Gay & Bisex
Il venditore di giornali 1º parte
di Liliana1980
16.01.2023 |
9.182 |
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"Come dice un noto proverbio, ·”buon viso a cattivo gioco”..."
eniamo alla storia che desidero raccontarvi,protagonista Alvin e,alla fine, scoprirete come ci siamo conosciuti.Serata noiosa,dovevo andare in montagna ed invece il motorino si è rotto e trovare un meccanico di sabato pomeriggio è un vero miracolo,perciò arrivai tardi all’appuntamento con la compagnia di amici.
Logicamente erano già partiti e di prendere una corriera, neanche a parlarne,sarei stato male dal primo Km all’ultimo,mi succedeva la stessa cosa se prendevo l’autobus cittadino,anche se ero obbligato a prenderlo per andare a casa.
Come dice un noto proverbio,·”buon viso a cattivo gioco”.
Mi cambio,prendo sto benedetto autobus e vado a bighellonare in centro,forse qualcosa troverò da fare,sicuramente non molto per un ragazzo di 19 anni.
Eh! si qualcosa ho trovato miei cari amici lettori,ma non quello che speravo o desideravo,ma leggete e saprete cosa mi è accaduto.
Come dicevo dopo aver girato un pò di quà ,un pò di là,finisco in una piazzetta dove c’è un’edicola.
Visto che non ho fretta,mi avvicino per guardare i giornali esposti.a dir la verità guardo la vetrinetta dove ci sono le riviste porno,non è che si veda molto,ma le copertine sono più che sufficenti per un ragazzo.
Stavo quasi per andarmene,avevo fatto il pieno di immagini e dovevo trovare un luogo tranquillo dove farmi una bella sega in santa pace,visto che l’amico era in tiro da far male.
Proprio in quel momento si apre la porticina laterale del chiosco ed esce l’edicolante,un uomo di una certa età,penso fra i 40 0 50,fisico asciutto, nel senso che era magro,un bel sorriso stampato sul volto,insomma una persona simpatica a prima vista,mi si avvicina,porca miseria vuoi vedere che ora mi sgrida per aver guardato immagini proibite,ma poi realizzo che sono esposte al pubblico,perciò,mi si avvicina e parlando sottovoce...
“ehi!,ragazzo, vedo che ti piace guardare le copertine di certe riviste”
“no guardi che si sbaglia,stavo guardando i fumetti,sono un’appassionato”
Fece una risata,
“peccato che i fumetti siano dall’altra parte”
Credo che diventai rosso come un pomodoro.
“non vergognarti è normale per un ragazzo della tua età”
“guardi che ho 21 anni”
Fisicamente potevo ingannare la gente,specialmente le cassiere dei cinema a luci rosse.
“dici!! facciamo qualche anno in meno,dai dimmi quanti anni hai”
“18 ma fra tre mesi ne avrò 19”
“come immaginavo un ragazzino”
Pensavo che a quel punto mi avrebbe mandato via,invece.
“ti piacerebbe sfogliare qualcuna di quelle riviste?”
Farfugliai qualcosa che probabilmente lui comprese come un si.
“bene se vuoi, entra dopo di me, però aspetta che non ci sia nessuno,meglio che non ti vedano entrare”.
Non disse altro,sistemo alcuni giornali e poi,facendomi l’occhiolino,rientrò,lasciando leggermente aperta la porta,chiaro suggerimento a seguirlo.
Ci pensai un po’,sapevo che avrei dovuto andarmene,ma la voglia di vedere quello che c’era nelle pagine interne,fu più forte e alla fine accettai quel tacito invito,aspettai che non ci fosse nessuno nei paraggio ed entrai.
Era lì che mi aspettava,non feci tempo ad entrare che chiuse la porta.
“mettiti in questo angolo così nessuno può vederti”
Mi sistemai dove mi aveva detto.
“aspetta che ti prendo le riviste”.
Per farlo dovette passare vicino a me,anzi mi struscio con il dorso della mano accarezzando la patta dei jeans.
Trattenni il fiato per un bel momento,sicuramente si sarebbe accorto che ero eccitato al massimo.
Non dette segno di essersene accorto,mi consegnò le riviste senza dirmi nulla ed andò a servire un cliente che era appena arrivato.
Mi misi a leggere, o meglio a guardare le riviste che avevo in mano,quasi dimenticandomi dell’edicolante,il quale continuava a servire i clienti che venivano ad acquistare,giornali.periodici ecc ecc.
