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Gay & Bisex

Tommaso, Luca & Nicola - 15


di Marcus95
14.04.2022    |    4.629    |    11 9.4
"Da vero selvaggio mi prede un orecchio e lo morde con convinzione..."
Capitolo 15: Il Ragazzo più Sexy del Mondo



Dopo cena ci sediamo sul divano e guardiamo un po’ di tv. Io ho la testa sulle gambe di Tommaso. Con le mani mi tiene al sicuro e mi accarezza la testa. Il programma in tv è molto stupido ma ne io ne Tommy siamo concentrati sulla tv. Solo Federico si sta divertendo un botto a vedere delle persone che si mettono in ridicolo. Buon per loro. Dopo una certa ora io e Tommaso decidiamo di andare in camera a dormire ma in realtà in mente avevamo ben altro. Non volevamo dormire ma fare l’amore o meglio dire sesso. Per noi non ha alcuna importanza il nome che gli si dà, basta che sia tra me e lui e tutto sarà perfetto.

Una volta entrati in camera chiudiamo la porta e Tommaso mi butta sul letto. Ha già capito che deve essere più violento con me. Io non voglio che lui cambi. Io voglio il vecchio Tommaso, quello che ho conosciuto in quella dannatissima tenda. Lo rivoglio qui con me. Prende una cosa strana dall’armadio e vedo che in mano ha una sua sciarpa. Quella sciarpa non solo è una sciarpa qualunque ma era stata un mio regalo. Mi fa alzare i polsi e li lega con la sciarpa che poi legga alla testata del letto. Io sono immobile e sorrido. Mi sento impotente ma sopra di me non c’è Nicola che è solo un pazzo pervertito, no, sopra di me c’è l’uomo della mia vita. La stessa persona che credevo d’aver perso ma lui è riuscito a prendermi nuovamente, non mi ha lasciato andare. Lui ride tranquillo mentre si toglie la felpa e la maglietta. Li fa cadere sul pavimento e io guardo i suoi muscoli contratti e lisci. Mi emoziono e so che sto diventando rosso in volto. Lui fa apposta a metterci tanto tempo solo per il gusto di farsi guardare.

«Sono bello vero?» chiede Tommaso co un grande sorriso sulla faccia. Sa che mi sta eccitando. Mi eccita sempre quando fa così.

«Sei molto bello! Sei figo!» dico tranquillamente.

Lui ride ed esce dalla stanza. Io inizio a chiamarlo ad alta voce senza neanche pensare a cosa potesse pensare Federico che era nella stanza accanto. Tommaso ritorna con qualcosa in mano. Spegne le luci ed è subito notte. Non vedo nulla. Lui appoggia le cose sul comodino anche se non so bene cosa cavolo siano. Si mette sul letto e con calma inizia a tirare giù la zip della mia felpa. Una cosa romantica ed eccitante. Mi toglie la felpa e passa alla maglietta. Sento il suo respiro sul mio petto. Con una mano mi accarezza gli addominali mentre gemo sotto il suo tocco delicato. Chiudo gli occhi e mi lascio andare, non voglio essere nervoso quando sono con lui. Le sue mani vanno verso i pantaloni della tuta e li toglie senza problemi. Rimango in mutande ma lui me le toglie. Nudo davanti a lui e legato non so cosa aspettarmi d’altro. Sento qualcosa che mi tocca, una cosa che ha una temperatura molto diversa dalla mia. Urlo e non capisco che cosa è, poi sento il freddo. Un cubetto di ghiaccio, esattamente come Nicola. Però questo non mi sconvolge. Tommaso sta facendo di tutto per farmi sentire bene e io non lo voglio di certo mettere in imbarazzo.

