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Gay & Bisex

Buona fine e buon inizio


di scrittore
02.01.2025    |    35    |    2 8.7
"Si chiama Edo, sta in albergo poichè per lavoro in questo periodo è nella mia città ma è uno che viaggia molto, fa assistenza a certi macchinari che non..."
Ho atteso mezzanotte a casa con mia moglie e i nostri gatti poi decido di prendere il motorino e andare al centro città dove c'è una manifestazione musicale per festeggiare il nuovo anno; sono pochi chilometri ma quando parcheggio sono infreddolito o meglio intirizzito dalla temperatura, giungo in piazza dove si tiene lo spettacolo e mi mescolo tra la folla che canta e balla, davvero un sacco di persone e cerco di godermi lo spettacolo ma prima devo ritrovare la temperatura giusta e smettere di tremare.
Quando mi sento dire da un tizio sconosciuto "stai a morì de freddo" mi viene da ridere mentre mi volto verso questo signore che avrà più o meno la mia età, io sono vicino ai sessanta, lo guardo, barba folta, occhiali, capelli corti come i miei, li ho fatti accorciare due giorni fa, fisico magro mentre io sono sovrappeso, carnagione chiara; non so cosa rispondere e infatti sorrido ma non parlo mentre lui senza mezzi termini mi dice: "risiedo proprio lì" e indica un albergo lungo la piazza, " vieni a scaldarti, ho il termosifone acceso e mi si è avvicinato subito invitandomi a seguirlo in camera sua; non di certo per rapinarmi, non ho soldi, ne ori e neanche l'orologio, solo il cellulare con il display tra l'altro crinato; penso un istante e poi mi dico che forse qualche minuto accanto ad un camino si porta via il mio freddo interno e posso rilassarmi e godermi la musica, decido di seguirlo.
Si chiama Edo, sta in albergo poichè per lavoro in questo periodo è nella mia città ma è uno che viaggia molto, fa assistenza a certi macchinari che non conosco ne ho mai sentito nominare mentre passando attraverso la hall saluta il portiere, un uomo di colore con occhiali argentati, che si sta godendo la festa al calduccio dell'ingresso e che risponde senza neanche guardare.
Saliamo con l'ascensore al primo piano, sono due in tutto, l'albergo è un antico palazzo storico, Edo apre la porta della camera con la card che aveva in tasca e si accendono le luci, la stanza è tiepida, rispetto all'esterno è bollente per la verità, mi fa cenno di accostarmi al termosifone mentre dal frigo bar tira fuori due aperitivi e li stappa passandomene uno, il gelo del liquido con il caldo della stanza mi lascia un istante sorpreso ma è molto piacevole e mentre sorseggio Edo mi dice: "iniziamo bene l'anno" e appoggiando la bottiglietta di vetro si toglie il giubbotto grigio lanciandolo su una sedia e si slaccia i pantaloni abbassandoli e mostrando un verto rigonfiamento tra le gambe.
Lo guardo e rispondo: " cosa ti fa pensare che sono d'accordo e che non me ne vado via subito" guardando verso il suo pacco.
"Beh, adesso staresti già correndo verso la porta ma poichè sei rimasto qui oserei pensare che il cazzo ti possa piacere" e abbassa lo slip mostrando un arnese mezzo duro e irto di peli.
"Spesso mi capita di trascorrere le feste fuori da casa mia perchè è il mio lavoro stare a disposizione tutto l'anno per la mia azienda e quindi se trovo qualcuna o qualcuno che mi da l'idea che voglia scopare perchè no, lo chiedo e stasera è toccato a te".
Poso l'apertivo e mi tolgo il giubbotto lanciadolo dove sta il suo, mi inginocchio e afferro il cazzo che pulsa e si indurisce poi nel caldo della mia bocca diventa di pietra, lungo e nodoso, la cappella violacea, lo succhio ma non dimentico di tastare i testicoli poi scendo a leccarli e ancora in bocca per succhiare mentre tengo il cazzo stretto con la mano destra.
