incesto
Commercialista (II parte)
di LISAGARL
10.09.2015 |
15.971 |
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"Pian piano si spinge con la testa in avanti, lecca in modo più profondo; la sua lingua mi entra e si alterna con le dita..."
Che dire, uscii da quel palazzo, desolata, pensavo dentro di me, a volte non so contenermi, alla prima occasione mi sono lasciata sbattere da uno sconosciuto, almeno lo era, nonostante fosse il commercialista di fiducia, restava sempre uno sconosciuto. Mi sedetti su una panchina poco distante dal luogo del misfatto, con lo sguardo rivolto all’infinito.
Proprio mentre fissavo l’ingresso del palazzo, vidi una donna avvicinarsi al citofono, non ne ero sicura, potevo sbagliarmi, ma citofona proprio al pulsante del commercialista, e che donna, alta mora capelli lunghi, che dire un bel pezzo di fica, sono bsx quindi so riconoscere una bella donna. Comunque sento addosso ancora il suo profumo, nonostante non avessi fatto il bagno di sperma, mi sentivo sporca.
Decido di tornarmene a casa, e farmi un bel bagno rilassante nell’idromassaggio, sono diversi mesi che non uso, sempre docce veloci, sia giunto il momento di rilassarmi lì dentro.
Arrivata a casa, fortunatamente, non trovo nessuno, perché proprio non mi va di parlare volevo stare sola, i miei genitori erano alla festa, mi spoglio e preparo il bagno purificatore.
Una delizia, tutto va per il meglio, solo che come pensavo a quello che era successo, insomma come pensavo ad Armando, mi prendeva un nodo alla gola, penso sempre che sia stata usata, scaricata, buttata via, cerco di non pensarci ma è difficile farmela passare.
Finito, mi asciugai i capelli e indossai l’intimo proprio in quel momento sentendo i primi colpi, segnalano l'inizio dei fuochi d’artificio, mi avvicinai alla finestra eme li gustai come non mai, finiti, andai a letto.
Ci volle un po’ per prendere sonno ma alla fine riuscii a dormire come un ghiro.
L a mattina seguente, ci trovavamo tutti e tre in cucina a fare colazione, cosa che succede raramente, ma succede.
Mentre sorseggiavo il latte, mio padre mi chiese come mai fossi rientrata prima che terminasse la festa, rispose che soffrivo di mal di testa, comunque i fuochi li avevo visti da casa.
Mia madre ci comunicò che doveva uscire insieme alla sorella, andavano in un centro commerciale a vedere delle tende per la casa, mi diede le direttive per il pranzo, lei sarebbe rientrata proprio a quell’ora, quindi dovevo provvedere io a mettere in forno il pollo e cucinare la pasta asciutta.
Ci salutò e chiese a mio padre cosa avrebbe fatto, lui rispose che teneva da sistemare un po’ di scartoffie e inoltre doveva preparare tutto il lavoro per la settimana seguente, un bacio al volo a entrambi e ci lascio.
Mentre sparecchiavo come nostro solito, io ero in pigiama indossando una brasiliana e maglietta senza reggiseno, mio padre in boxer e maglietta, mi trovavo davanti al lavandino, proprio in quel momento lui mi abbraccia da dietro dicendomi:
- Porcellina cosa hai fatto ieri sera?
- Nulla di che papi, te lo detto soffrivo di mal di testa e sono rientrata.
- Ascoltami questa la puoi dare a bere a tua madre ma non certo a me, ti conosco troppo bene.
- Sei peggio di un segugio, ora ti racconto, credo che solo tu possa capirmi.
Gli narrai com’erano andate le cose. Alla fine del racconto era come s emi avessi liberato di un peso.
- Capisci papi, per la prima volta sono stata usata e gettata via.
- Non ci pensare più, quel porco non ti merita
Mi strinse i fianchi inizia a mordermi il collo e a passare la lingua sulla mia pelle.
Questo si che si chiama giocare ai preliminari. Le sue intenzioni erano ben chiare, lo lasciai fare quel gioco mi piaceva da morire.
Iniziò a spogliarmi lasciandomi con solo la brasiliana vogliosa e stuzzicante, mi stringe forte a se, con i piedi in mezzo ai miei mi costringe ad allargare le gambe, una mano aggrappata al seno me lo spupazza per bene giocando con il capezzolo ormai diventato duro.
Premendomi forte il suo bacino sul culetto non potei fare almeno di sentire il cazzo bello gonfio da dentro i boxer, intrufolarsi tra le chiappe.
