trio
Il bisogno di urinare
di scrittore
28.08.2024 |
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"Lei resta in quella posizione mentre il compagno adesso è in piedi e il bocchino è la giusta continuazione; il maschio mi fa cenno di avvicinarmi e denudarmi e..."
Devo andare a visitare un punto vendita a San Terenziano e da casa mia serve quasi un’ora di viaggio pertanto con aria condizionata e autoradio accesa guido fino a quando mi prende il bisogno di fare pipì, solitamente girando in auto preferisco fermarmi per strada su una piazzola alberata piuttosto che utilizzare i servizi di qualche attività ed inoltre la strada che sto percorrendo è in aperta campagna quindi un luogo ideale per svuotare la vescica.Lo slargo lo vedo venti metri prima, è dal lato opposto ma piuttosto ampio e circondato da alberi pertanto attivo l’indicatore di direzione anche se la strada è deserta, avrò incontrato un paio di veicoli gli ultimi chilometri e parcheggio con motore e climatizzatore acceso e finalmente urino, ah che bello.
Risate, risate miste e alzo lo sguardo mentre sgrullo il fratello e una coppia direi giovane, assai giovane, mi sta osservando e ride, divento rosso in viso, capirai la situazione, il cazzo in mano e con la lampo aperta.
Sistemo tutto e mi sposto per salire in auto; “ehi, dove vai” mi sento dire, non che abbia paura di una coppia mista ma una certa apprensione è presente, rischio di dover bisticciare se non litigare e non ho voglia né volontà.
“Aspetta, aspetta” e decido che, va bene, aspetto e vediamo cosa vogliono, ho pochi soldi in tasca quindi il male sarebbe minore e l’auto è aziendale, il cellulare vecchio e il tablet di lavoro nulla di eccezionale.
“Ti va di seguirci quassù” dice la donna che ha parlato anche prima, è giovane, 25 anni se ci arriva, il maschio, sorridente, poco più maturo e rispondo: “che cosa!”
“Chiudi la macchina e seguici” sorridente mi avvisa il giovane e decido che voglio proprio capire, afferri il telefono e nascondo il tablet sotto il sedile per chiudere il mezzo, non passerà nessuno o poche auto quindi non dovrei correre rischi.
I due, mano nella mano, salgono per un sentiero di terra battuta e neanche dopo un minuto il terreno si apre in un grosso spazio occupato da alberi e vegetazione e in terra c’è un vecchio plaid, tipo quelli a quadri rossi e blu che erano di moda negli anni ottanta.
Si spogliano completamente mentre ridono e poi, in ginocchio, iniziano le loro effusioni amorose e resto a guardare come un guardone seriale ma del resto sono stato invitato.
Lei resta in quella posizione mentre il compagno adesso è in piedi e il bocchino è la giusta continuazione; il maschio mi fa cenno di avvicinarmi e denudarmi e sono titubante, se scoprono due ragazzi a fare sconcerie ok ma un uomo maturo come me mi sembra rischioso ma gli occhi mi cadono sul corpo di lei e l’erezione si mostra senza indugio, va bene, rischio.
Ora la mia bella pancia grossa è in mostra come la mia virilità e tutto il resto, lui mi fa segno di accomodarmi alle spalle della femmina e come ho le sue natiche vicino non resisto e le devo toccare, sono sode e piene, lo spacco in mezzo denota esperienza così come la schiena che si arcua leggermente per tirare fuori le chiappe e il dito mio scorre in cerca di buchi viscidi e bagnati e mentre lei geme con la bocca piena spingo le dita dentro bagnandole e il cazzo mi fa male.
Lui sorride:” prendila” consiglia e non me lo faccio ripetere, punto il cazzo dopo che il maschio mi ha lanciato un profilattico e vado dentro, entro con meraviglia senza sforzo, lei emette un mugolio mentre affondo e inizio a scoparla con una certa foga.
Succhia il suo uomo con perizia ma dopo pochi minuti deve liberare la bocca e gridare:” oh vengo, vengo” e io non smetto, il calore del suo sesso è bollente e il cazzo duro quindi si può solo continuare.
Mi chiedono di stendermi a pancia in su e la donna sale sopra impalandosi, la scopo con tanta voglia poi attiro la sua testa su di me perché il suo compagno mi fa capire che vuole partecipare e un istante dopo la femmina è farcita sia davanti che dietro, grida esaltata da tanto ardore e sostenere il loro peso è poca cosa.
Quando lui si toglie dopo aver bene allargato quel buchetto, lei si stende a pancia in giù e mi incita a salirle sopra e scoparla di nuovo, “nel culo” dice, “mettilo nel culo” ed è un burro, oramai aperto filo via senza problemi se non il pensiero di non schiacciarla, ho le braccia tese in appoggio sul terreno che mi sostengono quindi non ci sono pericoli se non quello che oltre avanzare e indietreggiare con il bacino posso fare poco altro e lui lo sa, credo che abbiano studiato bene la situazione, il maschio mi sale sopra e si abbassa sino a infilare il suo cazzo tra le mie natiche grassocce, trova la posizione ideale e affonda e non posso fare nulla, né ribellarmi ne muovermi troppo, mi scopa anche lui sostenendosi con le braccia allungate vicino alle mie e lei ci incita, incita i maschi affinché possa impazzire poi gode, gode gridando e si muove quel poco che non mi permette di resistere e mi svuoto nel suo culo mentre il maschio che ha capito che siamo alla fine spinge e anche lui gode spuzzando lo sperma tra le mie chiappe.
Il tablet è al suo posto, mi avvio con il clima in funzione, mi sento umido però soddisfatto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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