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Andrea & Matteo - 7


di Marcus95
01.09.2022    |    11.366    |    10 9.1
"Troppo silenzio, troppo ordinato..."
Capitolo 7: 30 Anni - Parte 1



La vendetta della moglie di Andrea non tardò molto prima di arrivare come un uragano sulla loro famiglia o quello che ne rimaneva. Andrea aveva visto che qualcosa non quadrava in lei e sapeva che stava tramando qualcosa. Quasi ogni sera usciva per andare in posti sconosciuti e tornava sempre frustrata. Però più il tempo passava e più la sua frustrazione diventava un sorriso. Sapeva che stava scopando qualcuno ma a lui non importava. Anche Andrea aveva iniziato a scopare delle donne a caso senza neanche preoccuparsene. Il suo flirt con Matteo era arrivato a un improvviso capolinea. Lui voleva la figa e ora aveva campo libero e la voleva a più non posso.

Andrea non voleva più provare a fare sesso con lei e lei non gli chiese di farlo. La loro vita sessuale come quella romantica era stata disintegrata ed era finita per sempre, su questo concordavano entrambi. Giorgio veniva ballonzolato tra i due perché non volevano stare nella stessa stanza. Questa volta fu Andrea che si prese più cura del povero innocente che non capiva la situazione. La moglie era spesso fuori e tornava solo quando doveva allattare ma dopo pochi mesi su grande suggerimento e minaccia di Andrea passarono al latte artificiale. Andrea sapeva che lei beveva alcolici e non voleva compromettere la salute del bambino.

Andrea si trovò a casa a passare molto tempo con il piccolo ometto che lo guardava con gli occhi grandi. Si creò un grande legame che non credeva possibile. Fare un figlio a 25 anni era troppo presto per loro. Non erano pronti e non poteva pagare il bambino per un loro errore. Andrea si stava trasformando, stava diventato o cercando di diventare un padre adeguato. Il mondo però precipitò una sera dopo il lavoro.

Andrea era andato a prendere Giorgio da sua madre dopo il lavoro e lo aveva portato a casa. Quando entrò non trovò nessuno ma c’era qualcosa di strano in quella casa. Non era la stessa che era abituato a vedere ma non capiva cos c’era di diverso. Qualcosa stava succedendo e non gli piaceva. Troppo silenzio, troppo ordinato. Arrivato in cucina trovò un piccolo foglietto sul tavolo. C’erano due righe di testo e una matita vicino. Andrea si avvicinò a quella calligrafia dura e piena di rabbia.

“Crepa all’inferno brutto figlio di puttana”

Andrea rilesse quella frase quasi un centinaio di volte. Che cosa significava? Chiamò sua moglie con ancora il bambino in mano. Numero inesistente. Corse nella loro stanza e vide che l’armadio era stato messo sotto sopra. Panico. Tutte le cose di lei erano sparite e le sue cose sparpagliate per la stanza. Quelle del bambino tutte in ordine. Andrea si trovò da solo con un figlio da accudire. Inutili le chiamate infine con la famiglia di lui, di lei, la polizia e gli avvocati. Sparita nel nulla senza lasciare traccia. Solo qualche anno dopo si seppe che era scappata dall’altra parte del mondo con un riccone che stava scappando dall’Italia e voleva una moglie che lo accompagnasse. Andrea si ritrovò con Giorgio da solo.

***

A 30 anni Andrea si sentiva ancora giovane anche se con un figlio di 5 anni tra le braccia. Giorgio cresceva giorno dopo giorno ma era pur sempre un bambino con tanti bisogni. Andrea per punire non si sa bene chi decise di non far vedere più il bambino ai genitori della sua ex moglie. Però chiedeva sempre aiuto ai propri genitori e ogni giorno era da loro per chiedere consiglio o aiuto.

Matteo lo aiutava a sfogarsi e svagarsi, andavano a bere al bar o in discoteca. Non voleva perdere i suoi trent’anni per un bambino. Era un padre responsabile ma voleva divertirsi. Non diceva a nessuno di avere un figlio e scopava quante più donne riusciva. Matteo lo vedeva scopare anche sulla pista da ballo delle discoteche. Era senza ritegno ma a Milano puoi fare quello che vuoi. Milano era la città del suo peccato per eccellenza. Donne, alcol e qualche volta qualche droga leggera. Un mix perfetto per avere tutto il divertimento di cui aveva bisogno. Le orge erano le sue preferite. Tutte le donne volevano lui e gli altri uomini man mano lasciavano la stanza lasciandolo solo con tutte quelle donne. Solo Matteo rimaneva a guardare il suo bellissimo migliore amico scopare.