Prende il cubetto di ghiaccio tra le labbra e si sposta sul mio corpo facendomi rizzare tutti i peli in tutti i posti. Il ghiaccio lascia una scia umida e fredda per segnare il suo percorso. Parte dall’addome e calmo calmo scende fino alle mie gambe. Passa su entrambe e poi risale fino alla mia spalla. Il collo. Il mento ed infine la bocca. Il ghiaccio è tra la mia e la bocca di Tommaso. Questo mi piace molto mentre ci baciamo. Prendo il cubetto in bocca e lo mastico rompendolo in mille pezzi. Una volta distrutto deglutisco mandandolo nel mio stomaco. Sento Tommaso sogghignare. Mi capovolge e mi ritrovo con il suo copro sulla mia schiena. Mi schiaffeggi il sedere e ride. Io godo sotto quel gesto così sexy e selvaggio. Dopotutto sono stato lo schiavo di Nicola.

Sento che si denuda perché quando ha finito sento la sua erezione sulle mie natiche. Con calma cerca il mio buco e tutto d’un botto entra dentro di me. Forte e deciso. Urlo gemendo di eccitazione. Selvaggio, sexy, animalesco. Questo è il nostro fottuto amore che desidero con Tommaso. Lui mi sta dando esattamente quello che voglio. Lo amo e sentire il suo membro dentro di me mi fa capire quanto lui ami me. Si muove velocemente andando sempre più in profondità. Un po’ mi fa male ma adoro il dolore sessuale. Spinge sempre più forte e velocemente. Io gemo sotto le spinte e lui gode come un matto. Sento il suo respiro che sembra quasi un asmatico. Gode avendo il suo cazzo dentro di me. Io inizio a sudare e la mia pelle si inumidisce di sudore. Tommaso si china e mi morde il collo. Da vero selvaggio mi prede un orecchio e lo morde con convinzione. Credo gli stia piacendo tutto questo. Ad un certo punto esce da me e mi volta. Ora lo vedo, vedo il suo viso ben delineato. Sexy. Infila il suo membro dentro di me e mi bacia. Un bacio emozionante, la sua lingua rincorre la mia che rincorre la sua. Un grande gioco di lingue che termina con la passione. Lui ansima sempre di più e capisco che sta per venire. Lo faccio uscire e lui si masturba davanti a me. Voglio il suo seme in bocca. Vedo gli addominali che si contraggono per lo sforzo, le sue palle che ondeggiano al ritmo della sega, il suo pube vicino alla sua mano che si muove con fare molto esperto lungo tutta l’asta che termina con una cappella rosea che si sta preparando ad inondarmi.

Ansima sonoramente e viene spruzzando e arrivando nella mia bocca. Gli prendo il cazzo in bocca e sento che viene con altri spruzzi. Dopo cinque spari finisce e io assaporo il tutto e mando giù. Io vengo e lui prende il mio seme in mano e se la porta alla bocca. Beve il tutto e ride. Ci sdraiamo uno vicino all’altro. Sudati ma contenti, soddisfatti del sesso che abbiamo fatto. Una sua mano si ferma sul mio petto che si muove ancora. Mi guada con i suoi occhi neri che mi emozionano ogni fottuta volta. Io lo guardo a mia volta. Lui è calmo. Finalmente abbiamo fatto un sesso degno di noi. Anche lui è contento che finalmente siamo arrivati alla fine senza troppe scenate o problemi. Ci rilassiamo nel buio della stanza. La sua mano sul mio petto e le nostre spalle una contro l’altra. Guardo il suo corpo bellissimo e scolpito dalla palestra.

«Queste sono state le migliori cinquanta sfumature di me» dico nel buio che ci avvolge.

Lui si gira verso di me e senza dire una parola mi bacia sulla bocca ma non selvaggiamente come prima anzi, molto delicatamente. Le nostre lingue si trovano subito e si coccolano l’un l’altra. Si stacca ma i suoi occhi non mollano mai i miei.

