incesto
Sorpresa piacevole
di LISAGARL
02.08.2013 |
46.730 |
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"Il breve tratto di strada sembra non finire mai, sono tutta un fuoco, mi tocco in auto..."
Sento bussare alla porta della mia cameretta, mio padre , è venuto a svegliarmi, dicendomi che sono le 8,00, devo prepararmi per andare ad aprire il negozio.- Lisa svegliati, è tardi, che ti succede stanotte alzandomi ho visto che avevi la luce accesa.
- Mamma dove?
- È giù in cucina, credo che stia facendo colazione, come mai melo chiedi?, e poi hai un aria cos’hai, durante tutta la notte ti ho sentito che giravi e rigiravi nel letto e spesso accendevi la luce, cosa ce che non va, al tuo paparino lo puoi dire.
- Devo raccontarti una cosa che mi è capitata ieri pomeriggio, pensa che per tutta la notte, non mi ha fatto chiudere occhio, verso la mattinata mi è venuto un po’ sonno.
- Ho visto, dormivi come un ghiro, dai dimmi tutto non farmi stare sulle spine, spero che sia una cosa bella.
Ero al negozio, una noia mortale, a quell’ora tutti rubano un pisolino, decido di fare un po’ di amministrazione, avevo da sistemare le fatture e altro.
Nel frattempo, entra una donna avrà trentacinque anni o poco più, vaga tra gli espositori, si ferma a guardare lo scaffale dell’intimo, in particolar modo degli slip, la fisso molto meglio, capelli neri, un trucco leggero che esalta le sue labbra carnose, una buona 4a di seno con un vestito completo attillato mettendo in risalto il suo bel sedere sodo.
Mi passa accanto e insolitamente mi sorride maliziosamente, sono perplessa, mi sento imbarazzata, ma poco dopo ritorna con mano un perizoma rosso normale, rimango a fissarla, mi si avvicina e mi dice dolcemente se posso aiutarla cerca qualcosa di più osé, magari di pizzo, le dico di seguirmi, arriviamo all’espositore e le porgo il perizoma, stranamente nel porgerlo le dico che questo le starebbe benissimo, mi ringrazia ci presentiamo si chiama Letizia ma per le amiche basta Leti.
A quando pare, la signora, non ha peli sulla lingua e mi dice apertamente se mi fa piacere vedere come le sta, le dico che non si potrebbe, in quanto è biancheria intima quindi non potrebbe provarla, ma per lei faccio un’eccezione.
Gli indico il camerino, quello dietro ad uno scaffale, non so perché le ho indicato quello più indiscreto, abbastanza fuori dalla visione della strada mi chiede di seguirla vuole un mio parere.
Una volta dentro, si toglie il vestito completamente, i seni cadono fuori liberi con i capezzoli turgidi dalla voglia, cavolo non mi ero accorto che non indossava il reggiseno, notando il mio imbarazzo, e vedendomi che sono rimasta con lo sguardo fisso sul seno, mi dice posso toccarle sono tutte originali e senza attendere una mia risposta mi prende la mano e se la porta su una di esso, sono sorpresa, non riesco a reagire, sembro imbambolata, ipnotizzata, tocco quei capezzoli durissimi e poi la cosa che mi lascia senza fiato e la grossezza, sembrano due dita mignolo.
L’altra mano la porta dietro la mia nuca tirandomi a se, sono a pochi centimetri dal capezzolo, istintivamente prendo a succhiarlo, prima uno poi l’altro, mi pare di farlo a due cazzetti, lei mi blocca e mi dice tutta seria, io ho voglia di sesso con te, da una settimana che ti guardo, io sono lesbica, credo che questo lo abbia intuito.
Acconsento ormai ho il fuoco che inizia ad ardermi dentro, come da copione queste cose accadono quando meno te lo aspetti, e in orari consoni, di fatto, gli dico di aspettare un attimo, giusto il tempo di chiudere la porta e la raggiungo.
