incesto
Adorabile papi
di lisagarl
03.04.2010 |
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"", mugola con un grosso rantolo di soddisfazione..."
Ormai con mio padre gli incontri non si contavano, seghe pompini scopate inculate di tutti i modi in tutti i posti, con la scusa di aiutarlo nel sistemare la cantina, non perdevamo tempo, ogni scusa era buona per finire a fare sesso, spesso alla pecorina, poggiata sugli scatoloni, la sua sborra ne avevo bevuto a litri, eppure mi mancava qualcosa per completare l’opera.Quella mattina mia madre come solito va al negozio, papà dormiva, era rientrato verso le 3, da una riunione fuori città. Uscendo mia madre mi disse ”non fare troppo rumore tuo padre dorme, è tornato tardi”; ci penso io, meditai dentro di me.
Una doccia veloce, mi profumai per bene, un leggero trucco e mi fiondai in camera dove lui dormiva beato. Tutta nuda m’intrufolai sotto il lenzuolo al solo pensiero mi ero bagnata fradicia un primo contatto con il pacco lo feci con la mano, ben presto m’immisi nel suo boxer afferrando il cazzo, con molta sorpresa lo trovai seme rigido.
Lo strinsi iniziando a menarlo, immancabilmente lui si svegliò: ”quindi non è un sogno, è realtà mia porcellina” “certo che sono io papi non sai da quanto sto aspettando; sempre lei tra i piedi, credo che stamane potremmo divertirci senza problemi” ” a chi lo dici, ti ho sognato tutte le notti, mi manca la tua boccuccia, le tettine e poi per non parlare del tuo culetto sempre accogliente”;gli stampai un bacio da risucchiare tuta la sua lingua.
Nella posizione in cui ero, mi restava facile strusciarmi con il corpo sul suo bastone e contemporaneamente baciarlo e sfregare il seno sul suo torace, poco dopo mi rotolò mi trovai sdraiata e lui sopra di mi prese tra le sue grandi mani i miei seni e iniziò a massaggiarli, baciarli e succhiarli è la sua grande abilità.
Scendendo sempre leccando tutto il corpo arrivò alla fica, mi allargò le gambe e si tuffo iniziando una lunga perlustrazione, infilava la lingua a dismisura, mi pareva di essere scopata da un piccolo cazzo, non trascura nemmeno il culetto, alternava infilate di lingua in fica e buchetto, con le mani poi nemmeno a parlarne facevano di tutto, palpavano seno gambe di tanto in tanto me ne infilava un paio in bocca e subito dopo di me le ritrovavo o in fica o nel culetto, un primo orgasmo non tardò ad arrivare, difatti ancora un colpetto di lingua e gli versai sulla faccia tutti i miei umori.
In quell’occasione erano più del solito, pareva di fare pipi. Lui incurante bevve tutto, ero stremata, quell’orgasmo mi aveva distrutto.
lui disse "mentre ti ripigli, vado un attimo in bagno, sai ho bisogno di fare pipì"; restai un attimo a riflettere e poi pensai ora o mia più. Mi precipitai in bagno, dove lui stava in piedi davanti al water, purtroppo il cazzo duro non gli permetteva di urinare, gli dissi “papi vorrei provare una cosa nuova, ho visto prima che hai bevuto tutti i miei umori, mi è venuta voglia di assaggiare la tua pipì”.
Sbalordito dalla mia richiesta rispose ”ne sei sicura, ma dove cavolo impari queste cose?” e senza replicare presi in bocca il cazzo iniziando a pomparlo, ”amore se continui così mi fai venire”.
Ci trasferimmo nella doccia, inginocchiata lui si porse con il corpo e il suo cazzo veniva quasi all’altezza della mia bocca, si concentrò e poco dopo iniziò a far uscire i primi zampilli di pipì, andarono a finire sul mio seno, poi titubante mi avvicinai e iniziai a farmela scorrere sul viso e dopo in bocca, bloccando la gola entrava e fuoriusciva senza ingoiarla, ma verso la fine mi decisi e gli ultimi zampilli li ingoiai, fu una sensazione strana, sentire quel liquido caldo salato calarmi per la gola mi eccitai.
