Lui & Lei
Il Professore di Spagnolo 5° parte
di Liliana1980
22.10.2021 |
6.580 |
5
"Ero una bambola con cui giocava a suo piacere, dandomi quintali di godimento..."
Salve amici riprendiamo la storia del Prof.Ora saprete cosa aveva intenzione di fare.
“oggi Lilly mi dedicherò a te, te lo avevo promesso, hai imparato bene a suonare il flauto, ora sarò io a suonare la “chitarrina”. te l’ha mai leccata nessuno?”.
“si mia sorella”.
Non volevo dirgli di zio, ne di mamma.
“non intendevo lei, lo so che vi leccate, lo avevo intuito da quello che mi hai raccontato di lei,io intendevo, se nessun maschio ti ha mai leccato?
“no, mai. lo avevo chiesto ad un ragazzo, ma è scappato”.
“che idiota, chissà come si pentirà fra qualche anno”.
“oh! se è per quello se ne e pentito molto presto, dopo qualche mese mi ha chiesto se volevo che me la leccasse”.
“e tu che gli hai risposto?”.
“che andasse da qualcun'altra”.
“perché non hai voluto?”.
“non lo so, ma non mi andava”.
“hai fatto bene, era sicuramente inesperto, non ti avrebbe fatto godere".
Presuntuoso il mio Prof! volevo proprio vedere se mi avrebbe fatto provare le stesse sensazioni di zio, visto che si trattava di un maschio.
“tu lo saprai fare?”.
“aspetta e vedrai, non essere impaziente,intanto goditi lo spettacolo”.
Gli restavano da togliere solo i boxer, lo fece, flop, il cazzo che ben conoscevo uscì, bello, dritto, teso e parecchio eccitato; mi sentii orgogliosa, quello era merito mio, tutto e solo mio.
Si avvicinò.
Mi prese fra le sue braccia.
Il cazzo oramai nel pieno della potenza, spingeva sulla pancia e per sistemarsi meglio,deviò da una parte.
Continuò a tenermi stretta a lui.
Mi prese il mento, lo alzo.
Appoggiò le labbra e cominciò a baciarmi, c’era una nuova intensità in quel bacio, una nuova passione, tanta voglia, lo intuivo dall’indurimento del cazzo imprigionato fra di noi.
“siediti sul letto”.
Mi fece sedere sul bordo, con le gambe a penzoloni.
Si avvicinò.
Il cazzo, all’altezza del viso.
“vuoi baciarlo? leccarlo un po’?”.
Non me lo feci ripetere, era troppa la voglia,mi piaceva quel pene, con tutti quei peli grigi che lo contornavano, i coglioni che dondolavano in basso.
Diedi la precedenza a loro, con la mano li soppesai,stringendoli un po’, mentre ingoiavo la cappella,aprendo ben bene la bocca, cominciai a fare quello che oramai avevo imparato molto bene.
“vedo che non hai dimenticato le lezioni, ma ora basta amore mio, non è questo quello che desidero, oggi devi essere tu a godere”.
A malincuore lo feci uscire dalla bocca con il solito flop, mi dispiacque perdere quel prelibato boccone, ma il suo padrone aveva altro per la mente.
“sdraiati Lilly, sdraiati sul letto”.
Si sdraiò vicino a me, sollevandosi con le braccia.
Cominciò a baciarmi il collo,raggiunse l’orecchio, succhiò dolcemente il lobo e sussurrò.
“ora cercherò di mandarti in paradiso”.
“lo hai già fatto tante volte”.
“ma oggi sarà diverso”.
Riprese a baciarmi.
Lo faceva perché adorava le mie labbra morbide e vogliose.
Con una mano, partendo dal ginocchio, salì piano senza sfiorare la passerina, fino ad arrivare al seno.
Trovo la sua momentanea bramata meta.
Iniziò a palpare con decisione, ma non con forza.
Prese in bocca un capezzolo ed iniziò a succhiarlo come un bambino succhia il seno materno.
