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Lui & Lei

32 esima parte .........Arianna e Andrea occhi bendati


di Membro VIP di Annunci69.it uniti666
19.12.2023    |    523    |    6 9.2
"Arianna Andrea e Federico si muovevano intorno a me alternandosi fra loro ed io potevo sentirli e riconoscerli ma non vederli..."
Trovare equilibrio nel mondo swinger non è facile perché il legame che hai con il tuo compagno storico e la stabilità emotiva, non puoi trovarla con nuovi partners.
Questo sembrava il motivo che prima o poi ci avrebbe portato a smettere , invece diventava la ragione che ci spingeva a continuare.
Quella curiosità di vedere cosa si poteva trovare e incontrare, diventava più forte dell’appagamento che l’incontro stesso poteva darti.
Sembrava che fossero infinite le esperienze che si potevano fare e la stranezza di persone che si potevano incontrare, la curiosità di esplorare, restava una droga per noi.
Ci eravamo, inizialmente, dati dei paletti, dei limiti oltre i quali , in comune accordo, avevamo deciso di non andare.
Ma in un anno ci eravamo accorti di aver sempre oltrepassato quei limiti, decidendolo insieme. Da qui il pensiero di non darcene più, così da non sentire il dispiacere di averli superati e la paura di perderci per averlo fatto.
Federico amava l’ignoto, conoscere sempre gente nuova.
Io invece, alla ricerca di quelle coppie da rivedere per non avere sempre l’impatto emotivo di partners nuovi.
La scelta di accontentarci entrambi, fu la nostra decisione di fine Luglio.
Quel periodo ci sentimmo con una giovanissima coppia di Firenze Arianna e Andrea.
Avevano messo un annuncio su Bacheca incontri, dove Federico quel giorno, aveva deciso occasionalmente di sbirciare.
Erano troppo giovani, fu il mio primo pensiero, ma avendo deciso di venirci incontro, accettai di incontrarli.
Dovevamo comunque conoscerci e ci eravamo promessi di non dare per scontato un seguito.
Era, da sempre, la frase che utilizzavo nelle nuove chat per garantirmi la possibilità di scappare, qualora l’avessi desiderato.
Ci demmo appuntamento al porto.
Ci aspettavano appoggiati alla loro macchina con fare tranquillo che esprimeva sicurezza.
Da lontano li vedevo come due ragazzi di media statura ben vestiti e curati.
Man mano che mi avvicinavo notavo sempre meglio la loro bellezza esclusiva.
Sembravano usciti dalla copertina di un noto giornale di moda.
Griffati dalla testa ai piedi e vicini ad una macchina di valore, si tenevano per mano.
Ci salutammo con la stretta di mano e un bacio simbolico sulla guancia.
Mi arrivò con un’ondata di piacere il loro profumo già noto nei miei ricordi.
Dopo brevi convenevoli notavo in Federico un estremo piacere nel parlare con Arianna e assecondai la decisione di andare in barca, la nostra casa sull’acqua ormeggiata li vicino.
Lei aveva lo sguardo sempre concentrato su di me, quasi da farmi sentire in imbarazzo.
Era bellissima con i colori scuri di un’Indianina, solo la pronuncia nordica ben marcata di entrambi garantiva la sua Italianità.
Lui era il suo esatto contrario, pelle chiara arrossata dal sole, capelli biondi e occhi verdi, anche la barba leggermente cresciuta appariva chiara come i suoi capelli.
Ci accomodammo e aprimmo una bella bottiglia di bianco mentre i ragazzi fumavano sul diner esterno.
L’aria calda di luglio era meno fastidiosa al porto e restammo lì fuori un’ora a raccontarci di tutto.
A venticinque anni sembravano molto più maturi e parlare con loro era un piacere assoluto.
Lei era estetista e aveva un suo centro estetico, come me, lui invece un grande albergo a Firenze .
Dopo chiacchiere di routine ci proposero un gioco.
Ero consapevole dove avrebbe portato ma l’entusiasmo di Federico mi bloccava dal prendere una decisione che fosse solo mia.
