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31 parte cugino carnale


di Membro VIP di Annunci69.it uniti666
09.10.2023    |    8.809    |    8 9.1
"Passammo gran parte della serata a chiedere del resto delle nostre rispettive famiglie, anche se attraverso i nostri padri avevamo, talvolta qualche..."
Con Federico, dopo alcuni mesi, avevamo fatto tante esperienze e trasgressioni diverse e credevamo di non avere nulla di nuovo che potesse sorprenderci, ma sbagliavamo.
Il mondo Swinger aveva ancora tanto da dare e ancora poteva stupirci.
L’occasione arrivò ai primi dell’estate.
La nostra barca era diventata un posto dove ospitare nuove conoscenze, dove giocare indisturbati, se le conoscenze fossero state lineari con noi.
L’esperienza di quei mesi, mi aveva portato a capire, anche attraverso una chat, se la coppia che scriveva fosse o meno in linea con noi.
La domanda che spesso ricevevo era cosa significasse per me essere in linea.
Qualcuno aveva pregiudizi e credeva fosse di motivazioni socio culturali, qualcuno pensava, invece ,fosse di natura puramente estetica.
Nessuno aveva capito quanto invece dipendesse dalla dolcezza e dalla serenità delle persone.
Eliminavo e con poche scuse a riguardo, chiunque inviasse, alla richiesta di vederli in foto, immagini del proprio Dillo o pene in erezione.
Immediato mi arrivava alla mente il messaggio che il mio interlocutore fosse un malato di sesso e che la cosa , quindi, non era di mio interesse.
Ero consapevole che eravamo su un sito scambista, tutti per lo stesso motivo. Ma la classe che carpivo da alcune persone, nell’esprimersi nei miei confronti, o nel considerarmi con delicatezza e classe, mi lasciava buone sensazioni e la volontà di continuare, rispetto altre.
Il più delle volte sentivo a pelle quando alcune coppie non erano per noi o fossero fake.
Federico invece, iniziava con molto entusiasmo le sue ricerche sul sito, basandosi sull’età e sulle fattezze fisiche, tralasciava ogni particolare.
Io, invece, ascoltavo altro dalle chat di contatto. Guardavo i particolari, delle foto che ricevevo e nel dubbio cercavo conferme di audio o video chiamate che davano veridicità o meno, alla coppia con la quale interagivo.
Da un po’ avevo iniziato a scrivermi con una coppia molto carina del sito.
Lui, Cris, molto simpatico e riservato e la sua compagna Silvia , che vivevano abbastanza vicino a noi al Circeo.
Il tempo a loro disposizione era limitato dai figli non ancora autonomi, come i nostri.
Per questo motivo ci scrivevamo da tempo e non avevamo mai avuto occasione di vederci.
Il nostro avvicinarci a loro con l’estate e le uscite in barca, avevano reso possibile il nostro incontro conoscitivo.
C’eravamo dati appuntamento al porto nel parcheggio, in quanto l’eventuale non simpatia verso di loro ci avrebbe salvato dall’averli in barca e ci avrebbe permesso di allontanarci più rapidamente.
Arrivarono puntuali con una bella utilitaria molto curata e pulita.
Li vedemmo da lontano, parcheggiare.
A scendere dalla vettura per prima fu proprio silvia e ci apparve bella ed elegante nel suo abitino leggero e morbido che non nascondeva le sue forme voluttuose .
Lui scese dopo di lei e si assicurò, prima di voltarsi, di aver preso tutto dalla macchina.
Era alto, moro, con capelli rasati e barba lunga leggermente brizzolata, che nascondeva gran parte del suo viso, lo trovai carino e in forma.
Si avvicinarono a noi molto lentamente e mentre avanzavano lui parlava all’orecchio di Silvia con fare nervoso e nello stesso tempo entusiasta.
Non capivo se la nostra fisicità gli fosse piaciuta o meno, ma i pochi passi che mancavano avrebbero risposto ai miei dilemmi.
Lei si presentò allungando la mano, lui mi guardava con un caldo sorriso.
Mi chiese, se fingessi di non riconoscerlo o se veramente tutti gli anni che erano passati lo avessero cancellato dalla mia mente.
Aggiunse le foto che avevo mandato le settimane scorse , erano state per lui già delucidative , ma visto che io non avevo detto nulla anche lui aveva pensato di fare lo stesso.
Aggiunse che il motivo per il quale erano passati tanti giorni da quell’incontro, era anche per questo, cercava di capire perché facessi finta di niente.
