incesto
Il segreto di Cinzia 3º parte
di Liliana1980
04.12.2021 |
8.035 |
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"Giocò con la stoffa umida degli slip..."
Ciao a tutti,continuo la storia con mia sorella CinziaSentii il fiato caldo sulla guancia, mi voltai verso la sorgente di quel tepore.
Il bacio non fu timido ed impacciato come da "prima volta".
Le labbra di Cinzia si schiusero assieme alle mie.
Le lingue cominciarono a cercarsi furiosamente.
Conoscevano già il percorso.
La paura di Cinzia di essere troppo aggressiva, nei miei confronti, svanì in una bolla di sapone.
Aveva voglia di me.
Avevo voglia di lei.
Volevamo che quel gioco continuasse.
Lo desideravamo.
I sensi si chiusero a qualsiasi evento accadesse al di fuori della fusione dei corpi.
Ognuna giocava con la pelle dell'altra.
Accarezzandola e pizzicandola,mordendola e baciandola.
Era lei ad accollarsi l'onere del primo passo.
Io la seguivo a ruota.
Forse mi mancava il coraggio di farmi avanti per prima.
In fin dei conti mi piaceva avere il ruolo dell'allieva alle prima armi.
“aspetta Lilly,rendiamo la cosa più realistica, vestiamoci, sarà eccitante spogliarci”.
La guardai un po’ stupita.
Ma vedendo i suoi occhi sorridere maliziosamente,feci quello che mi aveva chiesto.
Indossai un paio di slip e un mini abito,niente reggiseno,non ne avevo bisogno.
Cinzia fece lo stesso,anche il suo seno guardava verso l’alto.
Tornai a sedermi sul letto vicino a lei.
Cominciò a scostare la stoffa del miniabito,per poter toccare la pelle dei seni con comodità.
Giocò con la stoffa umida degli slip.
La imitavo.
Sembravo una novizia, che mentre gioca,cerca di imitare le movenze della maestra.
Nel mio caso seguivo quelle della sorella maggiore.
Scivolai sul letto allargando appena le cosce.
Cinzia mi penetrò con un dito,non a fondo,non voleva mettere in pericolo la verginità.
Godette appieno del soffocato urlo di piacere che riuscì a strapparmi.
Ero morbida,umida,calda,arrendevole.
Mi venne il dubbio che in quel momento Cinzia,desiderasse con tutte le sue forze essere un uomo.
La prima parte di quello che sto per dirvi è frutto della mia fantasia,pensando a quello che lei avrebbe potuto farmi, se avesse avuto coraggio.
Questa fantasia la metto in corsivo.
Voleva possedermi.
Ma non con un fallo di fredda gomma.
Voleva scoparmi.
Voleva avere la mia verginità.
Essere lei a farmi diventare donna.
Farmi sentire quanto mi amava.
Quanto mi desiderava.
Voleva farmi godere.
Sentire le mie urla di gioia.
Sentire il mio caldo orgasmo uscire dalla invitante conchiglia.
Avvolgere una parte del suo corpo.
Una parte viva.
Non una stupida estensione di gomma.
Con le dita bagnate mi strofinò il sesso.
Inumidendomi gli abbondanti peli del pube
Scendendo nuovamente.
Si spostò piano,passando lentamente per il perineo,fino a raggiungere l'ano.
Cominciò a stuzzicarlo con il dito medio,lo bagnò con gli umori raccolti pochi istanti prima.
Una morsa mi prese lo stomaco quando sentiì quel buco così stretto dilatarsi.
La voglia di prendermi ormai la stava devastando.
Cinzia aveva deciso cosa farmi,voleva portarmi sull'orlo dell'orgasmo.
Voleva vedere i miei occhi implorarla di non staccarsi mai da me.
"Godi,piccola mia,godi,mai nessun altro saprà farti godere così,lo sai? lo sai che sei mia? lo sai che le mie dita ti stanno scopando in culo e sono nella fica, si,io,tua sorella,solo io posso farti godere così,mia,sarai solo mia?"
Ma nessun suono usci dalla sua bocca,quei pensieri erano scoppiati nella mia testa.
Ora basta fantasticare,ritorniamo alla realtà.
L’ho inserita,perchè era stato il mio pensiero, la mia voglia, il mio desiderio.
Mentre la mia testa viaggiava in questo fantastico viaggio.