Lo presi tutto in bocca il cazzo ripulendolo dalle gocce di pipì, gli feci un bidè con la bocca, mio padre stava in estasi, non riusciva a capacitarsi di tale comportamento, esclamò ”ho una troietta di figlia, tu mi farai impazzire”. alzatami, gli stampai un bacio in bocca, avendo le labbra sporche di pipì non poté fare al meno di assaporare il suo gusto.
Imbrattata com’ero, ci facemmo insieme la doccia, non riuscimmo a resistere sotto l’acqua mi scopo alla grande, poggiata con le mani al tubo della doccia e lui da dietro mi stantuffava, essendo leggermente più piccola di statura di lui mi restava facile calarmi sul palo, farmelo entrare fino alle palle era formidabile, nella stessa posizione volle incularmi, con il culetto tutto insaponato mi entrò in un baleno senza sentire troppo dolore, inculava e a volte lo tirava fuori per farmelo sentire in fica, affioravo colarmi per le gambe i miei umori; facendo in questo modo potetti valutare bene la cosa: quando lo prendevo in fica non sentivo quelle sensazioni come quando lo prendevo in culo e ancora una volta potetti valutare che prenderlo dietro e molto più piacevole della fica.
Ormai mancavo poco a venire, mi sfilai e inginocchiata davanti al trofeo me lo imboccai, mischiando salive umori anali iniziai a pomparlo, pochi colpi e iniziò a riempirmi la bocca di sperma caldo.
Non ne feci perdere nemmeno una goccia, ingoiai tutto e ripulendolo ebbi nuovo forse la posizione accovacciata con la mano, mi sgrillettavo e in questo modo venni da nuovo, ormai esausta mi sdraiai sul tappeto del bagno, vedendomi in questo stato, prese un telo e iniziò ad asciugarmi e poco dopo prendendomi in braccio mi portò sul mio lettino.
Una volta adagiatami, mi allargo le gambe e mi disse ora rilassati che ti faccio toccare il cielo di nuovo, con la lingua riprese a esplorarmi la fica, leccava e succhiava il mio clito, orami diventato duro come un piccolo cazzetto, più lo stringeva tra le labbra e più diventava grande indurendosi.
Un dito tornò a farsi strada nel mio culetto, sapeva ormai che a me prenderlo dietro dava un’emozione formidabile, il suo cazzo stava risvegliandosi, gli proposi di mettersi a sessantanove, io sotto e lui sopra, infilandomi il cazzo in bocca pareva di scoparmi.
Purtroppo la posizione non era delle migliori, cambiamo, ora lui sotto ed io sopra, mi restò facile imboccare il cazzo, anche lui gli restava facile incularmi con le dita e leccarmi la fica, orami avevo entrambi i buchi in fiamme, ma non desistetti, mi alzai e subito dopo mi calai sul cazzo infilandomelo tutto in culo, iniziai a cavalcarlo facendomelo arrivare fin dentro la pancia, salivo e scendevo da quel palo duro.
Le gambe non mi reggevano più, cambiammo di nuovo posizione mi fece stendere sulla pancia e ma montato sopra poggiando l'uccello tra le chiappe, con la punta della lingua mi percorse tutto il filo della schiena, muovendo lentamente i fianchi e facendo scivolare il pisellone duro nel solco del culo.
Poi sceso un po’ più giù, gli ho allargato le chiappe e scoperto il buchino ci si è buttato vorace e affamato, mordendomi e infilato la lingua e intanto con l'altra mano si menava il cazzo in tiro e pronto a sparare.
E ancora mi stuzzicava con la punta del cazzo bagnata facendomi desiderare il cazzo, in un momento che sentivo il contatto del cazzo poggiato sul forellino, ho dato uno stimolo per farmelo entrare tutto, non se tirato indietro ma spingendo me la infilato tutto. Ormai sentivo il peso del suo corpo, sentirmelo tutto dentro era troppo, colpi profondi e veloci per poi rallentare uscire quasi totalmente e poi tornare ad affondare iniziai ad accusare delle fitte al culo in fiamme volevo che finisse e nello stesso momento che andasse avanti all'infinito e poi l'ho sentito aumentare il respiro, i colpi, e afferrati i fianchi, ha spinto in fondo e con un rantolo bestiale riversare un fiume di sperma bollente nel mio culetto, un due cinque sei e ancora e ancora era così tanta che l'ho sentita colare fuori dal buco ormai slabbrato, finirmi luogo le gambe.
