lesbo
Una fantastica crociera 1º parte
di Liliana1980
24.01.2022 |
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"Iniziamo la storia, la dedico a Karin..."
Salve amiche/ciIn molti mi chiedono che lavoro faccio.
Ecco leggendo questo racconto lo saprete.
Oggi voglio raccontarvi di una particolare avventura, avvenuta sei inverni fa, durante le crociere invernali ai Caraibi.
La nave faceva base a Miami.
Si avete letto bene, lavoro su di una nave da crociera e sono Direttrice di crociera, tanto per farvi capire, potete paragonarmi ad una capo animatrice in un villaggio turistico di lusso, nel mio caso galleggiante e in continuo movimento.
Ogni mattina i nostri ospiti si svegliano con un panorama sempre diverso e meraviglioso, per non parlare dei tramonti, da togliere il fiato, per chi c’è stato, sa di cosa parlo, per gli altri, se vi è possibile, fate una crociera ai Caraibi, una volta nella vita.
Dicono che la vita di bordo, per chi vi lavora, sia stressante e faticosa, non lo metto in dubbio, ma sappiate che io lo ritengo un lavoro veramente fantastico, appagante e mi sento realizzata e onorata di far parte di questa grande famiglia, logicamente parlo per me.
Iniziamo la storia, la dedico a Karin. (non è il suo nome ma il Nik, ma lei si riconoscerà), grazie, per i bellissimi ed eccitanti giorni che mi hai regalato,
Siamo attraccati al molo di Miami, stanno salendo i primi passeggeri, sono quelli delle suite.
Fra qualche ora si parte per una nuova crociera.
Al momento sono al banco informazioni, non è il mio posto, sostituisco Sara, la mia assistente, ha dovuto assentarsi, per un’incombenza di servizio.
Il primo gruppo di passeggeri si sta avvicinando al banco.
Non posso fare a meno di notarla, è stupenda con quel vestitino bianco, in controluce vedo due splendide gambe.
Si avvicina e non so perché, si rivolge a me, c’erano tutte le altre libere, ma ha voluto me, forse perché indosso la divisa da ufficiale.
"Buongiorno sono Karin, ho prenotato una suite per questa crociera"
Lo ha detto quasi sottovoce, come se si vergognasse di avere una sistemazione così prestigiosa.
“mi scusi non sono addetta alla recepcion, deve rivolgersi alle incaricate”
“la prego,vorrei fosse lei a registrami”
Strana richiesta, vede bene che sono un ufficiale, non spetta a me questo compito e poi non vorrei che le addette si offendessero, perciò mi rivolgo a quella che mi stà vicino.
“Marta ti dispiace se lo faccio io?”
“tranquilla Lilly, fai pure, oltretutto stanno arrivando gli altri passeggeri”
Mi rivolgo nuovamente alla bellissima donna.
"Un momento che guardo dove l’hanno sistemata"
Non riuscivo a togliere lo sguardo dal suo viso, sicuramente se ne sarà accorta, chissà cosa starà pensando di me, probabilmente che sono indiscreta e sfacciata.
Ma non me ne frega nulla, è così stupenda.
"ecco qui la sua prenotazione, cabina suite esterna con balcone"
“scusi la domanda è una matrimoniale?”
“si lo è”
Guardai alle sue spalle, forse non avevo visto il marito.
Credo se ne sia accorta perché.
“viaggio sola, desidero un letto matrimoniale perché sono abituata a dormire su di un letto ad una piazza e mezza, nessun albergo ne è dotato e immagino nemmeno la nave”
“no, non abbiamo letti ad una piazza e mezza, non abbiamo molto spazio”
“tranquilla, posso avere la chiave?”
“prima volta in crociera?”
“si, si vede così tanto?”
“no, assolutamente, solo che qui non si consegnano le schede, la troverà in cabina assieme al bagaglio, ecco le scrivo il numero del ponte e della suite”
Le allungo il biglietto e nel prenderlo mi sfiora la mano, un brivido mi attraversa tutto il corpo.
“mi sa che mi perderò”
"aspetti, chiamo l’addetto al ponte delle suite che la accompagnerà fino alla cabina"
"Speravo fosse lei ad accompagnarmi"
"Mi scusi ma non posso lasciare il banco, comunque se avesse bisogno mi faccia chiamare sono la responsabile della crociera"
"Allora ci vedremo presto"
"sicuramente signorina Karin"
"per favore dimmi come ti chiami?"
"c’è scritto sulla targhetta che portiamo, cmq, io sono Liliana"
"ho sentito la signorina chiamarla Lilly"
“e come mi chiamano gli amici e i colleghi”
“spero diventeremo amiche, cmq per favore dammi del tu”
"Non posso, il regolamento c’è lo impedisce, almeno quando siamo in pubblico"
"allora vedremo di trovarci in privato, che ne dici di venirmi a trovare quando finisci il servizio?, mi piacerebbe parlare un po’ con te"
"finirò molto tardi"
"vieni a qualsiasi ora, sempre se ti fa piacere"
Non potei rispondere, si erano avvicinate altre persone per chiedere informazioni.
