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incesto

AL COMPLEANNO


di lisagarl
20.09.2011    |    55.892    |    2 9.0
"-ma quel ragazzo dov’è, -facendo la finta tonda risposi -quale ragazzo, qui non ce nessuno..."
Mi trovo con il mio Luigi al compleanno di una sua cugina, festeggia i suoi ineguagliabili diciotto anni, una bella ragazza, alta circa 165, fisico perfetto, diciamo con tutte le sue cose al punto giusto, il suo fondo schiena e invitante, poi con quel vestito che indossa, un elegante abito fucsia con una scollatura dietro che gli arriva fin sopra le natiche, non indossa il reggiseno poverina ha una seconda quindi può liberamente lasciarle sobbalzare quel poco a un movimento, Luigi mi fa notare che quell’abito sembra cucito addosso noto che il suo fondo schiena leggermente ricurvo verso su, mette in primo piano un bell’affarino, tutto da mordicchiare, da poco ho scoperto che Elena cosi si chiama, e la sua cuginetta preferita, in concrete la vista nascere, i suoi genitori sono dirimpettai di pianerottolo.
Tutta la serata la trascorriamo tra dolcetti, balli di gruppo e saluti, conobbi molti parenti che fino allora ignoravo, un bel cugino, un marcantonio come si dice, bel fisico simpatico.
Verso le ore dieci; sorpresa, vedo arrivare mio zio, chiedo a Luigi come mai è stato invitato, e lui non sa rispondermi, poco dopo vengo a scoprire che è un amico del padre.
Sono diversi mesi che non vedessi mio zio, quando ci incontriamo, mi abbraccia, baciandomi sulle guancie. In un momento che sto da sola mi, si avvicina e mi sussurra all’orecchio.
-mi sei mancata molto in questo periodo,
-zio non farti passare minimamente per la testa certe cose, lo sai è stata un’avventura di un giorno, troncata subito, eravamo d’accordo o sbaglio.
-hai ragione te lo avevo promesso ma mi manchi mi hai fatto trascorrere la più bella giornata della mia vita
-grazie zio ma non ce ne saranno altre, ricordatelo,
-Lisa mi bastasse anche una veloce sega a soddisfarmi la voglia che nutro per te
-sei impazzito, scordatelo, e poi non vedi che sto con il mio ragazzo, con tutti i parenti fossi uscito di testa per caso.
-no figurati, ma se capita l’occasione, potremmo approfittarne, che dici.
Per terminare il discorso, anche perche ricordando la meravigliosa si avventura, la mia cosina iniziava a cambiare forma, troncai dicendogli.
-vedi zio non credo proprio che si possa fare per ora.
-allora posso sperarci
-non farci affidamento credimi, e tornai a cercare Luigi.
Lo trovo a ballare un lento con la sua cuginetta e noto che sono abbastanza stretti, un senso di gelosia mi assale, comunque tento di non pensarci prendo un calice di spumante e lo mando giù tutto un sorso.
Luigi mi vede e mi saluta, gli faccio cenno che esco nel balcone a prendere una boccata d’aria, e come mi aspettavo, arriva zio, quella brezza serale mi fa venire dei brividi, un leggero freddura, lui si accorge e mi abbraccia, dicendomi.
-dai ti scaldo io, non posso fare almeno di sentire la sua leggera erezione poggiarsi sul mio fondo schiena, coperto da un leggero vestito di seta nero, quel contatto mescolato allo spumante che avevo bevuto mi fece un effetto piacevole, allungai la mano al suo pacco tastandolo per bene,
-Lisa spostiamoci più in la nella penombra, finimmo dietro ad una colonna, e subito lui aprì il lampo tirando fuori il suo affare, lo presi in mano e iniziai a scappellarlo per bene.
Trovandomi tra le mani quell’asta dura mi fece eccitare in un modo meraviglioso, poco dopo la musica mi fece tornare alla realtà, pensai: Lisa ma che cazzo stia facendo, però non potevo mollarlo ora, iniziai a segarlo in modo veloce per mettere fine a questa cosa ma nulla non voleva venire in nessun modo, allora mi decisi a inginocchiarmi e a prenderlo in bocca, leccavo e manipolavo con la mano cercando di farlo venire. Lui infila le mani nella scollatura e inizia a strizzarmi i capezzoli, non posso oppormi, la cosa mi piace molto.