I muscoli di Andrea si fecero sempre più grandi e tonici. Aveva un corpo stupendo e Matteo non era geloso di ciò ma voleva ammirarlo come aveva fatto cinque anni prima. Da quella volta non aveva più ricevuto il cazzo di Andrea. Voleva essere scopato ma nel suo culo voleva solo Andrea e lui soltanto. Non c’era altra persona all’infuori di lui che poteva scoparlo. Tuttavia, vederlo scopare era una cosa eccitante per questo motivo aiutava Andrea a trovare tutte le serate trasgressive per farlo divertire e vedere mentre il suo corpo nudo e possente si dimenava sopra a donne che volevano il suo cazzone nella figa. Andrea era come un dio per Matteo e non poteva farne a meno. Ne aveva bisogno, doveva avere quel contatto con lui. Doveva farselo suo nuovamente. Non sapeva cosa inventarsi ma doveva trovare una soluzione prima di perderlo per sempre.

***

Andrea entrò nella sua stanza dove c’era Matteo con una maglietta e un paio di jeans strappati. Andrea lo squadrò da capo a piedi e non disse nulla. Si avvicinò al letto e guardò Matteo negli occhi.

«Nudo» disse Matteo.

Andrea si tolse la maglia nera mostrando i suoi muscoli. Si tolse i pantaloni e rimase con dei boxer anch’essi neri. Si tolse i calzini ed infine anche le mutande lasciarono il suo corpo. Andrea rimase nudo davanti al suo migliore amico. Il cazzo di Andrea era moscio ma era davvero grande con due coglioni molto grossi e penzolanti con un filo di peluria sopra.

Matteo non poteva smettere di fissare quel cazzo bellissimo. Si avvicinò a lui e lo bendò con una benda rossa. Andrea non vide più niente. Le luci della stanza si abbassarono ma solo Matteo potè constatare ciò. Fece accomodare Andrea sul letto e gli legò la mano destra alla testa del letto.

«Ma che cazzo fai? Questo non era previsto» disse Andrea serio.

«Zitto e goditi il momento» replicò Matteo mettendo a tacere il suo amico.

Andrea si fece legare anche il polso sinistro ma le gambe rimasero libere. Matteo mise un film porno al pc dove c’era una donna che gemeva forte mentre uno stallone se la scopava. Il cazzone di Andrea fu super reattivo. Iniziò ad allungarsi e al alzarsi. Si fece più turgido e la cappella uscì dal prepuzio. Matteo si godeva la scena mentre il cazzone di Andrea puntava verso il soffitto della stanza. Era una bellezza poter vedere quel cazzone enorme duro e pronto a scopare.

Matteo lasciò Andrea da solo col cazzone duro. Uscì dalla camera e si spogliò rimanendo con il suo jockstrap. Davanti a lui c’era un altro uomo con un jockstrap.

«Sei pronto a farti cavalcare da un cavallo?» Chiese Matteo a bassa voce.

«Sono qui per questo» rispose il suo amico.

Questo amico di nome Federico era alto e magro, con un corpo un po’ femminile e i capelli lunghi. La cosa più importante di Federico era che aveva una voglia matta di cazzi di uomini maturi e ben messi. Andrea per lui era più di un sogno. Voleva essere scopato da un toro o da un cavallo e Andrea era entrambi.

Matteo entrò per primo nella stanza seguito da Federico che lo seguiva a stretto giro. Appena vide il cazzone di Andrea si lasciò scappare un gridolino acuto.

«Teo hai portato la tua puttanella? Ha visto il mio bestione?» Chiese Andrea muovendosi un po’ agitando il cazzone.

«Sì è qui e vuole il tuo bestione» rispose serio Matteo.

Federico vedeva quel cazzone così grande andare a destra e a sinistra. Era quasi ipnotizzato da quella visione. Lo voleva vedere da vicino. Si buttò tra le gambe di Andrea e guardò quel cazzone che si muoveva ancora. Lo prese in mano e sentì la sua durezza. Federico voleva parlare ma non disse nulla per non far capire che era un uomo. Lo guardò nella sua mano e avvicinò anche il braccio per vedere quanto era grosso. Era una vera bestia. La mano si mosse verso il basso e poi tornò verso l’alto per poi tornare verso il basso. Quando Federico vide la cappella grossa di Andrea non riuscì a resistere e si avvicinò a quel cazzo e ne annusò l’odore. Sapeva di uomo e di sudore. Era un odore che Federico amava molto.

Federico vedendo il corpo di Andrea sdraiato e nudo davanti a lui prese a fargli una sega. Una esperienza del genere non gli sarebbe mai più capitata. La sua sega era partita piano ma vedendo come Andrea muoveva i fianchi decise di accelerare e stringere maggiormente il cazzone. Andrea gemeva di piacere e la sua faccia si contorceva tutto. Le palle andavano su e giù seguendo il ritmo della sega. Federico andava sempre più velocemente. Masturbare il cazzone di Andrea era una goduria, una sensazione davvero sensazionale. Sentire la durezza di quel cazzone nella mano, vedere la cappella rosea che usciva dal prepuzio, toccare i suoi coglioni pelosi quando scendeva era una cosa davvero eccitante. Andrea era eccitante. Federico si stava godendo la scena e per godersela appieno si avvicinò al suo cazzone e se lo sbatté addosso, prima sulla guancia e poi sulla lingua. Andrea gemeva come un maiale.