Andrea ero bello come pochi, la sua parlata nordica mi piaceva, il suo profumo era inebriante ma il suo viso così giovane e fresco mi faceva venire i brividi.
Mi chiedevo quanto fosse giusto andare con lui, ma piu’ che altro quanto fosse giusto che lui venisse con me.
Ma il problema notavo fosse solo il mio, loro tre sembravano molto a loro agio, nessuno aveva messo in discussione nulla.
IL gioco era il banalissimo obbligo e verità che avevo fatto tante volte da ragazza con le comitive di amici.
Con Arianna e Andrea ovviamente le verità erano domande molto intime finalizzate a vedere se e cosa ci piacesse fare sessualmente.
Le verità, inizialmente molto discrete divennero molto più intime ed eccitanti man mano che il gioco proseguiva.
Gli obblighi, invece, miravano ad avvicinarci sempre di più fisicamente, ci avvicinavano senza che fossimo noi a deciderlo ma gli altri per te.
Quindi si superava l’ostacolo del bacio sulle labbra, si superava l’ostacolo di spogliarci un pezzo alla volta.
Si accorciava la distanza fra noi con il ballo lento con poco in dosso e altro, la nostra poca conoscenza si trasformò in confidenza .
La temperatura già calda di Luglio finì per alzarsi ancora di più e decidemmo di scendere nelle cabine del piano sottostante.
Nel raggiungerle Federico propose di separarci fisicamente i due stanza.
Ci fermammo alla base delle scale e ci guardammo per decidere.
Arianna sembrava dispiaciuta all’idea di separarci, avrebbe voluto giocare anche con me, ma non fece obiezioni e seguì Federico nella cabina principale.
Andrea mi seguì in cabina a prua, era buia, a parte una leggera luce colorata proveniente dal bagno.
Adoro la croma terapia e nell’ordine della barca nuova mi ero fatta mettere luci colare che cambiano a richiesta, sia nei bagni, sia nella sala cucina dietro il posto guida.
Andrea sembrava felice, forse il vino che aveva bevuto, eccedendo durante il gioco di obbligo e verità, gli aveva dato quello sprint a superare la timidezza della prima volta.
Io molto più sobria, forse, avrei avuto bisogno di più tempo.
Il suo viso tanto giovane e perfetto mi intimidiva.
Mi spinse sul letto molto deciso e con fare maturo.
Sembrava non preoccuparsi della mia età, ne della mia di timidezza e iniziò subito con caldi baci sulle labbra mentre mi toglieva di dosso il poco che era rimasto.
Il resto era stato già elegantemente eliminato dal gioco di poco prima.
Mentre mi baciava dappertutto le sue mani mi accarezzavano cercando di aprire le mie gambe per posizionarsi nel mezzo.
Tutto quel fervore e quella passione così dirette mi sembravano contrastare con la sua età e mi chiedevo se fosse il suo abituale modo di fare sesso o se lo stesse facendo con me per apparire più alla mia portata.
Comunque quei modi mi divertivano e non appena mi mise la mano al collo e mi guardò negli occhi come fosse un attore di porno non riuscii a resistere e sbottai a ridere.
Cercai di fermarmi, vedendo il suo sguardo perplesso.
Intanto dall’altra cabina si sentivano le urla di piacere di Federico e Arianna.
Andre, che inizialmente aveva una potente erezione, aveva perso la sua eccitazione.
Mi chiese cos’avessi da ridere, ma non sapevo cosa rispondere, allora feci il labbruccio, la tipica espressione dei neonati quando stanno per piangere.
Non trovò divertente neanche quest’espressione che pensavo simpatica, anzi la prese come una cosa fatta a lui quasi ad accusarlo di essere un bambino, anche se non fosse quella la mia intenzione.
Le mie spiegazioni e giustificazioni aleggiavano nell’aria senza dare nessun effetto, sul viso di Andrea c’era solo un rossore dato dalla rabbia.
Si alzò dal letto, deciso e si diresse, senza girarsi, in cabina con Arianna e Federico, giustificandosi dicendo che con me non si poteva giocare perché le mie risate e le mie espressioni buffe lo castravano inesorabilmente.