«Le mie sfumature sono le mie e le tue sono le mie. Queste sono le cinquanta sfumature di noi»

Io mi commuovo. Ha detto una cosa bellissima oltre che poetica, il che è strano da parte sua. Mi cinge con le sue braccia forti e possenti e poggio il mio naso sul suo petto. Voglio tenerlo vicino e sentire il suo profumo per tutta la notte.

«Finito di scopare?» sentiamo una voce che proviene dalla stanza degli ospiti dove dorme Federico.

Io e Tommaso ridiamo a squarciagola.

«La prossima volta dovremmo fare meno rumore» dico io a Tommaso quasi scusandomi.

Tommaso ci pensa poi fa cenno di no con la testa. «No, lui gode sentendoci. Sono sicuro che si è fatto una sega» e ride come uno sciocco.

Io rido e mi accoccolo a lui. Il silenzio cala nella nostra stanza ma l’odore di Tommaso inebria tutto lo spazio, che meraviglia. Con le mani mi accarezza la schiena e portandomi in un altro universo mi addormento abbracciato all’uomo della mia vita.

***

La mattinata è serena e tranquilla. Mi giro nel letto e sbatto contro il pezzo di uomo del mio ragazzo. Lui non si accorge di nulla, continua a dormire serenamente. Io lo guardo e vedo la sua pelle rilassata mentre con gli occhi chiusi naviga in un mondo al quale io non posso accedere. Solo lui può andarvici. Mi faccio vicino e sento il suo calore. Noto che siamo entrambi nudi e Federico potrebbe entrare da un momento all’altro. Non mi faccio problemi, lui ci ha già visti nudi in passato, non siamo cambiati molto.

Tommaso respira delicatamente e non credo si sveglierà a breve. Io voglio riprendere un po’ della mia autonomia così dopo averlo ammirato per troppo tempo peggio di uno stalker mi alzo e mi vesto. Metto una sua tuta ed esco dalla camera da letto. Arrivo in cucina e sento dei passi che mi seguono. Mi volto e vedo Federico senza maglietta che mi viene vicino salutandomi.

«Ehi Fede» dico calmo.

«Ehi. Ci avete dato dentro» dice senza neanche pensare. Lo fulmino con lo sguardo ma lui spiega la situazione. «Nel senso siete riusciti a fare sesso senza l’uso della tortura.»

Ora capisco tutto. «Non è tortura, molta gente fa quella vita.»

«I pazzi sicuro» risponde avendo in mente il modello di Nicola.

«No, ti sbagli. Lui era pazzo e basta, ma la gente normale che pratica queste cose non è pazza. È solo curiosa, credo. Comunque si finalmente siamo riusciti e farlo senza adoperare troppo sadomaso. Mi ha solo legato con una sciarpa che gli avevo regalato io e poi tutto come facevamo prima»

«Hai finito di dare i dettagli della nostra nottata?» si intromette Tommaso entrando in cucina. Ha solo dei pantaloni della tuta. Niente mutande, niente maglietta e niente scarpe. Nulla. Gli sorrido trionfante.

«Sì, stavo giusto confidando quanto sei poco dotato a Federico» dico io ridendo.

Tommaso mi prende di peso e mi mette sul bancone. «Ah si? Beh forse è meglio che ricontrolli meglio. Per la cronaca c’è l’ho più lungo io di voi due» disse baciandomi delicatamente.

Federico vorrebbe sprofondare ma non può. Deve subirsi tutto quanto. Io mi stacco da Tommaso per non mettere troppo in imbarazzo Federico. Lui inizia a preparare la colazione mentre io scendo dal bancone dicendo: «non tanto più lungo.»

Tommaso ride sonoramente e toccandomi una spalla dice: «stanotte lo vedremo.»

Mi sposto e vado ad aiutare Federico. Guardo sia l’uno che l’altro. Entrambi a petto nudo. «Sapete che in questa casa ci sono delle cose chiamate magliette?» dico sorridendo. Mi piace vederli così. Tommaso, soprattutto lui.