Le propongo di andare nel retro, mi segue e una volta giunti si sdraiai sul divano, apre le gambe e vedo lo slip fradicio dei suoi umori, glielo sfilo dolcemente iniziando a masturbarla con uno e poi due dita, sentendola un vero lago, mi butto fra le sue gambe succhiandole avidamente il clito durissimo, mi dice che la faccio impazzire, ci aveva visto bene, dalla prima ovlta che mi ha notato al bar, non fa altro che pensarmi, mi ha dedicato diversi ditalini, ci sperava ma no si aspettava di trovare una vera e propria porcellina.
La sento irrigidire gli infilo la lingua come fosse, un cazzetto m’incita e sento i suoi umori sbrodolarmi in bocca con un sapore dolce e intenso, poco dopo mi dice di alzarmi, mi sfila il pantaloncino e gli dico di aspettarmi voglio andare un attimo in bagno, spudoratamente mi dice che non importa , mi vuole così, ci pensa lei a farmi il servizietto, acconsento, mi sfilo il perizoma e glielo porgo lo annusa e poi mi fa mettere a pecorina con le ginocchia sul divano, da dietro mi allarga le chiappe e inizia a leccarmi fica e culetto.
Succhia con avidità e con un fare straordinario mi porta a un primo orgasmo, forse l’eccitazione, la sorpresa che inizio a sbrodolare, lei beve tutto, mi prende tra i denti il clito e me lo stringe fasi a farmi sentire dolore, poi sempre tenendolo tra le labbra succhia ficcandoselo il più possibile in bocca, questo trattamento mi porta a squirtare in maniera pazzesca, la sento che mugola e ingoia tutto continuandomi a succhiarmi.
Non soddisfatta, mi dice che vuol fare un sessantanove, mi distendo lei mi viene sopra e appena sento il profumo della sua fica non capisco più nulla, le allargo le chiappe e inizio a leccarle il buchino del sedere, tutta eccitata mi fa i complimenti lecco con avidità il clitoride, introduco un dito nel culetto e poi due nella fica, contemporaneamente la scopo e la inculo non ci vuole molto a raggiungere insieme un ennesimo orgasmo, godiamo assieme lasciandoci andare a urletti di gradimento.
Restiamo sdraiate giusto il tempo di riprenderci un po’, entrambe non siamo del tutto soddisfatte, ormai il ghiaccio èra rotto, vogliamo arrivare fino in fondo, mi fa mettere sdraiata incominciando a leccarmi tutta la schiena per passare alle gambe e poi fermarsi a lungo sul mio sedere insalivandomi il buchetto dandomi delle emozioni fortissime, poi facendomi sollevare sulle ginocchia ha affondato la sua lingua e il suo dito dentro di me facendomi arrivare immediatamente a un nuovo orgasmo. rigirandomi, mentre continuava a leccare, le inizio a toccare le tette che nonostante le dimensioni erano sempre dure come il marmo.
Ho allungato una mano tra le sue gambe, nel sentirla cosi bagnata, mi sono eccitata ulteriormente, le ho detto di venirmi nuovamente sopra, avvinghiandoci in un bellissimo sessantanove. Con quella sua lingua fenomenale continuava a leccarmi poderosamente la passera e, mentre con un dito accarezzava dolcemente il buchino del mio culetto, io avevo l’occasione di poter ricambiare volentieri il suo gesto d’amore; la mia calda lingua stava assaporando tutto il gusto della fica stupenda e vogliosa.
Stavo vivendo una bellissima esperienza; avrei voluto che non finisse mai. A poco a poco infilò con delicatezza il suo dito nel mio culetto, fino ad affondarlo completamente, accorgendosi dell’elasticità ne introdusse un secondo mandandomi in visibilio. Stavo godendo come una pazza isterica, come una vera vacca in calore, ero in balìa di una sconosciuta e ciò mi rendeva immensamente felice.
Le nostre lingue si muovevano in simbiosi; la sua passera era qualcosa di strabiliante. Mi piaceva leccarla, adoravo il suo gusto, i suoi umori.
La leccai con tanta passione a tal punto che l’eccitazione combinata a orgasmi multipli mi avvolse soavemente, bagnandomi il viso.
Ho avuto un’infinità di orgasmi e nonostante fosse una sconosciuta altrettanta, ne ho saputi donare.
