Lui & Lei
Un orso al parcheggio
di scrittore
11.07.2020 |
832 |
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"Mi volto per andarmene ma non faccio nemmeno un passo che lui mi richiama:" guarda" e mi volto come a dire di lasciami in pace..."
Stavolta il tempo non mi frega, sono in giro con la mia motocicletta e c'è un sole splendido, nessun rischio pioggia e nessun rischio di sentire mamma dire: “ te lo avevo detto”; è una giornata meravigliosa, il rombo mi entra nella testa e mi fa sorridere mentre viaggio ai limiti consentiti.Nel tragitto di ritorno passo dove si trova l'area di sosta Pietra rossa e mi scappa un sorriso ripensando alle avventure trascorse in un passato ancora molto recente, decido di fare una sosta, il parcheggio è vuoto tuttavia metto il cavalletto alla moto e scendo per gli scalini, sotto la strada statale, giusto per curiosità, è un luogo che mi ha lasciato un bel ricordo.
Oltre le colonne in cemento e l'erba non c'è niente altro, sembra deserto e come arrivo proprio sotto la strada, mi giro intorno e in effetti sono sola, mi volto per tornare alla motocicletta quando mi giunge un "ciao"!
Ferma mi guardo indietro, a pochi passi da me c'è un individuo che non credo di conoscere anzi sono sicura di non conoscerlo soprattutto se considero come si presenta; è un uomo di mezza età, forse un poco più giovane, indossa una salopette di jeans, le bretelle si appoggiano su un petto villoso dove la peluria scura è così folta da non vedere altro, è calvo ed è l'unico punto non ricoperto dai peli, il resto, a partire da una barba quasi incolta, è tutto peluria nera e fitta, abbasso gli occhi, ha i piedi nudi , nessuna calzatura, poggia direttamente sull'erba, anche i piedi sono pelosi, rialzo lo sguardo cercando di connettere i tempi e i pensieri nello stesso istante in cui lui ripete:" ciao"!
Dovrei proseguire senza troppo pensare ma ammetto che i miei sensi mi confermano che non corro pericolo, sono tranquilla e sicura di me stessa, non ho timori e poi sono molto più veloce di lui che con un accenno di pancetta nascosta sotto la stoffa mostra una non perfetta forma fisica.
"Ciao" rispondo mostrando una sicurezza che non è poi troppo decisa, lui mi osserva senza mai avvicinarsi troppo, mi squadra da capo a piedi, per qualche istante tutto è fermo e solo dopo avermi ben studiata mi porge una domanda:" perché sei qui?"
" E' vietato?" chiedo " mi sembra che questo è un luogo pubblico " proseguo.
" Si, certo" mi incalza " tuttavia chi scende qui sotto ha un buon motivo ed è sempre lo stesso, spesso o meglio quasi sempre sono persone di sesso maschile ma capita come adesso che anche qualche donna si affacci."
Dovrei chiedere quale sia il motivo ma sarebbe imprudente, è lampante perché le persone si incontrano qui sotto, io stessa ne ho gustato gli effetti, è un luogo dove si fa sesso, ci si libera dei tabù e ci si diverte con sconosciuti o incontri casuali e non voglio che lui pensi che io non sappia pertanto la mia risposta è lapidaria:" non sono qui in cerca di un avventura sessuale!"
" Capisco" dice "allora se lasci il campo libero mi fai un piacere, io sto aspettando qualcuno che ha voglia di scopare."
Accidenti se è diretto con le parole, non si vergogna di dire ciò che cerca, non ha peli sulla lingua ( scusate la citazione).
Non mi sono ancora mossa ma devo decidere in fretta altrimenti potrebbe pensare che il motivo per cui sono qui è proprio il sesso ma non è il mio tipo, tutti quei peli, ho i brividi solo al pensiero, magari tra le gambe è impossibile trovare ciò serve perché nascosto tra la peluria scurissima.
Mi volto per andarmene ma non faccio nemmeno un passo che lui mi richiama:" guarda" e mi volto come a dire di lasciami in pace.
Si è tirato giù i pantaloni; un gesto ultimo per non fare scappare la preda, quel fisico tutto coperto di peli non fa per me, assolutamente no ma ciò che scorgo in mezzo alle cosce mi affascina, il suo pene è nero, dritto e teso senza nemmeno averlo stuzzicato, i peli coprono una gran parte dell'asta da non farmi capire quando sia lunga, nel corpo di un orso completamente peloso quell'oggetto fa crescere curiosità e desiderio, sono incredula e bloccata, lo sguardo sulle sue cosce , sul suo membro e una voglia che non mi permette di andarmene, la situazione sta evolvendo in un insieme di sensazioni che non posso fermare, sento il sangue che scorre veloce e mi scalda, so che non va bene, che non devo farlo, che non devo avvicinarmi e allungare la mano per afferrare quel coso che pulsa come il mio cuore, è caldo e duro, lo sento che freme sul mio palmo, il glande è scuro e grosso, mi abbasso e quando è a un passo dal mio viso apro la bocca e lo ingoio con un certo sforzo; il profumo di maschio sudato, di umori di sesso mi colpisce le narici con fragranze che mi fanno trasalire.
