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DOPO LA VACANZA


di lisagarl
19.09.2011    |    26.376    |    1 8.8
"Inizio a godere come una porcona, mi piace certe dimensioni mi mandano in visibilio, ad un certo momento quasi sul più bello della goduta sento sbattere la..."
Era trascorso circa5 settimane dal rientro dalla vacanza, con Luigi avevamo avuto tre incontri di sesso devo dire che nonostante non avesse preso la solita pasticchetta, il ragazzo si era comportato abbastanza bene, deve imparare ancora, però diciamo che pensando alle prime volte ha fatto un bel passo in avanti.
Mi trovo nella mia cameretta ancora in pigiama, penso alla vacanza a tutto quello che ho combinato, dall’ucraina, al senegalese, ancora porto con me il ricordo del suo affare, a Fil e alla sua ragazza, e non da meno alle prestazioni di Luigi, grazie alle pasticche miracolose (leggi IN VACANZA 4bis), un leggero prurito mi prende, porto la mano dentro lo slip e trovo la cosina abbastanza umida.
La voglia di toccarmi è tanta ma riesco a resistere, mi alzo e vado in bagno, un bisogno di svuotare la vescica mi fa desistere nel toccarmi, mi siedo sul bidet, inizio a lavarmi, e passando e ripassando la mano non posso fare almeno di eccitarmi, mi viene in mente il cazzo del senegalese, e lì mi lascio in uno sfregamento enorme, mi piace, mi lascio andare, vedo poggiata sulla mensola la spazzola miracolosa, la prendo e inizio a leccarla, passo tra le gambe, il clito diventa di ferro, inizio a scoparmi il manico scompare del tutto dentro la cosina fradicia di umori, ma soddisfatto tantissime volte ma ora la sento che è poca, non da quel piacere come volevo io, mi alzo torno in cameretta e aprendo l’armadio prendo la scatola ben nascosta, dove tengo riposto il bel regalo di mia cugina Claudia.
Un dildo 23 x 4.5 nero. Somiglia bene al pene del senegalese, ritorno in bagno e messami dentro la vasca inizio un bel pompino al giocattolo, mi eccita un casino sta cosa, me lo porto nella fica e inizio un entra ed esci. Inizio a godere come una porcona, mi piace certe dimensioni mi mandano in visibilio, ad un certo momento quasi sul più bello della goduta sento sbattere la porta di casa, tento subito di nascondere il dildo ma aimè è troppo tardi, mio padre appare sull’uscio, inizia una serie di parole poco apprezzanti, mi fa tornare in mente come mi aveva trattato al rientro dalle vacanze.
Dopo un po’ mi si avvicina e mi dice,
-sapevo che eri una troia, e in parte è anche colpa mia ma con tutti i cazzi che prendi, devi anche soddisfarti da sola, non sai resistere un giorno senza avere un rapporto.
-senti papi, tu mi hai insegnato tante cose, mi riferisco al sesso, che posso farci se ho un fidanzato che funziona poco o niente, ho voglia, in mancanza di un vero cazzo mi soddisfo con questo, e uscendo dalla vasca mi avvicinai a lui allungando la mano al suo pacco, che come speravo lo trovai abbastanza in agitazione.
Lentamente mi si avvicina scaricandomi una decina di parole poco buone, fui trattata da quello che non ero.
-inutile che ti arrabbi, anche tu hai contribuito a farmi diventare cosi cosa credi, ti sei dimenticato che sei stato tu il primo a prenderti la mia verginità, l’hai forse dimenticato?
Si fermò rimase a fissarmi e poco dopo lo vidi spogliarsi.
-ok hai ragione ma questo non vuol dire che sei una ninfomane non ti appaghi mai.
-Non è colpa mia, a me il sesso piace, sono due settimane che Luigi non mi scopa, tu sei diventato latitante,
-su questo hai ragione, figurati, vorrei pure io scopare tutte le sere con tua madre ma quella una volta una scusa, un malanno, pensa che altra sera quando tu sei uscita, volevo farlo, ma lei nulla non si sentiva bene aveva un leggero bruciore proprio lì,
-quale sera papi
- due giorni fa, mi venne in mente che proprio quel tardi pomeriggio, ero passata dal negozio per vedere se serviva una mano, ma da lontano vidi uscire Samir, spiegato l’arcano.
Alla vista del suo bastone già pronto non resistetti m’inginocchiai e lo presi in bocca, iniziai un laborioso pompino, leccavo e succhiavo come piace a me, la lingua non stava ferma neanche un secondo, alzò un piede poggiandolo sul bordo della vasca, e in quel momento capii che voleva che le succhiassi anche le palle.
