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Disfatta totale


di LISAGARL
23.02.2012    |    25.018    |    4 9.3
"Noto il Rolex al polso penso questo deve essere pieno di soldi, soliti rituali approcci come sempre comunque accetto l’invito di ballare, proprio in quel..."
Eccomi dopo quattro mesi di assenza, questo dovuto a un tragico evento accadutomi per mia colpa.
Mi scuso con tutti i lettori, purtroppo dopo di quella, non so come definirla maledetta o bellissima serata, sono stata mandata in esilio come si sol dire, mi trovo in un paesino dell’alto Lazio ospite di una cugina di mia madre, zitella cinquantacinque anni, peggio del terzo reich.
Paesino bellissimo purtroppo in’inverno sono poco più di 500 abitanti, quindi vi lascio immaginare cosa offre.
Sono riuscita a scrivere e spero che la redazione me lo pubblichi questa confessione grazie all’amicizia stretta con una ragazza vicina di casa studentesse al 1° ragioneria, con la scusa di aiutarla nei compiti lo resa mia complice, difatti mi ha comprato una chiavetta TIM, e d insieme davanti al suo PC, di nascosto di tutti, gli ho fatto leggere tutti i miei racconti, ancora non riesce a capacitarsi di quello che ho combinato.
Vuole che le insegni tutti i segreti dell’amore, esce con un ragazzetto di un altro paesino limitrofo, gli ha toccato da sopra i pantaloni il cazzo ,ma ancora di sesso nulla.
Mi trovo in questa situazione a seguito di una serata molto movimentata.
Mi trovavo a casa prepararmi, ero stata invitata a una festa di laurea di un’amica, mentre mi preparavo, mi telefona Luigi dicendomi che si scusa ma è impegnato con un cliente e che fa un po’ tardi quindi m’invita ad andare che poi mi raggiungerà.
Vado su tutte le furie, mio padre che si trova nella sua camera esce e mi raggiunge chiedendomi cosa fosse successo.
- Quello stronzo di Luigi sta impegnato non passa a prendermi cazzo già mi ero fatta un programmino.
- So io che programmino, ti saresti fatto
- Papi sono dieci giorni che non faccio sesso lo sai? Prima il ciclo poi lui sempre impegnato
- E che sarà mai, vai tu e poi verrà, poi non è ti dispiaccia che ci vai da sola chissà quante belle persone ci saranno, poi certe cose si fanno a fine di serata giusto?
- Papi, mi prendi per culo? Non ti ci mettere pure tu
- Magari angelo mio potessi
Mi tolgo l’accappatoio e mi chino a prendere l’intimo nel cassetto, non so ma mi trovo lui dietro a stringermi a se dicendomi ,
- Sei troppo bell’amore mio, ti ho fatto proprio bella,
La pressione sul mio culetto mi fa notare l’erezione già presente, gli dico
- Papi lo sai che ti salterei addosso subito ma devo prepararmi.
Ancora chinata ed ecco che tira fuori cazzo dai pantaloni.
- Amore dammi un assaggino
- Papi dai voglio prepararmi, ma come potevo tirarmi indietro davanti al quel calibro, pronto per l’uso.
Mi girai e messami in ginocchio, lo presi in bocca.
- Sapevo che non rinunciavi, ormai ti conosco troppo bene figlia mia, purtroppo abbiamo pochissimo tempo a momenti rientra tua madre giusto il tempo di una sveltina.
Un paio di slinguate per bagnarlo bene, e messami a novanta poggiando le mani sulla scrivania, da dietro, me lo diede, con un colpo secco me lo ritrovai tutto dentro la fica, già bella pronta.
Iniziò a sbattermi per bene, ogni colpo era una goduria, ma proprio nel momento che iniziava a darmi il vero piacere, ecco il lampeggiante del cancello che ci avvisa dell’arrivo di mia madre.
- Cazzo papi, proprio ora doveva arrivare,
- Abbiamo ancora un paio di minuti prima che entri in casa, dai, ancora un paio di colpi e ti riempio la fica.
