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Lui & Lei

Il Professore di Spagnolo 3° parte


di Liliana1980
20.10.2021    |    5.870    |    6 9.9
"“oggi imparerai a suonare il flauto, non te lo ricordi?”..."
Salve amici, vi sono mancata? spero di si, ma ho paura che sia altrimenti, ci sono persone molto più brave di me a scrivere.
Cmq per i pochi che mi seguono, vado avanti con la storia del prof di Spagnolo.

La porta, stranamente chiusa.
Suono, con una certa apprensione, che svanisce immediatamente.
È lui che mi apre, mi fà entrare e chiude la porta.
Solo allora mi giro e lo abbraccio,incollo la bocca alla sua, non aspetto, allungo la lingua,le labbra sono aperte, lo bacio,affamata, come mamma mi aveva insegnato. (per chi non sapesse nulla, finita questa storia, andate a leggere quello che è accaduto con mamma nel racconto dedicato a lei).
Ci stacchiamo.
“bambina mia, impari in fretta”.
“ho un buon maestro, come mai sei vestito?”.
“oggi imparerai a suonare il flauto, non te lo ricordi?”.
“il flauto? ma Paolo! faccio già lezione a scuola con quello strumento”
“ssss Lilly ora ti spiego, vedi mio piccolo amore, vuol dire prendere in bocca il pene, oppure, in modo volgare, fare un pompino, sono sicuro che l’avrai sentito dire?”.
“si, ho sentito le ragazze più grandi che ne parlavano”.
“forse l’avrai anche fatto, con qualche tuo amichetto”.
Abbassai gli occhi, probabilmente sono arrossita, sentivo caldo in viso,non ero brava a mentire.
“non aver paura è normale, tutte prima o poi lo fanno, allora l’hai fatto?”.
Oramai mi ero tradita, feci la faccia più contrita possibile e con un filo di voce dissi,
“si”
“ti è piaciuto?”.
“no”.
“non preoccuparti è normale, specialmente se a farselo fare è un ragazzino inesperto, ti fidi di me?”.
“si”.
“vuoi imparare a come si fà?.
“si”.
“lo farai usando il mio cazzo e seguendo le mie istruzioni?”.
“si prof”.
Calcai sul prof,volevo fargli capire che ero stanca di tutte quelle domande.
Credo abbia capito.
“bene, per la prima volta,niente iniziative personali,aspetterai i miei suggerimenti”.
“d’accordo”.
“Vieni, sediamoci sulla nostra poltrona”.
Si accomodò, mi sedetti sulle sue ginocchia,quel giorno non ero in divisa scolastica, indossavo una delle mie adorate minigonne, una maglietta e le scarpe da ginnastica con un paio di calzini corti,tranquilli, toglietevi quell’idea, non ero nuda sotto, avevo messo le mutandine e per una volta tanto anche il reggiseno, volevo fargli vedere che anch’io avevo le tette, visto che era un po’ imbottito.
Ma quel giorno queste cose non gli interessavano,aveva altri progetti.
“Lilly, l'arte di fare una fellatio è una pratica che purtroppo conoscono sempre meno donne al mondo. il segreto del "suono del flauto" è la dolcezza, dovrai imparare a suonarlo usando le note giuste, tenerezza, pazienza e andatura lenta. vedi la fellatio è per me l’atto d'amore che considero il più erotico, il più eccitante, il più intimo. mi disgusta quando nei film hard finisce sempre col diventare una semplice e pura esibizione di una lingua che, più o meno abilmente, lecca il glande con movimenti veloci e serrati o di una bocca che va su e giù lungo l'asta del pene al ritmo di un pistone!
No! non è così che si fa e mi dispiace che questo atto sessuale così bello venga oggi interpretato in questo modo da moltissime ragazze.
Lilly a te dico, cerca di essere te stessa! devi essere naturale!”
Lo stavo ad ascoltare rapita, la testa appoggiata al petto, abbracciata a lui, al mio uomo.
“vogliamo iniziare la lezione?”.
La domanda mi prese alla sprovvista,mi riportò alla realtà,mi ero lasciata cullare dalle sue parole che mi avevano portato in un dolce limbo sessuale.