Lo struscio si ripetè diverse volte,perché i settimanali e le riviste penotati dai clienti, erano conservati dietro di me.
Una volta con la coscia,un’altra con la mano aperta,poi ancora con il dorso della mano.
Pensai che fosssero toccamenti occasionali,ma dovetti ricredermi quando all’ennesima strusciata mi ritrassi per fargli spazio,se avevo qualche dubbio me lo tolse,cerco il contatto anche se di spazio per passare c’è n’era.
Avrei potuto aprire la porta ed andarmene,ma come ho detto, la voglia di vedere quelle pagine fu più forte di qualsiasi timore.
L’andirivieni durò una buona mezz’ora,lo sentii brontolare che era l’ora dei provinciali.
Mi divertii a sentire la varie richieste,specialmente una.
“buonasera Giuseppe,ti sei ricordato di mettere da parte una copia di famiglia cristiana?”
“certo signor Giorgio”
Venne verso di me,solito prolungato palpeggiamento con la scusa di prendere il settimanale,ma questa volta prima di ritornare dal cliente mi fece vedere che all’interno c’era una rivista porno.
Probabilmente era un mangia particole,uno di quei puritani che ti bombardano con le loro prediche sulle letture peccaminose e poi…
Ero completamente immerso ad ammirare quelle magnifiche fotografie di donne ed uomini nudi che nulla lasciavano all’immaginazione, quando sentii un rumore vicino a me.era l’uomo dell’edicola,questa volta non doveva prendere nessun pacco.
“meglio lo liberi se non vuoi sentir male”.
Lì per lì,non afferrai il significato di quelle parole.
Non fu necessario me le spiegasse.
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere,che gia aveva la mano sul bottone dei jens.
“lascia fare a me”
Lo sbottonò e fece scendere la cerniera tirando verso il basso la cremagliera,infine prendendo con due dita i bordi dei pantaloni e delle mutande,tirò il tutto verso il basso, fino alle caviglie.
Io ero inebitito,non sapevo cosa fare,tanta era stata rapida la manovra.
Ero lì con la parte inferiore del corpo completamente nuda offerta alla vista dell’uomo,il quale senza dire nulla e come se fosse la cosa più normale del mondo,diede un bacio alla cappella.
In quel momento arrivò una cliente,
“Giuseppe mi dai Eva 2000 e Oggi”.
“arrivo Maria prendo i settimanali”
Fece una lunga carezza al pene e poi sussurrandomi all’orecchio.
“non muoverti,ritorno subito,mi piaci da morire,vedrai che ci divertiremo”
Mi diede un bacio sulla guancia ed andò allo sportello a servire la signora.
Dire che ero frastornato per quello che era accaduto e per quello che doveva succedere,sarebbe un eufemismo,non sapevo cosa fare.
Sicuramente avrei dovuto rivestirmi ed andarmene.
Ma non mi mossi,non mi rivestii,non scappai,rimasi lì in piedi,con il pene fuori in dolorosa erezione, ad aspettare il proseguo della storia,che ancora non sapevo come sarebbe finita.
Qualcuno dirà che sono stato incosciente e probabilmente ha ragione,ma in quel momento la ragione era molto lontana,ero in piena esplosione ormonale,vuoi per la lettura,vuoi per quello che era appena accaduto.
Qui affichè capiate quel “mi piaci da morire” devo descrivermi,sono alto un metro e settanta,fisico ben modellato dai giornalieri allenamenti di nuoto,capelli neri lunghi fino alle spalle,a questo aggiungete un viso piacevole,ereditato da mamma,insomma ero quello che definivano un figo,almeno così dicevano.
Grazie a questo avevo molto successo tra le ragazze,anche se non avevo ancora combinato nulla,colpa della mia inguaribile timidezza.
Ma scoprire che piacevo anche a persone del mio stesso sesso,mi aceva scombussolato.
Ci mise un pò a ritornare,dovette servire diversi clienti,
“avevo paura che saresti scappato,invece sei rimasto significa che ti piace quello che ti ho fatto?”.
A dir la verità non aveva fatto molto, a parte spogliarmi e dare un bacio alla cappella.
Non mi diede il tempo di dargli una risposta che abbracciamdomi incollò le labbra alle mie e forzandole entrò nella cavità orale,cominciando a rovistarla fino ad attorcigliarsi alla lingua.
