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20° - Serata interminabile


di lisagarl
19.04.2010    |    53.935    |    1 8.3
"Volli provarlo dietro, e accovacciatami nel piatto doccia, spalmato un po’ di sapone neutro, intimo, diedi via alla grande inculata, il glande passo, ..."
Mi trovo seduta sul letto, con il computer sulle gambe, nuda, con la faccia sporca di sperma, sto scrivendo pensando all’ultima avventura capitata questa sera, cioè sabato 20 Marzo.

Questa sera, siamo stati invitati a cena dai miei futuri suoceri, difatti sono cinque mesi che sto con Luigi, bello, alto, fisico scolpito, ha un cazzo leggermente ricurvo verso sinistra, misure nella norma, intorno ai 16/17 cm, da non paragonarlo a quello di mio padre, purtroppo ha un problemino, è egoista, non cura i preliminari, viene subito.
Dopo cena con la scusa di controllare il PC siamo andati in camera sua lasciando i nostri genitori in salotto a parlare e vedere la tv.
Entrati, non abbiamo perso tempo; indossavo una mini ed un perizoma da urlo, una camicetta bianca che male appena riusciva a contenere le tette, infatti gli ultimi bottoni erano aperti lasciando visibilmente intravedere la parte superiore del seno.
Non perse tempo, mi sbottonò la camicia lasciandomi in reggiseno e alzata la mini iniziammo a pomiciare.
In una frazione di minuti, eravamo, la mia mano corse subito a cercare il cazzo tastandolo da sopra i pantaloni, lui ormeggiava con il mio seno, i capezzoli duri me li mordeva, slacciai la cinta e sbottonati i pantaloni, riuscii a farlo uscire, tenendolo stretto in mano, mi sono chinata, prendendolo in bocca, iniziando a pomparlo.
Con l’altra mano mi sono scostata il piccolo filo del perizoma e ho iniziato a sditalinarmi, poche pompate senza insistere, perché avendo sperimentato la sua eiaculazione precoce, mi sono sdraiata e me lo sono guidato nella fica ormai bagnata da un bel pezzo; infatti, per tutta la serata, stando seduta vicino a mio padre mi ero eccitata.
Entrò senza problemi, iniziò a pistonarmi con velocità, gli dissi di fare lentamente volevo gustarmi la scopata, ma non servì a nulla: una decina di colpi e mi riempi la fica di sperma. per l’ennesima volta ci rimasi male, iniziai a masturbarmi ma lui m’interruppe dicendo che dovevamo tornare di là.
Mi recai in bagno per darmi una sistematica e fare un veloce bidet, ma stando seduta mentre passavo la mano, non potetti fare almeno di masturbarmi: infilai dapprima nella fica e poi non potetti provarlo nel culetto, il flacone del sapone intimo che porto sempre con me, raggiunsi il mio adorato orgasmo, fui interrotta dalla voce di lui, il quale mi, quasi ordinava di tornare in salotto, non del tutto soddisfatta, dovetti obbedire.
Finita la serata, ormai erano le undici abbondanti, rientrammo a casa; abitando in un'altra città lui non mi accompagnò, rimase a casa, io tornai con mio padre mentre mia madre teneva la sua auto.
Per strada allungai la mano al pacco di papi e come sospettavo, lo teneva abbastanza duro.
-porcellino ero più che certa che stavi così, per tutta la serata non facevi altro che guardarmi il seno porco, sbottonati i pantaloni, lo tirai fuori chinandomi aprii la bocca accogliendolo.
-Lisa devo confessarti una cosa, andando in bagno non ho potuto fare almeno di assistere alla tua scopata con Luigi, non ti senti soddisfatta vero.
-Per nulla
Risposi, telefonò a mamma dicendo che sarebbe passato a prendere le sigarette e che saremmo rientri poco dopo, ci appartammo in una stradina.
Nemmeno il tempo di tirare indietro il sedile e sdraiarlo che già ero impalata sul cazzone duro.
-Questa è fame Lisa
-no, è arretrato come hai potuto ben costatare.
-Luigi non è un gran chiavatore, meno male che ci sei tu.
-Non abbiamo molto tempo ma una sveltina ci può stare
Scendemmo dall’auto e chinatami poggiando le mani sul sedile, da dietro di lui m’infilo il cazzo in un sol colpo, come piace a me, riprese a scoparmi per bene.