La vidi allontanarsi accompagnata dall'addetto al ponte cabine suite, imboccando il corridoio che l’avrebbe portata, prima agli ascensori e poi alla suite, non potei fare a meno di notare il suo fondoschiena veramente ben modellato.
Era sparita da un solo istante, ma già sapevo che l’avrei rivista, si quella notte, dopo il servizio sarei andata a trovarla.
Non potei fare a meno di darmi della pazza, il regolamento c’è lo vieta, ma chi se ne frega, Dio mio non mi riconoscevo più.
La rivedo nella sala da pranzo, sapevo dove era, c’è l’avevo sistemata io, un tavolo ben assortito di gente giovane e allegra.
Mi ero cambiata. indossavo la divisa di ordinanza, gonna, camicetta con cravatta e giubbetto, sapevo di stare bene con quella, volevo fare colpo su di lei, Karin indossava un'altro di quegli abiti che mettono in risalto il corpo e sapendo di averlo veramente bello lo metteva in mostra, niente da dire, eravamo molto simili in fatto di esibizionismo.
Cominciai il giro dei tavoli, non era un compito che spettava a me, ma lo scopo era di avvicinarmi, chiedendo se tutto andava bene, piano piano mi avvicinai al suo.
"buonasera, va tutto bene?"
Un coro di si.
E lo credo, pensai, siete nel ristorante VIP della nave, coccolati e vezzeggiati.
Poi decisi di metterla un pó in risalto, facendo capire agli altri che conosceva un’ ufficiale dell'equipaggio.
"buona sera signorina Karin, va tutto bene, la suite e di suo gradimento?"
Stette al gioco.
"benissimo Lilly, va tutto bene, ma dimmi cosa c'é di bello per la serata?"
"le consiglio e lo consiglio a tutti, di andare al teatro, c'è uno spettacolo di magia veramente eccezionale, sará solo per questa sera, poi all’arrivo al prossimo porto, sbarcherà, perció se vi piace il mistero, non perdetelo"
"ci sarà solo lo spettacolo di magia?"
"no, la serata continuerà nel salone delle feste con l'orchestra che ci accompagnerà per tutta la crociera, ma se andate nella piazzetta della nave troverete tutti i programmi della serata e i posti dove si svolgeranno"
Non si lasciò sfuggire l'occasione per dirmi dove l’avrei ritrovata.
"allora mia cara Lilly, ascolterò il tuo consiglio, andrò allo spettacolo di magia"
Salutai tutti e nell'allontanarmi, senza che nessuno se ne accorgesse, l’accarezzai con le dita le sue nude spalle.
Non so se fu una mia impressione, mi sembrò avesse avuto un brivido.
Come avrei voluto fermarmi e baciare quell'invitante collo.
Dio mio cosa mi stava succedendo, ero un uffiaciale di bordo?
Stavo perdendo la testa come una collegiale per una donna.
Mi ritengo una bisex, però in questo momento, se me lo chiedessero, direi che sono lesbica, tanto sono attratta da lei.
Nel continuare il giro dei tavoli, nella mente mi passarono mille pensieri, ma uno in particolare, che entrò in conflitto con la mia coscienza.
"ehi!, ma sei sicura che le piacciono le donne?"
"no, però non fa nulla per convincermi del contrario e poi hai visto la familiarità e complicità che ha nei miei confronti?"
"guarda che potrebbe essere per avere la tua amicizia in modo da farle conoscere qualche bel maschione"
"piantala, sei solo invidiosa, cmq é una bella donna e mi farà piacere poterla conoscere meglio"
All'ora dello spettacolo, ero nel salone e dopo aver costatato che tutto fosse in ordine, mi mischiai fra i passeggeri, andando a finire proprio vicino a lei.
Si era sistemata sul fondo, in piedi.
"ciao perché non ti siedi"
"non mi piace stare in mezzo alla gente"
Ma nel dirlo mi guardò negli occhi sorridendo.
"ho capito vieni con me, c'è un posticino dove potremo guardare lo spettacolo in santa pace"
Uscimmo dal salone.
"vieni andiamo al ponte superiore"
Nel salire le scale la presi per mano.
Che emozione sentirne il calore.
Arrivati al ponte superiore, presi una chiave da un mobiletto ed entrammo in una stanza, era il magazzino del negozio di abbigliamento.
Era tutto buio, ma conoscevo il posto, andai sul fondo e tirai una pesante tenda, che risultò essere la copertura di due enormi finestroni, la stanza fu illuminata dalla luce che proveniva dall'esterno e cioè dal teatro.
