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Il mio inizio con un lui ......... decima parte week end alla Maison


di Membro VIP di Annunci69.it uniti666
13.12.2022    |    1.075    |    1 9.6
"Moira e Alex che inizialmente ci avevano lasciati discutere da soli, ci raggiunsero per parlare con noi..."
Parte seconda
Uscimmo dalle camere dopo due ore circa, come se su di noi fosse passato un uragano.
Ero frastornata come dopo un lungo sonno, come un post anestesia, mi guardavo intorno e speravo le persone non se ne accorgessero.
Maurizio e Ornella ci accompagnarono alle vasche e rimasero con noi ancora una decina di minuti.
Volevo sapere tutto, di lui in particolare, ma presto capii che invece non voleva lasciare traccia di sé, non voleva rimanesse di lui nulla, solo un ricordo.
Mi diede un ultimo bacio sulle labbra, Ornella fece lo stesso, e sparirono tra la gente.
Federico mi stava guardando, notavo la gelosia nei suoi occhi e forse era arrabbiato con me per aver seguito i due nella camera in modo così sconsiderato e affrettato, senza tener conto delle conseguenze.
Ma evitai l’argomento, cercavo Alex tra la folla di corpi nudi delle vasche, volevo sentirlo vicino e sapere cosa ne pensasse di quell’incontro.
Li trovammo sdraiati su di un mega divano ovale vicino la vasca principale, erano in dolce compagnia.
Ci affiancammo a loro.
Dopo alcuni minuti Federico decise di approfittare di un massaggio di coppia prenotato dagli amici di Moira e Alex e prese il posto del lui. Il lui voleva restare fianco a Moira e chiacchierare con lei e guardarle il suo enorme seno bellissimo, come pochi se ne vedono. Rimasi fianco a lei mentre Alex mi guardava, sdraiato dalla parte opposta del mega divano.
Moira si avvicinò al mio orecchio, mi confessò , quello che sapevo, che eravamo stati poco insieme noi quattro, che sentiva Federico lontano e che Alex oltre il mio lui sentiva lontana anche me.
Le promisi che avremmo parlato, appena avremmo avuto l’occasione e con lo sguardo e un gesto della mano, invitai Alex ad avvicinarsi a me.
All’inizio non sembrava convinto di avvicinarsi, ma poi lo fece.
Si sdraiò fianco a me e mi baciò, mi disse che gli mancavamo entrambi. Vederci con tale distanza era difficile, sapeva che eravamo troppo amici perché potesse esserci altro fra noi, ma malgrado questa consapevolezza era difficile comunque per lui.
Gli confessai che lo era anche per me, Federico , freddo, razionale, dominante, riusciva meglio di tutti noi a gestire questa nostra distanza e distacco psicologico, anche perché da lui voluto, per noi non era così facile.
Mi diede qualche bacio, mi abbracciò forte, ma tornò dalla sua parte del letto, subito dopo, lontano da me.
Mi accoccolai a Moira, cercando il suo conforto, ricevetti da lei, subito, il suo caldissimo abbraccio e un tenero bacio sulla guancia.
Federico tornò presto dal suo massaggio, mi prese per la mano e ci allontanammo verso gli spogliatoi per tornare in albergo.
Era silenzioso in macchina, il freddo di Milano era nulla rispetto a quello che sentivo nella macchina, di fianco a lui.
Cercai di chiedere cos’avesse, anche se ero consapevole, nulla era un segreto per me, di Federico.
In albergo a letto non dormiva, volevo fare l’amore con lui, ma era distante, arrabbiato, dispiaciuto, non capivo, chiesi perché fosse piu’ arrabbiato con se stesso che con me.
Ci furono lunghi istanti di silenzio, ma presto si aprì con me.
Mi confessò la sua rabbia per avermi visto rinunciare alle attenzioni di Maurizio per lui.
L’incapacità, da parte sua di farmi divertire in un contesto tanto travolgente, per colpa della sua terribile gelosia, lo devastavano.
L’incapacità di divertirsi, lui stesso, ignorando cosa accadesse a me, per lui diventava impossibile, irrealizzabile.
La sua attenzione, malgrado la bellissima Ornella, restava focalizzata su di me, su quello che il lui dell’altra coppia decideva di farmi , non dipeso da lui, non deciso da lui, soprattutto.
Una coppia nuova, alle prime armi, si muove con cautela intorno alla sua donna.
Un uomo navigato e sconosciuto, com’era Maurizio, si muoveva su di me con l’istinto e l’eccitazione del momento.
Questa mancanza di controllo lo uccideva e solo a pensarci ancora bruciava dentro di lui.
Parlò di tutto quello che pensava, senza colpevolizzarmi, quasi si scusava per non avermi permesso di divertirmi e di lasciarmi andare.
Lo lasciai parlare, senza interromperlo, con infinita comprensione.
Appena riuscii, gli ricordai, che lui, in realtà, non mi aveva negato nulla, era stata una mia scelta.
Il nostro gioco doveva essere condiviso, io mi sarei divertita se anche lui lo avesse fatto.
