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Lui & Lei

LA VACANZA


di Grande_Bruno
01.11.2024    |    85    |    0 6.0
"Mentre montavamo la tenda, vedemmo uscire dalla canadese 3 splendide ragazze, una bionda una rossa e una mora e già noi 4 iniziammo a fantasticare..."
Arrivati alla mia età, fa piacere ricordare gli anni verdi dell’adolescenza, liberi dai pensieri della quotidianità:

Avevo 15 anni ed era estate, durante la mia prima vacanza al mare con amici, in campeggio. Arrivati in campeggio, abbiamo fatto il check-in e via verso la nostra piazzola; la fortuna sembrava dalla nostra parte. Vicino a noi c’era una piccola tenda canadese con davanti solo scarpe e ciabatte femminili e per noi che eravamo 4 maschi non faceva altro che piacere.
Mentre montavamo la tenda, vedemmo uscire dalla canadese 3 splendide ragazze, una bionda una rossa e una mora e già noi 4 iniziammo a fantasticare.

Già alla prima sera le avevamo invitate a cena da noi ed io ho cucinato per tutti, iniziando a conoscerle per poi diventare amici. Dopo due giorni io e la biondina di nome Anna (la mia preferita) andammo in spiaggia da soli attraversando prima una pineta per poi arrivare in una spiaggia pubblica. Ci eravamo sdraiati sulla spiaggia a pancia in su in modo simmetrico testa a testa, ad un tratto lei si gira e me la trovo naso a naso e con le tette che ogni tanto sbattevano contro il mio petto.

Iniziammo così a parlare un po’ di tutto per finire a parlare delle nostre esperienze amorose. Io non ho avuto molte esperienze ma quelle poche sono state molto emozionanti come quella che mi stava per succedere.
Sentendo le sue esperienze il mio piccolino iniziava a svegliarsi ed anche se pensavo di non essere molto dotato, da sdraiato si poteva notare dal mio costume che mi stavo eccitando ed Anna lo aveva notato. Nel parlare, io le dissi che non ero troppo dotato, le avevo raccontato delle mie poche esperienze facendo crescere in lei la curiosità di vedere il mio pisellino perché non ci credeva che era piccolino.
Alla fine mi chiese che voleva vederlo ed io non me lo sono fatto chiedere due volte cosi approfittammo della pineta; andammo dietro a un cespuglio non troppo lontano dal sentiero dove passavano le persone e mi abbassai il costume con il pisellino barzotto. Anna iniziò ad accarezzarlo e mi disse «beh! Non è vero che è piccolino, certo non è una super dotazione, ma mi piace un casino».
Allora iniziò a masturbarmi in ginocchio davanti a me e ad un tratto sentii la sua lingua sulla mia cappella, le sue labbra baciarlo e poi a succhiarlo fino alle palle. La mia eccitazione salì alle stelle perché Anna era brava, anzi bravissima. Ricordo ancora, con desiderio, la sua bocca calda e sensuale. Stavo per venire allora le chiesi di fermarsi un attimo, ma lei non voleva, anzi mi disse che voleva il mio nettare sulle sue tette. Così si tolte il reggiseno del costume e mi mostrò le sue due tette stupende con dei capezzoli belli turgidi. Quando le dissi che stavo per venire iniziò a masturbarmi con una mano e con l’altra a massaggiami le palle, finché un’abbondante getto del mio nettare, le inondò le tette per poi spalmarselo tutto solo sui capezzoli come se fosse una crema abbronzante.
Felici e soddisfatti (specialmente io) ci rivestimmo e andammo in mare a ripulirci, immersi fino al collo io le pulivo le tette ovviamente con una bella palpata sotto il costume e lei a ripulire per bene il mio pisellino.
Era solo l’inizio della vacanza e ne avevo ancora per 10 giorni.

