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AL NEGOZIO (PAPI)


di LISAGARL
25.09.2012    |    44.062    |    1 9.2
"Imbarazzata, tento di non far notare nulla..."
Mi trovo al negozio, fra i vari clienti vedo entrare una coppia, dal primo momento non ci faccio caso indossano occhiali da sole, arrivati al banco, lui toglie gli occhiali e resto a fissarlo.
Questo lo conosco è una faccia conosciuta, nemmeno il tempo di riflettere su chi sarà, si avvicina e allungando la mano si presenta, penso dentro di me cazzo questo è il figlio del signor Franco, il falegname, colui mi ha iniziata al sesso, forse devo tutto a lui che mi abbia iniziata nel mondo del sesso (leggete il racconto L’INIZIO).
Gli chiedo scusa ma non lo avevo riconosciuto, mi presenta la sua donna, si sono sposati da tre anni, diciamo che poteva ambire a qualcosa di più, la cosa positiva che ha due gambe e un seno da favola.
Finite le presentazioni lei mi chiede un costume due pezzi, l’indico dove trovarli, nel frattempo anche lui chiede di fargli vedere qualche costume,
- Che cosa preferisci a mutandina o pantalone, opta per il primo tipo slip, la moglie distante gli urla di prendere a pantaloncino.
Ne tirai fuori diversi, già avevo preso alcuni capi a mutandina, che lui apprezza subito, mi sussurra pensi ci sta tutte dentro poiché conosci la misura, in quel momento arrossisco, gli dico.
- non ti vergogni, c'e tua moglie,
Lui pare riduttivo dirlo. Per non contraddire la moglie preferisce quello a pantaloncino, mi chiede di misurarlo ed entra in camerino. La moglie si avvicina e tiene stretta la tenda, quando fatto li sento parlare tra loro, poco dopo mi chiamano chiedendomi un parere, le squilla il telefonino alla moglie, allontanandosi per cercare più campo, lui non perde l’occasione per mostrarmi il suo pacco abbassandosi quel poco il pantalone.
-scemo cosa credi che mi sia scordato l'accaduto
-certo che non potevo sbagliarmi ti sei fatta proprio bona, questi anni che non ci vediamo, ti ho trovata con u aria da zoccolona
-ma come ti permetti
-non fare la tonda ti si legge in viso che muori dalla voglia di toccarmelo vero?
-senti sono felicemente fidanzata e sono altrettanto soddisfatta del mio rapporto sessuale quindi del tuo non m’interessa (una bugia più grossa non potevo dirle, ma ho sempre una dignità da difendere, anche se in quel momento avrei preso subito in bocca e fatto un pompino).
-mica te la sei presa ,dai scherzavo lo so che sei fidanzata, cosa credi che la lontananza dal nostro quartiere mi faccia perdere tutti i contatti.
Ci stava provando, visto che non sapeva che avevo rotto con Luigi.
Fortunatamente ritorna la moglie, scelgono quello a pantaloncino, per se lei ne ha scelti diversi, noto che tutti i modelli, la mutandina e quasi del tipo tanga o brasiliano.
Penso cavolo se indossa questi capi, deve essere anche una buona esibizionista.
Gli chiedo se vuole, può provarli magari senza togliere l’intimo.
-se per questo indosso il perizoma quindi non c'e problema,
-a si certo, rispondo, senza attendere altro tempo si sfila la mini e cazzo non mi sbagliavo ha due gambe bellissime, cellulite neanche a cercarne con la lente d’ingrandimento, sciolta senza il minimo imbarazzo slaccia anche il reggiseno sempre in mia presenza, indossa il primo pezzo e gli confesso la mia ammirazione gli sta benissimo, bello il modello, il reggiseno gli copre giusto il minimo indispensabile,
Soddisfatti dell’acquisto pagano e salutandomi lei mi dice:
- Speriamo di incontrarci, lui va oltre,
- Poiché stiamo ancora una settimana in villeggiatura, una sera potremmo andare a mangiare una pizza, insieme.
- Se avrò tempo, come no mi fa piacere
Ci scambiamo i numeri di telefono e ci salutiamo, lei molto intraprendente mi bacia anche, nel stringere la mano lui mi passa l’indice nel palmo come si faceva da ragazzi per dire a una ragazza che volevi fartela.

Imbarazzata, tento di non far notare nulla.

