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incesto

Lavaggio auto con Papi


di LISAGARL
05.03.2015    |    62.303    |    6 9.0
"Nonostante tutto questa cosa, accese in me una voglia di continuare a succhiare e leccare, poco dopo, tirò indietro il bacino facendomi uscire da bocca, mi..."
Mi trovo per strada, sto rientrando per la cena, una telefonata, è mio padre, rispondo.
- Dimmi papà
- Ascoltatami, devo sbrigarmi prima che torna tua madre, stasera io propongo una cosa tu tienimi la parte fai al difficile cerca di protestare poi capirai.
- Scusami papi a cosa
- Tu rifiutati inizialmente e non ti preoccupare alla fine accetta però ma fai la dura, ciao a dopo.
Tutto misterioso, chissà cosa vuole inventarsi pensierosa ritorno a casa.
Corro in bagno, una veloce doccia, indosso una tuta felpata e m’incammino in cucina a preparare qualcosa per la cena.
Eccoli rientrare mamma e papà, tuti insieme chi si dedica alla tavola chi alla cucina siamo pronti per la cena.
Mentre ceniamo, sono sempre in attesa di questa proposta che deve fare mio padre, non tarda ad arrivare.
- Lisa, ascoltami domani mattina dovremmo andare a casa la mare, così approfittiamo per far entrare un po’ d’aria, da settembre che sta chiusa, e poi diamo una bella lavata alla mia auto.
- No papi non ci pensare, devo andare da Claudia, sembro uno zombi, (pensai l’aria, lo fatta cambiare una ventina di giorno fa con Samie e il cugino altro che chiusa.)
- Lisa sei sempre la solita, ogni scusa è buona per tirarti indietro.
- Mamma dai, tu lo sapevi che dovevo andare da Claudia, gli ho telefonato dal negozio.
- Rimanda,
- Lisa, chiamala, digli che vai nei tardi pomeriggio.
- Ok, avete sempre vinto voi
Intanto lui mi fissa facendomi l0occhiolino, pensai, chissà cosa avrà in mente il porco, comunque anche mia madre è troppo consenziente di solito, fa mille problemi quando mio padre dice di andare a casa al mare, credo che anche lei avrà qualcosa in mente devo scoprirlo.
Eccoci di mattino, colazione, mio padre già ha caricato diversi scatoloni, saluta mia madre e noto che è più preparata del solito.
Partiamo, e strada facendo chiedo:
- Papi ora mi spieghi, mi fai capire qualcosa pure a me?
- Non l’hai ancora capito
- Abbiamo tutta per noi una giornata, possiamo divertirci come vogliamo, senza fare le cose di fretta, ultimamente sembriamo due ragazzini sempre una cosa veloce.
- Porcellino che non sei altro, avevo fiutato, ma non ero convita.
Allungo la mano tastando il pacco,
- Ferma, vuoi farmi perdere il controllo, aspetta quando siamo arrivati, avrai tutto quello che chiedi, preparati.
- Papi lo sai che non vedo l’ora che arriviamo, metti una mano qui dentro (allargo il leggins e vede che non ho messo la mutandina.)
- Sei una porcellina però, come mai non porti la mutandina?
- Speravo nelle tue intenzioni, non mi dire che ti dispiace.
- Lo sai che ti adoro.
Orami da quasi un’ora di viaggio siamo quasi a destinazione, arrivati, scendo per aprire il cancello.
Una volta dentro, tutto deserto, a pensare come si trasforma nei mesi estivi, ora pare di essere in un villaggio fantasma.
- Papi laviamo prima l’auto?
- Senti Lisa, facciamo una cosa, mentre tu apri, fai entrare un po’ d’aria, io mi reco al distributore sulla statale, faccio dare una veloce ripulita, cosi abbiamo più tempo.
- Papi non vuoi nemmeno un assaggino
- L’attesa aumenta la fame credimi tu preparati come piace a me e non ti preoccupare.
Ci diamo un bacio e lui riparte, apro tute le finestre, mi reco in bagno, seduta sul water rifletto un po’ su tutto quello che ho combinato l’altra volta o con Samir e il cugino.