Aprendo la bocca Federico prese il cazzone di Andrea. Era davvero buono e il sapore superava di gran lunga il profumo. Il cazzone di Andrea aveva un gusto forte anche per via del sudore e questo piaceva molto a Federico che amava il maschio alpha. Il cazzo di Andrea sparì in poco tempo dentro alla bocca di Federico che era riuscito a prenderlo tutto senza fare troppi sforzi. Andrea mugugnava qualcosa per l’eccitazione.

«Oh sì cazzo. Come minchia sei brava puttana» disse Andrea che non vedeva niente ma quel pompino gli faceva vedere le stelle. Stava godendo talmente tanto che non c’era bisogno di spingere i fianchi verso la puttanella.

Federico sentiva tutto il precum zuccherino di Andrea che usciva dalla sua cappella come una fontana. Ne faceva davvero tanto e Federico non era abituato a tutto quel precum. Mentre succhiava avidamente il cazzone di Andrea, con una mano afferrò i coglioni pelosi che si vedevano sotto all’asta grossa. Erano pelosi ma molto sodi, riusciva a distringere i due testicoli. Con la mano se li rigirava senza problemi. Ne prese uno solo e lo tirò e Andrea grugnì.

«Sì troia così. Senti i coglioni di un uomo» disse Andrea godendo e trovandosi il corpo tutto sudato.

Federico non se lo fece ripetere nuovamente e mentre pompava forte sul cazzone di Andrea, con la mano giocava con i suoi coglioni. Matteo si godeva la scena vicino al letto. Vedere il corpo divino di Andrea disteso sul letto, vederlo godere per mano di un uomo, vederlo godere mentre qualcuno stava toccando e pompando il suo cazzone avevano creato un certo bozzo nel jockstrap di Matteo. Si stava toccando il pacco ma il suo cazzo era ancora dentro alle mutande. Anche Federico non aveva tolto il jockstrap e non lo avrebbe mai fatto, i patti erano quelli.

«Oh porca troia, così mi fai venire!» Disse Andrea ad alta voce.

Matteo si riprese dai suoi pensieri e guardò la scena. Federico si era spostato ed era a cavalcioni sul corpo di Andrea mentre lo stava spompinando come un tornado. Vedeva la sua testa andare su e giù molto velocemente sul cazzone di Andrea e sentiva i rumori che faceva la sua lingua mentre giocava con la cappella. Federico era davvero molto bravo, era un grande esperto. Il corpo di Andrea si stava tendendo tutto ma Federico non smetteva o decelerava, anzi andava sempre più veloce e cercava di toccare e leccare ogni centimetro di quel cazzone e di tutta la zona intima di Andrea.

«Sborra Andrea» disse Matteo stando in piedi vicino al letto.

Sentito queste parole Federico si concentrò esclusivamente sulla cappella con la lingua mentre le sue dita erano sui coglioni che si facevano sempre più vicino all’asta.

«Scopale la bocca» disse nuovamente Matteo.

La testa di Federico si fermò come un blocco di marmo sopra il cazzone di Andrea senza però farlo uscire. Andrea si posizionò bene e gli scopò la bocca come un matto. Andrea muoveva i fianchi portandoli verso l’alto e facendo sparire tutto il suo cazzone dentro alla bocca calda di Federico che accettava tutto senza problemi. Adorava avere un cazzone come quello dentro alla bocca che raggiungeva anche la gola.

«Sì che me la scopo questa puttanella» disse Andrea ansimando forte mentre scopava la bocca di Federico.

I colpi si fecero più potenti e la gola di Federico vide non solo il precum di Andrea ma anche la sua sborra che arrivò come un getto potentissimo e infinito. I fiotti di sborra erano molto potenti e pieni. I coglioni si erano ritirati vicino all’asta. Federico non si faceva scappare neanche una goccia, la beveva tutta come un assetato. Aveva un sapore molto più zuccherino.

Finito di sborrare Andrea era ancora legato alla testa del letto e sperava di essere quantomeno liberato ma questo non accadde. Matteo si godeva la scena nel vedere Andrea ancora nudo che aspettava di essere liberato. Anche Federico era curioso di vedere cosa sarebbe successo e guardava Matteo in attesa di ordini senza dire nulla.

«Non mi liberi?» Chiese finalmente Andrea.

«No, adesso ci scopi entrambi».
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