Una telefonata di mamma ci fece tornare in se, ci avvisava che per causa di un rappresentante non poteva rientrare, quindi dovevo preparare il pranzo solo per noi, chiese se papi si fosse svegliato e rispondendo con una bugia dissi che dormiva ancora.
Sfiniti ma soddisfatti ci recammo in bagno, riempiendo la vasca idromassaggio gli riversai dentro una bottiglietta di Sali ed entrando mi diede una pacca sulle chiappe dicendomi “ oggi vuoi proprio sfinirmi”.
Accesa, ci rilassammo abbracciati, ci coccolammo, dovevo recuperare il tempo perso, troppo che non facevo sesso con lui, nonostante fosse venuto due volte il solo contatto della mano gli si stava svegliando. in apnea mi buttai con la bocca prendendolo e facendolo sparire del tutto dentro, succhiai e in un baleno me lo trovai di nuovo duro. lo guardai, teneva gli occhi chiusi, con un movimento veloce mi ci sedetti su, guidandomelo tutto dentro.
“Certo che nemmeno tua madre è mai riuscita a farmi risvegliare dopo la seconda venuta, tu sei proprio una troietta affamata”.
Lui seduto e poggiato di spalle alla vasca ed io sedutami sul suo cazzo guardandoci in faccia baciandoci mi lasciavo guidare dal cazzo dentro di me con movimenti di bacino me lo sentivo tutto dentro ancheggiando mi scopavo il bel cazzone di papi, con il solo movimento dei fianchi mi entrava tutto; lui non perdeva tempo dedicandosi al mio seno, con le mani mi allargava le chiappe infilando spesso due dita nel culetto.
Restando nella stessa posizione me lo sfilai e lo puntai diritto al culetto, un po’ per la posizione un po’ ormai collaudato entrò senza dolore. Salivo e scendevo su quel meraviglioso palo “Ecco tesoro l’hai completamente dentro di te, sei bravissima”. Chiudo gli occhi e una marea di brividi di piacere mi assalì trascinandomi in un mondo estatico.
Quando è vicino all’orgasmo, mi fa inginocchiare nuovamente ai suoi piedi, si alza sedendosi sul bordo della vasca, appoggia il cazzo alla mia bocca: - "Adesso preparati perché ti vengo in faccia" non è una sorpresa particolare "So che ne hai voglia" - continua convincente. Sa bene che è piacevole, per celebrare la giornata degnamente come si fa con lo Champagne. Passa il cazzo su tutto il mio viso: sulle guance e sul mento; poi ancora sulle labbra, dove lascia le tracce del suo calore. E' una sensazione tattile sottile e sconvolgente, amplificata dalla posizione sottomessa in cui sono; già più che sufficiente a farmi eccitare. Il mio desiderio aumenta sempre di più, sempre di più. Quanto deve durare ancora questo supplizio? "ti prego, vienimi in faccia, voglio vedermi allo specchio tutta sporca, voglio sentirmi una puttana" -.
Mi piazza la cappella a pochi centimetri dal volto. Poi tutto accade in un attimo:
"Eccomi...", mugola con un grosso rantolo di soddisfazione. Istintivamente apro un po' le labbra per accoglierlo. Un istante dopo si lascia andare a una sborrata liberatoria, un primo fiotto di sperma improvviso e violentissimo mi ha colpito poco sopra il labbro superiore. Non so esattamente cosa ho pensato in quel momento Soprattutto, sentivo che era una cosa molto porca. Allora, in una frazione di secondo, ho deciso di appoggiare la cappella sulla mia lingua, che intanto mi ero affrettato a tirare fuori. In questo modo il secondo schizzo, più abbondante e denso, lo scarica dentro la mia bocca aperta, peccato che poiché era la terza volta era poco abbondante, ma pur sempre buona.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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