Trascorsi il resto della mattinata un po’ fuori di me, cosa volesse significare quel gesto, poi con lei tuta quell’intraprendenza come se ci conoscessimo da una vita, quel bacio facendomi sentire la lingua sulla guancia, chissà?
Una telefonata di mio padre, annuncia che sarebbe da li a poco passato a prendermi per andare insieme a pranzo mi fece dimenticare l’accaduto.
Da lì a poco vedo avvicinarsi l’auto di papi, scendendo noto che non indossa il suo solito vestito giacca e cravatta ma abiti da mare pantaloncino e canottiera, fico il papi.
Entrò salutandomi e dopo aversi accertato che ero sola mi bacia a modo suo, cioè dandomi un bacio centrale con passaggio di lingua.
-Sempre solito porcellone papi
- senti Lisa, andiamo al ristorante dal mister,
-papi ci andrei volentieri ma è troppo distante, neanche il tempo di mangiare e correre di nuovo qui, manco il tempo di un riposino,
-ok allora proponi,
-andiamo qui vicino un antipasto di mare al volo,
-ok prenotiamo.
Arrivati al ristorante, mi recai in bagno a lavare le mani e, visto che mi ci trovavo, espletai anche bisogni fisiologici.
Ero davanti al lavandino a lavarmi le mani vedo aprire la porta è papi, si sofferma a guardarmi e fatto un giro veloce di testa assicurandosi di essere soli mi piazza una mano sul culetto proprio in mezzo alle chiappe.
Con l’indice lo sento premere proprio lì all’ingresso del forellino, gli dico di smetterla potrebbe entrare qualcuno, ma vorrei che continuasse, gli cedetti il posto al rubinetto, lui si lavò e uscimmo.
Durante il pranzo spesso mi toccava una gamba, ma la cosa finiva li.
Diciamo che in un’oretta mangiammo e facemmo ritorno al negozio.
Appena entrati, mi recai al banco per riporre la borsa nell’armadietto, mi dovetti chinare mettendomi a 90°, (volli fare la troietta potevo benissimo abbassarmi inginocchiandomi ma volli vedere come si comportasse), difatti nemmeno il tempo di aprire l’anta che già era posto dietro di me.
Prendendomi per i fianchi mi tirò verso di se, come immaginavo il suo pene, era già duro, iniziai a muovere il bacino sfregandomi per bene sul pacco. Poco dopo mi girai e messami in ginocchio per terra gli aprii lo zip liberando quel meraviglioso palo.

Il problema che qualcuno dalla strada potesse vederci,questo ci fece desistere dal continuare, ma presami in braccio mi portò dietro in un piccolo magazzino, nel’ufficio non fu possibile in quanto la scrivania era invasa da cataloghi e fatture.
Ci organizzammo con una coperta e dei cartoni, facemmo il nostro nido d’amore, in un baleno eravamo nudi, il suo torello bello duro svettava in alto, mi avvicinai e con solo la bocca e lingua iniziai un bel succulento pompino.
Comincio a leccarglielo tutto dalle palle al glande ingoiandolo il più possibile, lui mi teneva la testa con le mani mentre mi scopava la bocca, sempre più velocemente ,questa cosa mi piaceva un casino, ma volevo il suo cazzo nella figa e nel culo mi alzai e messami a pecorina sui cartoni, mi aprii le chiappe e senza attendere ordini si buttò con la lingua a leccarmi fica e culetto, mi trovai dita in entrambi i buchi, poi con mia sorpresa prese a incularmi, di solito prima passa dalla fica e poi va nel culetto, questa volta punta diritto al forellino.
Accuso il colpo, cerco di aprirmi il più possibile, l’esperienza di entrambi ci conduce ad un’inculata come mai nessuno ma fatto , con le mani mi palpava le tette, un primo orgasmo mi conquistò ormai ero partita, forse la presa inaspettata mi fece accusare un lieve dolore, mi sfilai da quella posizione dicendogli.
- Papi scusami ma ho sentito un piccolo dolore, facciamoci un bel sessantanove che ne pensi.
- Ok
Mi girai verso di lui gli piazzai la figa sulla faccia ero bagnatissima, colavo come una ragazza alle prime armi, lui con la lingua formidabile me la leccava mentre io lo spampinavo tutta ora, volevo farlo venire in bocca... bere tutta la sua sborra calda continuavo dopo poco mi esplose in bocca più ingoiavo il suo sperma più mi bagnavo, ingoiai tutto non andò persa neanche una goccia, ripresi a leccarlo, quel trattamento gli piaceva talmente tanto che il suo cazzone rimase leggermente in erezione.
Mi girai mettendomi di fronte a lui in ginocchio lui sempre sdraiato, con le mie tette avvolsi il cazzone iniziando una bella spagnola, segavo e leccavo il cazzo, poco dopo quel lavoro diede i suoi, stavo godendo come una porca.
- Papi lo voglio dentro, scopami soddisfa la tua porca.
Da lì a poco mi alzò le gambe e poggio il cazzone ormai tornato bello duro infilandomelo tutto dentro, che sensazione sentire quel cazzone nella figa, colpi su colpi mi stavano sfiancando, più spingeva, più godevo.
Restando in quella posizione me lo sfila dalla fica e lo punta al culetto, si ferma fissandomi, con la testa faccio cenno di sì e lentamente m’invade tutto il condotto, inizia a incularmi e con una mano mi strizza un capezzolo, poco dopo si sdraia restandomi dentro ed io vado su, inizio una galoppata come piace a me.
- Lisa sto per venire
Aumentai il movimento del solo bacino tipo danza del ventre, lui capì che volevo che venisse nel culetto, e contemporaneamente ci gustammo i nostri orgasmi, fu bellissimo, quando sentii i primi schizzi dentro, me ne venni come la peggiore troia.
Appagati entrambi, mi alzai, il mio forellino emise un bel flop , come se si fosse stappata una bottiglia di spumante, mi girai e vedendolo tutto intrinseco di sperma mi calai con la bocca a ripulirlo, ancora una volta lascia il papi stupefatto.
- Amore mio sei divinamente bella, come potrei ripagarti di tutto ciò che fai per me
- Papi, mi basta il tuo cazzo, mi ripaga alla grande, ci baciammo.



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