"Però sei una puttana a quanto pare" mi apostrofa mentre tenta di spogliarsi completamente poi afferra il mio braccio invitandomi a salire e mi sbatte la lingua in bocca per una pomiciata succulenta e nel mentre mi sposta verso il letto per spingermi e farmi cadere sul materasso; fa tutto lui togliendomi i vestiti per poi fiondarsi tra le mie gambe per leccarmi il buco del culo e lubrificarlo, chiudo gli occhi e mi godo il massaggio mentre le sue dita mi frugano aprendo il passaggio e quando non ne può più sale sul letto in ginocchio sollevando le mie cosce e puntando il cazzo durissimo verso il pertugio; non usa neanche la mano per indirizzarlo, è talmente gonfio e eretto che la cappella scopre l'ano e si accosta sicura poi spinge e mi sento aprire il culo come se fosse burro e il suo arnese che va dentro mentre Edo comincia subito a scoparmi con forza e voglia.
Ha vigore e spinge ogni volta entrandomi dentro al meglio e lo sento tutto tanto che spesso devo lamentarmi per la sua brutalità ma Edo continua cercando il massimo sforzo menrte il mio culo comincia a sentire i postumi di una scopata che non sarà poi troppo breve.
Si sfila e sento il buco largo, Edo ficca dentro tre dita ridendo poi si sposta e mi trovo il suo cazzo sopra il viso, apro la bocca e viene dentro a riempire ogni spazio; dopo si adagia su un fianco e mi chiede di fare lo stesso e subito il cazzo cerca il suo nido aprendo di nuovo il buco e andando in profondità dal primo colpo, adesso mi scopa con più mestiere e di continuo, il massaggio del cazzo che entra e esce lo sento tutto come sento che mi pare di avere un buco oramai larghissimo.
Di nuovo si sfila e mi invita a succhiare il cazzo che non vuole saperne di ammosciarsi poi mi fa mettere in ginocchio a qiuattro zampe e lui dietro si apposta e mi impala stavolta con un energia doppia e mi tocca ansimare e urlare ogni tanto dicendo di fare piano.
Stranamente quelle poche volte che mi scopano ho il cazzo moscio e invece stanotte è bello duro e lo afferro con la mano sentendo il piacere aumentare.
Percepisco un rumore come di una porta che si apre e chiude, il portiere di colore ci sta osservando e divento rosso dappertutto ma non posso muovermi mentre Edo sorride al nuovo arrivato e lo invita ad unirsi; un attimo dopo un arnese nero con una cappella violacea quasi nera si spinge tra le mi labbra e faccio fatica con la bocca mentre questultimo si adagia sul letto stendendosi e costringendomi a succhiare e leccare.
La scena credo che più di tutti ecciti Edo che con foga rinnovata mi scopa come un diavolo spingendo tutto il cazzo dentro le mie chiappe e costringendomi a chiudere gli occhi poi lo sento gridare mentre estrae il bastone di carne e gli schizzi del suo piacere colpiscono le mie natiche e il buco aperto.
Il portiere mi tiene il capo e costringe a succhiare, alle mie spalle Edo spalma il suo sperma ancora caldo sul mio culo poi mi penetra con le dita ma stavolta invece che scoparmi cerca altro e quando le cinque dita sono dentro e la mano è pronta a penetrare sento la paura ma non posso fare nulla poichè Edo spinge e va dentro e stavolta urlo abbandonando il cazzo nero che ho in bocca.
Il portiere di colore se ne va, poggio la testa sul materasso cercando di respirare mentre la mano di Edo non sta ferma ma apre ciò che resta di un culo slabbrato e sfondato poi capisco che non è finita e anche il perchè della mano intera nel culo, è per prepararmi, il cazzo nero che non mi entrava quasi in bocca prende posizione, Edo libera il buco e sento aria entrare ma è un attimo, la cappella di colore spinge e se la mano pensavo fosse enorme adesso penso di svenire.
Sono in balia di un uomo che è extradotato e sta dentro il mio culo, qualcuno mi sposta, Edo si stende avanti il mio viso e mi ficca il cazzo in bocca, cazzo che si è già ripreso dallo sforzo di poco fa e mi riempie le labbra e sono completamente sottomesso alla forza di altri.
Afferro il cazzo che adesso pulsa da fare male e mentre il culo è devastato mi masturbo e in un attimo comincio a godere sborrando sul lenzuolo poi alle mie spalle le spinte diventano bordate ed ecco che il piacere del tizio di colore sgorga dentro il mio culo e riesco a sentire il liquido caldo che mi inonda mentre la mia bocca viene riempita da Edo che sborra di nuovo e mi riempie la gola costringendomi ad ingoiare ogni goccia.
In piazza la gente canta e balla, io cerco il motorino, non ho più forze.
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