-lisa non avere fretta, fai con calma, altrimenti lui resta deluso e non ti da bere come piace a te.
Hai capito il porco vuole che ingoi, lo sa che a me piace un casino, lo sperma, mi dedicai cinque minuti della mia vita al quel meraviglioso cazzo, eccolo inizio a sentire le vene irrigidirsi, segno che è prossima l’espulsione di sperma, difatti da lì a poco mi spruzza direttamente in gola il suo liquido che naturalmente mando giù, non ne faccio perdere neanche una goccia, anche perché non posso rischiare di sporcare il vestito. Ripulisco per bene quel cazzo adorabile, in quel momento lo avrei preso volentieri nella fica, ma ho resistito alla tentazione, mandato giù il tutto, lui tenta di baciarmi, mi scanso quel poco e il suo bacio finisce su una guancia.
Rientro dicendogli di aspettare ancora un po’, mi avvicino di nuovo al banco delle bibite e prendo di nuovo un calice di spumante, questa volta lo sorseggio, cercando di individuare Luigi.
Mio mal grato non lo trovo, neanche sua cugina vedo in giro, faccio una veloce virata per la sala, chiedo alla mia futura suocere, dove fosse il bagno, m’indica una porta dietro l’angolo, mi avvio e sento delle voci, provenire dalla porta di fronte, mi metto a origliare, non potevo sbagliarmi, era la voce di Luigi che s’intrecciava con quella della cugina.
-sono sempre più attratte da te Luigi, lo sai farei di tutto per stare con te,
-dai non fare così Elena, ti adoro ma non possiamo continuare, ci sono troppi anni di differenza tra noi e poi lo sai sono fidanzato, amo Lisa.
-si lo so, ma promettimi di pensarci su, ora dammi un bacio, questo almeno puoi.
Cazzo, vuoi vedere che si scopa la cugina, cavolo per una volta mi sentiva umiliata, il proverbio non sbaglia chi di spada colpisce di spada perisce.
Entrai in bagno, eseguendo i bisogni fisiologici e poi sedendomi sul bidet mi diedi una rinfrescata, come logico era ben umida di umori, ma l’acqua fredda calmò i miei bollori.
Ritornai in sala e ora Luigi parlava con delle persone, spesso notavo lo sguardo di Elena su di me, tipo odio amore non saprei definirlo bene.
Per tutta la serata non facevo altro che pensare a loro due, chissà cosa hanno combinato, fin dove si sono spinti, restava un mistero.
Finita la festa, rientrammo, salutammo tutti e con mia sorpresa nel salutare Elena mi disse in un orecchio.
-sei fortunata ad avere Luigi, ti ama, trattalo con i guanti bianchi.
-puoi contarci me lo tengo stretto, anche perché in giro ce concorrenza irregolare.
Avevo lanciato un messaggio che sicuramente avevo messo la pulce al suo orecchio.
In auto parlammo della serata e dopo un po’ mi dice.
-Lisa che impressione ti ha fatto conoscere Elena,
-secondo me dovremmo chiederlo a lui, tastandogli il pacco,
-scusami non capisco, perché dici così
Nulla, scherzavo in quel momento avevo fatto centro.
Continuando a massaggiargli il pacco, ormai bel sveglio, gli dissi di trovare un posticino tranquillo, conosceva un posto ben nascosto da occhi indiscreti, ci appartammo, lui sdraiò come solito i sedili, mi sfilai il vestito restando in intimo cosa che fece anche lui, liberò il cazzo ormai ben sveglio, avvicinai la bocca alla sua e ci baciammo intrecciando le nostre lingue, nel frattempo allungai la mano al’asta iniziandolo a segare, poco dopo mi chinai a prenderlo in bocca, iniziandolo a spampinare per bene, mi dedicai al quel palo mettendoci anima e corpo.
Ora ti voglio dentro, prendermi non resistevo, tanta era la voglia di sentirmi riempita che non pensai a null’altro che a farmi riempire, me lo infilò in un colpo secco, mi trovai il suo corpo a contatto con il mio, iniziò a sbattermi per bene, la posizione non era un gran che, cambiammo e ora ero io sopra di lui, guidando la scena.
