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Gay & Bisex

Tommaso, Luca & Nicola - 1


di Marcus95
06.03.2022    |    15.054    |    16 8.7
"Con lui avrò scambiato solo un ciao e un buona sera..."
Seguito al racconto "Boy Scout"


Capitolo 1: Prologo & Nicola



In casa c’era un clima festivo. Natale era alle porte e i due avevano già fatto l’albero. Lo avevano fatto insieme con un sottofondo di canzoncine natalizie cantate dalle voci bianche. Stavano davvero bene insieme. Si amavano, ecco tutto.

Dopo aver finito l’albero andarono nella camera da letto e fecero l’amore come non mai. Tommaso con delicatezza si era messo sopra Luca e lo aveva penetrato con meno gentilezza. Il sesso era una componente essenziale della loro relazione. Si divertivano a stare nudi nel letto, toccarsi a vicenda, baciarsi e poi diventare una cosa sola sotto gli orgasmi dell’altro. Un amore così non lo avrebbero mai cambiato. Tommaso con le sue mani percorreva tutto il corpo di Luca fino ad arrivare in mezzo alle sue gambe dove prendeva il suo cazzo in bocca e lo leccava come un lecca-lecca. Luca godeva sotto quella lingua esperta, sotto il corpo della persona che amava. Con le mani toccava ogni muscolo addominale di Tommaso per finire tra i suoi capelli. Neri e bellissimi. Al tatto erano morbidi. Le luci di Natale messe sparse per casa illuminavano i loro corpi sensazionali. Muscolosi ed eccitanti. Nessuno poteva non ammirare quelle bellezze maschili.

I loro corpi si toccavano, si strusciavano tra loro. Era una visione eccitante per l’osservatore di passaggio ma non ce n’era nessuno. Il loro amore era una benedizione per tutti in quel palazzo. La voce era circolata e tutti i vicini erano stati riconoscenti. Alcuni di loro avevano anche portato qualcosa da mangiare e altri si erano fermati a cena. Avevano dei vicini fantastici. La loro casa era bellissima e piena del loro amore.

Il pianoforte nel salotto era l’oggetto magico della casa. Tommaso suonava spesso e Luca, appoggiato con i gomiti sul piano, ascoltava tutte le melodie. Alcune volte si stendeva sul divano bianco di pelle che c’era lì vicino.

Adorava vedere il proprio ragazzo suonare per lui. Lui era il suo pubblico, il cavaliere da conquistare. Non c’erano donzelle in pericolo ma solo cavalieri pronti a sfoderare le unghie per il loro amore.

***

La sera era arrivata e la nebbia copriva tutto il paesaggio. Non si vedevano i palazzi vicino al loro. Tommaso e Luca bevevano una bella cioccolata calda. Adoravano quella bevanda. In cucina c’era un bel tavolo a penisola. Era una casa molto moderna. Andarono in sala senza accendere una luce. L’albero grande e maestoso illuminava a sufficienza il divano e il piano. Tommaso fece accomodare Luca sul divano bianco e si accomodò al pianoforte nero. Si sedette e le mani volarono sulla tastiera. I tasti si abbassavano e si alzavano con tanta velocità che Luca non capiva dove fossero le mani del ragazzo. Non gli importava. Le sue canzoni erano perfette.

«Ho scritto qualcosa per te» disse Tommaso.

«Per me?» chiese stupito Luca.

«Sì per te.»

Di solito Tommaso non scriveva mai canzoni e se lo faceva erano corte e non erano dedicate a nessuno.

Tommaso mise le mani sulla tastiera e iniziò la canzone d’amore per Luca. Luca ascoltò quella canzone carica di emozione, d’amore. Le note si inseguivano velocissime. Fuori dalla finestra Luca vide una cosa meravigliosa. La neve cadeva indisturbata. Il terreno stava diventando bianco e le luci natalizie illuminavano quello spettacolo. Per le strade non c’era nessuno. Tommaso diffondeva nell’aria la canzone mentre Luca con gli occhi chiusi viaggiava nell’immaginazione totale. Era avvolto dall’amore, dalla passione che Tommaso provava per lui.

Cercava di immaginare un posto da sogno ma non ci riusciva. Tutto quello che riusciva a immaginare era il presente. Lui sdraiato come una musa mentre ascoltava la canzone d’amore del proprio innamorato. Una stanza semplice ma moderna. Il pianoforte che comunica attraverso le note, poesie meravigliose.

Le luci nella stanza che illuminavano la penombra. Tutto era così magico.

Tommaso finì la canzone e guardò Luca. Luca era immerso nel nulla con la sua testa. Non riusciva a descrive l’eccitazione e la bellezza di quella suonata.

«Come l’hai trovata?» Chiese Tommaso ansioso di sapere la risposta.

«Semplicemente una delle migliori canzoni per pianoforte» disse Luca sospirando nell’ombra della stanza. Quella canzone era stata sublime. Era malinconica ma anche forte.

«Sei il mio pianista preferito» disse ancora Luca guardando il corpo della persona che amava.

«Tu sei il mio ragazzo. Io appartengo a te» disse Tommaso alzandosi dal piano e raggiungendo Luca sul divano.

I due ragazzi si baciarono ignari del pericolo che incombeva proprio davanti a loro.

***

Il nuovo anno è arrivato e mi sveglio vicino a Tommaso. È bello come sempre. I suoi capelli neri sono semplicemente meravigliosi. Dorme tranquillamente e nulla può disturbarlo. Mi alzo e vado in cucina a preparare la colazione. Ho molta fame questa mattina. Come buon proposito per questo anno ho deciso di iscrivermi in una palestra molto famosa per fare più massa muscolare. Voglio diventare muscoloso.

