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Gay & Bisex

Andrea & Matteo - 1


di Marcus95
10.07.2022    |    22.047    |    17 9.6
"Basta sorridere e assecondarle che queste ti si fiondano addosso e ti baciano ovunque, anche in posti in cui non vorresti» «Tipo?» «Beh una mi ha..."
Capitolo 1: 15 Anni - Parte 1



Andrea e Matteo erano amici da qualche anno. Andavano nella stessa scuola e facevano calcio assieme. Erano molto amici anche perché passavano molto tempo assieme anche fuori alla scuola. Accadeva che Andrea andasse a casa di Matteo e viceversa. Erano molto legati e tra loro c’era una grande complicità. Si insultavano a vicenda senza mai prenderla sul personale perché sapevano che stavano giocando ed era tutto uno scherzo. Nessuno pensava davvero quelle cose che si dicevano ma a 15 anni è naturale prendersi molto in giro, faceva parte di quella complicità che ricercavano entrambi.

Andrea era un ragazzo esuberante sempre pronto a scherzare e amava divertirsi. Per lui la scuola non era il centro della vita, anzi la evitava se poteva. Era alto e aveva un gran bel fisico, bello definito e tonico. I capelli erano corti e neri. Era un ragazzo molto popolare a scuola e tutte le ragazzine gli facevano la corte per stare un po’ con lui.

ùMatteo non era popolare anche se anche lui era un po’ esuberante, meno rispetto ad Andrea. La scuola per lui era importante ma non il centro della vita. Era alto anche lui ma aveva un fisico magrolino, nulla di così accentuato come per Andrea. Matteo aveva pochi amici ma poteva contare su Andrea per tutto. Il loro legame era così forte da non volere molti altri amici.

A scuola passavano davvero tanto tempo assieme dato che erano compagni di classe e si sedevano anche vicino. Nonostante la popolarità di Andrea, Matteo non rosicò mai a diventare popolare come lui ed era lasciato da solo da tutte le ragazze che approcciava e che preferivano Andrea.

Andrea giocava con le donne, era una specie di Don Giovanni ma pochi sapevano davvero cosa accadesse durante i suoi “colloqui” privati con queste ragazze. Neanche Matteo sapeva i fatti. Andrea da questo punto di vista era molto riservato. Si vociferavano cose nei corridoi, una di queste era che Andrea era molto dotato ma nessuno ha mai confermato la notizia. Tanto mistero attorno ai rapporti privati di Andrea.

Matteo non era geloso, solo un poco ma il fatto di poter essere amici di un uomo così popolare e così bello come Andrea a lui bastava. Non desiderava altro, si accontentava con poco. Anche Matteo voleva uscire con delle ragazze ma tutte quelle che approcciava poi gli davano picche. Matteo era indubbiamente triste ma se ne faceva una ragione. Aveva solo 15 anni, c’era tempo di crescere ed incontrare molte ragazze. Poi nel suo liceo le ragazze, a detta sua, non erano belle per niente, anzi erano da evitare. Andrea non la pensava così. Tutte le ragazze volevano essere palpeggiare da Andrea ma Andrea era molto selettivo.

Un giorno Matteo era in classe a mangiare la merenda seduto al suo banco. Andrea non c’era quel giorno, era a casa malato. Vicino a lui c’erano un gruppo di ragazze che parlavano di Andrea. Matteo si mise ad origliare.

«È stato fantastico ragazze. Andrea è così… uomo per essere così piccolo» disse la ragazza che teneva banco della situazione.

«Racconta dai » disse una seconda.

«Va bene va bene» disse la prima entusiasta. «Mi ha portata a casa sua e mi ha offerto da bere. Ha una casa molto bella. I suoi genitori non c’erano. Eravamo da soli. Siamo andati in camera sua e si è sdraiato sul letto togliendosi la maglietta. Aveva solo i pantaloni della tuta. Io mi sono messa vicino a lui e lui mi ha abbracciata».

«Cosa!» urlo una ragazza interrompendo il racconto.

«Siamo rimasti così per molti minuti e poi mi ha accarezzava i capelli e poi la spalla. È li che ho iniziato a sentire qualcosa di duro premere contro di me. Era durissimo e molto grosso ragazze».

«Oddio! Glielo hai visto?» chiese la seconda ragazza eccitata dal racconto.

«No. Però!» disse la prima per riattriate l’attenzione su di se. «L’ho visto in mutande. Era bellisimo con quei boxer blu. Gli stavano bene e c’era un palo verso sinistra bellissimo. Mi ha anche confidato una cosa».

«Cosa?» Scattò in piedi una terza ragazza.

«Anzi due cose mi ha confidato. La prima è che non porta le mutande dei ragazzini ma ha già quelle da uomo per via del suo pacco. La seconda è che quando sarà più grande potrò avere il suo uccello tutto per me!»

Tutte le ragazze urlarono in coro creando una gran confusione. Si accorsero di aver attirato fin troppo l’attenzione dei presenti in classe e decisero di spostarsi in un altro luogo. Ma Matteo aveva sentito tutto.

***

Qualche settimana dopo Matteo si ritrovò come succedeva spesso a casa di Andrea, erano nella sua camera a cercare di fare i compiti ma nessuno dei due ne aveva voglia così finivano per giocare a qualcosa o per parlare di cose futili. Matteo guardava Andrea cercando un momento per fare una domanda che gli premeva molto. Voleva sapere i segreti di Andrea, voleva conoscere tutto del suo migliore amico. Perché non si confidava con lui? Se erano davvero migliori amici dovevano farlo.