Le sue mani facevano tutt’altra cosa.
Una mano si muoveva con lenta decisione sotto gli slip.
Le dita mi possedevano forzando le contrazioni dei muscoli interni,sempre attenta a non forzarmi troppo.
"Godi, amore mio,godi".
Il respiro si era fatto affannoso.
Tanto da far pensare ad un'imminente crisi.
Cinzia tornò con lo sguardo ad osservarmi in volto.
Avevo le labbra semiaperte gonfie di desiderio.
Ero un'icona del piacere,ai suoi occhi,bellissima.
Tolse le dita dal corpo.
La guardai con aria interrogativa e delusa.
Cinzia aveva raggiunto il suo scopo, ero sua.
"Lilly,sorellina mia,vieni andiamo nella camera dei nostri genitori,sul lettone saremo più comode”.
Accarezzandomi lentamente i capelli,mi accompagnó nella camera,alla fine del corridoio.
Mentre entravamo mi vennero alla mente i giochi fatti su quel letto con mamma,abbassai gli occhi,ebbi paura che lo potesse leggere.
“lo sai che ogni volta che ti guardo, mi sembri più bella?”.
“Ma va là! dai non esagerare! Guardati allo specchio e vedrai chi è più bella“.
Come risposta, iniziai ad accarezzarle una guancia a passarle un dito sulle labbra rosse.
Mi lasciò fare per un po’,fissandomi negli occhi.
Era terribilmente attratta da me!
Dopo un pò dischiuse le labbra.
Iniziò a baciarmi,a mordicchiarmi,infine succhiarmi un dito.
Quasi senza rendersene conto.
Senza che nessuna l'avesse deciso.
Ci trovammo strette in un abbraccio.
Mentre le labbra si cercavano, con una voglia da troppo repressa infine si trovarono.
Le bocche si fusero in un bacio appassionato.
Che sembrò non finire mai.
Che lasciò entrambe senza fiato, le lingue si intrecciarono, duellarono, si accarezzarono.
Le salive si mischiarono.
Passando da una bocca all'altra.
Infine ci staccammo.
Eravamo entrambe leggermente ansanti.
Rimanemmo un attimo a riprendere fiato.
Fissandoci senza parlare.
Ci rendemmo conto solo allora, che durante il bacio, le mani non erano rimaste inerti, ma si erano mosse,sui corpi,seguendo l’istinto,rivelando i desideri.
Il vestito di Cinzia si era slacciato scivolando verso il basso sul lato sinistro, lasciando scoperta una spalla ed un seno.
Il mio era sollevato,lasciando scoperte le gambe. Le mutandine,non erano esattamente al loro posto,erano leggermente abbassate.
Scoppiammo a ridere, baciandoci nuovamente, fu un bacio più lieve, più dolce
“Lilly che ne diresti di toglierci questi bei vestiti che c'intralciano,prima di rovinarli troppo?.
Acconsentii con entusiasmo.
In un attimo i vestiti lasciarono i corpi volando sulla poltrona.
Rimasi in mutandine a fronteggiare Cinzia.
Lei indossava, un tanga di pizzo nero.
Fummo nelle braccia una dell’altra per un lungo bacio appassionato.
Mentre labbra e lingue s'inseguivano, si prendevano,si lasciavano,si ritrovavano.
Le mani vagavano sulla schiena e sulle chiappe sode.
“questa volta lo faremo comodamente”.
Chiesi mentalmente scusa a mamma.
Mi fece sedere sul letto.
Inizio a baciarmi,mai avuto così tanti baci, spingendomi all’indietro.
Finche non mi trovai sdraiata supina con le gambe che penzolavano dal bordo,i piedi appoggiati sullo scendiletto.
Cinzia si lasciò scivolare indietro, lungo il corpo,lasciandosi dietro una scia di saliva sul
collo,sul seno, l'addome ,finché a furia di scivolare non si trovò in ginocchio sullo scendiletto, ai miei piedi.
Prese tra le mani una gamba, iniziò ad accarezzarla dolcemente, quando giunse al piede si chino ed iniziò a baciarlo delicatamente ed a lambirlo con rapidi colpi di lingua.
”Mmmm Cinzia ma che fai ?”.
” Non ti piace…?”.
” Sì è piacevole ma tu”.
”Se lo faccio è perché mi va, quindi non preoccuparti”.
Riprese da dove aveva interrotto.
