Grosso, grosso e grosso

Mario ha una moglie molto sensuale, Mario è un tipo massiccio e peloso, alto e con due spalle grandi, Mario è simpatico ma anche serioso, Mario ha donne che gli sbavano dietro, colleghe di lavoro o amiche della sua compagna ma anche donne che incontra per caso, Mario è un uomo fedele al 100%, Mario ha un cazzo dimensionato al suo fisico pertanto grosso, grosso e grosso.
Conosco Mario da quando eravamo piuttosto giovani, abitavamo vicino e spesso giocavamo assieme poi crescendo uscivamo con la compagnia o ci sfidavamo con lunghe partite a pallone, era l'età della spensieratezza.
Ci siamo persi di vista per un motivo semplice ovvero sia lui che io abbiamo cambiato città, poi io sono tornato e lui invece no.
Oggi io sfioro i sessant'anni, Mario anche, anzi ne ha due più di me e per uno strano caso del destino ci siamo rincontrati, è vero che il mondo è piccolo ma non credevo fino a questo punto.
Succede perchè la mia agenzia mi chiama in sede per degli aggiornamenti, abito in provincia di Perugia e la sede di lavoro si trova a Torino pertanto saluto moglie e figli e mi avvio un mercoledi mattina presto con l'auto aziendale; arrivo nelle vicinanze di Torino il pomeriggio avanzato e avviso che sarò in sede domani mattina e mi reco al solito albergo prenotato che utilizzo quando faccio questi viaggi.
Dopo aver lasciato la valigia in camera e essermi fatto una doccia ristoratrice mi avvio per cenare nei pressi di un ristorante convenzionato in cui si mangia comunque bene e, sono le otto della sera, entro in attesa che il cameriere mi indichi un tavolo libero e un attimo dopo mi sento chiamare per nome, mi volto è una figura grande e grossa si dirige verso me con un sorriso a trentadue denti; non me lo sarei mai aspettato, Mario mi abbraccia e sono felice di vederlo.
Mi invita al suo tavolo dove una donna matura ma con un fascino intatto e soprattutto vestita in modo davvero provocante sorride, Mario mi presenta la sua compagna , Annarita, e saluto allungo il braccio per stringerle la mano; ci sediamo e il cameriere ci lascia i menù.
Dopo il caffè e un digestivo Mario mi invita a casa sua per un ultimo bicchiere e a ripercorrere i bei tempi andati e mi consiglia di lasciare la mia auto nel parcheggio dell'albergo dove ho la camera e salire con loro.
E' un appartamento grande al secondo piano di una quadrifamiliare, ben arredato, Annarita fa le veci della padrona di casa e mi invita a sedere sul divano e mentre con Mario discutiamo di come siamo cambiati lei prepara da bere; il tempo vola, è quasi mezzanotte quando mi rendo conto che è ora di tornare in albergo.
"Mi dispiace che devi accompagnarmi, potevo prendere la mia auto" dico ma Mario sorride: " è un piacere, aspetta che avviso Annarita" che nel frattempo si era dileguata verso il bagno.
Attendo , nel silenzio assoluto della casa mi giungono dei mormorii, immagino stia avvisando la compagna ma quanto ci mette? Passeggio lungo il salotto e poi lancio uno sguardo verso il reparto notte dove ci sono camere e bagni.
Le porte aperte non lasciano dubbi, Annarita piegata con la testa tra le gambe del compagno ha in bocca un cazzo grosso, grosso e grosso.
Ma ti pare l'occasione ideale per un bocchino proprio adesso? Osservo senza farmi scorgere.
E' davvero brava, indossa il vestito della cena ovvero una gonna corta che adesso è salita oltre il sedere e le sue natiche sono in bella vista e ha le tette fuori dalla camicetta, che fisico alla sua età mentre è impegnata con maestria in un bocchino speciale, così speciale che lui non si controlla e con il suo seme le imbratta tutto il viso.