«Mi dici quale è il tuo segreto con le ragazze?» chiese Matteo dopo un momento di silenzio in cui non c’era un argomento prestabilito.

Andrea si mise a ridere. «Non saprei. Non c’è nessun segreto. Basta sorridere e assecondarle che queste ti si fiondano addosso e ti baciano ovunque, anche in posti in cui non vorresti»

«Tipo?»

«Beh una mi ha chiesto di baciarmi le ascelle perché in classe a quanto pare sono l’unico che ha i peli lì» disse Andrea ridendo.

«Altri posti strani?» chiese Matteo sperando di avere dei posti più sensuali.

Andrea si mise a pensare prima di rispondere. «Nessun posto preciso sinceramente».

Matteo ci rimase male. Sperava di avere qualcosa di più piccante di cui parlare ma Andrea aveva citato le ascelle e per lui non era una cosa molto arrapante quindi decise, a suo malgrado, di lasciar cadere l’argomento e andare avanti. Sperava di ottenere di più dal sexy Andrea che tutti a scuola volevano. Matteo rimase zitto e abbassò la testa sapendo di non ottenere più niente.

«Beh c’è una cosa che aiuta e che ultimamente mi sta dando fin troppa popolarità e che le ragazze amano. Questo» disse Andrea indicandosi il pacco dentro ai pantaloni della tuta.

«Davvero?» chiese Matteo sperando di farlo parlare a più non posso.

«Sì cazzo. Loro ne vanno matte. Pensa che non lo vogliono neanche nella figa. Lo vogliono guardare, toccare e leccare se sei fortunato. Più lo hai grosso e più donne avrai al seguito. A te succede?»

«Purtroppo no» disse Matteo amareggiato.

«Ah mi spiace» disse Andrea serio.

«Di solito non parliamo di queste cose noi due» disse triste Matteo.

«Hai ragione, dovremmo rimediare» disse Andrea dando uno spiraglio a Matteo.

«Beh dai raccontami almeno tu delle ragazze che hai. Ci sei mai andato a letto?» chiese curioso Matteo.

«Sai che no? Alla fine il massimo che mi sono fatto fare è una sega e qualche ciucciata ma non ho voluto infilare il mio cazzo dentro alla figa di quelle. Vorrei trovare qualcuna di interessante. Non solo il sesso» disse Andrea dando una buona spiegazione.

«Sì fai bene » disse Matteo. «Ma dimmi un po’, ho sentito delle voci in giro per la scuola, sono vere?»

«Quali voci? Ne corrono tante sul mio conto» disse Andrea cercando di capire dove volesse andare a parare Matteo.

«Sulle tue dimensioni. L’altro giorno c’era un gruppo di ragazze che ne parlava e dicevano che sono notevoli» disse Matteo cercando di scalfire qualche informazione in più.

Andrea si mise a ridere e guardò negli occhi Matteo.

«Sì le ragazze non mentono. Per fortuna sono messo bene là sotto altrimenti poche ragazze mi filerebbero» disse Andrea toccandosi il pacco.

«Quindi secondo te escono per il tuo pisello?» chiese Matteo.

«Non solo per quello ma da quando si dice in giro che sono grosso molte ragazze escono con me solo per avere una chance di vederlo e di toccarlo. Chi non lo farebbe?» spiegò Andrea.

«Sei tanto grosso?»

Andrea rise e annui.

«Sì, sono bello grosso là sotto. Infatti non metto più i boxer da ragazzo ma sono già passato a quelli da uomo».

«Sì ho sentito anche questo».

«Beh allora parlano di tutto a scuola senza la mia presenza» disse Andrea cercando di capire bene quali voci circolassero. Era curioso di capire che cosa gli altri dicevano di lui quando non c’era. «Sai più cose te su di me che io di me stesso».

«Tu sai la verità, io so le voci che circolano. Quale dei due è più importante?» Chiese Matteo con gli occhi grandi.

«Le voci sono importanti ma sono facili da far cadere, la verità è più difficile ed è più importate» disse Andrea vedendo che Matteo stava annuendo. «Tu quale vorresti?» Chiese con voce bassa mettendo a dura prova le sue corde vocali che stavano cambiando col tempo.

«La verità, l’unica che conta davvero» disse Matteo diretto. Non c’era bisogno di pensare.

Andrea si mise in piedi si calò i pantaloni rimanendo con i boxer neri da uomo come aveva detto. Già una verità era stata detta. Matteo fu colpito dal bozzo enorme che c’era davanti. Non era come il suo o come quelli degli altri compagni che aveva visto prima di educazione fisica. Era molto più grosso, soprattutto nella parte inferiore, nella parte delle palle ma anche il cazzo non era male. Si vedeva bene la forma del pene. Matteo guardava con forte ammirazione il pacco di Andrea.

«Vuoi vederlo? Curioso dell’ultima verità?» Chiese Andrea facendo in sorrisetto idiota.

Matteo non riuscì a essere imparziale, disse subito: «Sì, certo».

Andrea ci mise poco a calarsi anche le mutande e a mostrare il pisello di un ragazzo che era ben presto diventando un uomo. La pubertà stava facendo il suo corso nel corpo di Andrea.

Il suo cazzo era davvero bello, largo e lungo con dei coglioni sotto. Il pube era tutto peloso, anche le palle erano pelose e molto penzolanti. Era un pene da uomo e non da ragazzo. Andrea alzò un braccio mentre rimase nudo e Matteo poté vedere i peli sotto le ascelle. I suoi occhi ritornarono sul cazzo e si concentrò su quel pube peloso. Era strano vedere un ragazzo della sua età con così tanti peli in mezzo ale gambe.

«Gran bel cazzo Andre».
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