Con i polpastrelli dell’altra mano prese l’altro capezzolo tirandolo un po’ per poi rilasciarlo.
Staccò la bocca.
Con la lingua ritornò dietro l'orecchio succhiando nuovamente il lobo, baciandolo e leccandolo.
Sapeva che la cosa mi faceva impazzire.
Percorse il collo in tutta la sua lunghezza.
Mi alzo il braccio che stava dal suo lato.
Dal gomito fece scorrere la punta della lingua fino all’ascella, leccò ben bene, incitato dai miei mugolii.
Aveva riportato la mano sul seno, tornando a giocare con il capezzolo.
Scese con la bocca fino all'esterno di una mammella.
Aspirando l'aria, si attaccò come una ventosa,salendo con la bocca ben attaccata,verso il capezzolo fin quando non se lo trovò in bocca,lo strinse tra i denti,lo colpiva con la punta della lingua,sembrava volesse scolpirlo.
Cominciavo a non capire nulla.
Smise di giocare con la prugnetta,come chiamava il capezzolo.
Cominciò a baciare il grembo scendendo verso il basso.
Infilo la lingua nell'ombelico.
Poi con decisione andò direttamente alla passerina, dandole un bacio.
"Con te ci vediamo tra poco".
Si alzò dal letto.
Afferrandomi per i fianchi mi trascinò sul letto fino a farmi toccare con i piedi a terra, rimanendo con il culo sul bordo.
Si inginocchiò sul pavimento.
Mi fece sentire il suo dito sulla pianta del piede.
Ebbi un leggero fremito per il solletico.
Alzo la gamba, leccandola dal gluteo al ginocchio,accompagnando ogni centimetro di gamba con dei baci sulla parte interna.
Arrivato al retro del ginocchio, vi si dedico giocando con la lingua.
Inizio ad alzarsi lentamente, sempre baciando la gamba,arrivo fino al piede, ne baciò la pianta.
Riscese leccando la gamba fino a giungere alla passera, diede solo una leccata, per poi ripetere lo stesso trattamento con l'altra gamba.
Ormai completamente persa in un mondo beato,mi fece alzare,baciandomi in piedi afferrai il cazzo duro in una mano cominciai a segarlo lentamente, sfregando la cappella sulle labbra della fica.
“no Lilly, lascialo stare”.
Mi fece girare, sollevo i capelli, lecco il collo toccandomi la figa con una mano.
"amore ritorna sul letto".
Ondate di piacere,si erano impadronite del corpo.
Mi baciò nuovamente e completamente, ovunque, arrivò al pube, dopo un tempo che mi sembrò eterno, inutile dirvi che stavo impazzendo, andò verso il centro del piacere, ma non ci arrivò subito, passò da un lato, prima leccò la pelle sensibilissima del perineo, distese un velo di saliva ovunque sulla parte, ogni tanto si fermava, ci soffiava sopra piano, riprendeva, se era una tortura, era dolcissima.
Il primo orgasmo lo ebbi senza che si fosse avvicinato alle parti più sensibili.
Fu strano, non lo sentii arrivare, ero in uno stato di eccitazione da così tanto tempo che non lo sentii crescere,non essendo stimolata dove ero abituata a percepire le sensazioni, fu come una bomba.
Venni scossa da contrazioni violentissime, mi spaventai, era come uno spasmo, nulla che avessi provato prima, volevo fermarlo, ma dalla bocca non uscì nulla. non ebbi tempo di dirgli di smettere che sentii la lingua sul clitoride, questa volta esplosi come un vulcano in ebollizione, fu l'orgasmo più incredibile che avessi mai provato, liberai tutta l'energia che avevo accumulato nelle ultime ore o forse addirittura giorni, no meglio, mesi. avevo perso completamente il contatto con la mia identità, non c'erano più pensieri, solo delle ondate di fremiti che mi scuotevano dalla testa ai piedi, mentre lui, con la lingua, continuava a raccogliere le secrezioni. per un attimo ebbi paura di non riuscire a mantenere il controllo della vescica, fortunatamente la cosa non avvenne, avrei voluto, no, volevo allontanarlo, sentivo defluire liquidi a fiotti, non si fermava, mi sollevò le gambe, iniziò a leccarmi in profondità, sempre più in giù, sempre più dentro.