IO ero basita, senza risposte non emettevo fiato, lo guardavo intensamente cercando di trovare una risposta ,nulla, quel viso non mi ricordava nulla.
Presi a rassegna i clienti del mio lavoro, o del lavoro di Federico, qualche reminiscenza degli amici passati , nulla, il vuoto più completo.
La mia espressione incredula e perplessa confermarono a Cris che veramente non sapevo chi fosse.
Si avvicinò di più a me e mi sorrise .
Mi ricordò che l’ultima volta che ci eravamo visti era stata 34 anni prima.
Era stato a casa mia, dai miei, insieme a mio fratello, ci conoscevamo dalla sua nascita, mi raccontò, eravamo cresciuti insieme , in quanto era mio cugino carnale e mi svelò il suo nome di battesimo e il suo cognome che poi era anche il mio.
Ricambiai il sorriso e lo invitai a salire in barca insieme a Silvia, in quanto avevamo molto di cui parlare.
Mi abbracciò forte e sentii il suo odore che ricordava la mia adolescenza.
La sua voce era come quella di mio padre, così come la sua corporatura imponente e muscolosa.
Avevo smesso di vedere la mia famiglia paterna non appena era morta nostra nonna.
Presa dai viaggi con il mio fidanzatino che era poi, il mio attuale marito Federico, avevo interrotto le cene di famiglia presso i fratelli di papà e per questo motivo avevo anche interrotto ogni rapporto con i miei cugini.
Li avevo lasciati tutti piccoli o adolescenti sbarbatelli come Cris, ed oggi con la barba sul viso e la voce forte e calda, come per tutti i componenti maschi della famiglia di mio padre, era stato impossibile per me riconoscerlo.
Passammo gran parte della serata a chiedere del resto delle nostre rispettive famiglie, anche se attraverso i nostri padri avevamo, talvolta qualche sporadica notizia .
Dopo ore passate a chiacchierare e ridere di noi e delle nostre infanzie trascorse in campagna dai nonni tra serre di pomodori e animali da cortile, Cris mi confessò di essere stata per lui una dei suoi primi amori.
Raccontò di avermi immaginato tra le sue braccia durante tutta la sua adolescenza. Sognava di dormire con me, di baciarmi, mi confessò di avermi desiderata per anni.
Io invece essendo più grande di lui di 4 anni, neanche lo ricordavo.
Per me era uno dei tanti cuginetti piccoli e rompiscatole che mi impediva di ascoltare la mia musica preferita interrompendo i miei sogni con futili chiacchiere.
Non glielo dissi inizialmente, mi soffermai a pensare che sapere della nostra stretta parentela aveva per me interrotto ogni eventualità di gioco fra noi, mentre per lui no.
L’idea di continuare per la strada che ci aveva fatto rincontrare era per me incestuosa e inaudita, ma non per lui .
Cris sembrava a proprio agio in quella realtà trasgressiva che viveva da anni con Silvia. Avermi incontrato non era per lui nessun motivo di perplessità , anzi era un modo per vivere a pieno l’ Amore che provava per me dall’infanzia.
Cercai, invano, di capire se parlasse sul serio a riguardo, ma nulla faceva trapelare il contrario.
Silvia , nel frattempo, aveva intrapreso una bella conversazione con Federico e ignoravano entrambi i nostri discorsi.
Sembravano molto affini e avevano trovato da subito una certa sintonia.
Negai a Cris ogni possibilità di gioco fra noi, malgrado lo conoscessi, poco nella sua versione da adulto, era fresca in me l’idea della nostra realtà parentale.
Avevo un’immagine di lui diversa, questo era vero, forse se non lo avessi saputo non avrei avuto problemi a proseguire, ma ora saperlo, rendevano le cose molto più complicate, fra noi, anche se fosse solo mio il problema.
Ci salutammo con un abbraccio lunghissimo e un tenero bacio sulle labbra, con la promessa di riprenderci a frequentare anche se non avessi giocato con lui.
Ci vedemmo spesso quei giorni e organizzammo anche dei week end insieme.
Federico e Giorgia con il benestare mio e di Cris avevano anche iniziato a giocare insieme e avevano trovato tra loro una bella sintonia e armonia sessuale .
Io e Cris, invece, ci organizzavamo i pranzi, nel frattempo, oppure ci facevamo delle bellissime pennichelle nella cabina di prua, accompagnati dai mugolii e le urla di piacere di Silvia e Federico.
Cris talvolta mi accusava di essere bigotta e chiusa mentalmente e mi suggeriva di lavorarci su a riguardo.
