Gay & Bisex
Dal veterinario
di scrittore
13.11.2023 |
847 |
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"Mi solleva quasi di peso e , non so come abbia fatto, rigirandosi si ritrova seduto e io sopra di lui e il cazzo che sta tutto dentro, è duro, è ancora..."
Due giorni fa ho portato uno dei miei gatti dal dottore per un controllo, con me c'era mia figlia maggiore e quando siamo arrivati abbiamo atteso nella piccola sala di attesa; poco dopo mi squilla il telefono, un collega di lavoro e mentre parlo il dottre esce e prend eil mio gatto seguito da mia figlia e solo dopo aver terminato la chiamata mi rendo conto che sono entrati nell'ambulatorio, non importa, attendo nella sala di attesa ed entra un tipo, un uomo intorno ai cinquant'anni più o meno, indossa una tuta come pantalone e un giubbotto; siamo solo noi e ci si scambia qualche impressione, lui ha un gatto e deve ritrare una ricetta, vive solo, quasi involontariamente abbasso il capo mentre l'ascolto e lo sguardo finisce tra le sue gambe, sotto la tuta vedo un certo gonfiore come se si stesse eccitando, mah.Questa mattina durante il mio lavoro, sono un itinerante che visita clienti dell'azienda per cui opero, dentro un negozio mi sento toccare la spalla e voltandomi riconosco il tizio del veterinario,scambiamo quelle che da due parole diventano di più e mi chiede a che ora sono libero, vorrebbe farmi conoscere il suo gatto, fatto sta che accetto e nel pomeriggio, terminato il lavoro, avviso a casa che tarderò, succede spesso con la mia professioen e mi reco a casa di Gianni o meglio Gianni Maria ma ha detto che chiamarlo Gianni va bene.
Abita in un appartamento in prima periferia, parcheggio e invio un sms che sono arrivato, il portone del palazzo si apre con un click e salgo al secondo piano, mi attende sull'uscio e mi invita ad entrare, subito un salotto luminoso mi accoglie e mi accomodo sul divano mentre prepara da bere, il gatto ancora non l'ho visto.
Mi passa il bicchiere colmo e lui in piedi ed io seduto diamo il primo sorso alla bevanda chiara e fredda grazie ai ghiaccioli poi, mi sento un po in imbarazzo chiedo: "non siedi?"
Posiamo i bicchieri su un tavolo accanto al divano e mi chiede se sono soddisfatto; "di cosa" chiedo; " del pacco che ho" e per pacco capite cosa intende.
Non so cosa dire ma non ce ne è bisogno, si abbassa velocemente i pantaloni e mostra un cazzo in posizione di riposo piuttosto largo, la testa che guarda verso il basso, un bel colore rosso; "fa qualcosa" mi consiglia e allungo la mano destra e gli copro i testicoli, tondi e pieni soppesandoli, ha un fremito e ancor prima che me ne accorga si denuda sopra e resta a petto nudo, vado, con la mano libera , in cerca del capezzolo che pizzico delicatamente; emette un gemito poi mi tira, anche se molto leggermente, i capelli costringendomi ad alzarmi, sposto la mano destra sul bastone di carne e mi ritrovo con il viso sul petto, lecco il capezzolo libero, il cazzo prende una certa forma.
Un altro leggero strattone, sollevo il viso e mi ritrovo di fronte al suo, le labbra si attaccano poi la lingua si insinua nella mia bocca e la pomiciata non è un semplice bacio di scambio ma qualcosa di lungo e deciso, dai baci sulle labbra con schiocco all'incrocio delle lingue, il suo cazzo sta crescendo nella mia mano e lui mi sveste sopra liberandomi delle maglie, mi pizzica i capezzoli e mi lamento poi ancora baci e slinguate, mi lecca i lobi delle orecchie, il collo, e ancora baci , abbasso il capo e cerco i capezzoli che lecco passando la lingua sul suo petto villoso poi scendo fino a stare in ginocchio e apro la bocca, il cazzo scende tra le mie labbra e lo sento vivo, mi tiene il capo e cerca di entrare dentro in profondità e quando ci riesce ho un conato ma insiste, la saliva mi esce dai bordi della bocca e lubrifica il tutto.
"Vieni su" dice e mi tira sempre per i capelli, "spogliati" e in poco sono nudo, ho tolto tutto, anche i calzini e mi massaggio il cazzo che si è indurito e non è male ma il suo è più largo, di un bel po, molto largo.
Mi ritrovo sul divano steso e lui che sale sopra, mi ficca il cazzo in bocca e con le mani va in cerca del mio buchetto; " fa piano" dico " è più di un anno che non lo faccio" e il dito mi penetra e lo spinge su mentre ho la bocca piena e il suo cazzo adesso quasi non entra.
Si alza, si capisce che è in piena eccitazione, mi fa posizionare in ginocchio sul divano, la testa sulla spalliera, le gambe aperte, le chiappe prone e il suo viso in mezzo che mi fa vedere solo cose belle, lecca e le dita lavorano, mi lamento ma aspetto paziente poi si solleva e si piazza come di dovere, la punta sul buco e i fianchi pronti a spingere, con le mani allarga le natiche e punta la cappella rossa sul buco, si adagia per avere la migliore posizione, si accomoda definitivamente e mentre aspetto che mi penetri lentamente un colpo sordo e devo urlare, lo ha ficcato dentro con un colpo, mi ha allargato il buco e aperto il culo e il bruciore mi fa urlare "brucia" dico ma è partito per l'impresa e il cazzo entra, esce, entra tra le chiappe e non resisto, mi dimeno ma così agevolo l'ingresso e altri centimetri penetrano poi si attacca con tutte le forze ai miei fianchi e mi scopa trasformando il mio buco del culo in qualcosa di anomalo, non ha pause, spinge come se fosse l'ultima scopata e dopo poco sento le palle che sbattono addosso alle chiappe, è tutto dentro.
Mi dimeno, mi muovo, urlo perà, cazzo, come mi scopa, sembra voglia entrare tutto dentro poi aumenta i colpi quasi correndo e sento un liquido bollente invadere il mio intestino, ha goduto dentro il mio culo.
Mi solleva quasi di peso e , non so come abbia fatto, rigirandosi si ritrova seduto e io sopra di lui e il cazzo che sta tutto dentro, è duro, è ancora duro e mi invita a fare il saliscendi e lo sperma lubrifica ogni movimento, non resisto più, la mano sul cazzo e esplodo in un orgasmo che mi ricade addosso mentre Gianni continua a scopare e quando si sfila e resto sul divano si avvicina al mio viso e nuovo sperma mi inonda la faccia e la bocca
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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