Lo abbracciai, in silenzio, e non appena si addormentò, feci lo stesso.
La mattina dopo, notai, dispiaciuta, che i nostri discorsi, della sera prima, non avevano cambiato il suo malumore.
Si lamentava che tre giorni nella spa erano stati troppi e che pensare di doverci tornare anche quel giorno, lo faceva impazzire.
Gli ricordai, che se avesse voluto,. avremmo potuto fare altro, non mi rispose. Dopo una bella colazione, però, decise di andare comunque alla spa, voleva, stare con Alex Moira e soprattutto, provare ad abituarsi a questa novità della nostra vita.
Credevo poco alla sua calma apparente, alla sua ritrovata serenità, alla gioia di sapermi al suo fianco e decidere il come divertirmi, anche in base, al suo stato d’animo.
Le sue parole erano sincere ma io non credevo fosse sereno veramente.
Alla spa ci ritrovammo con Alex e Moira sin da subito, pranzammo insieme, ridemmo di coppie buffe, intorno a noi, del mio piatto triste di carotine e verdure, sembrava tutto sereno e piacevole.
Il dopo pranzo, ci portò al piano superiore, per utilizzare i grandi letti e le poltrone sceslong per riposare e coccolarci fra noi.
Federico fianco a me aveva il Dillo che sbucava dall’accappatoio, presi a giocarci con le mani, ignorando la sua minaccia, se lo avessi fatto eccitare, sarei stata obbligata a finire ciò che avevo iniziato.
La sua eccitazione fu quasi immediata, me lo fece notare.
Mi guardai intorno, la percentuale di singoli presenti era alta e non me la sentii di appartarmi con lui con tutti quei voyeuristi .
Non credevo si sarebbe arrabbiato, ma la sua furia uscì, come se fosse stata presente e repressa dentro di lui.
Iniziammo a litigare davanti a tutti, Moira e Alex erano dalla sua parte e mi sentivo contrastata, consapevole, la rabbia in realtà provenisse da altro.
Scendemmo al piano di sotto e continuammo a offenderci, sui divani di fronte le vasche.
Mi accusava che per me era piu’ semplice, la mia gelosia era inesistente, secondo lui.
Io invece lo accusavo di non voler rinunciare a quella realtà trasgressiva e di trovare sempre una scusa per giustificarne la continuazione.
Moira e Alex che inizialmente ci avevano lasciati discutere da soli, ci raggiunsero per parlare con noi.
Ascoltarono inizialmente, attenti ai particolari, ma ben presto diventarono protagonisti insieme a noi della discussione.
Accusai Federico, davanti a loro, che il motivo della distanza che si era creata fra noi e loro era dipesa dalla sua gelosia ossessiva.
Che non volevo continuare a venire in quei posti ,se dovesse diventare motivo di liti fra noi, come stava accadendo.
Alex ci ricordò che anche per loro l’inizio non era stato facile, accettare i compromessi, doveva essere il punto di partenza. Avremmo dovuto cercare dei limiti al nostro gioco e Federico avrebbe dovuto sentirsi sicuro e sereno di questi.
In qualche modo la discussione tra me e Federico si calmò, lasciando spazio, finalmente, alle tante cose di cui dovevamo parlare con loro e loro con noi.
Alex ci confessò che la mancata serenità nel rapporto fra loro e noi si tastava con mano, voleva sapere se ci fosse una sua responsabilità in tutto questo. Federico si aprì a loro, inizialmente con Moira poi anche con Alex.
Confessò il suo dispiacere nel vedere che tra me e Alex si fosse creata una complicità particolarmente tenera e fatta di continue attenzioni che esulavano dal momento di gioco.
Attenzioni fatte di carezze e premure, che continuavano tutto il tempo che trascorrevamo insieme, togliendo quasi a lui la possibilità di stare con me e riprendersi il suo ruolo a mio fianco.
La gelosia, faceva amplificare la visione di quello che, in realtà, ci fosse tra me ed Alex, che era poi, lo stesso che c’era tra Moira e lui, solo che a me la cosa non infastidiva.
Ero contenta e certa dell’amore di Federico, nessuno poteva prendere il mio posto, conquistato dopo 33 anni di vita insieme. Mi dispiaceva che la gelosia gli impedissero di essere sereno e di dare per certo il nostro amore come facevo io.
Ne presi atto. Ascoltai Moira, riguardo il fatto che avremmo dovuto mettere dei limiti al nostro gioco sessuale con gli altri. Scelsi i nostri paletti, considerando la gelosia di Federico, nulla sarebbe accaduto oltre il nostro limite e doveva esserne certo e divertirsi anche lui da ora in poi.
Ci credevo? Forse no! Ma valeva la pena tentare ormai eravamo lì.
Con Moira e Alex ci confessammo il nostro amore, ma che d’ora in poi non sarebbe stato piu’ fisico, non avremmo mai più fatto nulla di intimo insieme, saremmo stati solo amici.
Federico era felice delle scelte con loro, anche se eravamo tutti consapevoli, benché acconsenzienti, che la scelta era stata, solo la sua.
Continua…
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