Passai la lingua sullo scroto, arrivando a lambire il bel buchetto, mio padre è come me ha tutto il corpo depilato, mi divertii a passare la lingua in quella parte, con la mano segavo il bel cazzone con la lingua passai e ripassai soffermando a un certo punto sul forellino, volli infilarci la lingua e lui gradi la cosa, dopo un po’ il suo cazzo era ormai diventato un ferro rovente, durissimo.
Mi fece alzare e messami a novanta gradi poggiando le mani sul bordo della vasca mi prese da dietro, entro in me liberamente senza trovare opposizione, un po’ per il lavoro che avevo fatto prima che arrivasse lui, un p per i miei umori che colavano, sentii il contatto del suo corpo con il mio, segno che il suo membro era tutto dentro di me.
Iniziò a pistonarmi, come suo solito quando mi prende a pecorina, usa le dita per lavorarmi il culetto, difatti da lì a poco avevo due dita nel forellino, senza dire nulla lo sentii uscire dalla fica e subito dopo un colpo sicuro di se, ritrovandomi nel culetto tutto il suo bastone, tentai di ribellarmi, ma lui imperterrito mi disse:
-taci troia, tanto lo so che ti piace sei una puttana lo sai.
Quelle parole da un alto mi ferivano ma da un altro mi eccitavano sempre di più.
La sodomizzazione iniziava a darmi piacere, i suoi colpi mi facevano sobbalzare, tenere dentro il siluro mi manda in orbita, iniziò un veloce movimento.
Inizia ad avere dolori alla schiena, glielo dissi e abbassato il coperchio del water, si sedette, io senza aspettare comandi andai a impalarmi sul bel palo, me lo presi tutto dentro, restando calata sul palo, iniziai un movimento di bacino tipo danza del ventre, in quel modo il clito veniva a sfregarsi sulla sua pancia, lo sfregamento, il palo ben conficcato dentro di me non fece altro che portarmi a una goduta fenomenale, iniziai a venire con un’adolescente ai primi orgasmi.
poco dopo mi sfilai dalla fica e volli prenderlo dietro, cosa riuscitissima, sempre il solito movimento di bacino, ma ora avevo la fica libera, lui inizio a massaggiarmi il clito facendomi venire come piace a me, dalla fica iniziarono schizzi di liquidi, andando a finire sulla sua pancia, troppo bello, godevo come un’ossessa, e lui neanche un accenno a venire, mi stava letteralmente sfiancando, non riuscivo più a reggermi.
Mi prese in braccio, restando con il palo dentro di me, mi adagiò sul tappeto e alzatami le gambe inizio a pistonarmi, purtroppo sentivo parecchio dolore, lui sfilò il suo bel travetto e me lo punto alla fica, sentii come un sollievo, riprese a sbattermi x bene, ormai le volte che ero venuta non lo ricordavo più, mi disse mi accorsi che stava per venire, serrai le gambe dietro la sua schiena dicendogli di riempirmi la fica di sperma, lui si blocco fissandomi e dicendomi?
-sei sicura Lisa,
-vai tranquillo so quello che faccio,
-ma non è meglio che ti venga in bocca come piace a te,
-no, non ricordo più da quando non ricevo una spruzzata in fica, ora la voglio, dai sbattimi fammi straripare.
Delle po’ titubanti riprese a scoparmi, ancora diversi colpi, forse il Tai aut gli aveva fatto bene, perché prima di venire, ci volle ancora diverso tempo, ma quando iniziò a eruttare sperma, serrai davvero le gambe dietro di lui iniziai a sentire schizzi dentro di me, a momenti svenivo, ne aveva davvero tanta nel serbatoio, emetteva grugniti come un orso, ormai si era svuotato.
Mollai la presa e messami a sedere, mi chinai sul bel coso tutto sporco di umori e sperma, lo portai alla bocca ripulendolo del tutto, dalla fica iniziò l’eruzione di sperma, ne avevo davvero molta, se doveva ingravidarmi, sicuramente, avrebbe fecondato una decina di ovuli.
Sfiniti entrambi, entrammo nella vasca, attivando l’idromassaggio.
-Lisa scusami per tutte quelle brutte cose che ti ho detto prima, non te le meritavi, mi avvicinai e gli diedi un bacio in bocca.
Era trascorsa quasi mezzore dentro la vasca, mi alzai uscendo, ferma davanti allo specchio, mi stavo sistemando i capelli, vidi lui uscire e il suo bel coso non era ritornato del tutto a riposo, difatti si pose dietro di me e stringendomi a se, potei sentire il ritorno del suo bel bastone, mi lecco l’orecchio, mi massaggiava il seno, mi disse se mi andava di rifarlo.
-come posso rifiutarmi papi, mi china sul lavandino offrendogli ancora il fondo schiena, s’inginocchiò e allargato le piccole chiappe, iniziò a leccarmi fica e buchetto, con le mani allargava le chiappe e con la lingua mi penetrava,
- hai le labbra della fica gonfie, sei troppo desiderabili amore mio, quel trattamento mi portò al godimento di nuovo, si alzo e mi penetrò, quel siluro lungo si percorreva strada di nuovo nella mia fighetta.
