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Lui & Lei

Il mio inizio con un lui .........diciottesima parte sabato One Delux


di Membro VIP di Annunci69.it uniti666
06.02.2023    |    1.216    |    4 9.7
"Trovò con Federico una immediata sintonia, tanto che dopo alcuni minuti , mio marito mi propose di appartarmi con loro in una camera e restare tranquilli noi..."
L’amicizia con Il giovanissimo della chat finì in pochi giorni.
La mancanza di rispetto e l’arroganza nei confronti di mio marito, non tardarono ad arrivare, Federico, prima che io potessi scegliere, pose fine alla chat, bloccando ogni contatto.
Non fui dispiaciuta della cosa, a volte essere sgarbata a me risultava difficile, e interrompere la chat era impossibile in altro modo, ne tanto meno con modi gentili.
Avevo comunque tanti contatti per interagire nel mio tempo libero. Molti erano lettori costanti dei miei racconti, non mi mancava la compagnia.
In particolare, scrivevo spesso e ancora lo faccio con un singolo del sito di nome Robin.
MI aveva scritto diverse settimane prima per vederci al Deluxe, ma il giorno del nostro appuntamento conoscitivo non si era presentato e non avendo una sua foto viso, non avevo avuto la possibilità di farmi avanti io.
Sapevo di lui soltanto che era alto scuro di capelli e a suo dire un bell’uomo, che veniva accompagnato da una bella ragazza che assomigliava ad una barbi tanto era bella.
A fine giornata il bell’uomo con barbi non si presentarono mai a noi, ne io riuscii ad individuarli.
Era ormai una consuetudine, che coppie ci raggiungevano al Deluxe e poi non si presentavano a noi.
Qualcuna asseriva di non averci riconosciuto nella bolgia di persone, altre che non volevano disturbarci.
Loro avevano le nostre foto del viso, visto che le inviavo senza problemi, io invece di loro non avevo che immagini distorte del corpo, sbirciate dal sito, impossibile quindi identificarli.
Robin, mi spiegò che la sua nuova amica, non era a conoscenza del sito, che partecipava con lui a questi pomeriggi in spa naturista, che giocava sessualmente con qualcuno, ma che non era informata su tutto il resto.
Robin mi chiedeva di avvicinarmi a loro, se li avessi individuati, e di giocare io con la sua lei così da iniziare qualche approccio che ci avrebbe permesso di conoscerci dal vivo.
Non ci fu occasione di farlo, non riuscivo ad individuarli, visto che la sua lei non era propriamente una barbi, forse le sue descrizioni erano state troppo generose per potermi dare i giusti dettagli, quindi i nostri incontri furono sempre a senso unico.
Ma in fondo l’amicizia con Robin mi piace così com’è, ci scriviamo spesso, quasi con costanza quotidiana.
Il rispetto e la stima emergono come valore fondamentale della sua persona e questo mi dà di lui un’immagine meravigliosa, non credo sia il bell’uomo che si era descritto i primi tempi , ma nella mia testa, la sua personalità gli ha più importanza dell’aspetto.
Un Sabato, dato che non avevamo voglia di restare nella nostra città , organizzammo di raggiungere il Deluxe.
Facemmo un last al quale risposero in molti, come sempre, e ci incamminammo verso sera, per essere lì non tropo presto e fare così serata anche con Fabiana, sempre super indaffarata insieme ad Antonio, invece più libera per la tarda ora del fine giornata.
Si presentarono a noi, inizialmente una coppia di simpatici Romani, e passammo con lore del tempo al bar, bevendo caffè noi e prosecco loro, chiacchierando del più del meno.
Nel frattempo si era avvicinati a noi anche un’altra coppia, con la quale ci scrivevamo sul sito da qualche giorno. Erano in compagnia di un’altra coppia coetanea a loro ed anche a noi, e ad un bellissimo uomo di colore di rara bellezza. Fabiana era impazzita per il bel nero, lo guardava tutto il tempo e ripeteva ad alta voce che Dio esiste ed è nero.
Mi faceva ridere per come parlava di lui.
Il nero in effetti era un bell’uomo davvero.
La coppia che si era presentata a noi ci indicò gli amici con i quali erano arrivati al Deluxe, i coetanei appunto dei quali, la lei era una bella donna alta e riccia con delle belle forme e il lui un uomo con i capelli e barba brizzolati con gli occhiali, il quale attirò immediatamente la mia attenzione.
Mi sono sempre chiesta perché alcune persone attirano così tanto l’attenzione, altre meno ignorando le fattezze fisiche.
Il lui con gli occhiali mi colpiva, credo anche io attirassi la sua attenzione, ma non si avvicinò mai a me, mi guardava da lontano.
Ad un tratto nel salottino circolare del salone il nero iniziò a fare sesso in modo animalesco con la bellissima lei dell’uomo che mi incuriosiva.
Il nero era vorace e quasi violento con la lei, tanto che io mi sentivo quasi in pena, ma in realtà il problema era solo il mio, in quanto la lei gli ripeteva spesso di continuare e di insistere, quindi la cosa non le dava fastidio come pensassi.
Durante la forte esibizione di sesso, di quello si trattava, attirò la mia attenzione il compagno , forse marito della lei, che seduto di fronte a loro li guardava eccitato e fiero.
Feci capolino da dietro il divano per guardarlo da vicino, anche lui mi guardò e ci sorridemmo per un istante.
