lì che lo aspettava. Si salutarono e si cambiarono pronti per un pomeriggio di allenamenti. Si divertivano molto a giocare a calcio. Erano anche molto bravi. Facevano parte di una squadra molto in gamba che aveva vinto anche dei campionati. A loro due piaceva molto giocare e stare con i propri compagni di squadra, c’era grande affinità.
Gli allenamenti erano sempre molto duri e la doccia a fine allenamento era davvero ben apprezzata da parte di tutti per rilassare i muscoli dopo lo sforzo. Tutti si precipitarono nelle docce per rilassarsi. Tutti nudi e tutti conoscevano il corpo di tutti gli altri. Non c’era imbarazzo alcuno, erano una squadra molto unita.
«Dai mostra il pisellone» dissero ad Andrea appena entrava nelle docce.
Andrea si mise al centro e prendendolo in mano iniziò a fare l’elicottero. Il cazzo di Andrea era ancora moscio ma mentre faceva l’elicottero iniziava a crescere. Veniva incitato da tutti i suoi compagni e la cosa gli dava una grande forza. Tutti sapevano che lui aveva un grande cazzo. Glielo avevano già visto duro svariate volte. Andrea continuava a far girare il suo cazzo nella mano e ben presto tra le urla di incitamento di tutti il suo cazzo si rizzò. Quando fu sicuro di essere a cazzo duro smise di fare l’elicottero e si scappellò mostrando a tutti la sua bestia. Tutti furono felici. Erano felici di avere in squadra un ragazzo di quelle dimensioni. Molti erano invidiosi ovviamente ma c’era un grande supporto.
«Dai ragazzi misura contro il muro» annunciò Andrea mettendosi vicino al muro a cazzo duro.
Tutti i giocatori iniziarono a menarselo fino a raggiungere l’erezione come Andrea. Una volta che furono tutti in erezione si misero contro il muro per vedere chi aveva il cazzo più grande. La cosa bella era che Andrea era il vincitore e poi a scalare tutti gli altri. Nessuno poteva avvicinarsi alle sue misure. 22 centimetri di cazzo erano tanti e tutti erano molto curiosi verso Andrea. Gli facevano ogni genere di domanda. Quanto scopasse, quante seghe si faceva, se si tirava il pisello di notte e così via. Le domande nella mente della squadra erano tante e lui rispondeva sempre apertamente.
Molte volte capitava che usavano i cazzi come spade e iniziavano a giocare nel bel mezzo dello spogliatoio. Non cerano premi ma era un modo per toccarsi i cazzi a vicenda. Nessuno osava dire che era una cosa sbagliata perché per loro era solo cameratismo tra ragazzi, assolutamente lecito. Non c’erano mai stati pompini o altro ma qualche sega e toccatine varie sì. A volte capitava che per farsi gli scherzi dei ragazzi si mettessero dietro ad altri e gli tiravano il pisello o mettendo la mano a coppa gli prendevano le palle in mano e scherzavano facendo battute. Era una cosa molto normale in quello spogliatoio.
***
Quella sera Matteo dormì da Andrea. Era una cosa che capitava qualche volta, non spesso ma capitava.
«Hai visto come godono ogni volta che fai l’elicottero?» Disse Matteo.
«Oh sì cazzo. Che pervertiti. Peggio di te» disse Andrea ridendo sul letto.
Matteo era sdraiato vicino a lui. Guardava il suo amico e ripercorreva i momenti che erano avvenuti nello spogliatoio. Vedere tutti i suoi compagni di squadra essere battuti da Andrea. A lui non fregava niente, sapeva che Andrea era un bestione e a lui stava bene ma molti dei suoi compagni erano invidiosi delle bellissime misure di Andrea. Così a Matteo venne in mente una idea molto affascinante.
«Da quanto non scopi?» Chiese Matteo.
«Da un botto Teo, penso un mese. Cazzo ho i coglioni di pietra» rispose Andrea.
«Dai perché non me lo appoggi con i boxer?» Chiese Matteo cercando di trattenere il ghigno. Andrea non si accorse di niente.