Il giorno successivo, mentre eravamo nella pineta, io e Marco iniziammo a parlare delle nostre compagne di campeggio ed uscì fuori che io piacevo a tutte e tre le ragazze contemporaneamente e che intanto solo Anna ci aveva provato con me.
A quelle parole decisi di sfruttare la situazione a mio vantaggio.
La sera facemmo una bella braciolata di carne, per festeggiare l’inizio della vacanza e decisi subito di iniziare il mio lavoro. Durante la giornata avevo messo a punto un bel piano per riuscire a farmi di nuovo Anna, poi Laura ed infine Giulia e prima lo mettevo in atto meglio era. Per tutta la cena e, dopo, ho fatto un po’ lo smorfioso con tutte e tre, gustandomi la gelosia delle due che in quel momento non venivano considerate e mettendo in mostra il mio fisico abbastanza sviluppato ed il mio pacco, stretto in un paio di short.

Probabilmente Anna aveva parlato di me e del mio pacco alle altre due, perché tutte e tre mi guardavano fisso, attratte dal loro desiderio condiviso di portarmi nella loro tenda. Per la prima sera non avevo in mente di fare niente con nessuna delle tre, quindi andammo tutti a letto lasciandole un po’ deluse, anche se non lo davano a vedere.
Durante la notte però mi svegliai per andare a fare pipì e, quando tornai alla tenda trovai fuori anche Laura. Subito si mise a parlare con me e, con la scusa del caldo si mise in biancheria intima. Indossava un reggiseno bianco molto striminzito, che a malapena copriva i capezzoli ed un paio di slip sempre bianchi che fasciavano alla perfezione il suo sesso lasciando molto poco all’immaginazione. Decisi di sfruttare questa irripetibile occasione.

Mi misi anche io in slip e, vedendo lei quasi nuda, stavano per esplodere a causa del pisello che si era indurito molto.
Lei se ne accorse subito e cominciò a strusciarsi contro di me, flirtando quasi volgarmente. A quel punto non resistemmo più e cominciammo a baciarci, toccarci, strusciarci… La fermai subito e ci spostammo più dentro alla pineta, per evitare di essere scoperti. Una volta lì continuammo a baciarci ed in un secondo eravamo nudi. Laura si chinò subito a terra e cominciò a succhiare il mio palo di carne affamata come non mai, forse perché già informata da Anna sulle dimensioni di quello che credevo il «pisellino». Lo leccava tutto, senza lasciare un solo centimetro libero e dopo poco iniziò a prenderlo tutto in bocca. Sentivo la sua gola stringere la mia lunga mazza e dalla sua bocca uscivano versi gutturali e saliva.
Dopo qualche minuto la fermai, la feci piegare su di un sasso e mi misi a leccarla tra le gambe. Era fradicia, le labbra della figa erano volgarmente aperte e continuavano a fluire fuori i suoi umori. Voleva essere riempita, si vedeva, ma non volevo soddisfarla, non stasera. Spostai le mie attenzioni sul buchino dietro, iniziando a leccarlo ed inumidirlo. Intanto lei si teneva aperte le natiche con le mani e mi faceva capire il suo piacere gemendo senza contegno. Quando il suo culo fu abbastanza ammorbidito appoggiai la cappella e cominciai ad entrare. Centimetro dopo centimetro affondavo nella sua carne calda e morbida, che mi stringeva il cazzo dandomi un piacere immenso.

Le misi una mano sulla bocca e senza aspettare cominciai a pomparle il culo. Laura iniziò subito ad urlare, ovattata dalla mia mano e più la scopavo più godeva. Pompavo veloce, volevo che tutto non durasse molto, cosi da lasciarla ancora un po’ affamata e dopo pochi minuti le venni nel culo, inondandole il culo di caldo sperma. Aspettai che si calmasse, anche se era durata poco era venuta molto anche lei, ed uscii dal suo buchino, lasciandolo volgarmente aperto e con il mio sperma che colava fuori. Ci rivestimmo e tornammo al campo, ci salutammo con un bacio e andammo a dormire.