Andai a chiudere la porta, meglio essere prudenti, altri potrebbero avere la stessa idea, anche se era molto difficile, per non dire impossibile.
"ecco mettiamoci quí, potremo vedere lo spettacolo come fossimo in un palco"
"ma da sotto potrebbero vederci"
"impossibile i vetri sono oscurati"
"un magazzino con due finestroni così grandi e con i vetri oscurati perché?".
"me lo sono chiesta anch'io, ma non so cosa servisse prima"
"e così da sotto non posso vederci, ne sei sicura?"
"certo guarda"
Mi misi a fare le boccacce e dei gesti verso le persone che si trovavano sotto e visto che lo spettacolo non era ancora iniziato, molti si guardavano attorno e logicamente anche verso l'alto.
"vedi, non ci vedono, e non possono sapere che siamo qui e nemmeno sentirci"
"allora posso..."
Ha uno sguardo invitante ma non invadente che promette momenti unici.
Mi prende la mano e mi attira a se.
Ora le sono vicinissima.
Percepisco il suo profumo, l’odore che emana la pelle del suo corpo che, coperto da quel leggero vestito di seta, lascia intravedere tutta la sua bellezza, la forza sensuale, attraente e seducente.
Le mani calde prendono delicatamente il mio viso e le labbra accarezzano le mie, soffici come piume, carnose e profumate, la lingua umetta, riesce senza pressione ad immergersi nella bocca ormai arida dal desiderio prorompente che sale dal mio epicentro.
Fu un lungo bacio appassionato, interrotto dagli applausi di coloro che si trovavano al di sotto.
“cavolo ma allora ci vedono, ci stanno applaudendo”
"presuntuosa, stanno applaudendo perché lo spettacolo sta per iniziare, ed io, per inciso, devo guardarlo, fa parte dei miei compiti, poi dovrò fare una relazione"
"allora guardiamolo, anche perché a me le cose piace farle comodamente"
La guardai, cosa avrà voluto dire.
Ci girammo verso i finestroni per assistere all'esibizione del mago e della sua assistente.
La sua mano destra si appoggio sul mio fondoschiena cominciando ad accarezzarlo.
"niente male mia cara é bello sodo"
La guardai sorridendo e feci altrettanto con la mia mano sinistra.
"niente male nemmeno il tuo"
Sorridemmo entrambe e così abbracciate assistemmo allo spettacolo.
Immagino che in molti o molte avrebbero assistito volentieri ai due spettacoli, quello delle nostre mani che accarezzavano i rispettivi fondoschiena e quello del mago.
La sua carezza era fantastica, se ancora avevo qualche dubbio, ebbi la conferma, le piacevano anche le donne, o forse, solo loro, ma questo non aveva nessuna importanza in quel momento.
Poco prima che terminasse, scendemmo nel salone, non era il caso che qualcuno ci vedesse uscire da quella stanza, non a quell'ora almeno.
"ora devo lasciarti, fra poco ci saranno le manovre per la partenza"
"ti aspetto, lascerò la porta aperta"
“non serve, ho la scheda universale”
Prima di lasciarci le dissi che quando avrebbe sentito una sirena, voleva dire che eravamo usciti dal porto e da quel momento la mia giornata di lavoro era finita.
Mi recai al mio posto di manovra e vi rimasi fino a che non lasciammo la banchina, mai operazioni di partenza mi sembrarono così lente.
Finalmente la sirena di fine operazioni.
Avevo terminato la mia giornata di lavoro.
Andai in cabina a cambiarmi, meno male che la collega con la quale la dividevo, non c'era, le toccava il turno di notte, una vera fortuna, sarebbe stato un po’ imbarazzante spiegarle del perché mi ero messa la divisa di gala e non la solita, pantaloni e camicia.
Mi tolsi la divisa ed indossai una mini e una camicetta, ai piedi sandali senza tacco, mi sembrava fosse passato un secolo dall’ultima volta che mi ero vestita così.
Altra cosa della quale avrei dovuto giustificarmi, perché mi vestivo in quel modo, tutti erano abituati a vedermi in leggins aderenti,maglietta e scarpe da ginnastica, quando facevo la mia ora di sport e tuta comoda, maglietta e infradito, quando non ero in servizio.
Per sicurezza indossai anche una felpa con cappuccio, non volevo mi riconoscessero, mentre andavo ai piani delle suite.
Mi recai velocemente verso la cabina di Karin, evitando gli ascensori per non passare per la sala accettazione, non per paura, ma solo per non dover dare troppe spiegazioni alle colleghe.
Anche se le avevo detto che avevo la scheda, trovai la porta aperta, entrai e mi chiusi la porta alle spalle.
Mi girai e la vidi.
Mi dispiace ma vi lascio in sospeso, la prossima volta saprete cosa ho visto.
… continua…
Tanti ma tanti bacioni dove desiderate.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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