Non era mai capitato nulla di sessuale ma a volte succedeva che Andrea premesse il suo cazzone sul culo di Matteo che si metteva a novanta. Tutto questo con le mutande addosso. Era una cosa che faceva stare bene entrambi. Andrea perché poteva simulare una scopata e Matteo poteva sentire il cazzone di Andrea sul culo.
«Subito. Che pervertito» disse Andrea mettendosi a sedere e rimanendo con solo i boxer addosso.
Il cazzo si vedeva che era già barzotto ma non del tutto dritto. Matteo rimase in mutande anche lui e si posizionò a novanta a bordo del letto. Andrea si alzò e si mise dietro di lui. Prima appoggiò il suo pacco barzotto contro il culo di Matteo coperto dalle mutande. Lo premette e lo spinse contro. Matteo poteva sentire il pezzo di carne di Andrea che premeva sul suo culo. Poteva sentire il cazzone di Andrea crescere contro il suo culo così lo mosse un po’ facendolo strusciare bene contro la minchia di Andrea che godeva. Il cazzone di Andrea continuava a crescere e a farsi duro contro il culo di Matteo. Una volta duro, Andrea lo posizionò nella parte centrale del culo di Matteo che poteva sentirlo tutto e gli tremavano le gambe per l’emozione.
«Pensa a quante puttane lo vorrebbero dentro. Pensa a quanti culi potrei spaccare con sto minchione» disse Andrea gemendo e iniziando a dare delle spinte contro il culo di Matteo.
Andrea iniziò a sbattere il cazzo duro contro il culo Matteo che veniva perturbato da quella pressione da cazzo duro.
«Oh sì che voglia di rompere un culo vergine. Sono quello col cazzo più grosso e non riesco neanche a scopare» disse Andrea mettendo le mani dietro alla testa e mostrando i suoi peli ascellari neri e folti.
«Che voglia di culo cazzo! Io sì che li so aprire a dovere. Non quei cazzetti che hanno gli altri» disse Andrea aumentando i colpi contro Matteo.
«Prendi me» disse Matteo non resistendo oltre e lasciando uscire un gemito.
Andrea si pietrificò smettendo di sbattere il cazzo contro il culo del suo amico. Ma si riprese presto perché l’eccitazione che aveva in corpo era molto più forte.
«Davvero? Ti apro il culo Teo» disse Andrea non giudicando per il momento la scelta del suo migliore amico di farsi aprire il culo da lui.
«Sì muoviti prima che ci ripenso» rispose Matteo sapendo che non ci avrebbe mai ripensato ma era un modo per mettere a tacere Andrea.
Andrea si tolse subito le mutande e le tolse anche a Matteo. Per la prima volta poteva vedere la rosa del suo migliore amico. Vicino a quella rosa c’era il suo cazzo di 22 centimetri che voleva tanto sfondare qualche bel culo. Il culo di Matteo era un po’ peloso ma non molto, si vedeva che li curava. Andrea si passò qualche dito in bocca per lubrificarli e li mise sulla rosa del buco del culo di Matteo. Lo lubrificò e le fece entrare. Matteo gemette forte quando le dita entrarono. Andrea le fece scorrere avanti e indietro e per la prima volta Andrea si accorse quanto fosse arrappato Matteo.
Tolse le dita e avvicinò la cappella piena di precum. Si sputò sul cazzo e infilò la cappella con un colpo. Matteo urlò dal dolore, così Andrea lo fece abituare a quella protuberanza nel culo. Una volta accolta la cappella, Andrea iniziò ad andare avanti e indietro inserendo sempre un centimetro in più ogni volta che affondava. Matteo si reggeva alle coperte mentre sentiva il cazzo di Andrea entrare nel suo culo. Era un sogno ma faceva anche tanto male. Non era abituato avendo il culo vergine. Andrea affondava e il cazzone spariva nel culo di Matteo. Andrea godeva ad alta voce mentre Matteo gemeva e mugugnava per il dolore e l’eccitazione. Era un mix di emozioni per lui.