È stato stupendo e alla fine ci siamo baciate in bocca scambiandoci con le lingue i nostri umori. Sarei rimasta lì a baciarla fino all'indomani, il tempo era trascorso, ci siamo ricomposte, e poi gli ultimi dieci minuti, continuato a baciarmi e dirmi che ero bellissima, mi chiese se avevo gradito la sorpresa.
- Hai capito che mi è successo,
- Lo capito e come, e come vedi anche lui, lo ha capito.
- Non farti passare nulla per la mente porcellino, ora scendi, altrimenti quella inizia a urlare, vado in bagno e vi raggiungo.
Per tutta la mattinata non riuscivo a capacitarmi per l’evento inaspettato, la cosa che mi dava un po’ fastidio, ma alla fine mi piacque molto, era che per una volta mi ero lasciata coinvolgere senza volerlo, non stava proprio scritto da nessuna parte, forse proprio perché inaspettata non riesco a capacitarmi.
Fortunatamente la mattinata fu ben movimentata, difatti vi fu un bel giro di clienti, quindi riuscii a distrarmi, verso la chiusura squilla il cellulare, rispondo è mio padre, mi annuncia una sua visita, andiamo insieme a pranzo.
Neanche mezzora ed eccolo puntuale, già avevo chiuso, prendiamo un aperitivo al bar e decidiamo di fare un salto in un nuovo ristorante vicino al campeggio mi dice che si mangia benissimo, prepara cose davvero deliziose.
Arrivati al locale, fortunatamente troviamo un paio di tavoli liberi.
Prendiamo quello dietro a delle colonne, ci accomodiamo e siamo accolti da un cameriere molto disponibile. Ordiniamo un veloce antipasto, naturalmente di mare un primo e una bella spigola alla………….
Il pranzo si rivela una vera goduria, tutto saporito, terminammo con una bella coppa di fragole panna e gelato. Mentre la delizio, volontariamente mi lecco le labbra, in modo provocatorio con il piede gli urto il suo, lui sta lì ad ammirarmi, vorrei baciargli la bocca e costatare se è in erezione.
Con il piede ormai sono sul pacco, con mia grande soddisfazione lo trovo duro, l’accenno di liberarlo, di tirarlo fuori, quel porco non se lo fa dire due volte quando lo sento a contatto con il mio piede, ho una scossa di eccitazione formidabile.
Sono diverse settimane che non lo facciamo, impegni vari da parte di entrambi ci portano a questa lunga astinenza.
Ho la figa bagnatissima mentre con la mano mi tocco da sotto la mini, con il piede faccio su e giù sul suo cazzo ormai diventato durissimo.
In poco tempo mi sento allontanare il piede, dicendomi di fermarmi altrimenti avrebbe fatto un lago per terra.
Sono troia e quando ho voglia, non mi fermo davanti a nulla, chiedo al cameriere dov'è il bagno e ovviamente gli chiedo di accompagnarmi.
Appena dentro il bagno gli abbasso i pantaloni liberando quel mostro sacro, lasciandolo svettare fuori, lo prendo in bocca ingoiandolo.
Purtroppo il luogo, la paura di essere scoperti mi lascio convincermi a desistere.
- Lisa torniamo al negozio qui è troppo pericoloso dai non mettiamoci nei guai.
- Si forse hai ragione papi, lo sai che non riesco a resisterti.
Con gran delusione devo accettare la cosa, lui paga e usciamo, il cameriere non mi stacca gli occhi di dosso per tutto il tragitto che mi porta all’auto.
Il breve tratto di strada sembra non finire mai, sono tutta un fuoco, mi tocco in auto.
Fortunatamente siamo al negozio, chiudo a chiave e ci dirigiamo nel retro. Come da copione quel divanetto ci accoglie, mi siedo e gli apro subito i pantaloni liberando il cazzo, che sfortunatamente non riusciva a stare dentro il boxer.
Lo prendo in bocca e inizio a pomparlo come piace a me. Ancora una volta mi allontana e s’inginocchia davanti alla fica, mi sfila il perizoma ormai il mio sesso e completamente in vaso dalla sua bocca, lecca, bacia m’infila tutta la lingua dentro, va avanti e indietro sul clitoride. Pare di averlo duro come un piccolo cazzetto.
Inizio a venirgli in bocca, sta bevendo tutto quel ben di dio che incomincio a produrre.