Sola in cabina provai una sensazione di benessere e liberazione.
Non sentivo fosse il momento per fare sesso con Andrea. Non sapevo che prima o poi sarebbe arrivato quel momento, gioivo solo che avevo fermato qualcosa che non volevo e non mi sentivo in colpa.
Mi godei la vittoria di aver trovato un modo, che potevo eventualmente riproporre, per bloccare la virilità di alcuni uomini, se al dunque non mi fosse andata di proseguire.
Lo scambio separato, purtroppo ha questo di brutto, il tuo lui può essere bello, virile, e quant’altro, ma se poi avvicinandoti e iniziando, il tuo corpo si rifiuta e il suo no come fermarlo?
Avevo scoperto quella che chiamai la castrazione psicologica, ne diventai maestra.
Dopo quella sera i giovani Andrea ed Arianna, credevo non ci avrebbero più chiamato e contattato, invece non fu così.
Vennero con noi nei week end in mare tutti i fine settimana del mese fino al loro rientro in Toscana.
Divennero abili skipper come me per aiutare Federico a governare la barca negli ormeggi e le piccole altre cose che la barca a motore richiede.
Disordinati come tutti i ragazzi, mi davano da fare come due figli, tanto che spesso Andrea ci chiamava mammina e papino.
Ci piaceva il suo nomignolo dato con affetto.
La sera poi iniziavano i loro giochini, sempre di nuovi, aditi a scaldare l’aria intorno a noi.
Ci siamo chiesti spesso cosa trovassimo in loro, ma l’amicizia tra noi 4 era diventata alla pari con loro si sta benissimo.
Durante i week end spesso facevamo tardi nei locali discoteca, dove non andavamo da anni, e prima che si tornava in barca ci gustavamo l’alba.
Loro erano sempre freschi come i fiori appena colti ed eccitati, noi cotti come le zucchine e ci trascinavamo a letto a volte senza neanche cambiarci.
Con l’arrivo dell’inverno, dopo costanti chat e telefonate, siamo andati da loro e ci hanno contraccambiato un pranzo ben fatto da entrambi per ringraziare quelli che gli facevo io quei fine settimana.
Arianna e Adrea sono vicini alle nostre anime più di quanto non lo siano alla nostra età.
Litigiosi fra loro come una qualsiasi coppia giovane che si ama.
Spesso rivedersi in loro e trascorrere del tempo insieme, soprattutto, ci fa sentire come se non fosse passato un giorno da quando ci siamo conosciuti.
Dopo alcuni inutili tentativi di fare sesso fra noi, un giorno, Andrea mi consigliò di bendarmi.
Vedere nella mia mente invece che con gli occhi, cambiò notevolmente tutto.
Arianna Andrea e Federico si muovevano intorno a me alternandosi fra loro ed io potevo sentirli e riconoscerli ma non vederli .
Questa novità mi impedì di imbarazzarmi della loro età e mi fece gustare il momento fino ad arrivare all’oblio.
Le mani calde e piccole di Arianna mi accarezzavano e la sua lingua delicata mi assaggiava intimamente mentre Andrea mi baciava in ginocchio vicino a me ed io accarezzavo la sua erezione non castrata dalle mie buffe facce.
Federico iniziò a penetrarmi e lo riconobbi immediatamente dalle notevoli dimensioni della sua eccitazione a me familiari da sempre.
L’unione dei tre intorno a me era un turbinio di emozioni Andrea si sostituì a Federico e iniziò a penetrarmi mentre io assaggiavo intimamente mio marito.
Impazzii per lunghi minuti fin quando non resistetti più e avvolsi la stanza di forte urla di piacere.
Ero contenta di quel pomeriggio d’estate, tanto appagante che ci unì tutti e 4 ancora di più regalandoci altri momenti come quello e anche senza benda sugli occhi, avevo superato lo scoglio età.
Non erano più due ragazzi erano Arianna e Andrea i nostri nuovi amici.









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