Si abbassò sfilandomi la brasiliana, un gioco di mani mi percorrevano le gambe dal sederino ai piedi, mi adorava, questo gioco non fa altro che portarmi a uno stato di eccitazione pazzesco, mi sentivo colare sono eccitatissima.
- Gioia di papi ti piace quando ti prendo così.
- Papi mi fai impazzire, sei unico
Imperterrito continua a giocare e spesso infilandomi la lingua tra le cosce arrivando quasi a penetrarmi la fica gocciolante.
Mi dice di piegarmi leggermente in avanti poggiando le mani sul lavandino sporgendo in fuori il bacino, lui inginocchiandosi si avvicina e infila la lingua tra le chiappe arrivando sulla fica.
Infilandola il più possibile, sta fermo come se dovesse assaporare qualcosa, questo tempo interminabile mi fa impazzire vorrei essere presa subito, riprende a leccare, un dito me lo sento girovagare tra l’ano, spingo per farlo rilassare e aprire meglio.
Le sue dita cominciano a baciarmi le grandi labbra. pian piano si spinge con la testa in avanti, lecca in modo più profondo; la sua lingua mi entra e si alterna con le dita. sono fradicia!
Lo voglio sentirlo dentro, lui come se mi leggesse il pensiero, non perde tempo lentamente mi spinge il pollice tutto dentro il culetto iniziando un ditalino molto dolce e piacevole, il resto della mano gioca con la fica, sditalinandomi il clito.
Sto impazzendo di piacere un primo poco dopo un secondo orgasmo mi prende.
Con la coda dell’occhio noto che ha in mano il cazzo e si sta a segando.
- Papi dammelo dentro non resisto
- Calmati, so io quando scoparti, continua a godere con questo gioco immenso.
Ascoltando quelle parole da dominatore mi fa eccitare ancora di più, poco dopo si alza e tenendosi in mano il cazzo me lo passa tra il solco anale, diversi passaggi su e giù fino, inaspettatamente me lo infilano in un colpo secco.
Una cosa che non ha mai fatto fino ad ora mi prende per i capelli come se stesse portando un cane al guinzaglio, mi sbatte fortemente facendomi impazzire di gioia, mi sta sbattendo in modo nuovo, non aveva mai osato prendermi con un po’ di violenza, non lo avevo neanche pompato un po’ quel bel cazzone, ora me lo trovavo tutto dentro la fica che dava colpi ben messi e forti, ogni colpo cercava di farmelo entrare ancora più in profondità, ero elettrizzata dal piacere che stavo provando, mi veniva di urlare come una matta.
Poco dopo mi passa una mano sul collo tirandomi indietro fino ad arrivare con la bocca alla sua, tira fuori un metro di lingua e cerca di infilarmela in bocca, risponde tirando fuori al mia iniziamo un gioco di cerca e slinguata.
Continuando un gioco di bacino non trascura la bella scopata, aumentando il ritmo, vede la gioia sul mio volto, escono le lacrime di felicità, questo si che si chiama gioire di piacere, continua a sbattermi, rallentando i colpi, ritorna a giocare con il pollice sul forellino, lo infila dentro e ritorna sbattermi per bene.
Di colpo lo sfila dalla fica, mi fa capire che è sul punto di esplodere, sono incerta se farmelo venire dentro o in bocca.
- Papi, stai x esplodere vero?
- Si cara, ma non preoccuparti, per te il bisi si fa sempre.
- Papi ti voglio dentro ma non in questa posizione, se devi esplodermi nella fica, lo voglio in profondità e tenermela ben dentro fino quando voglio io.
- Sei sicura? Nessun rischio
- Stai tranquillo, prendo sempre la pillola, mica sono scema.
Lo prendo per mano e andiamo sul divano, mi sdraio, allargo le gambe con le mani mi apro la fica mostrandogliela, lui avvicina il corpo e senza prendersi in mano il cazzo me lo punta direttamente in fica, con colpi ben assestanti mi sbatte ancora per diverso tempo.
- Mi stai facendo impazzire stamattina, non ci speravo proprio.
- Nemmeno io ci speravo, Lisa non sapevo che tua madre doveva uscire con la zia.
Riprese a sbattermi per bene, alzandomi le gambe, il cazzo mi arrivava in profondità, un va e vieni moto veloce e ben assestato, di colpo non so se lo fece apposta o per errore, il cazzo venne fuori e nello spingere si abbassò quel poco e puntò al culetto, con immenso piacere di entrambi mi entrò quasi tutto, diciamo che il mio culetto ormai è ben elastico, e poi il gioco del pollice lo aveva ancora reso ben accogliente, scopiammo a ridere e baciandoci giocammo con le lingue.