Mi prende il clito tra le labbra tirandolo e succhiandolo.
Mi solleva un po’ le gambe e inizia a leccarmi anche il buchetto del culo.
Mio dio. Sento un calore che ben conosco, gli prendo la testa tra le mani, la avvicino alla mia baciandolo e urlandogli.
- Papi chiavami, non resisto più
Il suo cazzone eretto, turgido, durissimo, lo prendo con entrambe le mani, e me lo infilo di nuovo in bocca, poco dopo mi metto con la schiena poggiata sulla poltrona e lui i n ginocchio davanti alla fica, mi allarga le cosce con un gesto senza toccarlo con la mano lo spinge verso la fica.
Mi entra senza problemi, me lo spinge in fondo sa che adoro sentirmelo fin dentro.
Incomincia ad andare avanti e indietro con un ritmo crescente. Quando si ritrae per poi spingere di nuovo mi da una sensazione indescrivibile.
Venni ancora, non riuscendo a trattenere un grido.
Imperterrito continua a sbattermi, cambiammo posizione, mi girai mettendomi a pecorina, ancora una volta il cazzo prese a sbattermi, sentii il pollice sul forellino, mi girai, lo guardai dritto negli occhi, senza dir e nulla mi sputa la saliva sul forellino e sfilando il cazzo lo punta li.
- Che cosa stavi aspettando a mettermelo nel culo, porco, dai si lo voglio nel culo.
In un frangente il cazzo era tutto dentro il culetto, una sensazione completamente diversa da quella di averlo nella fica, ma tremendamente piacevole. Soltanto chi l’ha provato conosce queste sensazioni.
Mentre m’incula, prendo a toccarmi la fica, mentre il movimento dei nostri corpi ormai in piena sincronizzazione, il cazzone andava avanti e indietro come se nulla fosse, solo grande piacere e nient’altro.
poco dopo lo tira fuori dal culetto e ritorna a scoparmi la fica dandomi quattro o cinque colpi ben assestanti, poi ritorna a infilarmelo nel culo. Per diverso tempo alterna fica e culo
Sono assolutamente fuori da ogni percezione, il piacere è senza ritegno, godo e sbrodolo da vera troia, un orgasmo continuo pare non finire più. Il cazzone continua a fare la spola tra il culo e la fica. Poco dopo mi accorgo che ormai anche lui è allo stremo, non riesce più a resistere, mi giro ancora una volta e gli dico di scegliere lui dove inondarmi.
Si ferma guardandomi fisso negli occhiò, poi mi dice.
- Porca lo so che la vuoi in bocca
Mi alzo girandomi e sedendomi sul divano, lui in piedi di fronte a me gli prendo in mano il cazzone e me lo infilo in bocca senza pensare dove fosse stato fino a un attimo prima.
L’Ingoio facendolo arrivare fino in fondo alla gola, continuatamente lo pompo e me lo gusto succhiandolo con vera maestria.
A un tratto mi prende la testa, tenendola ferma, e comincia ad andare avanti e indietro, chiavandomi.
Da lì a poco sento il suo lungo atteso orgasmo uno primo lungo spruzzo di sperma mi arriva direttamente in gola, naturalmente la mando giù, ancora altra ancora abbondante che mi riempie la bocca.
Ingoio tutto quello che ho in bocca, ripulisco per bene e ancora una volta mi sento pienamente soddisfatta.
Si è fatto tardi, andiamo in bagno a darci una rinfrescata e notando ancora il cazzo che non ha nessuna intenzione di ritornare a riposo, come lasciarlo in quello stato, m’inginocchio ancora una volta iniziando un’interminabile pompino.
questa volta a differenza delle altre quando sento che sta per esplodere lo tiro fuori dalla bocca e me lo lascio venire in faccia imbrattandomi tutto il viso.
- Lisa sei maledettamente instancabile e insuperabile.
- Papi è il tuo cazzone che mi porta a fare certe cose.
- Da stamattina che mi porto quest’erezione, dal tuo racconto, non vedevo l’ora che arrivasse le 13,00.
- Ti giuro che ci speravo tanto in una tua visita.
A papi non gli ho detto che la signora mi ha chiesto se mi andava di organizzare una cena a casa sua, non vedo l’ora gli risposi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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