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Il segreto di Cinzia 4º parte


di Liliana1980
06.12.2021    |    9.681    |    4 9.9
"Le feci piegare le ginocchia, qualcuno dirà, l’hai messa alla pecorina, si avete ragione..."
Buongiorno amici e amiche o buonanotte a seconda dell’ora che mi state leggendo, io preferisco farlo quando posso finalmente coricarmi.
Vediamo se riesco a terminare la storia con Cinzia,se mi lasciano un po' in pace.

Ardeva di desiderio represso, voglia di sesso, voglia di godere come avevo goduto io.
Sapevo di non essere alla sua altezza, ma avevo avuto buone maestre, lei compresa.
Mi buttai a capofitto nell'impresa, farla godere a più non posso.
Scacciai ogni insegnamento, lasciai fare alla fantasia,alla voglia,alla libidine che si era impossessata di me.
“amore dovrai fare tutto ciò che ti chiederò”
“sono tua”
La feci girare a pancia in giù.
Salìi a cavalcioni, non prima di aver ammirato il suo bel fondoschiena, mi sedetti su di lei all'altezza delle reni.
Iniziai a massaggiarle il collo che i capelli non coprivano, con tocco dolce,ma allo stesso tempo energico.
Lentamente scesi a massaggiare le spalle,la schiena.
Sentii i muscoli rilassarsi,sciogliersi sotto le mie mani.
Mi spostai più indietro.
Ora ero seduta sulle cosce.
Le mani passarono a massaggiare ed accarezzare le reni, le natiche,approfittando del fatto che le gambe di Cinzia erano parzialmente aperte.
Feci scivolare una mano lungo il solco, tra le belle chiappe sode,intrufolandomi tra le cosce.
Senza rendermene conto,mi trovai a contatto con la vagina,bagnata e calda.
Cercai di spingere un dito all'interno.
La posizione rendeva la cosa difficile e scomoda.
Mi sollevai dalle gambe di Cinzia.
Le feci piegare le ginocchia, qualcuno dirà, l’hai messa alla pecorina,si avete ragione.
In quella posizione, pur restando con la testa e le spalle appoggiate sul letto, aveva il fondoschiena sollevato,le ginocchia aperte,la passera ben esposta.
Al contrario di me, lei era parzialmente depilata, infatti, pur avendo mantenuto un triangolo di pelo scuro, che come una freccia puntava verso il clitoride, la figa vera e proprie era liscia e totalmente priva di peluria.
Com'era già successo nelle altre volte che l'avevo vista, trovai la cosa molto eccitante,
Inmediatamente mi tuffai a leccare quella meraviglia esposta ai miei occhi!
Fremette di piacere,quando sentì la lingua iniziare a lambirle le grandi labbra,per poi intrufolarsi in direzione di quelle piccole.
Una mano di Cinzia si unì al gioco, dischiuse la vagina per facilitare l'azione della lingua che riuscì così a raggiungere comodamente le piccole labbra ed il clitoride.
Sussultò per l'eccitazione quando iniziai a lambire con piccoli colpi il bottoncino che immediatamente si inturgidì facendosi, se possibile, ancora più sensibile.
Continuai a leccare quel bocciolo che tanto amavo, la tenni aperta con una mano,mentre infilavo un dito della mano libera in quella invitante fessura.
Cinzia lo sentì entrare ed uscire ripetutamente dalla vagina, improvvisamente lo spostai a titillare quel buchetto più piccolo posto un po' più su, tra le due marmoree chiappe,senza sforzo spinsi l'indice destro, ben lubrificato dalle abbondanti secrezioni, all'interno del culetto.
Lo accolse con un mugolio di piacere.
Sorrisi di orgoglio dentro di me,stavo soddisfando la maestra.
Il dito affusolato non poteva certo impensierirla,anz,poteva solo procurarle piacere!!!!
Almeno era quello che speravo.
Per Cinzia si fece tutto più caotico.
