orge
Questa piazzole di sosta
di scrittore
31.08.2024 |
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"Li guardo stralunato, possibile che la musica della macchina scaccia le loro prede?
“Accidenti, stavamo puntando un cinghiale ma l’hai fatto fuggire” ed..."
Di solito quando mi capita un’avventura come torno a casa mi siedo davanti al computer e la butto giù per poi pubblicarla e condividere con voi ciò che è accaduto, purtroppo il sito A69 i miei racconti non li gradisce molto per cui quelli pubblicati sono pochi ed è un peccato perché alcuni sono davvero eccezionale ma tant’è!Stavolta però non ce l’ho fatta a scrivere subito o dopo aver fatto la doccia quindi quasi subito, ma ho atteso oggi, ovvero il giorno dopo perché ieri ero a pezzi, fisicamente e mentalmente.
Se avete letto il mio racconto precedente sapete che giro molto con l’automobile per la mia attività professionale e che quando è possibile e devo fare pipì preferisco fermarmi in una piazzola magari alberata invece che utilizzare i servizi delle attività che visito come è accaduto qualche giorno fa e dove ho incontrato una coppia piuttosto giovane ma molto provocante.
Ieri, solita strada consigliata dal navigatore quasi deserta, siamo a fine agosto, mi fermo per il solito bisogno, tiro il freno a mano e lascio il motore acceso e lo sportello aperto, è un’abitudine e non per timore di chissà cosa e slaccio la zip e urino; non accade nulla come dovrebbe essere ma dopo l’avventura scorsa mi guardo meglio intorno poi mi sistemo a salgo in auto ma non posso chiudere lo sportello perché sento gridare, mi volto e vedo un paio di tizi con il fucile in spalla, cacciatori quindi, che stanno gridando qualcosa, abbasso il volume dell’autoradio mentre questi giungono dove sono fermo e mi sento dire: “spegni la radio, stai facendo fuggire via la nostra selvaggina”.
Li guardo stralunato, possibile che la musica della macchina scaccia le loro prede?
“Accidenti, stavamo puntando un cinghiale ma l’hai fatto fuggire” ed io:” Sono spiacente, non immaginavo che la musica arrivasse chissà dove, era anche a volume tranquillo” rispondo.
“Ah non ci credi” grida uno “vieni a vedere” e mi invitano a seguirli, chiudo l’auto e spengo la radio, qualsiasi cosa vogliono è ridicolo pensare che la radio abbia dato fastidio e poco dopo, c’è un capanno di legno qualche metro prima che inizi la boscaglia.
“Vedi, sono scappati tutti” e mi metto a ridere: “non fate i ridicoli, qua i rumori della strada non arrivano o sono attutiti e ovattati” avviso mentre dal capanno esce un altro tizio che era appostato, subito dice:” ragà giornata storta, sono scappati tutti” riferendosi alle prede e tiro un sospiro come a dire basta con le scemenze.
“Vieni dentro al capanno così capisci che il silenzio è d’oro per cacciare” e decido che non gliela do vinta e avanzo entrando in questa struttura dove ci sono delle feritoie non troppo piccole per osservare e puntare il fucile e in terra della paglia che funziona da giaciglio.
Mi ritrovo le mani sul sedere e sulla patta, qualcuno dice:” ora occupiamo il tempo che serviva a cacciare” e in un batter d’occhio mi trovo una bocca che mi spompina e alcune dita sul sedere poi sono nudo, comprese le scarpe e appena dopo in ginocchio con tre cazzi duri avanti la faccia.
Ora non so se si comprende che il sesso mi piace anche con i maschi ma loro lo hanno capito subito e quindi sono andati sul sicuro ma del resto se sbagliavano non sarebbe accaduto nulla e ognuno per la sua strada.
Succhio, lecco e palpo mentre cento mani e mille dita mi strusciano addosso, mi penetrano aprendo il buco che già ha reagito nel modo migliore e quando un tizio si stende ci metto poco a salire sopra e impalarmi, il cazzo scende dentro di me e grido poi ho anche la bocca occupata e la scopata entra nei ritmi migliori, capsico che sarà faticoso perché un altro si stende e cambio montone e mi penetra un cazzo duro come pietra, la bocca sempre impegnata, il terzo aspetta il suo turno e poi si stende dove si era steso il primo e salgo sopra, non ho tregua, il culo ormai è aperto bene e quando mi fanno sistemare in ginocchio a turno mi scopano senza mai farmi riposare.
È un susseguirsi di lamenti e di voglie, loro potrebbero scopare ore e ore ma il mio culo comincia a sentire lo sforzo di stare aperto e occupato, tre cazzi che alternandosi non mi lasciano scampo, sempre spinte forti, decise ad arrivare in fondo, sempre vibrazioni esaltanti, quando mi urlano che sono una puttana neanche mi offendo, è vero in questo caso poi mi fanno capire che posso stendermi, la mano va sul cazzo, voglio godere e mi masturbo mentre loro tre sono in ginocchio intorno a me e si toccano, i cazzi lucidi e sudati esplodono lavandomi con lo sperma bollente, mi finisce dappertutto ed esplodo godendo e urlando mentre loro mi investono la bocca aperta del loro seme e bevo il liquido caldo.
Arrivare alla macchina è uno sforzo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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