-lo vuoi un pochino nel culetto vero,
-serve domandare?
Risposi, e senza aspettare altro me lo sfilò dalla fica e imbrattato di umori me lo diede nel culetto; mi fece sobbalzare, nonostante fossi abituata al suo cazzone, accusai un leggero dolore, ma subito svanì.
Sbattendomi come una cagna mi fece venire diverse volte, sentivo i miei umori colarmi per le gambe, in curanti del luogo, mi sdraiai sul cofano alzando le gambe e poggiandole sulle sue spalle, lo presi in mano guidandomelo diritto nel culetto, la posizione era formidabile, in questo modo si riesce bene ad accoglierlo nel culetto.
Mi disse che da lì a poco sarebbe esploso, non sapevo se prenderlo in bocca e lasciarlo venire li, preferii la seconda, cosi gli dissi di riempirmi il culetto, non ci volle molto, difatti cinque o sei colpi mi riversò nel sedere tutto il suo sperma, restammo in quella posizione tenendo ancora il cazzo infilato nel culo. Quando lo estrasse, fuoriuscì parecchio sperma.
Mi chinai e lo presi in bocca ripulendolo del tutto senza lasciare traccia della scopata.
-Sei un’assatanata Lisa, come faccio senza di te,
Mi alzai e gli diedi un bacio mozzafiato. Ci rivestimmo e prendemmo la via di casa, avevo ancora voglia ma come fare, appena entrati in casa, corsi in bagno, passando prima in camera mia, presi il borsellino e mi ritirai in bagno, mamma già era a letto, papi non ci volle molto a infilarsi nel lettone, chiusa in bagno dentro il piatto doccia, feci scorrere l’acqua e tirato fuori il mio maxi che mi aveva regalato quella lesbichina di Claudia, iniziai a pistonarmi per bene la fica.
Volli provarlo dietro, e accovacciatami nel piatto doccia, spalmato un po’ di sapone neutro, intimo, diedi via alla grande inculata, il glande passo, tutto il resto lentamente fece largo dentro di me, mi sentivo piena, il forellino era dilatato al massimo, restando in quella posizione iniziai incularmi facendo su e giù, con una mano tenevo fermo il dildo e con l’altra mi tormentavo i capezzoli.
Il supplizio duro non molto, difatti inizia a venire esplodendo una quantità infinita di liquidi vaginali, pareva di fare pipì, a momenti svenivo era troppo, quella nottata non era ancora finita, infatti, aprendo gli occhi mi trovai di fronte mio padre nudo, il quale teneva in mano il suo cazzo durissimo, aprii la bocca e lo accolsi, leccando e succhiando.
-sapevo che finivi in questo modo, appena sei entrata in bagno ti ho spiato, e non mi sbagliavo, lo vuoi ancora?
Le gambe non mi reggevano, uscii dal box doccia e messami a pecorina sul tappeto, gli offrii i miei buchi, iniziò con la fica, ma poco dopo gli dissi di fermarsi, l’avevo troppo irritata.
-prova nel culetto papi
Lentamente me lo diede, entrò incontrando resistenza, riuscii a prenderlo del tutto ma aimè anche li bruciava, per la prima volta nella mia vita dovetti rinunciare a incamerare il cazzo di papi.
Non potevo lasciarlo in quello stato, lui voleva mollare dicendomi.
- Lisa lascia andare è colpa mia dovevo immaginarlo, è tutta la serata che metti in azione culo e fica,
Imperterrita mi sedetti sul water e stretto in mano me lo portai alla bocca, iniziai un laborioso pompino, leccavo succhiavo aspiravo, presi le sue palle gonfie in bocca aspirando, riuscì a prenderlo tutto in bocca, lo sentivo nel condotto faringeo.
Tenendomi la testa tra le sue mani, mi guidava nei movimenti, lo tirai fuori e iniziai a leccarlo per tuta la lunghezza, infilai la lingua nell’apertura del glande come se cercassi qualcosa, poco dopo se lo prese in mano e porgendomi il glande sulla lingua iniziò a segarsi, riversandomi in bocca e sul viso il suo nettare gustoso, una parte lo ingoiai, l’altra me la imbrattò sul viso. Ormai la nottata era fatta, iniziata mediocre e finita in sperma: cosa vuoi pretendere di più dalla vita?


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