Un flash mi fa tornare in mente che devo chiamarlo Samir, voglio scoprire se ha qualche appuntamento con mia madre, sono curiosa.
- Pronto Samir, sono Lisa
- Ciao come va
- Ascoltami voglio la verità, e tu sai a cos ami riferisco, per caso devi incontrarla?
- Ti giuro Lisa, non ho nessun appuntamento, sono mesi che non vado con lei, giuro.
- Ok, ti credo, allora devi farmi una favore, tu sai che poi sei ben retribuito, tienila quasi sotto controllo dimmi se chiude prima oppure se va ad aprire in orario strano, insomma fai il vigilante.
- Quando mi paghi anche Ahmed, vorrebbe la sua parte.
- Maiali tutti e due, tu fai il tuo dovere e non ti preoccupare, so io quando levarmi il debito.
Forse mi sto sbagliando, mi sono fatto un concetto tutto mio su mia madre, passando in salotto, mi torna in mente quelle scene vissute proprio li, sul quel divano con qui due mandrilli, la cosina inizia a dare segni di risveglio, a parte che dalla sera prima non si è del tutto addormentata.
Passano un apio di ore e mio padre non si vede da venire, nel frattempo mi sono fatta un bel clistere, a casa non è stato possibile, mi preparo un po’ il culetto con la solita bottiglietta di profumo.
Aprendo l’armadio della camera dei miei, trovo una vestaglia bianco semi trasparente, dal cassetto tiro fuori un completo intimo di mia madre, non sapevo che teneva qui questi capi, vuoi vedere che anche lei qualche volta è venuta qua, mi viene in mente Samir, l’atra volta lui non era mai stato dentro casa ma quando dovette andare in bagno, non mi chiese dov’era, devo metterlo alle strette deve spiegarmi molte cose.
Mi spoglio nuda, una bella profumata, e indosso quel completo, metto la vestaglia sabot tacco11 un po’ di trucco rosso fuoco sulle labbra, e fissandomi allo specchio sembro una troia da bordello.
Di lui ancora nulla, chiudo tutte le finestre, nonostante sia una bella giornata di sole fa sempre freddo, decido di accendere un po’ la caldai, giusto per far scaldare l’ambiente. Salgo su in camera, mi fisso allo specchio, sono tutta euforica, minuto dopo minuto fisso l’orologio, ancora una decina di minuti e sento arrivare lui.
- Lisa dove sei
- Papi sono qui, Sali
- Eccomi, cazzo Lisa che bella sorpresa, ma dove tenevi questi capi?
- Non ho detto la verità, magari mettevo qualche pulce all’orecchio, invento una palla papi li tengo qui da quest’estate speravo che un giorno li indossassi per te.
- Ti amo amore mio, dammi cinque minuti per andare in bagno e sono da te.
- Ti aspetto, corri.
Eccolo tornare, si avvicina, le labbra sono vicinissime, mi fiondo su di lui con un intenso bacio passionale, lo stringo a me e le nostre lingue si avvinghiano.
Quel bacio aveva acceso a entrambi il calore interiore, l'eccitamento era troppo grande sentivo l'asta che sfondava i pantaloni, mi premeva sul ventre, dalle labbra scese sul suo collo profumatissimo, scosta i capelli e inizia baciarmi mordermi l’orecchio.
Contemporaneamente con le mani mi palpeggia il culo, alterna una mano anche sul seno infilandola nella vestaglia.
Iniziai ad ansimare, respiravo profondamente, sospiravo, inizio pure io, strofinando una mano sul mio pacco, tastandolo per bene, mi accorgo che il porco ha tolto il boxer, infatti, sento l’asta libera, sfilo il pantalone e mi trovo di fronte il cazzone non capisco più nulla, sentire quelle vibrazioni mi fanno perdere la testa.
Lui mi sfila la vestaglia lasciandomi solo l’intimo, inizia a premermi la mano sulla fighetta avevo il filetto del perizoma umido, spingendo il dito sentì che ero bagnatissima, mi sgancia il reggiseno e resta a fissarmelo come se fosse la prima volta che lo vedesse.
- Che bellezza, amore mio hai un seno perfetto sodissimo i capezzoli sono turgidi come piacciono a me.