Lentamente iniziò a salire lungo il piede, la caviglia, il polpaccio, l'interno del ginocchio.
Rabbrividivo di piacere sotto l'azione delle dita, della lingua.
La cosa eccitava anche lei,lo potevo leggere nei suoi occhi.
Quindi continuò.
Raggiunse la coscia, si fece,strada lungo la parte interna costringendomi ad aprire sempre di più le gambe per far posto alla sua testa.
Quando si trovò davanti agli occhi il bianco delle mutandine,le spostò con una mano, mettendo a nudo la verginella figa rosea. ampiamente bagnata, ornata da un folto ciuffo di peli neri.
Alxò per un’attimo la testa.
“vedo che proprio non ti piace depilarti”.
“non lo farò mai,se non quando sarò obbligata,mi piace troppo”.
Quasi di sua iniziativa la lingua di Cinzia, si tuffò in quell’anfratto caldo ed accogliente che si schiudeva davanti a lei.
Sussultai sentendo la lingua farsi strada all’interno della fighetta, il naso andare ad urtare il clitoride già turgido e sensibilissimo.
La lingua continuò a lungo a lambirla, spalancata e fradicia di umori.
Mentre il naso e a volte un dito della mano, giocavano col clitoride.
Capii che Cinzia apprezzava il sapore della vagina,.dei liquidi che versavo in profusine, godendosi i gemiti e i sussulti di piacere del corpo.
Non resistetti oltre.
Con un gesto rapido,inconsulto, portai le ginocchia al petto, sfilai in un lampo le mutandine lasciai ricadere le gambe sul letto,spalancandole al massimo, quindi presi tra le mani la
testa di Cinzia, allontanatasi in seguito a quel movimento, riportortandola tra le cosce.
Fu colta di sorpresa da quell’azione, ma solo per un istante.
Quado capì il motivo di quel movimento, si buttò con maggior entusiasmo, ora più libera, senza più l'impedimento delle mutandine, riprese a leccare, usando le dita per tintillarmi
il clitoride, penetrare nella vagina spalancata, non troppo, sapeva che ero vergine.
Ben presto cominciai a contrarre i muscoli delle cosce stringendole attorno alle sue spalle, le mani sulla testa.
Farfugliavo parole senza senso, incoerenti, era troppo quello che stavo provando.
Troppo per la mia giovane età.
Qualcuno un giorno mi ha chiesto che differenza c'è fra l'essere leccara da una donna o da un uomo.
Non c'è la feci a rispondere.
Sono due sensazioni completamente diiverse, impossibili da spiegare,almeno per me.
Si possono solo raccontare.
Ed io stò raccontando quello che ho provato ad essere leccata da Cinzia.
Infine dalla gola salì un urlo.
Raggiunsi un 'orgasmo incredibile,uno dei tanti direte,avete ragione,ma ogni orgasmo che ho avuto nella mia vita è sempre stato unico,merito delle persone che me lo hanno procurato.
Sobbalzai ancora sul letto, sotto l'incessante azione della lingua e delle dita.
Alla fine mi abbandonai esausta ed appagata sul letto.
Con la gola arsa, la mente in subbuglio, la patatina fremente negli ultimi spasmi.
Cinzia rimase ancora un pò a leccare i succhi che uscivano copiosi con avidità.
Infine si lasciò cadere al mio fianco.
La guardai sorridente, con aria beatamente soddisfatta,
Rimasi ancora un attimo distesa supina a riprender fiato.
Cinzia si girò su di un fianco.
Si avvicinò.
Mi accarezzò dolcemente i capelli ed il collo, mentre una mano scendeva verso le spalle ed il seno.
Avvicinò il viso al mio e mi baciò dolcemente ed a lungo.
”Cinzia è stato fantastico,ora tocca a me fare qualcosa per te !”.
“non devi farlo, non sentirti obbligata,sono felice che abbia goduto”
“desidero farlo,voglio farlo,non mi sento obbligata,sempre che tu sia d’accordo di lasciar fare ad una novellina”
Non rispose, parlarono i suoi occhi.
Cosa dicevano,lo saprete nella prossima e saprete pure cosa mai avrà fatto questa vovizia alla sua esperta sorella,per il momento lasciatemi riposare e ripensare a quei momenti indimenticabili,purtroppo molto lontani.
A presto amiche e amici
…continua…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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