- No papi, aspetta, non voglio che mi riempia la fica , è meglio di no, ora ti finisco con la bocca.
Tornai in ginocchio e ripresi a pomparlo con la bocca, sembra che stessimo battendo un record di fatti un paio di slinguate messe al posto giusto ed eccomi riempirmi la bocca di caldo e gustoso sperma, mandai tuta giù per la gola, ripulii per bene senza lasciare traccia.
- Cazzo papi ne teneva molta non finiva mai di uscire.
- Si amore sono quindici giorni buoni che non venivo, tua madre a volte si dimentica di me con quel mal di testa.
Appena finito di pulirmi la bocca, ecco che si apre la porta di casa, è lei.
Mio padre fa finta di uscire dalla sua camera e la raggiunge, io mi reco in bagno per darmi una rinfrescata e ritorno incamera a finire di prepararmi.
- Cia mamma sono pronta vado alla festa di Camilla.
- Non viene Luigi a prenderti?
- Non mamma mi raggiunge lì ma detto
- Come vai alla festa?
- Con la mia auto, altrimenti con che vado?
- Aspettami cinque minuti, il tempo di andare in bagno e ti accompagno io, devo andare dall’estetista.
- Mamma scusami ma sono le 9.30
- Si le ho telefonato, ma dato l’appuntamento stasera.
- Ok ti aspetto, forse è meglio così dopo torno con Luigi.
Poco dopo salutiamo papi e usciamo.
Alla festa ce un sacco di gente, che conosco e, molta mai vista, si mangia in un angolo vi è della musica a qualcuno tenta di darsi da fare ballando, sono invitata a unirmi nel ballo da un signore bel vestito, giacca e cravatta .
Noto il Rolex al polso penso questo deve essere pieno di soldi, soliti rituali approcci come sempre comunque accetto l’invito di ballare, proprio in quel momento sembrava che fosse fatto apposta ecco un disco lento, che fare?
Ormai ci sono e congedo questo ballo al tizio, giustamente non perde tempo di stringermi a se, tento di mettere la distanza, forse il sovraccarico di corrente, ma scatta l’interruttore generale, buio pesto, lui ne approfitta avvicinando la bocca alla mio orecchio sussurrandomi
- Ti conosco da mezzora, ma è come se ci fossimo conosciuti da una vita, sei la ragazza più bella che si possa trovare in questo mondo.
- Grazie, lei è troppo generoso,
La sua generosità me, la face, sentire stringendomi a se incastrando una mia gamba tra le sue, inevitabile sentire l’erezione che aveva, tentai di svincolarmi dicendogli che era un porco, ma qualcosa mi diceva di restare li, doveva avere un bell’affare, a sentire l’erezione ormai sono un’esperta della materia.
Porto una mano a sfiormi un seno, gliela tolsi subito. Per fortuna ritornò la luce, andai a sedermi ero un po’ confusa, lui si allontanò e per una buona mezzora non accadde più nulla.
Apro di continuo il telefonino in attesa di uno squillo da parte di Luigi ma nulla, tento di chiamarlo io ma è irraggiungibile, inizio ad arrabbiarmi sul serio, non passo inosservata, difatti d ali a poco si avvicina di nuovo il signore di prima.
- Scusami ma ti vedo un po’ arrabbiata come mai è successo qualcosa?
- Si scusami sai aspettavo il mio ragazzo ma non riesco a contattarlo
- Non mi dire che ti ha mollata qui anche lui per andare a vedere la partita del Milan?
O cazzo pensa dentro di me vuoi vedere che sto stronzo era tutta una scusa, il cliente, vuoi vedere che sta con i suoi amici a vedere la partita?
Questa me la paga se è così,
- Posso offrirti un bel bicchiere di spumante, per farti tornare il sorriso, ti confesso che anche quando sei arrabbiata, sei bellissima
Per il resto della serata la trascorriamo a parlare di tutto di più, nulla di Luigi nemmeno l’ombra.