Con la lingua inizia leccandoli e palpeggiandogli avidamente con la mano mi palpa la fica infilandomi ben due dita dentro la profondità, con l’altra inizia a scendere sempre di più fino ad arrivare a quello spettacolo di culo come lo chiama lui, sposta il perizoma non aspettavo altro allargo le gambe e mi propone di chinarmi in avanti infila la faccia tra le natiche iniziando a leccarmi tutto il solco anale, di tanto non trascura la fica, leccandola voracemente già bella umida di sapori dell’eccitazione leccavo e succhiava il clito aiutandosi con le dita non trascurandosi di penetrarmi in profondità, non capivo più nulla diversi orgasmi mi trapassavano tutto il corpo per esplodere nella sua bocca, stavo godendo, urlavo dai papi continua con questa meravigliosa lingua leccamela.
A un tratto ebbi l’impressione di svenire, un orgasmo sconvolgente mi prese tutta lasciandomi cadere sul suo corpo quasi svenuta ma felice.
Mi prese in braccio emi portò incamera messami sul letto, si spogliò completamente, in quel momento vedevo la figura del suo corpo con il cazzone ben diritto pronto all’uso,
lo presi in mano scappellandolo, poi avvicinai la bocca e iniziai a pompare.
- Lisa, sei la meglio pompinara che abbia mai conosciuto, fai invidia alle professioniste del porno, loro avrebbero da imparare da te.
Ascoltando le sue parole continuai ad andare su e giù mettendo in atto tutta l’esperienza acquisita negli anni, una mano sull’asta e l’altra sulle palle massaggiandole e stringendole, accarezzandole non so ma più leccavo e più mi eccitavo sentirmi in bocca quell’Asta mi mandava in delirio.
Provai per la prima volta a farlo entrare in profondità, non riuscivo a capacitarmi, avevo preso in bocca tuta quell’asta infilandomela direttamente in gola, anche lui era sconvolto non capiva più nulla tanto che entrambi non riuscimmo a trattenerci lui con le dita, mi sditalinava furiosamente io con la bocca sul cazzone raggiungemmo un orgasmo simultaneo, mi trovai la bocca straripante di sperma, era venuto senza riuscire a controllarsi.
- Sei formidabile, quando mi pompi, non riesco a resisterti scusami amore, ma, non ce la fatta.
- Scusarti di che,
nel frattempo avevo ingoiato la maggior parte dello sperma che tenevo in bocca i ripresi di nuovo infilandomelo in profondità, aspirando le ultime gocce di sperma.

Continuai a leccarlo girando la lingua intorno all’asta, soffermandomi sul glande, tutto violaceo.
- Sei divina Lisa, non ti fermi davanti a nulla, nonostante ho perso un po’ vigore, continui imperterrita a pomparmi, vieni qua voglio baciarti.
Mollai la presa e mi avvicinai con la bocca alla sua, prima ci slinguammo tirando fuori le lingue poi ci unimmo in un bacio profondo e passionale, con le mani non stemmo fermi, io masturbando la sua asta e lui mi sditalinava fica e culetto, sentii crescermi in mano la belva, stava riprendendo vigore guardandoci negli occhi capimmo che avevamo molta strada da fare.
Non finiva li, sono innamorata pazza del suo cazzo, lo feci sdraiare e tornai a pompare con la mano segavo e con la bocca leccavo e succhiavo le palle belle gonfie, ormai il cazzone aveva ripreso la sua posizione migliore bello duro e pronto per impalarmi.
Come da copione mi alzo e portando il volto vero di lui prendo in mano il cazzo e inizio a sfregarmelo contro la figa e un po' contro il buchino del culo senza farlo entrare, questo va e vieni mi piaceva molto, a ogni passaggio in prossimità delle gallerie lui dava un cenno di spinta come se volesse entrare, lo torturai a lungo in quel modo.
Il pensiero che lui voleva entrarmi a ogni costo mi dava una sensazione indescrivibili, mi piaceva sapere che lui stava fremendo per entrarmi, mi ero eccitata all’inverosimile sentivo quell’asta durissima, ora lo volevo dentro, la puntai alla fica e battendomi sul tempo diede una spinta enorme facendomelo entrare tutto in un sol colpo.
