lesbo
Zia Susanna 4° parte
di Liliana1980
30.10.2021 |
5.616 |
9
"Appena zia se ne fu andata corsi in camera per telefonare a Maria, le raccontai tutto, beh! tutto! quello che doveva sapere, il resto rimase chiuso dentro..."
Eccomi a continuare il mio racconto di una vacanza natalizia di molti anni fà, vi ricordate eravamo in macchina durante il viaggio di ritorno a casa, dopo aver trascorso alcuni giorni ospite di zia e Maria.Oltre a questo è anche il mio arrivederci fra 15 giorni, quando ritornerò dalla vacanza a Tenerife.
“e così ti ha raccontato di quello stronzo e non ti ha detto altro?”
“no, niente altro”.
“ragazzina chi ti dice che non c’è l’ho, la verità è che ho un’altro uomo”.
Oddio quanti misteri in quella famiglia e quanta fatica per tirarli fuori.
“mi sa che nessuno lo sa, escluso i presenti e Maria, ah! è lo sconosciuto”.
“e nessun deve saperlo, guai a te se mi giunge all’orecchio che l’hai detto a qualcuno”.
“sarò una tomba e sai che parlo sul serio”.
“lo so, scusami se ho dubitato”.
Quello che le feci poco dopo quasi ci faceva sbandare.
Mi avvicinai all’orecchio e.
“posso darti un bacio?”.
“certo che puoi,ma perché me lo chiedi? con tutti i baci che mi hai dato”.
Aspettai che fossimo in un rettilineo e poi la baciai.
“Lilly che fai?”.
L’avevo baciata sulla bocca.
“fra di noi ci baciamo in questo modo”.
“a parte che viaggio verso gli anta, non mi sembra di essere una tua coetanea”.
“dai non farla lunga, ho solo appoggiato le labbra non ho usato la lingua”.
“santo Dio ci mancava anche quello, perchè fra di voi la usate?”.
“certo che la usiamo,se vuoi lo rifaccio usandola”.
“non oserai farlo?”.
“certo che lo farei, mettimi alla prova se hai coraggio”.
Cavoli, ma dove avrò trovato il coraggio per parlare in quel modo alla zia.
Mi pentii amaramente per quello che avevo pensato di fare.
Mi voltai per chiederle scusa.
Zia mi stava puntando un dito.
“non parlare, non dire altro,lascia che mi calmi poi faremo i conti”.
“scusa, sei molto bella, le tue gambe sembrano quelle di una giovane donna,per non parlare del seno”.
“ti ho detto di non dire nulla, non aggiungere altro, non è possibile sentire queste cose da una ragazzina”
Si concentrò maggiormente nella guida, però la gonna rimase dove era e la camicetta rimaneva aperta lasciandomi ammirare la bellezza del seno.
Mancavano pochi km all’arrivo.
Si fermo in una piazzola di sosta completamente libera.
Tirò il freno a mano.
Fece un profondo respiro e senza guardarmi in viso.
“mettiamo le carte in tavola, ieri sera sono rientrata a casa”.
“cazzo...”
“non sparlacciare, datti almeno un contegno”
“va bene scusami”
“come dicevo sono rientrata, ho visto la luce accesa nella stanza di Maria e stavo venendo a salutarvi e a parlare con te,visto che era l’ultima notte che rimanevi con noi, la porta era socchiusa e beh! vuoi che dica altro?”
“quanto hai visto?”.
“vuoi i particolari o ti basta il finale?”.
“fai tu”
“diciamo che ero lì da un pò, Maria ha smesso di baciarti in quel posto e si è messa a baciarti in bocca, vuoi altri particolari?”
“non serve,porca misera ma non dovevi rimanere fuori tutta la notte?”
“quello che faccio io,sono affari miei,mi vuoi spiegare cosa stavate facendo o meglio quello che stavate facendo lo so benissimo, vorrei sapere perchè?”
Ora si che ero in un bel guaio, non volevo dirle le confidenze di Maria, specialmente la storia della perdità della verginità e allo stesso tempo giustificare quello che aveva visto,pensai di andare al contrattacco.
“Oh dai zia, non dirmi che non l’hai mai fatto con tua sorella,tua cugina o qualche tua amica?”