Il giorno dopo non facemmo parola con nessuno di quanto era successo, per non fa ingelosire le altre due, ma era ovvio che avevano capito qualcosa visto che Laura mi stava appiccicata come una cozza ad uno scoglio. Io cercavo di fare un po’ l’indifferente senza allontanarla troppo ed il mio piano funzionò perché Anna e Giulia non sospettarono niente. Il pomeriggio decidemmo di andare a fare un bagno al fiume lì vicino, tanto per stare un po’ a mollo a rinfrescarci. Non avevamo messo in conto però un bagno, quindi lo facciamo tutti in biancheria intima. Vedere quelle tre meraviglie di ragazze semi nude e bagnate, con la biancheria che si attacca al corpo, era troppo eccitante ed i miei slip fradici mettono in risalto la mia colossale erezione.

Le tre fameliche sirene mi guardavano estasiate, soprattutto Laura che aveva avuto occasione di provarmi la sera prima ed Anna che aveva visto per prima il mio bastone. Io ovviamente le lasciavo fare.
La sera cenammo sempre intorno al fuoco ed io mi dedicai alla mia terza preda: Giulia.
Stetti con lei praticamente sempre, ma senza far ingelosire troppo Laura ed Anna e le sussurrai in un orecchio di farsi trovare fuori dalla tenda quando tutte dormivano.
Lei obbedì alla mia richiesta e si fece trovare in biancheria vicino al fuoco, chiaro segno di quello che voleva.
Quella sera faceva molto caldo quindi andammo verso la spiaggia ed una volta li, senza alcun preambolo, cominciammo a limonare ed a toccarci dappertutto, restando nudi in pochi secondi.

Lei era evidentemente più affamata di Laura e si fiondò sul mio cazzo teso, divorandolo fino alle palle. Era più brava di Laura e se non l’avessi fermata sarei venuto all’istante.
Iniziai a leccare il suo sesso per ricambiare il favore. Era fradicia ed ogni leccata le provocava scosse di piacere che la facevano gemere e tremare.
Le leccai un po’ anche il buchino dietro, per prepararlo allo stesso trattamento della sua predecessora.
La feci mettere a quattro zampe nell’acqua e con un solo colpo le aprii il culo, arrivando fino in fondo. Lo trovai stranamente facile da aprire, si vede che si era già data da fare.
Senza pensarci troppo la presi per i capelli e la cavalcai come una cagna in calore, scopandole il culo senza sosta.
Durai una mezz’oretta e finii, svuotando le mie palle in quel bel culetto. Venne anche lei svariate volte ed alla fine faticava a muovere le gambe dal piacere. Ci riposammo un po’ nell’acqua e, dopo esserci lavati, tornammo alle tende ed andammo a dormire.

La mattina dopo, mi alzai abbastanza stanco, sentendo sulle spalle il poco sonno delle ultime notti di sesso, ma non potevo mollare ora. Mi svegliai per primo ed usci dalla tenda per sgranchirmi e trovai fuori Anna, che usciva dalla tenda insieme contemporaneamente a me. Aveva addosso solo una maglietta larga da ragazzo e, per colpa del suo grosso seno, restava alzata quasi sopra il suo pube, mostrando la sua rasatura intima ad ogni passo. Si coprì subito appena mi vide o meglio fece solo la scena visto che tirando giù la maglietta non copriva affatto il suo sesso ma metteva ancora più in risalto il suo seno. Ci demmo il buon giorno e cominciammo a chiacchierare mentre andavamo a prendere l’acqua per la giornata.