Entrò poi lo tirò fuori poi dentro solo un pezzo poi fuori, diede un’azione decisa, infilandomelo tutto, il cuore mi batteva a mille, mi sentivo una troietta golosa di quel cazzo e fui io con il bacino ad andargli incontro per facilitarne la penetrazione.
Mi sentivo lusingata di quel trattamento, un cazzo di 20 cm, enorme, grosso e nodoso, proteso verso la mia fica, entrò ancora poi lo tirò fuori poi dentro solo un pezzo poi fuori, il cuore mi batteva a mille, mi sentivo una troietta ma ero golosa di quel cazzo e fui io con il bacino ad andargli incontro per facilitarne la penetrazione.
Lo presi tutto, il suo corpo venne a contatto con i miei glutei ormai lo avevo tutto dentro, ma dopo avermi sbattuto per bene, estrasse il cazzo dalla figa e picchiandolo sulle mie natiche per poi penetrarmi estrasse tenendolo puntato sulla mia apertura bramosa di quel cazzo.
- sei la mai troietta, smise di fottermi allargò con le mani le natiche ed iniziò a lavorarmi lo sfintere con la lingua per poi stuzzicare l'entrata con un dito per poi iniziare a penetrarmi all'interno, per un attimo tornai alla realtà mi stavo facendo sbattere come una puttana da mio padre, e non solo uno mi stava mettendo un dito nel sedere mentre io lo lasciavo fare ma stavo godendo come una cagna in calore. Il cazzo era puntato contro il mio sfintere e lentamente s’insinuava dentro di me, conosceva benissimo il condotto.
ogni volta e come se fosse la prima, sapevo potesse penetrarmi in quel modo, ma lui sapientemente si ritraeva per poi darmi una pacca o due sul sedere di modo che la contrazione di riflesso aiutasse la penetrazione cosi che in un attimo, un’azione in più e fu tutto dentro, mi sentivo ormai di avere dato tutto, poi era troppo bello, il piacere era sublimare, i ci sapeva fare.




Poi, si fermò estrasse il cazzo e mi prese in braccio come un fuscello per portarmi in stanza da letto dove lui si sdraiò a pancia, su, il cazzo eretto in tutti i suoi venti.
- dai, Lisa vieni sopra, il grosso cazzo vene aspirato dalla mia fighetta bagnata, e solleticata iniziai a fare su e giù, poco dopo non so vidi ormeggiare con le mani papi, difatti lo vidi brandire il mio max fallo, mi abbassò il corpo contro il suo di modo che potesse iniziare quella che si chiama doppia penetrazione. Ebbi un attimo di esitazione se lasciarlo fare o no, questo era nuovo per me e non lo avevo mai provato con papi.
un po’ per volta mi sfondò il sedere, ora mi trovavo il cazzone di papi nella fica e il maxi fallo nel culetto, purtroppo era scomoda per lui tenermi il fallo infilato dietro, allora allungai la mano e stringendolo me lo guidai dentro e fuori, iniziammo a fottermi. La sensazione di piacere era incredibile, mi sentivo una vera troia, il piacere era immenso due cazzi pompavano con foga.
-lisa quanto sei troietta, sei la mia cagna, sei la mia puttanella, stai godendo come una cagna
-si papi, mi piace mi stai facendo godere come una cagna
Tolse il cazzo dalla fica lasciandomi il fallo nel culetto rimasi in ginocchio sul letto lui alzandosi me lo porse in bocca.
-vengo, mia piccola ciucciami il cazzo come piace a te, mi spinse la testa sì fermò con il cazzo sino in fondo alla mia gola.
–senti che cazzo fai a papi, durissimo sapevo quando stava per venire, iniziai a leccarlo stuzzicandolo per bene con la lingua, un getto di sperma abbondante inondò la gola, iniziai ad ingoiare con bramosia quel succo, sublime ed piacevole. Gemevo di piacere, l'orgasmo era alle porte quel fallo nel culetto stava dando i buoni frutti, finii di ingoiare le ultime gocce, ripulii per bene il cazzone godendo come una vera troia.
-dai troietta di papà vieni come piace a me, e sdraiatosi sotto di me, portò la bocca sulla fica leccandomi e succhiando tutti i miei succhi, con l’aiuto della mano mi sgrillettai iniziando ad espellere liquidi a spruzzi, lui ingoiava tutto,
-sei un vero porco, papi, ti piace ingoiare i miei liquidi.
Finimmo sdraiati esausti, pensando a tutto ciò che era successo, dal linguaggio usato trattamento riservatomi un po’ rude violento. Come cambiano i tempi
Comunque alla fine se ti senti soddisfatto di tutto ciò che hai fatto il resto, è zero.
Un bacio a tutti voi
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