«Cazzo è vero! Fede vai a metterti una maglietta all’istante!» dice Tommaso a mo’ di giudice.

Federico si volta e gli da il cinque e sparisce in camera sua tornado poco dopo con una maglietta bianca.

«Valeva anche per te» dico rivolto a Tommaso.

«No, io sono figo senza maglietta» dice spavaldamente.

Sa esattamente da che parte prendermi. Non posso più replicare. Come potrei? È davvero sexy così ed è davvero figo senza maglietta. Però mi viene in mente una cosa mentre preparo i cucchiaini.

«Puoi metterne una attillata. Il tuo armadio ne è pieno»

Lui non mi calcola ma mi fa l’occhiolino. Ci sediamo con la colazione sul tavolo e ci diamo dentro.

Dopo colazione Federico ci dice che deve andare un momento in città. Lo salutiamo mentre si prepara ed esce. Tommaso mi guarda e sparecchia. Io lo guardo mentre i muscoli della schiena si flettono in modo provocante e incessante. Lui lava tutte le ciotole e i cucchiaini. Le spalle possenti si muovo a ritmo con il braccio. Sento qualcosa nei miei pantaloni muoversi ma lo tengo al suo posto.

«Smettila di guardarmi, mi metti ansia» dice Tommaso senza neanche girarsi.

«Ma io…» cerco di dire.

«Lo so che mi stai guardando» replica senza dire niente.

Porca vacca mi ha fregato un’altra volta. Come diavolo fa? Faccio per alzarmi quando mi viene in mente una cosa che potrei dirgli: «da quando ti da fastidio che io ti guardi?»

Lui continua a lavare le cose della colazione e risponde: «da quando mi ecciti in modo incontrollabile. Ho il cazzo che non fa altro che sbattere contro questi cazzo di cassetti mentre lavo queste cose e se non la smetti mi sborro addosso»

«Posso vederti mentre ti sborri addosso?» Chiedo ma lui si volta e si fionda su di me. Fa cadere tutto nel lavello e mi prende con forza.

Mi solleva di peso e mi porta in bagno. Qui mi depone e mi butta dentro alla doccia. Apre l’acqua ed inizia a spogliarsi. Non ha molto da togliere ma la sua erezione svetta veloce. Mi spoglia togliendomi i vestiti con forza. Mi butta sotto il getto ed entra anche lui. Mi bacia sbattendomi contro il marmo bianco che fa da muro della doccia. Mi bacia con non poca delicatezza ma io lo amo anche per questo.

«Ora vedi come c’è l’ho più grosso io» dice ridendo e si abbassa prendendomi il cazzo in bocca.

***

È già in tiro dato quello che mi ha fatto. Pompa mentre con la mano libera mi massaggia i testicoli. È molto bravo in questo. Pompa forte non lasciando nemmeno un millimetro del mio membro senza passaci la lingua. Dopo si alza e mi fa abbassare. Io guardo il suo cazzo eretto come un trofeo e mi ci fiondo. Pompo forte, deciso e veloce. Lui si butta con la schiena contro il muro e geme sonoramente. Io faccio il mio sporco lavoro ma davvero bello. Passo una mano tra i suoi peli del pube e vado già tra le sue gambe. Lui sospira forte ed è eccitatissimo. Io pompo ancor più forte ma mi fa smettere perché sta per venire. Mi fa alzare e mi volta contro la parete. Mi chino e il suo cazzo entra tutto dentro di me. Con forza e potenza. Mi ci fa abituare e poi inizia a riempirmi per davvero. Va veloce ma è controllato. Gode dentro di me e io godo sentendo lui dentro di me. Lui ansima vicino al mio orecchio e qualche volta mi morde il collo per farmi capire che è in calore. Aumenta il ritmo mentre io mi appoggio al muro. Lui va sempre più di fretta e il flusso dell’acqua scorre sulla sua schiena possente. Gode, geme, urla e viene dentro di me. Non è riuscito neanche a segarsi per finire. Era davvero eccitato. Mi volto verso di lui e lo bacio con forza. Voglio mostrargli tutto il mio amore. Lui risponde al bacio e mi coccola.