È quasi mezzanotte le persone stanno andando via, penso ora mi tocca telefonare a mio padre per venirmi a prendere, ma il tizio che dopo tanto ma detto il suo nome Enzo, mi legge nel pensiero,dicendomi
- Scusami ma se devi tornare a casa e sei senza auto se m’ici dove abiti potrei accompagnarti io?
- No dai non disturbarti, ora chiamo mio padre
- neanche per sogno .
Tento un’ultima telefonata a Luigi ma aimè anche questa va a vuoto,non mi resta che accettare il passaggio da Enzo.
Cavolo che bella auto un suv BMW , gli spiegai dove abitavo e iniziammo il cammino, per strada spesso faceva battutine provocatorie, ma a un certo punto mi lasciò senza fiato, una sua mano si posò sulla mia gamba, si fermo a bordo strada e mi chiese se mi andava di finire la serata insomma con una bella scopata in parole povere .
Titubante ma alla fine mi lasciai andare, anche perché ero arrabbiata con Luigi quindi era il modo per fargliela pagare.
- Senti io ci sto ma solo sesso orale una cosa veloce se ti va
- Certo che mi va conosco un posticino particolare
Poco dopo mi resi conto che stavamo andando a quel solito posto dove già ero stata con Luigi diverse volte
Una volta arrivati premendo un tasto, i sedili si abbassarono, non vi dico la grande eccitazione che mi metteva stare li, poi i sedili riscaldati era troppo bello, già ero bagnata come una scolaretta, lui si spoglio del tutto restando completamente nuda, alla vista di quel fisico scolpito ogni muscolo al posto suo e poi il muscolo più importante sta già iniziando a mettersi sull’attenti, non persi tempo allungai la mano, lui m’invitò a spogliarmi, non so ma mi lasciai andare, in un baleno restai con solo intimo, mi baciò e ci sapeva fare davvero a momenti la sua lingua me la trovai a rovistare nel profonde della mia bocca, mi toccava le tonsille, bella sensazione, con le mani non stava fermo neanche un momento, le attacco alle tette massaggiandomele e strizzandomi i capezzoli, poco dopo portò la bocca al seno, iniziò a succhiarmeli,per bene,,lentamente con la lingua iniziò a esplorarmi tutto il corpo,.
Quando arrivò alla fica me la sentii entrare come se fosse un cazzetto, aveva una lingua lunga mi stava scopando , orami ero partita, con la mano tentai di raggiungere il cazzo, lo massaggiai per quel poco che riuscivo a toccarlo, cavolo pensai solo con la lingua già sto venendo, i primi spruzzetti di liquido se li ingoio tutti,era un abile leccatore, con un dito mi trastullava il clito, poco dopo mentre continua a leccarmi e a scoparmi sempre con la lingua sentii un dito armeggiare sulla mia rosellina posteriore, poco dopo portò la lingua e non vi dico che piacere immenso che avvisai, lentamente me la stava infilando, quando sentì che il muscolo mollo, la durezza allora me la infilò tutta dentro, bellissimo, cazzo mi stava inculando con la lingua, ormai ero la vera Lisa troia e spudorata, lo volevo avevo perso ogni inibizione, venni diverse volte , era trascorsa credo quasi mezzora ed ero lì in quell’auto a scopare con uno sconosciuto .
Già senza assaggiare il cazzo ero venuta e mi sentivo soddisfatta, dopo parecchi minuti mi porse il suo cazzo, dovevo ricambiare il piacere ricevuto, mi tuffai a capo fitto su quel cazzo po’ è presi in bocca e iniziai un bel laborioso pompino , cercai di mettere in pratica tutta l’esperienza acquisita in questi anni, riuscii quasi del tutto a farmelo entrare in bocca, a lui piacque mi disse che ero la prima donna che riusciva imboccarlo tutto.