“no, non l’ho mai fatto, ho sempre frequentato ragazzi prima e uomini dopo”.
“mi dispiace per te,hai perso molti momenti indimenticabili, apriti siamo quasi nell’anno 2000, le prime esperienze si fanno fra amiche”.
“voglio farti notare che Maria è tua cugina”.
“hai ragione, ma lei è meglio di un’amica,assieme abbiamo sperimentato tante cose”.
“ragazza non menar il can per l’aia, quello che vi ho visto fare,si chiama far sesso fra ragazze e a casa mia si chiama lesbo”
“ma che vai a pensare sei matta, io non sono lesbica e nemmeno Maria,togliti dalla testa quel pensiero,ne basta una in famiglia e poi se non sbaglio tua figlia ha da poco perso la verginità,beh! se non credi a me,dille di presentarti il ragazzo che l’ha deflorata,se fosse quella che sospetti non sarebbe mai andata con un uomo ed io non vedo l’ora di incontrare la persona giusta per dargliela e non mi sento per niente lesbica, l’unica è Cinzia e non lo nasconde”
Dissi quel misto di verità e bugie quasi urlando e con una foga che non mi riconoscevo,mancava solo che mi mettessi a piangere, mi sono sentita una verme a parlare cosi di Cinzia e Maria, ma dovevo in qualche modo tranquilizzarla.
“la smetti di parlare in questo modo? e secondo te io dovrei crederti?”
“non dovresti, devi, potrei mettere la mano sul fuoco”.
“guarda che di Scevola basta uno e avanza, me lo potresti giurare?.
“lo sai che non giuro per niente”
“dimmi la verità e guardami negli occhi mentre lo dici,veramente era una esperienza fine a se stessa?”.
Evviva avevo aperto una breccia nel sospetto e guardandola negli occhi.
“è normalissimo.sono molte le ragazze che lo fanno,dovresti frequentare il collegio e allora si che avresti parecchi motivi per scandalizzarti”
“ma le donne di casa lo sanno?”.
“sei matta, allora si che mi chiuderebbero in un vero collegio, nemmeno Cinzia, che potrebbe anche capirmi, lo sa, tu sei l’unica che ha scoperto la cosa, spero non mi tradirai?”
Fantastico, da accusatrice la stavo facendo diventare complice.
“certo che no, non mi sognerei mai ad andare a raccontare alla bigotta o alla poliziotta una cosa del genere, anche se mi piacerebbe vedere la loro faccia, specialmente della Spagnola”.
“zia ti ricordo che e mia mamma”.
Si mise a ridere di gusto, penso nell’immaginare le loro facce,era un buon segno, significava che il sospetto era caduto.
“va bene, diciamo che ti credo, poi sentirò Maria e vedremo cosa dice, ancora una domanda,quante volte avete fatto esperienza?”
Cavolo altra domanda di difficile risposta, non potevo certo dirle che lo abbiamo fatto tutte le sere e nemmeno che era la prima volta, allora si che non mi avrebbe creduto.
“potrei dire una volta sola, quella cui hai assistito”
“impossibile quello che stavate facendo implicava che vi conoscevate molto bene”
“ascoltami quando parlo,ho detto “potrei dirti”, invece la cosa ha avuto inizio la prima notte con una bacio e poi sempre più, fino a quello che hai visto”.
Mi guardò con una tale intensità che ebbi paura potesse leggermi nel pensiero-
“va bene per il momento lasciamo perdere,ora però veniamo a noi due”
Mannaggia la cosa non era finita,non aveva dimenticato quello che le avevo fatto, mi preparai ad affrontarla, non prima di essemi mentalmente appuntata di telefonare a Maria appena entrata in casa in modo che avesse il tempo di prepararsi.
“cosa noi due?”
“ancora vuoi fare la tonta? veramente avresti il coraggio di baciarmi usando la lingua?”
“era uno scherzo,dai non arrabbiarti”.
“scherzo un cavolo,voglio saperlo, lo avresti fatto se avessi accettato la sfida?”
Girò nuovamente la testa guardandomi fisso negli occhi.
Non riuscii a mentirle.