Ci laviamo per bene e usciamo dalla doccia. In salotto troviamo Federico che sta leggendo una cosa sul pc. Appena ci vede chiude il laptop e guarda fuori dalla finestra. So che loro due devono parlare così io faccio finta di avere qualcosa da fare in camera mia.

Quando arrivo in camera sento le loro voci che chiacchierano e sono assai tentato di ascoltare furtivamente ma non lo faccio. Non mi va di ascoltare cose che potrebbero ferirmi o cose che per il momento non devo sapere. Io e Tommaso avevamo un patto, dovevamo dirci tutto. Se quello non era importante allora non me lo avrebbe detto. Quindi devo stare sereno e andare avanti. Apro gli armadi di Tommaso e guardo i vestiti che ci sono dentro. Il nero è il colore che predilige. Prendo dei pantaloni, rigorosamente neri e attillati e me li infilo. Vedo una maglia a maniche lunghe e mi infilo pure quella. Il mio look è completo. Decido di preparare un outfit anche per Tommy. Prendo le stesse cose ma la maglietta a maniche corte. Lui preferisce così.

Una volta preparato il tutto faccio un po’ di casino mentre apro la porta così sanno che sto entrando in salotto.

«Quindi è in quel negozio?» dice Tommy.

«Sì. Io direi che quello va bene» risponde Fede.

Io entro e loro smettono di parlare. Non chiedo l’argomento anche se ho sentito che hanno nominato un negozio. Non è il caso di fare il detective. Non è il mio compito. Tommaso mi avrebbe spiegato tutto a tempo debito, so che l’avrebbe fatto.

«Cosa facciamo oggi?» Chiedo rivolto più a Tommaso che a Federico.

«oggi passerai la giornata con Federico perché io devo fare delle cose molto importanti e devo uscire» dice Tommaso sbrigativo.

«Ti ho preparato i vestiti sul letto» dico indicando la camera da letto.

Lui sorride e mi da un bacio in bocca prima di recarsi in camera. Si veste ed esce dandomi un altro bacio prima di andare alla porta. Quando la chiude guardo Federico e non voglio fare domande sul negozio ma voglio poter parlare con lui.

«Fede ti devo parlare» dico.

Ci sediamo sul divano e ci guardiamo negli occhi.

«Non ti ho ancora detto grazie per tutto quello che hai fatto per me. Non solo in queste ultime settimane ma per tutto. Ci conosciamo da tanto tempo, siamo migliori amici. Sappiamo tutto dell’altro. Poi un grazie speciale va per il salvataggio che tu e Tommaso avete messo in atto. Siete stati fenomenali. So quanto ti è costata la collaborazione con un tipo come lui. Ti capisco e per questo ti voglio dire grazie. Tu sei importante per me e voglio che tu lo sappia. Siamo e saremo migliori amici, anche se so che tu vorresti qualcosa di più, ma io non te la posso dare. Io ti voglio un mondo di bene ma amo Tommy» dico cercando di valorizzare la sua persona. Federico è il soggetto del mio discorso.

«Luca, non ti devi preoccupare. Oramai ci ho rinunciato ad avere una storia con te. Tommaso ed io siamo in amore e odio. Però ultimamente l’ho conosciuto e lui ha conosciuto me. Siamo stati obbligati per mettere in atto il salvataggio come hai detto tu. Non è male come persona anche se egocentrica e non sempre a posto. Però ora andiamo d’accordo tant’è che vivo qui con voi. Prima vivevo qui da solo con lui. L’avresti mai detto? Io assolutamente no. Però è stata una convivenza che ci ha permesso di conoscerci meglio. Nulla di sessuale, però è un bravo ragazzo e ci tiene davvero tanto a te. Ha fatto una grande cazzata quando ti ha lasciato andare ma lo capisco. Ci teneva davvero tanto a te che non ci ha visto più quando gli hanno riportato la vicenda sbagliata delle cose. Lui ti ama, e anche tanto.»