“va bene”.
Mi fece alzare, non prima di avermi dato un lungo bacio a labbra aperte e inumidendo non poco la mia cavità orale.
Si appoggiò col sedere sul bracciolo della poltrona a gambe leggermente aperte e appoggiate a terra.
Mi fece prendere un cuscino, lo posai ai suoi piedi.
“comincia a spogliami per il momento solo la camicia”.
Gliela tolsi, avevo il petto peloso a contatto delle mani, lo accarezzai molto lentamente cercando di arricciare i peli con le dita.
“brava ma usa una sola mano per accarezzarmi e baciami con la lingua e mentre fai questo,apri la patta,tira fuori il cazzo”
Tirai fuori l’oggetto del desiderio, completamente mollo, sinceramente la cosa mi lasciò stupita, più tardi glielo avrei chiesto desideravo sapere perché non era eccitato,ora non avevo tempo.
“ora baciami il viso”.
Cominciai a riempirgli la faccia di piccoli baci umidi.
“fermati un attimo e toglimi i pantaloni, si, scusa, prima le scarpe”
Tolsi le scarpe, slacciai la cintura ed abbassai i pantaloni per poi sfilarglieli.
“ora toglimi i boxer”.
Da questo momento, non sarò più io a scrivere.
Mi spiego meglio, io metterò per iscritto quello che lui mi dirà.
Ma sarà la sua voce,i suoi insegnamenti a riempire queste righe.
Leggete ed imparate, un giorno potrebbe servirvi, non si sa mai ah ah ah! dai non offendetevi, lo sapete che mi piace scherzare.
Ora saprete come ho imparato a fare un vero pompino.
Logicamente il racconto non tiene conto dei tempi di esecuzione.
Avrei dovuto inserire le pause che il prof, faceva tra un insegnamento e l’altro, od un suggerimento e l’altro, ma non so come fare, dovrei mettere cento puntini fra una frase e l’altra, lascio alla vostra immaginazione ed esperienza, conteggiare le pause.
Da questo momento non interromperò più il suo racconto, ma voi immaginatemi mentre seguo diligentemente i suoi insegnamenti.
Riprendiamo la lezione fino alla fine.
“prendi in mano il pene e masturbalo come ti ho già insegnato. bene, ora basta. baciarmi il viso, prosegui a baciarmi e leccarmi il petto, con una mano accarezzami il sedere, si così brava a mano aperta sulle natiche, baciami i capezzoli, lecca il pelo, lo stomaco, arriva all'ombelico, fermati un po’, introduci la lingua, rigirala in quel buchetto è molto piacevole, ora inginocchiati, no, non staccare la lingua, scendi più in basso e prendi con una mano il pene, con l’altra continua ad accarezzarmi le natiche,vedi, il cazzo non è ancora in erezione, mettilo in bocca per sentirlo crescere nel palato (è molto divertente sentire il pene crescere sotto il palato, a me è piaciuto sin dall’inizio, ecco perchè mi piacciono molli; scusate l’interruzione), aspetta che diventi grosso, poi fallo uscire dalla bocca, fai scorrere la pelle verso il basso con la mano, inizia a leccarlo lungo tutta l'asta,non essere frenetica,sii lenta e paziente,leccalo molto lentamente, masturbalo con la mano mentre lo lecchi.
Lilly, immagina di leccare un bel gelato, arriva in cima,sopra il glande, bacialo sull'orifizio poi apri la bocca e mettilo dentro,attenta il glande è molto sensibile,attenta a non usare i denti,cerca di circondare l'anello solo con le labbra, bambina mia, devi sapere che a far letteralmente impazzire gli uomini è il movimento della bocca che segue il movimento della mano durante la masturbazione”.
Mentre lui continuava con la spiegazione, io mi impegnavo al massimo ad imparare a “suonare il flauto”, desideravo diventare una vera esperta.
“Lilly ora puoi fare due cose,sarai tu a decidere, puoi masturbarlo e averlo in bocca rimanendo ferma con la testa, oppure puoi farlo con un movimento ascendente e discendente della testa”.
Scelsi la prima soluzione, avevo paura che introducendolo troppo mi venissero conati di vomito.