La cosa mi stava piacendo troppo, senza dire nulla mi alzai e accavallando le gambe sul suo corpo andai con la fica direttamente sul cazzo senza toccarlo me lo infilai tutto, sparì completamente nella fica, iniziai un movimento di bacino che mi mandò in visibilio, ero troppo presa, non mi ero accorta dei soliti guardoni, poco dopo, me lo sfilai dalla fica e preso in mano me lo infilai nel culetto rimase sbalordito non se lo aspettava, poi mi disse
- Lisa sei un’indemoniata, non mi sbagliavo dal primo momento che ti ho vista, mi sono detto questa è una vera troia, perdonami il termine
- No lo sono quando ho tra le mani un vero cazzo, non capisco più nulla, poi con quella lingua che hai, mi hai fatto provare sensazioni uniche, ma ora dai inculami lo voglio tutto dentro,
I guardoni come solito erano quasi vicini all’auto, incuranti entrambi non facemmo caso,ma sta di fatto che come solito il pensiero di essere spiata mi eccitava ancora di più, orai lui era quasi al capolinea, io avevo raggiunto un’infinità di orgasmi, mi sfilai e chinandomi, lo presi in bocca,chinata com’ero a gustarmi in bocca quel meraviglioso cazzo mostri il culo agli spettatori,
- Lisa non mi dire che ti piace mostrarti a loro
- Si mi eccita,
- Senti vogliamo farli divertire migliore apro la portiera cosi possono vederti meglio e magari gli congedi di toccarti,
Ormai anche se mi chiedeva di farmi scopare lo facevo ero talmente eccitata ed euforica che non rifiutavo nulla, scesi dall’auto nuda com’ero, lui si sdraiò sul sedile io chinata a90 gradi iniziai a pomparlo di nuovo, subito si avvicinarono un gruppetto di persone erano forse 4 o 5, con il buoi non si vedevano bene, ma sta di fatto che qualcuno allungo la mano al mio culo, lui era sul punto di venire e me lo disse, incurante me lo lasciai svuotare in bocca, ingoiando tutto lo sperma, quando mi alzai notai che i spettatori tra di loro qualcuno era in ginocchia pompare cazzi, tra di loro si segavano.
Disfatta:
Nel fissare bene le persone chi ci trovo li?
Luigi è uno dei quelli, sta lì in mezzo con mano il cazzo di uno di loro, un altro sta in ginocchio a sbocchinare il suo cazzo e quello di un altro, ecco chiarito tante cose, succede il finimondo iniziano a volare brutte parole che non sto qui a elencare, ma ve le lascio immaginare, per fortuna riescono a calmarci. Ognuno si riveste gli altri scappano, restiamo io Enzo e Luigi, Luigi si scaglia contro Enzo ma lui lo blocca e gli dice di smetterla, ormai è fatta, Enzo si allontana gridandomi che non è finita qui.
Rientriamo in macchina, e ripartiamo, destinazione casa , quando arrivo, saluto Enzo, e salgo su.
Entro accendo la luce e trovo i miei seduti sul divano ad aspettarmi,
- Coma mai ancora svegli?
- Ti stavamo aspettando , e gai dal tono capii che qualcosa non andava
- Perché mi stavate aspettando?
- Diccelo te Luigi, dove sta?
- Non è venuto alla festa che posso farci
In quel momento non sapevo se are la vaga o confessare l’accaduto, poi intervenne mio padre
- Sei sicura che vada tutto bene
- Papi che ce perché tutte queste domande?
- Dovresti dircelo tu disse mia madre,
Li capii che sapevano già tutto
- Non mi dite che Luigi vi ha telefonato?
- Si ci ha detto che stavi facendo la puttana con un tizio ci ha mandato anche la foto la vuoi vedere?
Nonostante tutto non dissi nulla potevo sputtanarli entrambi, il suo diario e tutto il resto, per non dire di lui mio padre o meglio del mio ormai ex,invece mi sono tenuto tutto dentro.
- Ora vai a dormire, domani mattina, prenderemo provvedimenti , andrai a stare dalla zia a P…………….
- Nooooooooooooooooooooooooooooo
- Senti , non hai neanche il diritto di replica, quindi stai zitta e vai a dormire.
Il resto lo sapete già.
Sono 4 mesi ormai che vivo qui, potevo sputtanare un sacco di gente a cominciare proprio da mia madre, ma ho preferito subire le conseguenza.




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