Io rimango in silenzio mentre lui parla. Federico che parla, anzi elogia Tommaso? Non l’avrei mai detto ma eccoci qui. Tutto questo sta succedendo realmente. Dopo la bella chiacchierata usciamo a fare una passeggiata per il parco vicino a casa. La giornata passa tranquilla. Stare vicino a Federico mi fa stare bene. Lui è un amico che sa ascoltare e consigliare. Sto ripensando a quando ha rincorso la macchina di Nicola quando mi ha rapito. Lui si è messo a correre in mezzo alla strada per cercare di raggiungere quella macchina nera che mi stava portando verso una punizione esemplare. Lui era lì che faceva di tutto per riportarmi indietro. L’alleanza con Tommaso è stato il gesto più eclatante. Mi volto verso di lui e vedo che mi sta guardando.

«Che c’è?» Chiedo tranquillo.

«Niente» dice lui guardando dritto davanti a sé.

«No Fede dimmi cosa ti prende.»

«Vedere te e Tommaso vicini e uniti mi fa pensare. Tutto qui. Se Tommaso non avesse fatto gli scout cosa sarebbe successo? Avrei preso io il suo posto? Forse si o forse no, non lo sapremo mai»

***

«Tu avresti voluto prendere il suo posto?» Chiedo per conferma, anche se la risposta è già abbastanza chiara.

«Sì Luca. Ogni giorno vorrei prendere il suo posto ma so che il tuo cuore appartiene a lui e che lui appartiene a te, quindi non posso farci nulla. Mi devo rassegnare a guardar la vostra storia.»

Detto ciò si ammutolisce. Una piccola brezza ci spettina i capelli ma continuiamo a camminare in silenzio. Meditiamo sul passato e sul futuro. Federico che si rode ancora per gelosia. Federico la deve smettere. Lo sa che io gli voglio bene ma non posso andare avanti con i sensi di colpa. Tommaso, e mi ripeto per l’ennesima volta, è tutto per me. Il mio amore per lui non avrà mai fine finché sarò in vita.

Torniamo a casa e Tommaso ancora non è tornato. Penso subito al peggio ma Federico mi dice che Tommaso sta bene e di non preoccuparsi. Poi Fede sparisce in camera sua. Chiude la porta e io non lo vedo ne sento più.

Dopo qualche ora ritorna Tommaso. Gli corro incontro e lo abbraccio.

«Sei pieno di vitalità oggi» dice sorridendomi.

«Come potrei non esserlo se abbraccio il mio ragazzo?» dico contento di riaverlo tra le mie braccia.

Lui sorride e si toglie il giubbotto. Il suo corpo sexy è celato da una maglietta nera aderente. Lo guardo e mi eccito. Vado in cucina a bere un bicchiere d’acqua e Tommaso va verso la camera di Federico. Oh merda sono nei guai. Chiude la porta alle sue spalle e non sento più neanche lui. Stanno in camera per almeno 20, forse anche 25 minuti ma li lascio da soli senza impicciarmi. Decido di strimpellare qualcosa al pianoforte ma non sono bravo, anzi faccio davvero schifo. Tommaso è quello bravo con questo maledetto aggeggio. Se lo suono io vengono furi rumori orrendi, se invece arriva Tommaso escono suoni melodici, meravigliosi.

«Hai finito di torturare il mio secondo fidanzato?» dice Tommaso alle mie spalle.