Succhio e come succhio, sono vorace mentre muovo bocca e capo per agevolarmi nei movimenti, poggio le mani sulle sua gambe , sul retro coscia che dovrebbe essere un posto con meno peli ma le mani sembrano affondare in una coperta soffice, che sensazione anomala, mi pare di tastare un peluche mentre mi pare che il pene stia aumentando il volume.
È lui che mi tira via la testa dal sesso e mi chiede di spogliarmi, non ci penso un attimo e sono subito nuda, tengo solo le scarpe da ginnastica e subito me lo sento addosso, allungando le braccia d'orso mi afferra e mi solleva da terra, è incredibile quanta forza ha, presto riesce a sollevarmi fino a sbattere la sua faccia sulla mia fessura, non so se potete immaginare la situazione, sto praticamente in aria sostenuta dalle sue braccia mentre affonda la testa tra le mie cosce per leccarmi tutta, provo emozioni sconosciute, sospesa in aria e lui che mi fruga, la lingua che scorre sulla mia fessura depilata e mi lecca sbavando saliva che si mescola ai miei umori, sembriamo due animali e non persone, sembriamo affamati e io grido perché è troppo piacevole ciò che mi regala, grido così tanto che mi perdo in un primo orgasmo che giunge rapido ma deciso e mi fa tremare tutta, gli piscio in bocca tutto il mio piacere mentre mi sembra di impazzire.
Flutto nel cielo libera e ridente, sono pazza, pazza di voglie e sto con gli occhi chiusi per il timore che tutto ciò sia solo un sogno ma è realtà, pura realtà; con una semplicità stupefacente mi riporta in basso ma non a terra, quando siamo faccia a faccia si blocca e poi mi sposta verso il centro dell'amplesso, indirizza senza usare le mani il suo sesso contro il mio, lo aiuto come posso poi il glande sfiora la fessura lubrificata e si mette in modo che abbassandomi lentamente il membro mi vada dentro, mi apre e grido ancora, sento l'asta che mi allarga e passa, le pareti della fica la avvolgono mentre penetra sempre più in profondità spersa tra i miei suoni e quelli del suo respiro calmo e controllato, mi attacco al suo collo e affondo il viso su una massa di peli irsuti che gli ricoprono il petto, sono una bambola che lui gestisce come vuole, il membro affonda e mi sembra di svenire per quanto è eccitante tutto ciò, grido e grido ansimando, lui ben piantato sui piedi pelosi non cede mai, la sua forza è disumana, mi scopa con una foga impossibile per la posizione ma lui ci riesce e io impazzisco.
L'orgasmo è dirompente, urlo ma quasi non escono i suoni perché non ho fiato, la corrente elettrica mi passa attraverso il cuore, non riesco a fare nulla, spossata, sfinita, in preda alle convulsioni godo da vera oscena, le energie scompaiono lasciandomi esausta.
Con una calma celestiale mi fa scendere dal suo corpo peloso adagiandomi a terra e trattenendomi per non farmi barcollare o cadere, mi guida per due passi e mi porta a piegarmi allungando le braccia per poggiare i palmi della mani su una delle colonne che sostengono il ponte, le su mani si attaccano ai miei fianchi, non lo vedo ma lo sento e poi capisco che stavolta cerca una via diversa, cerca di indirizzarsi verso il sedere, cerca lo sfintere e mi volto ma non mi da tempo, entra spingendo il membro ancora umido di umori e mi scopa nel culo:" scusa ma aspettavo un maschietto pertanto questa è la giusta conclusione" ma neanche lo ascolto, mi sta aprendo le natiche e sfasciando il buco con quel suo cazzo che spinge adesso con una certa brutalità, urlo perché altro non posso fare, urlo mentre si insinua in me aprendo le strade del piacere, spinge in movimenti decisi e ritmati, affonda fino alla radice, apre e rompe, esce ed entra e il culo si deforma mentre un altro orgasmo intensissimo si presenta, un piacere quasi cattivo che mi prende e mi costringe a gridare al mondo tutta la mia voglia, che goduria, il culo mi regala qualcosa di fantastico, misto tra bruciore e piacere mi perdo nell'oblio ridendo come una pazza.
Non so quando ha smesso e non so come fa a stare davanti alla mia faccia, non so perché sto in ginocchio e respiro in modo affannoso e non so come tutto ciò sta accadendo e non me ne accorgo poi arriva il suo piacere, getti bollenti di sperma colpiscono decisi il mio viso, mi lavano la faccia, mi coprono gli occhi e non finiscono mai, sono piena di crema poi mi forza le labbra e mi va dentro, ancora sperma che cola e mi scende in gola, ancora voglia di sentire piacere ma sono sfinita.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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