Un primo orgasmo mi assalì mandandomi in palla, chiusi gli occhi e mi venne alla mente la mail scritte da un affezionato lettore, di come vorrebbe prendermi trattarmi, cazzo pensai sto scopando con il mio amore e penso ad altro cazzo, ma sono proprio una svergognata, ma che posso farci il sesso mi piace, mi lasciai andare ricevendo dentro di me tutta la sua asta, e poco dopo tutto il suo contenuto, ero presa troppo dal pensiero, non mi ero accorto che Luigi stava riempiendo la fica.
-amore sei stato grande mi hai fatto godere molto,
-anche tu lo sei, ma dimmi una cosa, da diverso tempo ho notato che quando godi chiudi gli occhi come mai.
. Amore immaginiamo noi su un’isola deserta nudi a fare sesso in ogni momento senza tabù altrui, senza che nessuno ci veda o ci spii.
Cazzo urlai, Luigi ce qualcuno della alzandosi notammo un’ombra teneva in mano il cazzo che si stava smanettando, rabbia ed eccitazione nel vederlo, era poco più che un ragazzo, Luigi gli disse di avvicinarsi, non scappò, tenendo ancora in mano il cazzo si avvicinò vergognosamente.
-quanti anni hai ragazzo,
-diciotto, notai il suo randello innocente,
-Luigi mi spiazzò, disse sei venuto,
-no non ancora,
-ok ora la mia ragazza ti fa venire con la mano,
Pensai ma questo è scemo ed è ubriaco, comunque un bel cazzo adolescente mi manca alla lista, allungo la mano e inizio a segarlo, pensai cavolo per avere diciassette anni sta messo bene. Iniziai a segarlo spesso toccandogli anche le palle ben gonfie, Luigi mi incitava a farlo venire in fretta, pensai ora ti faccio vedere io, chinandomi lo accolsi nella bocca, Luigi diede un cenno di ribellione ma subito calmata dandogli il fondo schiena in faccia, lui prese tra le mani le natiche allargandomele e infilandoci la lingua, sicuramente in quel momento Luigi non era lui, e neanche io forse l’alcol stava facendo il resto, sta di fatto che in un momento mi trovai nella fica il cazzo tornato duro di Luigi e nella bocca quel bel cazzo adolescente.
Le sorprese non erano finite, difatti sentii le dita di Luigi intrufolarsi nel mio culetto, orami ci aveva preso gusto, di lì a poco puntò il cazzo al mio forellino, che lo accolse con un leggero bruciore, continuai a spampinare quel ragazzo che in un paio di colpi ben messi a segno mi riversò in bocca tutto il contenuto, che sembrava non finire mai, ne aveva tantissima nelle palle, ero indecisa se ingoiarla o no, ma il cazzo piantato dietro non mi diede altre soluzioni, quando ho il forellino pieno, mi sento su un altro pianeta non capisco più nulla, non capisco coma mai a molte ragazze non piaccia prenderlo dietro è così bello, non capisci più nulla, ingoiai tutto quel lo sperma adolescenziale, contemporaneamente Luigi mi riempì il culetto di sperma. Quel ragazzo incredulo scappò via, non lo vedemmo più era come se avevamo avuto un’allucinazione, solo che mi restava la bocca quel sapore ben gustoso.
Mi girai a ripulire il cazzo di Luigi, frastornato mi disse.
-ma quel ragazzo dov’è,
-facendo la finta tonda risposi
-quale ragazzo, qui non ce nessuno.
Rientrai in auto e con i sedili ancora ribaltati ci sdraiammo a gustarci quell’arietta fresca, ci addormentammo fino alle cinque della mattina, fummo svegliati dallo squillo del mio telefonino, era mio padre che non vedendoci rientrare si era preoccupato, rassicurai dicendogli che c’eravamo messi a dormire in auto avevamo troppo sonno, e lui replicò solo sonno?
A pensare che in una serata avevo preso ben tre cazzi, mi trovavo fica e culetto pieni di sperma e lo stomaco straripava sempre di sperma, che altro volere?
Scoppiai a ridere, Luigi m disse il perché di quella risata, niente amore, sta ancora un po’.

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