Lo avevo tutto dentro fino alle palle e godevo emettendo urletti di piacere, lui nel frattempo giocava con le tette, strizzandomi i capezzoli alzando il corpo per succhiarli, cavalcando come una furia me ne venni ancora squirtando sul cazzone sul corpo suo, ebbi un orgasmo strano sembrava non finire più, era prolungato e strapiacevo e soddisfacente.
Mi fermai chinandomi a baciarlo e riprendendomi da quello sconvolgente orgasmo, qualche istante, per asciugarci i corpi bagnati dai miei umori, e nel frattempo lui massaggiava le chiappe, capii che voleva il culetto, pure io lo desideravo lì.
Tornai a impalarmi sul cazzone, diversi colpi e proponendomi di cambiare posizione mi trovai a pecorina sul letto, tornò a sbattermi il cazzone nella fica e a ogni colpo sentirlo sbatterlo sulle chiappe era un godimento speciale, con il pollice prese a giocare con il forellino, con l’asta ben conficcata nella fica e muovendo solo il bacino a destra e a manca mi accarezzava la schiena, poi i fianchi fino ad arrivare alle tette, quelle carezze mi piacevano infinitamente, era la prima volta che giocava in questo modo, mi stava facendo eccitare in una maniera diversa formidabile ansimavo come una vacca in calore sentii portare un dito intorno alla fica raccogliendo umori vaginale, iniziai di nuovo a scoparmi ma questa volta lentamente molto delicatamente e la cosa nomi dispiace per nulla, poi sento il dito giocare ancora intorno all’ano
spingendolo per farlo entrare.
Sentivo il dito farsi largo, il buchetto dilatarsi, prese a farmi un ditalino al forellino contemporaneamente mi scopava la fica, ormai lo volevo lì non esitai a incitarlo a incularmi.
- Papi cosa aspetti, dai lo voglio lì lo sai che mi piace mi stai facendo impazzire cazzo.
Sembrava parlare al vento lui proseguiva la scopata dilungandosi ogni spinta il dito entrava nel culetto aumentando di più il ritmo del suo movimento come una porca gemevo e aspettavo con ansia che si decidesse a cambiare buco, ero pronta, finalmente lo sentii uscire dalla fica
si abbassò per lubrificare il buchetto del culo dandomi delle leccate in profondità
poco dopo l'asta al buchetto e inizio a sentire che entrava piano il forellino si allargava contornando il cazzone che ben conosceva, nel momento che il suo corpo venne a contatto con il mio segno che avevo preso tutta la verga, dentro ebbi un sussulto di gioiala.
Lui fermo ben conficcato nel culo io, a pecorina mi muovo lentamente avanti e indietro inculandomi da sola.
Iniziò molto delicatamente o pompare muovendo il suo corpo, il cazzo ben lubrificato di umori della sua figa scivolava dentro abbastanza con la mano continuava a massaggiarmi la figa, poco dopo ebbe inizio la danza vera e propria, prendendomi per i fianchi iniziò la vera e gloriosa inoculata che attendevo da diverso tempo.
Diede inizio ad aumentare il ritmo dentro/fuori con una velocità che incrementava sempre di più raggiunto una normalità quotidiana, spinsi per cercare di arrivare a mettermelo tutto dentro quando sentivo il suo corpo sbattere contro le mie chiappe iniziai ad agitare il bacino, lui pompava, io mi agitavo sempre più forte venni diverse due volte strillando come una matta.
Giunti ormai al culmine per entrambi, mi sentii scaricare lo sperma in profondità, m’inondò tutto l’intestino.
Un altro orgasmo pauroso mi prese, mi sentivo in paradiso mi lasciai cadere, lui mi seguì restando impalato nel culetto.
Dopo un’interminabile tempo, almeno pareva, sfilò l'asta gocciolante, mi girai e non potei fare ameno di avvicinarmi e prenderlo in bocca gustandomi quel cazzo che andava man mano verso il declino.
Nonostante tutto questa cosa, accese in me una voglia di continuare a succhiare e leccare, poco dopo, tirò indietro il bacino facendomi uscire da bocca, mi fece alzare e ci baciammo a lungo contemporaneamente, neanche se ci fossimo dato il via, dicemmo che era stato stupendo.
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