L'orgasmo durò un'eternità o forse ce ne furono mille, uno attaccato all'altro,uno più violento dell'altro, poi lentamente il tornado passò.
Paolo, nell'esatto istante in cui l'ultima ondata abbandonò la più piccola cellula del mio corpo, diede un ultimo bacio alla clitoride, poi venne a baciarmi sulla bocca,lasciandomi in ricordo il sapore del piacere, fui felice nel costatare che il sapore era quello inequivocabile dei miei umori che ben conoscevo.
I pensieri ricominciarono lentamente a funzionare.
C'era solo una parola per descrivere quello che provavo: pace, nel suo significato più profondo. una sensazione di vertigine accompagnò il ritorno alla condizione umana.
I pensieri iniziarono a susseguirsi frenetici, tentando, invano di dare un significato a quanto avevo vissuto.
Non ci riuscivano, era stato troppo.
Ad un tratto mi attraversò un pensiero assurdo, il prof. era un angelo sceso sulla terra per farmi diventare finalmente donna.
Questo uomo,mi aveva mostrato fino a quali altezze di godimento potevo arrivare.
Mi lasciai andare al rilassante torpore che mi aveva invaso, credo di essermi miseramente addormentata, sentii una mano,scuotermi con dolcezza.
“Lilly, bambina mia è ora di andare a casa”.
Mi sollevai su di un gomito,era lì vicino a me, completamente vestito, per nulla segnato da quello che era accaduto.
“su dormigliona,altrimenti tua mamma si preoccupa,non vedendoti arrivare”.
Mi alzai, i vestiti erano li, messi in ordine,mi rivestii, la mente ancora confusa, non mi capacitavo di cosa era accaduto, non sapevo cosa dire, cosa fare.
“ciao Lilly, ci vediamo la settimana prossima, approfondiremo questa lezione,fino ad arrivare a quello che mi hai promesso”.
Ebbi un sussulto, Dio mio fra qualche settimana sarei diventata donna, sarei stata come milioni di altre, finalmente avrei scoperto cosa si prova, ad avere un bel cazzo dentro, al posto delle dita.
Lo abbracciai, dandogli un bacio a fior di labbra.
Uscii in strada e mi incamminai verso casa,con una felicità che mi faceva scoppiare il cuore.
Si la primavera stava arrivando e con essa una nuova donna sarebbe fiorita.
Le settimane successive furono lezioni di approfondimento.
Mi leccò ogni centimetro del corpo.
Mi girava e rigirava continuamente.
Ero una bambola con cui giocava a suo piacere,dandomi quintali di godimento.
Mi insegnò a godere con tutti i sensi,fino ad arrivare al giorno in cui godemmo assieme, facendo quello che tutti chiamano il “69”.
Fu un’esperienza fantastica indimenticabile.
Succhiai il cazzo con una tale intensità e voglia, che pensò volessi staccarglielo.
Ma sentirmi leccare la figa mentre gli succhiavo il pene, mi diede una tale carica erotica, da farmi perdere la ragione.
Avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto.
Mi insegnò a dominare questa carica, a non diventarne schiava, ma di restare padrona del mio corpo.
Quante volte l’ho ringraziato,per i suoi insegnamenti.
Quante volte mi hanno salvato nei rapporti sia con uomini che donne.
Furono giorni meravigliosi in cui imparai tutto quello che c’era da imparare sul sesso orale e sui famosi preliminari.
Oramai tutto questo non mi bastava più.
Volevo diventare donna.
Paolo lo aveva capito.
Mi stava preparando per quel giorno, affinché diventasse un giorno speciale.
Quel giorno arrivò.
Cosa fece quel giorno lo saprete alla prossima puntata,su non fate il broncio,vi lascio con un bel bacione.
…(Continua...)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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