In cucina preparo il caffè con dei cornetti e vado in camera da letto. Tommaso si è spostato ma dorme ancora.

Mi avvicino a lui e poso una mano sulla sua guancia.

«Sveglia amore» dico all’orecchio di Tommaso che dorme beato.

Pian piano si sveglia e mi sorride. Il suo sorriso è raggiante. Mi scioglie ogni volta che lo vedo. Gli porgo la colazione e lui si mette a sedere per prendere un cornetto.

Sorrido beato sapendo che nella mia vita ci sarà solo lui. Lo amo con tutto me stesso.

Finita la colazione mi preparo per andare in palestra. Tommaso non viene perché non ama quel luogo. Io però ho deciso di andarci. Volevo provare e ora ne ho la possibilità. Mi vesto e prendo il borsone che avevo preparato vicino alla porta di casa.

«Amore vado. Ci vediamo tra due ore» dico dalla porta.

Tommaso appare nudo e viene a salutarmi. «Ciao amore» mi dice.

Esco di casa e mi dirigo verso la palestra. Non è molto lontana. Solo 15 minuti a piedi e decido di farli le prime volte. Arrivo alla palestra e una signorina al bancone mi informa che c’è Marco, il mio personal trainer, che mi sta aspettando.

Vado nello spogliatoio e mi cambio. Mi metto una tuta appropriata e mi dirigo verso i macchinari. Marco mi vede e mi saluta.

«Ciao Luca» dice contento stringendomi la mano.

«Ciao Marco» dico io.

Lui mi mostra una tabella con le cose che devo fare. Marco è un bel ragazzo: molto pompato, biondo, alto, ma per nulla il mio tipo. Mi illustra alcuni esercizi che io ripeto. Dato che è la prima volta facciamo molte pause e parliamo di quello che voglio fare, diete e cose di palestra.

Non essendo molto informato mi limito a dire: “Dimmi tu”. Marco è davvero servizievole e molto gentile. Può essere un grande amico.

Mi mostra un altro esercizio da fare davanti allo specchio. Mi metto davanti allo specchio anche io e rifaccio l’esercizio quando lo specchio attira tutta la mia attenzione.

Un ragazzo alto, biondo rame, muscolatura accennata, occhi azzurri/verdi, viso scolpito come quello di Tommaso, incredibilmente sexy. Chi cazzo è quello? Quasi perdo l’equilibrio ma riesco ad aggrapparmi a Marco e lui mi tiene su. Devo scoprire il nome di quel ragazzo.

Ma che cazzo dico? Non devo assolutamente scoprire il nome. Sono fidanzato con il ragazzo più bello d’Italia. Tolgo immediatamente gli occhi da quel ragazzo e continuo con gli esercizi. Marco non si è accorto di nulla. Molto meglio. Nessuno deve scoprire nulla.

La giornata finisce e io corro negli spogliatoi. Mi preparo velocemente e mi sto per uscire. Apro la porta e mi guardo indietro per vedere se ho dimenticato qualcosa ma vado a sbattere contro una persona.

«Oh scusa!» dico guardando il povero malcapitato: il ragazzo sexy.

«Stavo andando in bagno» disse lasciandomi passare.

Io corro via e vado a casa. Appena arrivo, Tommaso mi bombarda di domande.

«Come è andata amore? C’erano tanti ragazzi carini?» mi chiede.

Porca vacca, perché deve già iniziare così? «Sì molti. Ho fatto sesso con tre di loro» dico scherzando.

«Beh allora la prossima volta vengo anche io così li condividiamo» dice ridendo.

Lo scherzo finisce lì e riprendiamo la solita vita. Pranzo con lui, studio il pomeriggio e alla sera dopo cena sesso sfrenato in camera da letto.

Avevo paura per il giorno dopo. Non ho detto nulla a Tommaso del ragazzo sexy. Mi avrebbe ammazzato. Mi addormento abbracciato a lui ma con una sensazione di vuoto dentro.

***

Il mattino arriva veloce. Mi alzo e faccio le cose fatte il giorno prima. Arrivo in palestra e Marco mi saluta. Vedo Federico che corre verso di me e mi saluta. Andiamo negli spogliatoi così parliamo mentre mi cambio.

«Come va con Tommaso?» Chiede

«Benissimo. Mi rende felice» dico io non accennando al ragazzo sexy.

Ritorniamo in palestra e ci lasciamo ai propri esercizi. Marco mi illustra nuovi esercizi da fare. Li imparo abbastanza in fretta. Poi eccolo arrivare il ragazzo sexy. Devo scoprire tutto su di lui altrimenti non posso continuare a venire in palestra.

Faccio finta di niente ma intanto lo guardo mentre si allena. Vedo il sudore bagnare la sua maglietta che aderendo al corpo lascia intravvedere i muscoli addominali. È veramente un figo pazzesco. Se ne sta semper da solo. Forse è un solitario.

«Marco» dico senza attirare troppo l’attenzione. «Ma quello sta sempre da solo?» Chiedo indicando il ragazzo sexy.

Marco guarda dove avevo indicato e si mette a ridere. «Sì sì, Nicola è fatto così. Con lui avrò scambiato solo un ciao e un buona sera. Non è molto socievole» dice continuando a ridere.

Ah quindi si chiama Nicola, molto bene.

«Meglio lasciarlo da solo» dico togliendomi ogni possibile accusa.

Federico mi saluta con la mano e si dirige verso gli spogliatoi. Saluto anche io con la mano e continuo i miei esercizi.
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