- Siamo dei veri porcellini, vero papi
- Si Lisa tu sei unica, credimi
Continuava a sbattermelo nel culetto e poco dopo ritornò a prendersi cura della fica, questo gioco immenso mi stava facendo impazzire, colavo come fontana, purtroppo i liquidi che mi colavano stavano finendo sul divano, fortunatamente è di pelle quindi potevo pulirlo senza lasciare macchie.
Ogni colpo che mi dava era uno spruzzo di liquidi, specie quando mi sbatteva il culetto dalla fica, uscivano zampilli, ormai sul punto di non ritorno me lo infilò tutto in profondità e quando ormai i nostri corpi erano ben accostati, prese a spingere ancora in profondità come se volesse infilarne di più. Un urlo animalesco mi eruttò in profondità forse direttamente nell’utero una quantità enorme di sperma, lo capivo da come stringeva i muscoli.
Stemmo fermi per diverso tempo in quella posizione, venni ancora senza alcun movimento, non potei urlare dal piacere, passai le gambe attorno al bacino e me lo strinsi ancora di più incastrandolo con il mio corpo.
- Quando ti voglio papi
- Pure io, ti desidero da morire amore di papi.
Un bel bacio profondo.
Mollai la presa e sfilandosi un po’ di sperma gocciolava dalla fonte, non volli alzarmi, gli dissi di avvicinarlo alla bocca, ancora non lo avevo baciato, se lo prende in mano e porgendomelo inizia a segarli facendo in modo di far uscire le ultime gocce di sperma, le raccolsi con la lingua e poi me lo presi tutto in bocca ripulendolo come piace a me.
Nonostante avesse esploso da poco, non aveva nessuna intenzione di tornare a riposo, come immaginavo già e con mia immensa gioia ritornai a leccarlo e pomparlo per bene
duro di nuovo continuai succhiarlo, lui mi lasciò fare, il problema se mi alzavo iniziava a colarmi lo sperma dalla fica, idea?
- Papi sdraiati prendono il telo da bagno che sta lì nella porta biancheria.
- Che intenzioni hai
- Prendilo e non preoccuparti
Ritornò gli dissi di stenderlo sul divano e gli ordinai di sdraiarsi.
Una volta messosi in posizione, mi alzai e stingendomi la fica con una mano mi andai calarmi sul quel palo, iniziai a galoppare un su e giù immenso lui con le mani giocava con il seno, strizzandomi i capezzoli, lo sperma colava intorno al cazzo, andammo a vanti per diverso tempo, ormai credevo che lo sperma fosse fuoriuscito del tutto dalla fica, mi alzai quel poco di più e me lo puntai al culetto, tornai a galoppare stavo impazzendo questa si che s chiama scopata.
Ormai le gambe non mi tenevano più. Stavo impazzendo di piacere anche lui era sul punto di esplodere, ancora un paio di colpi e dalla fica mi esce un fiume misto sperma liquidi vaginali, arrivando a colpire quasi il suo volto, una cosa bestiale, fantastica.
Resto ferma in quella posizione sempre ben piantata sul cazzone.
Mi alzo e portando le mani al cazzo inizio ad andare su e giù, guadandolo fisso lui vuole la mia bocca, ne va matto, mi chino e me lo prendo tutto in bocca, sento un misto sperma succhi vaginali e anali un misto che mi stordisce la mente, non capisco più nulla inizio un pompino favoloso, lui con una mano gioca con la fica, e questo non può far altro che aumentare il mio piacere, gli vengo in mano lui imperterrito continua il gioco sul clito facendomi impazzire nel vero senso.
Una mano arriva alla mia testa e comincia a spingerla sempre più giù, il cazzone me lo sento in gola, con la lingua, la passo sulla punta, con una mano gioco con le palline ancora belle gonfie, proprio in quel momento che alvo la testa mi sento esplodere in bocca un paio di schizzi potenti accompagnati da altri meno forti, ma di ottima quantità, cerco di ingoiarla tutta, ci riesco e ripulisco il cazzo rendendolo come appena lavato.
Ingoi tutto quello che ho in bocca un misto saliva sperma, mi alzo deglutisco e aprendo la bocca, gli mostro che ho nulla dentro, ho ingoiato tutto.
Lui mi prende la testa e avvicinandola alla sua inizia a baciarmi.
Grazie papino mio
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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