Lui & Lei
Scopata sotto la pioggia
di scrittore
16.05.2024 |
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"Sale sopra e la impalo, si muove con gli occhi chiusi mentre il cazzo scompare tutto dentro, chissà dove ha appoggiato la bottiglia aperta ma ora non ci..."
Di solito finisco di lavorare prima delle diciassette anzi per quell’ora sono già a casa ma stamattina sono partito in ritardo per degli impegni che avevo precedentemente prenotato quindi terminerò per l’orario della cena; è una giornata brutta, piovosa, quasi fredda anche se siamo a metà del mese di maggio ma quest’anno la primavera sembra piuttosto disturbata da frequenti piogge e temperature basse.Sono quasi le venti quando saluto l'ultimo cliente, piove ma l’aria è calda quindi serata afosa e decido di comprare una bottiglia di vino per la cena quindi entro in un market e vado in cerca dei vini; in corsia, è ora di chiusura, c’è una ragazza, una donna forse perché ha passato i trenta immagino, la vedo indecisa e, cogliendo l’opportunità di fare bella figura, con un sorriso a trentadue denti mi accosto e le consiglio un vino bianco locale che conosco bene e so che è buono.
Neanche mi risponde, afferra una bottiglia a caso e per un istante la fisso in volto, non è tranquilla, anzi credo abbia appena bisticciato per qualcosa perché si percepisce il suo stato d’animo nervoso e poi il trucco è leggermente sbaffato, forse ha preso l’acqua o ha sudato o ha pianto, non lo so.
In cassa pago la mia bottiglia e appena esco diluvia, la pioggia insistente è fastidiosa, non ho un ombrello e l’auto è parcheggiata neanche così vicino e mentre mi appresto a farmi la doccia mi blocco perché qualcuno mi sta parlando: “va bene questa che ho preso?”
La guardo poi guardo la bottiglia, “penso di sì” rispondo e mi chiede se ho voglia di bere assieme a lei; resto stupito.
“Sono a piedi” dice “e casa mia non è qui vicino, se mi dai un passaggio ti offro da bere”!
Del vino non me ne frega nulla ma accompagnarla mi sembra una buona azione quindi faccio un cenno affermativo e dico: “corri” scappando verso la mia automobile.
Siamo bagnati fradici per aver corso meno di venti secondi sotto l’acqua, accendo il motore e anche il riscaldamento per vedere se aiuta ad asciugarci ma ne dubito comunque in poco tempo i vetri sono pieni di condensa, le luci del market si spengono, man mano il personale va via e nel parcheggio restiamo solo noi.
“Dove ti porto”? chiedo e invece che rispondere si mette a ridere mentre stappa la bottiglia di spumante, non me ne ero accorto che era spumante, il tappo salta via e sbatte sul tettino dell’auto di rappresentanza, la schiuma esce fuori e va a finire dappertutto poi, sempre ridendo come una pazza, si attacca alla bottiglia, una sorsata lunga poi me la passa e ho un attimo di dubbio: la caccio con il casino che sta facendo o mi attacco anche io alla bottiglia? Scelgo la soluzione due e quando alzo il capo per bere la sua mano finisce sulla mia patta, quasi affogo per la sorpresa, dovrei dirle di stare ferma, di smettere, di non proseguire ma quella mano che mi massaggia non me lo permette e poi ci vuole un istante a stare con il cazzo dritto fuori dai pantaloni e la sua bocca che lo avvolge.
Lo dico fremente, di corsa, "spostiamoci dietro", non ho l’età per scopare sul sedile avanti facendo mille movimenti, dietro è comodo e prima passa lei tra i due sedili e poi io avendole passato la bottiglia a cui si è nuovamente attaccata, giungo anche io e subito mi tolgo tutto, calzini compresi che sono umidi e lei ride poi si spoglia senza mai lasciare la bottiglia e alla fine riprende il lavoro di bocca.
Ho così voglia che la tiro sopra di me in un sessantanove, la fica pulsa, depilata, succosa e larga, si sente che ne ha fatta di strada e la mia lingua si insinua dentro le pieghe e lei si dimena muovendo i fianchi, con un dito solco il buco del culo ma si sposta, non sembra accondiscende e proseguo a leccare la fica che sbrodola umori a iosa.
Sale sopra e la impalo, si muove con gli occhi chiusi mentre il cazzo scompare tutto dentro, chissà dove ha appoggiato la bottiglia aperta ma ora non ci penso, la tengo sui fianchi e mi piace come mugola, è calda e ha voglia, ci sa fare, le afferro la nuca e la porto accanto al mio viso e spingo con forza, la scopo brutale e aspetto, aspetto perché so che ci siamo, il fiato le si accorcia poi esplode, un orgasmo bagnato mentre grida senza ritegno, sento il suo umido su di me, l’odore è perfetto, pazzesco, non smetto fino a quando capsico che il momento sta passando, siamo sudati, fuori non ha smesso di piovere, il riscaldamento è ancora in funzione, mi sposto e spengo il motore che avevo lasciato acceso e tutti i rumori che non servono svaniscono, la metto sotto di me e la penetro , stavolta mi muovo come voglio e subito la scopata è frenetica, mugola e geme, sorride, è davvero bella in questo momento e poi spingo e spingo ed eccola che ancora una volta gode urlandolo sulla mia faccia.
Esco e mi posiziono per leccarla, adesso i sapori sono intensi, la volto, in ginocchio e la sua fica aperta è rossa, entro facilmente senza ostacoli, è profonda poi abbasso gli occhi e quel buco del culo è un invito a cui non riesco a resistere, lo vedo che si apre e chiude quando il cazzo entra e esce dalla fica, lo vedo che mi chiama, mi incita, basta, basta sfilo il cazzo tutto bagnato e lo punto sul buco dietro, tenendola sui fianchi spingo per forzare l’ingresso, il glande rosso è di marmo e apre il passaggio mentre lei dimena il capo a destra e a manca e urla che non vuole, che non devo farlo e allora le grido: “ smetto? Devo smettere? È questo che vuoi?”
“No, no” dice in un filo di voce e mi basta per dare la spinta che manda il cazzo tutto dentro e la fa gridare ed ora parto in quarta marcia e se la fica è larga il suo culo invece avviluppa il cazzo perfettamente, più spingo e più affondo, presto sono tutto dentro e decido che voglio godere dentro quel culo, voglio sentire il piacere che sgorga e mi danno l’anima e mentre lei urla io anche urlo e godo tremando e sborrando tutto il mio piacere dentro quelle chiappe sode.
La bacio sulla nuca poi la libero e restiamo appiccicati stesi sul sedile con le gambe piegate; la bottiglia ricompare, è mezza vuota o mezza piena se preferite, il liquido è fresco e ci dissetiamo prima di accompagnarla a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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