Rimasi inerte,incapace di reagire, non avendo mai subito un’intrusione da parte di un’altra lingua,che non fosse quella di una ragazza.
Avrei dovuto provare schifo per quel bacio omosessuale (anche se ragazzino,sapevo che due uomini che si baciano sono considerati tali),oltretutto a me piacevano le ragazze,ma non feci nulla,anzi godetti di quel bacio perverso.
Mentre mi baciava con una mano accarezzava la nuca e con l’altra, impugnando il pene lo faceva andare su e gù.
Quando durò quel momento, chi può saperlo,per me troppo poco.
Stacco la bocca e avvicinatosr all’orecchio.
“spogliati completamente voglio ammirare la bellezza del tuo giovane corpo”
Ebbi un’attimo di smarrimento e paura.
“ma potrebbe entrare qualcuno e non farei in tempo a rivestirmi”
“tranquillo non entra nessuno,ma per farti sentire al sicuro”
Si sciolse da me e chiuse la porta a chiave.
“va bene così mio bel ragazzo?”
“si”
Arrivò un’altra cliente ed io ne approfittai per esaudire il suo desiderio,mi spogliai completamente.
Ritornò.
“fatti vedere, anzi, fammi vedere il fondoschiena”
Mi girai offrendogli la visione del culo.
Si inginocchiò, mise una mano su di una chiappa e l’altra sull’altra, con i pollici le allargò mettendo bene in vista il fiore anale.
Cominciò a leccarlo con la punta della lingua.
Mi piacerebbe essere un poeta per potervi descrivere quello che stavo provando, sensazioni per me nuove, mai sperimentate, un nuovo orizzonte di piacere, fino a qualche istante prima completamente sconosciuto.
Tremavo per quanto il corpo era invaso da brividi di piacere e il pene faceva da termometro.
Come se c’è ne fosse bisogno si era ancor più indurito.
Purtroppo quel momento magico ebbe fine,era arrivata una nuova cliente.
“Giuseppe,Giuseppe dove sei”
Dal sospiro che fece, intuii che a malincuore si era staccato dall’assaporare il fiorellino.
Me lo disse sottovoce all’orecchio, non trascurando di leccare il padiglione, mordere dolcemente il lobo e baciarmi sulle labbra.
“sdraiati a gambe larghe su quel mucchio di giornali, torno subito”
Mi misi comodo come mi aveva detto e aspettai il suo ritorno.
Non capivo più nulla,mi sembrava di vivere un sogno,non mi ero mai trovato in una situazione del genere,specialmentee con un’uomo,nemmeno nella mia più ardita fantasia dove di solito la protagonista era una donna.
Passarono diversi minuti prima che ritornasse.
Ma quando ritornò, grande fu la mia sorpresa nel vedere che si era spogliato, restando nudo nella parte inferiore,mettendo in mostra una notevole erezione,ma non fu quella ad agitarmi.
“scusa,ma potrebbero vederti”
“impossibile,da fuori si vede solo la parte superiore del corpo,non possono sapere che sotto sono nudo,sapessi quante volte mi masturbo mentre parlo con donne o uomini che mi attraggono”
Avrei voluto chiedergli perchè non fa come con me,invitandoli ad entrare.
Non feci in tempo a formulare quella domanda.
Si sdraio su di me,badando che il pene andasse a combaciare con il mio.
Mettendo una mano da una parte ed una dall’altra del corpo,incollò la sua bocca alla mia, questa volta non ebbe bisogno di forzare le labbra,le avevo già aperte, mi venne naturale accogliere la gradita ospite, che non si fece attendere,arrivò insinuandosi come un piccolo serpente,toccò,punzecchiò,provocò la padrona di casa che reagì attorcigliandosi a lei,cercando di farla prigioniera,attirandola sempre più all’interno dell’umida caverna.
Rimasi sorpreso di me stesso,ma dove avevo imparato a rispondere in quel modo.
Non potei darmi una risposta a parte quello che avevo letto,praticamente ero all’oscuro,solo tanta teoria.
Probabilmente essendo considerati “esseri intelligenti”..avevo imparato in fretta.
Mentre fantasticavo con questi problemi lui aveva cominciato a far andare il corpo su e giù come in una normale scopata, (almeno pensavo fosse così che si faceva), i cazzi strusciavano fra di loro masturbandosi reciprocamente.