Il piacere che ora proveniva da laggiù, era troppo per riuscire a distinguere con esattezza se a provocarlo fossero le mie dita o la lingua, se si trovassero nella passera,nel culetto o solo nei pressi.
Tutto si fece ancor più confuso.
Sentì un intenso calore nascere nel suo ventre ed espandersi come una scarica elettrica in tutto il corpo.
I muscoli si contrassero.
La testa si sollevò dal letto.
La schiena s'inarcò.
Con una specie di rantolo,la mia amata sorella ricadde inerte sul letto.
Non pensate che abbia doti paranormali, non ho letto nella sua mente, tutto questo me lo confessò lei.
Ero soddisfatta del mio operato, fiera di quello che avevo ottenuto.
Feci scorrere una mano lungo il corpo rilassato.
Mi lasciai cadere al suo fianco.
Oramai si era ripresa dall’orgasmo appena avuto.
Si girò su di un fianco in modo da guardarmi.
Ero distesa accanto a lei.
Mi sorrise, Dio quanto amavo quel sorriso.
Allungò una mano sino a sfiorarmi il braccio.
Seguì il braccio verso il basso finché raggiunse la mano.
La strinse.
La portò verso il viso.
Baciò delicatamente le dita, ancora umide dei suoi umori.
Sorrise, usò le labbra e la lingua per ripulirle ad una ad una.
”Lilly sei stata fantastica, davvero bravissima! ma non me la racconti giusta, non dirmi che è la prima volta, non ci credo, anzi si direbbe tu non abbia fatto altro in vita tua!”.
”Ah ah ah! grazie, con una maestra come te, si vede che è un talento naturale, magari ho scoperto la mia vera vocazione!”.
”già, chi può dirlo, forse è così,sei lesbica pure tu”.
“non ci sperare sorellina,farò ancora l’amore con te,ma voglio conoscere il sesso,quello etero, desidero essere posseduta da un’ uomo,non mi sento lesbica,non te la prendere,
fra di noi giocheremo sempre, mi piace da morire, ma di Cinzia c’è ne una sola, le altre non mi interessano”.
Ancora una volta chiesi mentalmente scusa per questa ennesima bugia.
“ma ora dimmi la verità e non raccontarmi fandonie,chi è che ti ha insegnato certe cose e non dirmi internet o cavolate varie, chi ti ha fatto da maestra, oltre a me? certe cose non si imparano da sole”
“per quanto riguarda la maestra, non esiste,esiste un’allieva, ma hai ragione, certe cose non si imparano da sole e visto che io e lei abbiamo avuto la stessa maestra, se non lo sai tu?”
“no, non è possibile, Maria!!!! ti ha avuta senza dirmi nulla”.
“non te la prendere è accaduto per caso,non era assolutamente voluto, è stata una vera scivolata sul ghiaccio e.. si sono aperte le porte del sesso, o meglio, ho scoperto che Maria è lesbica, che tu le sei stata molto vicina,tanto vicina da farle perdere la verginità, altra cosa che mi hai tenuta nascosta”
“hai ragione,ma era un momento molto difficile per lei,fra suo padre,sua madre e la voglia di dire a tutti che non le piacevano i maschi,ci siamo messe d’accordo che saremmo state in silenzio per un po',ma poteva dirmi quello che era avvenuto fra di voi”
“non te la prendere, glielo fatto giurare,aspettavo questo momento per vedere che faccia avresti fatto nel vedere la mia l’abilità”..
“nulla da dire, mi hai lasciato di sasso,avete imparato bene”.
“ne sono felice, però ricordati, non sarò mai una lesbica, al massimo bisex”.
“va bene,rispetto la tua idea,forse un giorno,quando gli uomini ti avranno...”
”Beh! Vedremo, quel che posso dire ora, è che siamo entrambe scompigliate,sudate, impiastricciate, che ne diresti di una doccia?”.
Trovammo l'idea magnifica.
Sia pure con una certa fatica,ci alzammo dal letto,mano nella mano,lasciammo la camera dirette verso il bagno.