Andrea si fermò e accarezzò la schiena del suo amico ancora a novanta. Passo la mano sulla schiena fino ad arrivare al culo dove incontrò il suo pube. Gli occhi di Andrea si alzarono e guardarono quelli di Matteo.
«Complimenti, ora hai 22 centimetri nel buco del culo» disse Andrea con un ghigno.
«Scopami» fu la risposta di Matteo.
«Sei sicuro? Lo sai cosa dicono di me?» Disse Andrea prendendo i fianchi di Matteo saldamente.
Matteo scosse la testa.
«Dicono che scopo sia la figa che il culo come un toro» disse Andrea uscendo dal culo di Matteo per ritornare dentro con un colpo secco facendo urlare Matteo. «Ora saprai cosa significa essere scopati da un uomo. Essere scopati da me» aggiunse.
Andrea afferrò i fianchi di Matteo ancora più saldamente e iniziò a scoparlo forte, andava a un ritmo molto veloce. Lo svuotava e lo ripentiva in pochi millesimi di secondo. Matteo poteva sentire tutta la forza del suo amico contro il culo. Sentiva le palle di Andrea sbattere forte contro il suo culo, erano molto sode. Andrea non ci andava piano e se lo scopava per bene. Matteo piangeva e godeva nello stesso momento. Andrea gemeva forte mentre sbatteva il suo cazzone dentro al culo di Matteo, ogni volta sempre più forte e ogni volta sempre più in profondità. Andrea sentiva il culo di Matteo allargarsi a ogni colpo che faceva. Per Andrea era la sensazione più bella. Mise i piedi sul letto e si chinò sopra Matteo e lo scopò ancora più forte. Il suo cazzo puntava dritto e lo sbatteva talmente forte dentro al culo di Matteo che sentiva del dolore alle palle a quanto forte andava. Voleva svuotarsi velocemente.
La sua scopata era animalesca e violenta. Matteo era in trance per l’emozione e non si accorse che dal suo pisello uscivano dei fiotti di sperma. Aveva bagnato le coperte di Andrea un’altra volta. Il cazzo di Andrea usciva ed entrava dentro al suo culo violentemente.
«Cazzo ti riempio il culo di sborra!» Disse Andrea quasi urlando e colpendo il culo di Matteo con più violenza.
Il cazzo di Andrea spingeva sempre più a fondo e Matteo poteva sentire che era anche più gonfio rispetto a prima. In pochi secondi sentì tutta la sborra di Andrea riversarsi nel suo culo. Era potentissima come le sue spinte. Matteo fu pervaso dalla sborra di Andrea e godette ancora di più. Andrea ansimava ad ogni fiotto di sborra che usciva dal cazzone.
Andrea tirò fuori il cazzone dal culo di Matteo e precipitò sdraiato sul letto chiudendo gli occhi. Matteo guardò la scena e il corpo di Andrea che aveva ancora il cazzone duro. Allungò la mano e glielo prese in mano.
«Hai il cazzo più bello del mondo» disse piano come un sussurro.
«Tu hai il culo più bello del mondo» disse Andrea facendo scorrere il cazzone contro la mano di Matteo. «Non ne avrò mai abbastanza».
Matteo con ancora il cazzone di Andrea in mano guardò la cappella e vide che era rimasta una goccia di sborra. La prese con la mano e la portò alla bocca assaggiando la sborra del suo migliore amico. Era una cosa incredibile. Il suo desiderio si era avverato. Era diventato la puttana di Andrea. Sapeva che lui non si sarebbe mai fermato dopo avergli preso la verginità. Andrea era un ragazzo che non si fermava alla prima scopata. Matteo prese in mano nuovamente il cazzone di Andrea che svettava verso l’alto e lo massaggiò. Guardò il corpo di Andrea che respirava profondamente con gli occhi chiusi. Adesso era pacifico e non animalesco come poco prima durante la scopata. Stessa persona, due personalità.
«Vorrei non finisse mai» disse Matteo piano.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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