Anna aveva un culo perfetto dovuto alla sua passione, la palla a volo. Era sodo, tondo, e la sua pelle scura lo rendeva ancora più invitante.
Le gambe, ugualmente eccitanti come il sedere, facevano da perfetto contorno a quella figa rasata, della quale ero curioso di vedere di più.
Una volta arrivati alla fontanella, cominciammo a riempire le taniche e decisi di provare una cosa. La colsi alla sprovvista e la schizzai copiosamente con l’acqua della fontanella, rendendo praticamente inutile la poca copertura della maglietta. Mi schizzai a mia volta apposta, cosi da bagnare per bene gli slip per permettere a Anna di vedere meglio quello che la prima sera aveva già conosciuto.
Lei si finse arrabbiata e cominciò a fare la lotta con me, buttandosi apposta in terra e tirandomi giù con lei, finendo col caderle addosso.
Finii con il mio pacco direttamente sulla sua fica e la trovai sorprendentemente bagnata e calda. La cosa mi eccitò, facendomi ritrovare con un’erezione da record che spingeva sulle sue labbra inferiori completamente bagnate.

Ci fu un attimo di imbarazzato, in parte voluto dal sottoscritto per vedere la sua reazione, poi mi alzai aiutando anche lei e scusandomi falsamente per ciò che era successo. Avevo avuto l’impressione che lei sapesse che le sue due amiche ci avevano provato con me e non mi volle dare la soddisfazione di iniziare per prima. Lei, rossa in viso, disse che non era successo niente e, detto questo, prese le taniche e si diresse al campo.
Arrivati alle tende gli altri si alzarono e facemmo tutti colazione. Giulia e Laura mi stettero abbastanza appiccicate e mi comportai ugualmente da Casanova ma non troppo esagerato, solo per far ingelosire Anna. Lei si era messa un paio di short ed un top molto aderente ed era molto facile vedere quanto fosse eccitata: non aveva biancheria quindi i capezzoli, duri come roccia, erano facilmente visibili da tutti mentre svettavano su quei due enormi seni mentre le gambe erano chiuse una contro l’altra e quelle poche volte che le apriva si vedeva una macchia più scura proprio sopra al suo sesso, simbolo di quanto fosse bagnata lì sotto.
La giornata si svolse regolare e, dopo cena, ce ne andammo tutti a letto. Durante la notte mi svegliai sentendo un sussurro fuori dalla tenda ed incuriosito uscii a vedere. Vi trovai Anna, che non appena mi vide mi saltò addosso, cominciando a baciarmi. Non feci resistenza ed in un attimo la nostra biancheria era in terra e ci addentravamo nella pineta.
Arrivati poco lontano dall’accampamento si fermò e si inginocchiò davanti a me. Alzò la testa e mi guardò negli occhi con un viso quasi angelico, sussurrando, «cosa volete che faccia padrone??…».

La cosa mi eccitò a livelli esponenziali. Le ordinai di succhiarmi il cazzo e lei ubbidiente lo prese tra le labbra e cominciò a leccare. Era davvero brava come la prima volta e tutta la situazione mi stava facendo impazzire, cosi la tolsi subito dal mio cazzo tirandola per i capelli e la feci mettere a quattro zampe. Lei di risposta si aprì le natiche con le mani. La sua figa era fradicia e volgarmente aperta ma non le detti attenzione. Sputai un po’ di saliva sul suo culetto, infilai due dita dentro e, senza neanche pensarci, le sostituii con il mio cazzo teso come un elastico, entrando fino alle palle. Lei urlò, senza ritegno e venne incontrollatamente. La feci riprendere un attimo e comincia a pompare. La tenevo per i capelli mentre la inculavo e la sculacciavo, godendomi i suoi gemiti e le frasi oscene che urlava quasi. Ci misi tutta la forza che avevo e dopo un quarto d’ora di pompata le venni nel culo, riempiendolo così tanto che la sborra fuoriuscì ancora prima che uscissi da lei. Si girò sempre a quattro zampe e mi pulì tutto il mio palo di carne ancora duro, ma con la scusa che potevamo farci scoprire tornammo al campo. Un veloce bacio e tornammo a dormire.

Fu la vacanza più bella della mia vita
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