“domani ci toccherà rifare il letto, altrimenti..mamma..apriti cielo”.
Fu una doccia veloce.
Niente di eccitante.
Non c’è l’avremmo fatta.
Andammo ognuna nel proprio letto in camera nostra.
Altrettanto veloce venne il sonno.
Mi svegliò il sole, una meravigliosa giornata ci aspettava i raggi del sole entravano dalle tapparelle lasciate semiaperte dalla mania di non chiuderle mai.
Guardai il letto accanto a me.
Probabilmente Cinzia si era svegliata prima,sicuramente maledicendo chi aveva lasciato le tapparelle semiaperte,
Cercai il suo corpo.
Il posto era vuoto.
Mi muovevo con la lentezza del sonno che ancora non se ne era andato del tutto.
Dei rumori provenivano dalla cucina.
Mezza addormentata vi andai.
Cinzia stava affettando un grosso melone per la colazione,sapeva che ne ero golosa.
Mi avvicinai da dietro cingendole la vita in un morbido abbraccio, ma lei si scostò.
"Scusami sorellina, ce l'hai con me?"
Interruppe il suo lavoro e si voltò verso di me dandomi un bacio.
"Ma no, non ce l'ho con te,stupidina! è stato bello,lo sai, solo che devo dirti una cosa molto importante e tu sei la prima a cui la dico”
Cominciai ad agitarmi, aveva una faccia seria, immagino stesse cercando le parole.
“che cosa è successo? ti prego non lasciarmi sulle spine”
“va bene, come si dice, fuori ill dente fuori il dolore, anche se quello che sto per dirti è una gioia per me, Lilly questa è l’ultima volta che abbiamo fatto sesso,il mese prossimo mi trasferisco da Mary,abbiamo deciso di vivere assieme”.
Rimasi come inebetita,non sapevo cosa dire,dissi solamente.
“papà e mamma lo sanno?”
“no, glielo dirò domani quando ritorneranno”
“sarà un bel colpo per loro,specialmente per papà, già era stata dura accettare la tua diversità, ora dovranno accettare che te ne andrai per sempre”
“mi dispiace ma dovranno accettare il tutto, come dovrai accettarlo pure tu”
Ancora non volevo credere a quello che mi aveva detto.
Feci ancora una domanda stupida.
“dove andrete a vivere?”
“per qualche mese nella sua casa a Nizza”
“e poi dove andrete?”
“la sua famiglia ha un villaggio turistico a Tenerife,te lo ricordi? ci siamo state in vacanza lo scorso anno”
“certo che me lo ricordo,mi hai asciato sola per tutta la vacanza”
“era la prima volta che potevo stare qualche giorno assieme a Mary,cmq non mi sembra che ti sia annoiata..”
“no, anzi è stata una vacanza indimenticabile,ma andiamo avanti con quello che stavi dicendo”
“c’è poco da dire,mi ha proposto di gestirlo,sarò la direttrice,mentre lei sará l’amministratrice delegata, come dire la mia capa”
“avresti potuto dirmelo prima”
“hai ragione, ma è una svolta molto importante della mia vita o meglio della mia e di Mary”
Non c’è la feci più, scoppiai a piangere.
“ti prego non fare così, non vado lontano,puoi venire a trovarci quando e come vuoi”.
Sempre piangendo.
“ma non sarà più come ora”
“mi dispiace,ma sarò sempre la tua amata sorella,almeno spero”
Non riuscii a rispondere,troppo dolore.
Mi abbraccio strettamente.
Mi riempì di piccoli innocenti baci.
Furono baci tristi,molto tristi.
Mia sorella se ne sarebbe andata da casa per sempre.
Non mi lasció finche non senti che mi ero calmata.
Tornò ad occuparsi del melone.
Cominciai ad apparecchiare la tavola per la colazione con due tovagliette e le lacrime che scendevano copiose.
Con il cuore gonfio di tristezza e dolore.

Un forte abbraccio a chi mi sta leggendo e un bacione.
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