Mi siedo sul divano fingendo di non aver visto, Mario compare con un sorriso e subito dietro Annarita sistemata con i vestiti che mi abbraccia e bacia sulle guance e percepisco ancora l'odore del piacere dell'uomo.
Davanti l'albergo Mario parcheggia e spegne il motore dicendomi che vuol vedere la stanza che se non è pulita e ordinata mi invita ad andare a dormire a casa sua; sorrido, la stanza è pulita, conosco il posto, ma insiste e non capisco questa sua mania però va bene, prendo la scheda per aprire la stanza e saliamo in ascensore e come le porte si chiudono Mario slaccia la zip e estrae il suo cazzo, moscio ma già grosso e mi dice se ho gradito lo spettacolo a casa sua; divento rosso in viso.
Si sistema quando l'ascensore si ferma e entriamo in camera, sono ancora sorpreso ma lui invece è deciso: "sai da quando immagino di scoparti il culo? Da quando ti ho rivisto stasera" e comincia a spogliarsi completamente.
Resto di stucco e lui mi sprona: "spogliati, via tutto" e un attimo dopo lui è steso sul letto con il cazzo in mano e io mi accosto per cominciare un bocchino:" sono convinto che sei bravo quanto Annarita" ma so che non è vero tuttavia il cazzo cresce velocemente, ha sborrato mezz'ora fa ed è già carico di nuovo, beato lui, adesso è come sempre ovvero grosso, grosso e grosso.
Mi porta sopra di lui per un sessantanove e la sua bocca risveglia i miei desideri poi, rapido e veloce come non te lo aspetti, si sposta e mi piega in ginocchio, testa sul cuscino e culo in alto, la sua lingua prima e le dita poi sanno come muoversi, mi sta aprendo il buco con arte, tra leccare e penetrare presto ho ben tre dita dentro e lui ride soddisfatto, muove tutto, mi scopa e ho la sensazione che le mie natiche si distanziano.
"Che voglia di scoparti" e mentre lo dice il suo glande grosso, grosso e grosso si accosta al buco, mi concentro mentre lui invece è così rilassato che fin dalla prima spinta entre dentro togliendomi il fiato, il cazzo apre lo spazio e scorre mentre cerco di non urlare ma qualche mugolio mi esce, le sue mani forti sui fianchi mi tengono fermo e così spinge ogni volta senza rischiare che il cazzo grosso, grosso e grosso possa uscire, è un andirivieni che non ha fine e mi sfinisce mentre le prime gocce di sudore si formano sul mio viso; esce, esce davvero e sento aria che mi entra nel culo, è solo il tempo necessario a stendersi: "sali" e lo guardo, come faccio con un cazzo così, non ci riesco ma quando sono sopra le sue mani mi spingono verso il basso e il cazzo entra in quello spazio già violato sbattendo con le palle sulla mia carne, accidenti come mi sento puttana, agevolo i movimenti e lui spinge come se avesse cominciato ora, non resisto più, urlo e grido che sono sfinito poi afferro il mio cazzo che trovo duro come la pietra e mi masturbo ed è così bello che a godere ci metto un attimo, fiotti di sperma scappano dal mio cazzo mentre resto senza fiato e mentre il mio seme mi ricade addosso Mario da un paio di spinte poderose e poi mi caccia via perchè vuole il mio viso e allora a bocca aperta aspetto che la sua mano faccia il suo dovere e presto i primi schizzi di uno sperma bianco e denso mi ricoprono la faccia e la bocca; mi costringe a leccare ogni goccia anche quelle finite sulle cosce, sulla pancia e sul letto poi mi fa stare in ginocchio e con le dita mi penetra ancora, affonda su un buco straziato allargandolo e spinge tre o quattro dita tutte assieme, ci mette vigore, è quasi brutale, non mi da tregua poi smette e tra le chiappe sento un liquido caldissimo, sta godendo ancora, ma come fa, la sborra mi lava il sedere mentre struscia il cazzo nello spacco tra le natiche e solo quando si stende esausto mi chiede di leccare ciò che resta, incredibile.