“si zia lo avrei fatto e non dirmi che sono lesbica, lo avrei fatto perchè mi piaci e non mi importa se sei donna o uomo ,zia,cugina,sorella oppure una donna sconosciuta”.
“non riesco a capire se sei una persona normale o una diavolessa inviata da Satana per mettermi alla prova”
“non scomodare santi o diavoli, la verità è che mi piace il sesso sia etero che lesbo, se proprio vuoi darmi una categoria chiamami bisex, anche se il maschio devo ancora provarlo,parlo di amplesso,non petting”.
“Dio mio non ti riconosco, ma dove è la verginella”.
“sempre quì visto che lo sono ancora, per il resto ho un’altra visione del pianeta sesso”
“un bel cambiamento,inutile ti chieda chi ti ha messo in testa queste teorie”
“si inutile non te lo direi è una persona speciale, un giorno te ne parlerò, ma non oggi”
“va bene, ma ora ritorniamo a noi, hai detto che lo avresti fatto e allora fallo,forza fallo”.
“·fare cosa?
“non fare la tonta”.
“perchè hai paura di dirlo”
“non ho paura, dai fallo, baciami con la lingua come hai fatto con Maria”
Non sapevo cosa fare, era veramente un invito o un mettermi alla prova.
E chi se ne frega, arrivata a quel punto che importanza aveva.
Appoggiai le labbra aperte alle sue, allungai la lingua, non incontrai barriere,era aperta,accettò l’intrusa.
Non fece nulla, mi lasciò fare, ma non mi scacciò.
Misi tutta l’esperienza accumulata con mamma,zia,Cinzia e Maria, non trascurai nulla, aggiunsi tanta passione e desiderio.
Mi staccai per vedere la reazione.
Non aprì bocca, ma aveva il viso di un bel rosso, per non parlare di quello che intravvedevo nell’apertura della camicetta, il capezzolo si era indurito ed ora spingeva prepotentemente verso l’esterno in cerca di spazio.
Si le era piaciuto, non servivano parole,parlava il corpo.
Si sistemò la camicetta, tirò giù la gonna e riprendemmo la marcia verso casa.
Silenzio assoluto.
Arrivammo sotto,ma prima di scendere.
“che ne dici di venire a passare le vacanze di Pasqua in montagna?”
“certo che ci vengo la Pasqua in città è noiosa”.
“ sappì però che Maria non ci sarà, va in viaggio?”
“lo so me l’ha detto, grazie zia e mi raccomando non dimenticartelo”.
“ah! una cosa,nessuno deve sapere di quello che è accaduto fra di noi”
“che cosa non dovrebbero sapere?”
“piantala di fare la verginella”
“lo sapremo solo io e te,ti va bene? anche perchè io non lo dimenticherò”.
Le diedi un bacione sulla guancia.
“tranquilla che non me lo dimentico sia di venirti a prendere,che quello che mi hai fatto,ora dai andiamo a salutare la bigotta”
“ziaaaaaaa”.
“va bene la Spagnola”.
Inutile arrabbiarsi, non sarebbe cambiata, non le andava a genio.
Appena zia se ne fu andata corsi in camera per telefonare a Maria, le raccontai tutto, beh! tutto! quello che doveva sapere, il resto rimase chiuso dentro di me.
“non preoccuparti Lilly, racconterò la verità, dirò che sono lesbica, dovrà accettarlo che lo voglia o no”
“ma le ho quasi giurato che non siamo lesbiche”.
“tu non lo sei ma io lo sono ed è questo che le dirò”
“dirai anche quello che è accaduto con Cinzia?”
“certo non le nasconderò nulla,basta bugie”
“che altro dire, ti ammiro, hai un bel coraggio”.
“nessun coraggio ma voglia di vivere la mia vita senza falsità”
“anche tu come Cinzia, chiamami appena glielo avrai detto”
“certo, ciao un bacione e sappi che ti voglio un mare di bene”
“ciao, anch’io te ne voglio una montagna”
È così sono finite le vacanze di Natale.
Ma ci sono quelle di Pasqua.
Ma allora inizierà una nuova storia.
Un lungo bacioneeeee a tutti.
(Fine)
Un bacione llungo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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