A volte, invece si accoccolava alle mie spalle avvolgendomi con le sue braccia e con tutto il suo corpo fino a nascondermi totalmente, e si addormentava sussirrandomi all’orecchio parole meravigliose e ricordandomi tutto il suo affetto di sempre.
In pochi incontri Giorgia e Federico erano diventati amanti focosi e appassionati, mentre io e Cris inseparabili ma sempre pronti a battibeccare e al confronto .
Un pomeriggio, qualcosa cambiò inesorabilmente fra noi.
Il pomeriggio caldo estivo, dopo un pranzo calorico e abbondante ci aveva abbioccati a letto stretti l’uno all’altra.
Silvia e Federico avevano iniziato a stuzzicarsi a tavola, anzi sotto lo stesso, avevano quindi proseguito in cabina le loro effusioni.
Io e Cris ci eravamo messi a riposare, abbracciati, mi baciava sul collo respirando dietro la mia nuca.
Le sue mani, che fino a quel momento erano state discrete e tenere, erano diventate bramose e curiosavano intorno al mio corpo sui vestiti.
Talvolta le dita insinuavano sotto l’elastico del mio costume e si facevano strada tra i miei seni.
Mi sussurrava quanto aveva desiderato farlo e quanto fosse felice in quel momento.
La mia mente gli chiedeva di smettere mentre i miei sensi di continuare.
Quando la mano scese tra le mie gambe ebbi un sussulto di piacere e cercai di fermarlo, mi chiese se volevo si fermasse ma risposi che non lo sapevo , quindi continuò.
Girò tutto il mio corpo su se stesso fino ad avere il mio viso di fronte.
I suoi occhi ricordavano, come una copia perfetta, quelli di mio padre e la mia testa iniziò a perdersi in un mare di malinconia e sensi di colpa.
Le sue mani si accompagnarono alla sua bocca che iniziò a baciarmi in modo caldo ed eccitato.
Le sue mani avevano oltrepassato l’elastico del perizoma ancora salato dal mare, e avevano iniziato a cercare il caldo tra le grandi e piccole labbra della mia vagina.
I miei ricordi del passato e della nostra familiarità erano iniziati a svanire tra i languidi baci che ora erano scesi sui miei capezzoli.
Le piccole labbra della mia vagina erano gonfie di desiderio e attendevano le sue dita che esperte giocavano dentro e fuori simulando l’atto sessuale, che avevo tanto temuto e che invece in quel momento aspettavo più di ogni altra cosa.
Mi sussurrò tra le labbra che voleva gli chiedessi personalmente di proseguisse, voleva sentirlo dire da me.
Esitai per un momento rispondendogli che per me era indifferente.
Si fermò come a rispettare il mio volere, ma in fondo sapeva di allungare soltanto al mia agonia e il mio desiderio e questo lo faceva sentire potente.
Lo era in quel momento, lo sapeva bene.
Gli sussurrai allora all’orecchio che avrei voluto fare l’amore con lui, che avevo scoperto che il bene che gli volevo da sempre, aveva reso il nostro rapporto molto più intenso e appassionato e questo mi riempiva di desiderio come non avrei mai pensato.
Non bastò, mi accarezzava tenendo calda la mia voglia di lui senza andare oltre, mi baciava mi accarezzava e poi si allontanava dal mio corpo per istanti lunghissimi. Allora fui più diretta e salii sul suo corpo avvolgendolo con il mio sussurrando nel suo orecchio quanto lo desiderassi in quel momento.
Mi baciò con trasporto per alcuni secondi, mi girò quindi sul letto invertendo di netto la posizione, era lui ora su di me. Iniziai ad accarezzarlo sui fianchi, invece prese le mie mani e me le mise sulla testa. Credevo fosse un gioco sessuale, invece si fermò e mi guardò diretto , mi disse che non era quello il momento giusto.
Sgranai gli occhi convinta che scherzasse.
Aggiunse che era serio che voleva avessi ancora più desiderio di lui, che non voleva rovinare tutto , solo perché ero presa dall’eccitazione, voleva invece fossi convinta e temeva non fosse ancora così.
Si alzò e si allontanò dal letto lasciandomi sola con i miei pensieri.
Non lo capii subito, il suo gesto, ma con il tempo seppi apprezzarlo. Tra me e Cris divennero costanti gli incontri sessuali, ed esclusivi, tanto che non riuscii ad andare con nessun altro nel mondo swinger.
Il nostro non era un gioco, c’era affetto , conoscenza consolidata.



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