“ brava Lilly,hai fatto una buona scelta,così sei tu a controllare l’entrata,devi sapere che agli uomini piace molto se lo fai mentre li guardi negli occhi, per cui cerca di trovare la posizione ideale e guardami”
Lo feci rimanendo in ginocchio e lui sempre in piedi, leggermente appoggiato alla poltrona.
“ bambina mia, devo dirti una cosa molto importante, mi rendo conto che potresti provare vergogna le prime volte, tuttavia a mio giudizio non c'è nulla di cui vergognarsi poichè ritengo sia infinitamente bello dare piacere alla persona di cui sei innamorata e alla quale vuoi bene; te la senti di proseguire?”.
Non risposi, non volevo togliere il flauto dalla bocca, lo guardai negli occhi e continuai ad andare su e giu con la mano, facendo un sorriso con gli occhi.
“ sei meravigliosa, andiamo avanti allora. attenta ora, con il pene in bocca ti verrà istintivo succhiarlo, il glande in questo momento è sensibilissimo, può provocare un certo fastidio, perciò stimolalo creando una sorta di "ventosa" con la lingua ed il palato, fai uscire della saliva dalle labbra, quando lo farai, sentirai uscire dei rumori buffi dalla bocca, non preoccuparti, anche questo fa parte del gioco, non vergognarti, non cercare di limitarti,sii te stessa, desidero dirti che sto apprezzando quello che stai donandomi, ora interrompi la fellatio, riprendi a leccare il pene lungo tutto il gambo, piano,fai piano,non cercare di darmi l'orgasmo è così eccitante l'attesa, non dimenticarti mai, piccola mia,sei tu,che hai il pene in mano,quindi ricorda che,sei tu a dirigere il gioco ed ad avere il controllo su di lui, quando ti accorgi che sta per venire, potrai bloccare il flusso, stringendo, non troppo forte e a mano aperta, i testicoli; oppure potrai calmarlo smettendo di masturbarlo o di pomparlo con la bocca per dedicare qualche minuto al massaggio dei testicoli, del perineo, fallo ti prego, stò per venire, è troppo presto, devo insegnarti altre cose”.
Disse queste parole con un certo affanno,segno di un imminente orgasmo.
Feci quello che mi aveva chiesto.
Strinsi con un po’ di forza i testicoli come mi aveva detto e allo stesso tempo smisi di masturbarlo.
Con l’altra mano accarezzai i testicoli e il perineo delicatamente, non voleva essere una carezza eccitante, desideravo si calmasse ma allo stesso tempo volevo risentirlo vibrare in bocca.
Sentii le pulsazioni del cazzo calmarsi, pur rimanendo rigido.
Non potete immaginare con quanta gioia stavo facendo quello che mi chiedeva.
Incredibilmente ero eccitata, se la cosa può sembrare incredibile, parlando di me, con la mia carica erotica sempre pronta ad esplodere.
Non potevo costatarlo, ma credo che le mutandine fossero inzuppate dagli umori, ma dalla posizione in cui ero non potevo stringere le gambe, ne intendevo mollare la presa per andare a ispezionare la zona.
In questo bailamme di sensazioni, Paolo riprese gli insegnamenti.
Con una voce più tranquilla, senza affanno, continuò la lezione.
“brava sei veramente brava, ora riprendi i movimenti che hai abbandonato, fra qualche istante sentirai delle forti pulsazioni del glande in bocca, significa che sto per avere l'orgasmo a questo punto puoi decidere se continuare quello che stai facendo oppure interrompere con la bocca e continuare solo con la mano”.
“per oggi fallo uscire, continua solo con la mano, puoi spostarti di lato,lascia che lo sperma cada sul pavimento”.
Prima di proseguire faccio una premessa;
Fino ad oggi continuo a farlo uscire, ho provato il famoso ingoio, ma non ci riesco, pensate che quando sono andata a fare gli esami non riuscivo ad ingerire il Bario e nemmeno quel beverone che serve per il contrasto in altri esami, perciò, normalmente, lo faccio eruttare sulla faccia e sul seno, se sono nuda, altrimenti lo lascio cadere per terra, seguendo il consiglio che quel giorno mi ha dato il Prof.
ma riprendiamo il racconto….