A volte sono piu’ intimi e piacevoli degli attimi di poco, come quel sorriso rubato agli sguardi, che degli atti consumati di nessuna importanza. Quello che conta è cosa si prova nel fare qualsiasi cosa, le mie solite e preziose sensazioni delle quali amavo nutrirmi in quel mondo ultimamente.
La mia simpatica distrazione e attrazione lasciò, purtroppo , il deluxe troppo presto, senza che ebbi la possibilità di capire se dietro quel viso curioso e intellettuale si nascondesse qualcuno di spessore che valesse davvero la pena conoscere.
Ma non mancherà occasione spero, di approfondire con lui e con la coppia, loro amica, presentatasi al bar.
Dopo la loro uscita, mi diressi con Federico in sala massaggi per farmi massaggiare e per rilassarmi con lui.
Inizialmente restammo da soli, Federico cacciava, rigorosamente ogni singolo, per paura che la loro presenza allontanasse le coppie.
In effetti era così, ma di coppie di suo gradimento c’è n’erano poche.
Federico voleva le belle ragazze in forma e in quel momento una buona parte di esse era andata via e a restare c’erano solo qualche anzianotta e i singoli che non mancano mai.
Dopo mezz’ora di massaggio individuale fece entrare un singolo che da un po' ci guardava dall’esterno.
Disse di chiamarsi Mario, trentacinquenne, anche se trovavo ne dimostrasse di più, ci aveva fatto compagnia anche a pranzo, facendoci un’ottima impressione.
Iniziò a massaggiarmi le gambe e la schiena, con estrema dolcezza e relativa discrezione.
Relativa in quanto le sue mani discrete, ogni tanto s’insinuavano in ogni dove prima di tornare sulla mia schiena.
Trovò con Federico una immediata sintonia, tanto che dopo alcuni minuti , mio marito mi propose di appartarmi con loro in una camera e restare tranquilli noi tre.
Mi opposi, lo odiavo quando l’eccitazione del momento spegneva ogni sua gelosia e la sua mania di possesso nei miei confronti . Il suo variare di umore così repentinamente , avevamo scoperto, dipendesse da una iper funzionalità della sua tiroide. La cosa lo giustificava, in parte, ma continuava a rendermi irrequieta e stranita.
Mario , il singolo che mi massaggiava raggirò il lettino e mi scivolò alla testa, avevo il viso nascosto tra le braccia ma vedevo i suoi pedi e il suo Dillo in erezione .
Ad un tratto si accovacciò così da arrivarmi frontalmente al viso, “ Non vuoi appartarti con noi?” mi chiese e mi baciò sulla bocca.
La sua lingua calda si insinuò prepotente nella bia bocca, aveva un sapore dolce di caramella misto a nicotina.
Mi accarezzò i capelli e tornò a massaggiarmi le spalle .
Il suo Dillo attirò la mia attenzione e presi a succhiarlo avidamente, l’eccitazione salì ancora più forte dentro di lui e mi sussurrò ancora all’orecchio di andare con lui e il mio Fede in una stanza per restare tranquilli.
Mi negai ancora, ma Fede si era fatto più insistente, quindi accettai.
In camera stendemmo sul lettone di pelle nera i nostri accappatoi, così da avere qualcosa di nostro sulla pelle.
Mario si distese per primo, io mi sdraiai su di lui, al contrario così da poter giocare ancora con il suo Dillo in erezione, lui iniziò a giocare con me nel contempo.
Federico salì su di me e mi penetrò da dietro, avevo la bellissima sensazione di avere il mio Fede dentro di me e la calda lingua di Mario sul mio clitoride.
L’immagine dei grandi testicoli di Federico che ballonzolavano sul viso di Mario, mentre mi assaggiava, mi faceva ridere, dentro di me.
Ogni tanto mi fermavo, e alzavo il bacino, per paura che Mario non avesse aria a sufficienza per respirare. Apprezzava le mie premure, ma quella posizione precaria e soffocante non limitarono il suo piacere.
Afferrò il suo pene mentre era nella mia bocca, e accompagnò la stessa con la mano fino a godere vigorosamente tra le mie labbra.
Federico continuava a penetrarmi profondamente e tra i caldi assaggi della lingua di Mario su di me, anche io venni con sonori e inequivocabili lamenti di gioia .
Mi alzai velocemente x vuotare la mia bocca dal seme ancora caldo che Mario aveva lasciato con il suo orgasmo.
Si avvicinò a me e mi baciò ancora, dichiarando fossi una creatura meravigliosamente suadente che con Federico formavo una coppia deliziosa che non avrebbe mai dimenticato.
Asserì di invidiare la nostra stupenda sintonia, la nostra discrezione e stupenda complicità di coppia che difficilmente trovava nelle sue serate ai prive.
Ci gratificò il suo pensiero così carinamente esposto.
Lo salutammo con un arrivederci, la complicità tra lui e Federico era stata una bella scoperta. Forse anche lui non sarebbe stato una delle tante meteore del nostro mondo trasgressivo, almeno lo speravo.
Stanca delle tante apparizioni di questo periodo caldo della nostra vita, cercavo ancora stabilità. Quelle due o tre coppie amiche con le quali giocare ed esulare dagli incontri casuali e volanti ai quali Federico cercava di abituarmi.
Forse stava arrivando il tempo che i nostri incontri diventassero più ordinari e familiari, costanti abitudinari forse, ma che avrebbero permesso a me di lasciarmi andare e di sentirmi serena per fare uno scalino e divertirmi.

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