Io mi volto e lo vedo sorridente come al solito. Indica il pianoforte e capisco a cosa si riferiva. Mi alzo e mi metto di fianco con i gomiti sul suo secondo fidanzato. Lui per buona causa si toglie la maglietta e la lascia cadere per terra. Si avvicina e prende posto. Le sue mani volano sulla tastiera di quel bellissimo pianoforte nero. La luce se ne sta andando, il sole ha già fatto il suo corso oggi. La musica si impossessa della casa. Musica triste e allegra allo stesso tempo. Federico spunta da camera sua e si siede sul divano. Ascolta con molta attenzione ma so che si sta arrovellando su qualcosa che io non so.

Tommaso non smette di suonare. Canzone dopo canzone ci porta verso la sera. Per concludere il concerto straordinario decide di suonare la canzone che mi ha dedicato. Io mi commuovo mentre quelle note decise, forti, sensibili escono dal quel coso. Quando finisce mi precipito su di lui e lo bacio con delicatezza. Un bacio di passione, un bacio di due amanti che si amano nonostante ciò che è accaduto. Federico si sposta e va in cucina. Tommaso mi bacia e non mi molla più. Sento la sua mano sulla mia schiena. La esplora, la coccola. Io gemo sotto il suo tocco magico. Il pianoforte non è l’unico a godere delle sue mani. Ci stacchiamo e andiamo ad aiutare Federico per la cena.

La cena si consuma come ogni sera. Io in mezzo a loro due. Un maschio alpha e al mio migliore amico. Sto bene lì con loro. Non siamo molto chiacchieroni questa sera. Non abbiamo nulla da dire. Siamo solo noi, semplicemente noi. Mi alzo per andare sul divano e sento gli occhi di Tommaso sul mio corpo vulnerabile. Amo quando mi guarda come un fidanzato guarda il suo amante.

Federico inizia a sistemare e Tommaso mi piomba addosso. Sento il suo corpo sul mio. Sento il suo tocco sulla mia schiena. La maglietta impedisce alla sua pelle di toccare la mia. La sua mano rimane ferma sulla mia schiena. Aspetta, ma non so che cosa. Fuori dalla finestra il paesaggio è bello come al solito. Il sole non c’è più già da un po’, ma ci sono le luci della notte. Sento il respiro di Tommaso sul mio collo. Oh quanto desidero questo uomo. Mi volto e gli stampo un bacio in bocca. Mi eccita. Mi fa sdraiare sul divano e si mette sopra di me. Mi accarezza tutto il ventre mentre io non riesco a stare fermo sotto il suo tocco delicato ma deciso. Io volevo cambiare questo ragazzo quando ero in quella tenda ma invece è lui che sta cambiando me ora. Ha imparato la lezione e la sta trasmettendo al suo maestro.

Sento la sua erezione sulla mia. I pantaloni sfregano i nostri membri senza sosta. Lo fermo per non creare confusione ma io adoro questo ragazzo. Con tutto me stesso. Il suo corpo, il suo lato disinvolto. Il sorriso a trentadue denti che mi fa quando mi vede. Lui sa essere tutto per me. Non troverò mai un amore simile. Non lo voglio e non ne ho bisogno. Tommaso è esattamente quello che volevo. Non so cosa ci attenderà ora ma l’importante è che stiamo insieme. Io e lui senza fine. La parola fine è cancellata dal nostro vocabolario.

Senza maglietta mi guarda e io guardo lui. Sexy come al solito. I suoi addominali che tanto fanno impazzire la mia testa. Le sue gambe forti, leggermente pelosette ma non da fastidio. È un uomo e deve essere così. Le sue braccia che mostrano il muscolo. Le mani grandi ma leggere al tatto. La sua bocca sottile e carnosa. Bella e delicata. Non c’è barba sul suo volto. I capelli neri e corti arruffati. Gli occhi neri ed incredibilmente sexy. Non si capisce mai se è serio oppure è contento. Le guance scavate e morbide. La vita sottile, la schiena bella, forte e roccia del mio corpo. Tutto mi attrae di quella parte. Ecco chi è Tommaso. Il ragazzo più sexy del mondo.
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