Lingue che si rincorrevano,membri che si sfregavano,mani che mi accarezzano,era troppo per me,esplosi in un orgasmo che sconvolse ogni fibra del corpo,mi sembrava di essere preda di una crisi epiliettica, il corpo era tutto uno spasmo,liquido caldo che usciva con forza dal meato.
Giuseppe mi teneva stretto.
“va tutto bene,va tutto bene amore,stai godendo e fra poco godrò pure io”
Non finì di dirlo,che pure lui cominciò a eiaculare,la sotto i magma si mischiarono andando ad imbrattare i peli dei pubi,a dir la verità più i suoi che i miei.
Ci guardiamo,rossi in viso, le labbra secche.
Non disse nulla, mi diede alcuni fazzoletti di quelli già umidi, ci pulimmo.
Si alza e si mette al mio fianco.
Appoggia la mano sul pene, lo fa tornare duro come una roccia, ed inizia dolcemente a masturbarmi.
“beati voi giovani che non serve nulla per ricaricare”
“beh!..nemmeno a te mi sembra”
“questo è grazie a te,essere quì con un ragazzino mi fa andare la libidine a mille”
Trovo anch'io il coraggio e gli prendo il pene in mano per ricambiargli il favore.
Per la prima volta impugno un membro che non è il mio, quel contatto caldo e duro mi eccita.
E' una strana sensazione, la sua pelle è vellutata.
Faccio scorrere su e giù la mano, meccanicamente,non so bene cosa fare,ma imparo presto.
Lui fa andare su e giù la pelle, coprendo e scoprendo il glande, come fosse un gioco.
Lo imito, mi piace quel gioco.
Una goccia di sperma fa capolino sulla punta della cappella.
Ma non è quello il gioco che desidera fare
Fummo fortunati, che durante quelle schermaglie,non venne nessun cliente.
Fece per alzarsi ma prima di farlo mi guardò negli occhi.
“dimmi la verità è la prima volta che fai una cosa del genere?”
“non l’ho mai fatto”
“mai,mai nemmeno con i tuo amichetti?”.
“mai”.
“in poche parole sei totalmente vergine?”
“se significa che non sono mai stato con una donna,si”.
“e con un uomo o un ragazzo?”
“no,non mi è mai piaciuto,almeno lo pensavo,ora non capisco nulla”.
“significa che ti piace quello che stiamo facendo?”
“non lo so,ma vorrei continuassi a farlo,ma se non sbaglio devi chiudere”.
“no, manca ancora un’ora è entrato in vigore l’orario estivo”.
Lo guardai cercando di capire cosa avrei dovuto fare.
“rimettiti sdraiato,ma non come prima,metti giù le gambe,allargale e appoggiati con la schiena,così potrai vedere quello che ti faro, ho ancora una piccola sorpresa per te”
“cosa vuoi farmi?”.
“lo vedrai”.
“e se arrivano clienti?”
“non verrà nessuno,potrei anche chiudere,anzi lo faccio, così potrò fare con calma quello che ho in mente”
Prese le mutande e i pantaloni e si rivesti.
“stai così,sei magnifico”
Detto questo uscì e dopo un attimo sentii che trafficava all’esterno,immaginai che stesse sistemando il tutto per poter chiudere.
La conferma venne quando chiuse la saracinesca del banco dove consegnava i giornali.
Il chiosco non più illuminato da quell’apertura piombo completamente al buio.
Confesso che per un’attimo ebbi paura,mi detti dello stupido e per scacciare quel pensiero,fantasticai su quello che avrebbe potuto farmi.
Ma per quanto facessi lavorare il cervello non mi venne in mente nulla.
Tanto valeva mettermi tranquillo ed aspettare.
Non passo molto tempo che rientrò.
“scusa non ho pensato che saresti rimasto al buio”
Un secondo dopo si accese una luce fioca ma abbastanza per poter vedere attorno.
“sei pronto?”
“cosa vuoi farmi?”
“hai mai sentito parlare del pompino?”
“in teoria si e gli ho visti fare in internet”
“mai nessuno te ne ha fatto uno”
“no, mai”
“allora è giunto il momento di farti perdere una delle tue verginità”
Quello che mi farà lo avete certamente capito, ma come lo avrebbe fatto?
Lo saprete nella prossima puntata.
…continua..
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