Aprii la bocca facendolo uscire.
Nell’uscire ebbi l’impressione che la cappella facesse flop.
La bocca rimase nella posizione ad O.
Mi misi di lato, come mi aveva consigliato..
Senza mai interrompere il su e giù della mano.
Disse di accelerare un pò.
Divenni più frenetica, sentendo i canali seminali gonfiarsi.
Finalmente la lava comincio ad uscire.
Mannaggia quanta ne aveva nel serbatoio.
Nelle altre masturbazioni non ne era uscita in questa quantità.
Si vede che la ragazzina lo aveva eccitato al massimo.
Brava Lilly dissi a me stessa, in un momento di malcelata superbia, vedendo lo sperma uscire da quella protuberanza maschile che stavo imparando ad amare, a tutt’oggi quando un pompino mi riesce bene, continuo a darmi della brava, anche se penso di aver ottenuto il diploma della maturità.
Continuai a menarlo.
Feci uscire tutto fino all’ultima goccia.
Non lo mollai, mi piaceva sentirlo ammosciarsi nella mano.
Guardavo il viso del mio uomo, aspettando ritornasse nella realtà.
Avevo avuto la mia prima vera lezione di sesso.
Avevo avuto i primi insegnamenti come si faceva un pompino.
Volevo sapere se avevo o no superato l’esame..
Continuava a tenere gli occhi chiusi.
Sembrava in trance.
Le gambe si erano leggermente piegate.
Ora era pesantemente seduto sul bracciolo, ansimava.
Il pene iniziava a farsi molle.
Finalmente aprì gli occhi.
“non ho parole, mi hai fatto impazzire, non sembra il tuo primo pompino”.
Sorrisi ingenuamente facendo finta di non capire quello che diceva.
“non è merito mio,sei stato tu a dirmi cosa dovevo fare”.
“ si ma non ho mai avuto una brava allieva così”.
“nemmeno zia?”.
Si mise a sorridere, mi accarezzo la testa.
“no nemmeno lei, ma la colpa non era sua, era mia, a quel tempo ero troppo giovane, potevo insegnarle ben poco”.
Detto questo,si rialzò, raccolse gli indumenti e si rivesti, l’unica cosa che non indossò furono le scarpe, rimase scalzo.
“vai Lilly, per oggi abbiamo studiato abbastanza, alla prossima lezione dovrai affinare l’arte di come ”suonare il flauto”, oggi hai imparato le note, le prossime volte imparerai le melodie, anche se qualcuna ne sai già”
Lo abbraccia strettamente,baciandolo sulla bocca.
“ a giovedì amore mio”.
Mentre uscivo per mischiarmi alla folla, ebbi la sensazione di essere diventata più grande, più matura.
Nelle lezioni successive raffinai la tecnica di come “suonare il flauto” del prof.
Non sto qui ad annoiarvi con la descrizione delle lezioni, facciamo un piccolo salto di una ventina di giorni.
Vi ricordate la mia avventura sull’autobus?
Per chi non l’avesse letta lo faccia, così capirà le prossime righe.
Scesa dall’autobus dopo aver fatto il pompino allo sconosciuto, usando la tecnica che mi aveva insegnato Paolo, cominciai ad avere dei rimorsi.
Che dovevo fare?
Dirlo a Paolo quello che avevo fatto?
Non dirgli niente e tenere tutto nascosto?
Mi sentivo in colpa nei suoi confronti,in fin dei conti avevo tradito il mio uomo,anche se era il Prof. di Spagnolo.
Quello che si era istaurato fra di noi superava di molto il rapporto allieva-insegnante.
Se gli avessi detto quello che avevo fatto probabilmente lo avrei deluso.
Se non lo facevo, lo avrei, in qualche modo, tradito.
Mannaggia alla mia poca esperienza, non sapevo cosa fare.

Miei cari amici vi lascio in sospeso.
Cosa avrò deciso di fare?
Tutto questo lo saprete alla prossima puntata.
Ora vi lascio con un bacione, lasciando alla vostra fantasia dove volete riceverlo.

…continua…
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