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Lui & Lei

Enrico secondo incontro ventiquattresima parte


di Membro VIP di Annunci69.it uniti666
13.04.2023    |    1.651    |    6 9.6
"Certa che tante cose ancora avremmo condiviso e quella che più attendevo con ansia era un incontro sessuale a quattro anche con il mio Federico e la sua Hanna..."
I messaggi con Enrico ed Hanna erano quasi quotidiani, lui presto sarebbe partito per L’estero, dove lavorava, ed Hanna cercava di godersi quegli ultimi giorni con lui, incastrandosi tra il suo lavoro e i suoi cari.
Il giorno del nostro appuntamento arrivò in un lampo.
Il mio amico di chat mi preparò, informandomi, che il secondo incontro non sarebbe stato come il primo, Enrico sarebbe stato diverso, questa volta, a suo dire, non voleva ci rimanessi male.
Ero sicura non sarebbe stato così, ma in fondo, con quale storico potevo esserne certa?
Appena mi vide, Enrico, mi sorrise con la dolcezza infinita che ricordavo.
Mi chiese se volevo andare in vasca con lui o se avessi voluto bere una cosa o fare altro.
Federico manifestò ad Hanna la volontà di appartarsi subito così io ed Enrico facemmo lo stesso.
Scegliemmo una stanza, notai con gioia che Enrico cercava la stessa della nostra prima volta, trovai questo pensiero molto tenero, da parte di un uomo così nuovo nella mia vita.
Chiuse la porta a chiave, una volta entrati, non mi diede il tempo di parlare perché mi chiuse la bocca con un bacio.
Mi sussurrò che aveva contato i giorni con ansia per avere quel momento solo con me, che a cena la sera che ci eravamo visti, aveva immaginato di essere lui ed io soltanto, che quando mi ero alzato per andare in bagno, voleva seguirmi ed assicurarsi che nessuno mi desse fastidio.
Sorrisi delle sue parole sussurrate all’orecchio, come segreti preziosi, prendevo sempre poco seriamente alcune frasi sussurrate in un impeto di passione, ma non glielo feci notare.
Mi spinse contro il muro con fare imperioso e deciso, lasciandomi senza fiato per un istante, aprì il mio accappatoio e iniziò a baciare con passione il collo e i seni con alternanza.
I suoi baci e carezze sembravano non finire mai, mi chiedevo quando ci saremmo sdraiati sul letto, ma quel momento non sembrava arrivare.
Il fuoco che vedevo nei suoi occhi iniziò a travolgere me in un vortice di caldissime emozioni, volevo pensare ma venivo sempre travolta dalle sue parole e dai suoi pensieri.
Come catturata uno stato di trans non notai che aveva messo il preservativo e aveva iniziato a penetrarmi sollevandomi una gamba e portandola sul suo fianco .
Quell’inaspettato gesto veloce e deciso mi fece sussultare inizialmente, ma mi riempì di piacere.
Gli chiesi di andare sul letto, ma continuò a restare in piedi di fronte a me con i suoi movimenti teneri e decisi dentro di me e le sue calde carezze.
Fui io allora a spingerlo sul letto, e iniziai ad accarezzarlo come aveva fatto lui poco prima.
Lo sorprese la mia determinazione e mi sorrise compiaciuto, mi girò su me stessa per controllare lui il gioco e impedirmi di farlo esplodere di piacere troppo presto.
Mi conosceva abbastanza per sapere quanto fossi abile a consumare in poche decine di minuti il nostro amplesso per l’ansia di vedergli raggiungere la vetta.
Raggiunta la sua posizione di potere continuò ad entrare ed uscire da me con dolcezza, ma, nel momento che sentiva salire il mio piacere, rallentava drasticamente per impedirmi di raggiungere l’orgasmo.
Era una bellissima tortura che durò fin quando anche lui non ne poté più ed esplose di piacere nel momento che sentì arrivare il mio, così da sincronizzare i nostri orgasmi.
Questa bellissima complicità raggiunta fra noi in così poco tempo, ci fece sorridere ancora.
Sudati e stanchi ci lasciammo andare sul letto e continuammo a chiacchierare per un’altra mezz’ora.
Mi disse che ero stata meravigliosa ma benché curiosissima di sapere, evitai di chiedere spiegazioni riguardo questa affermazione.
Trovavo invece che il gioco era stato interamente condotto da lui e con estrema abilità come solo un altro uomo aveva fatto qualche settimana prima……..Mike.
Riguardo Mike non avevo certezza sul nostro futuro, ma riguardo Enrico ero certa di aver trovato la complicità che cercavo.
Certa che ci sarebbe stato ancora un noi in questo mondo trasgressivo.
Certa che tante cose ancora avremmo condiviso e quella che più attendevo con ansia era un incontro sessuale a quattro anche con il mio Federico e la sua Hanna.
Federico ed io, finalmente avevamo iniziato a ,lasciarci andare.
Era stata una lunga strada fatta di ostacoli e riflessioni, ma ora forse avevamo iniziato a viverla con maggiore serenità.
Federico mi raccontò il suo incontro con Hanna alcune ore dopo mentre tornavamo a casa.
Anche lui, mi confermò, di essere stato bene con lei, di aver goduto con lei e che forse presto avremmo potuto ricominciare a stare insieme mentre ci relazionavamo con i nostri amanti.
Amanti, che parola strana da dire, sempre stata simbolo di vigliaccheria e perdizione.
Ora invece gestita nella coppia come collante della stessa e come un attivatore di eros e patos ormai persi fra noi.
La nostra vita sessuale, ci confidammo, era rifiorita, come la cura che avevamo di noi stessi, mai persa del tutto forse, ma nascosta dietro un curato abbigliamento comodo e casual.
Ultimamente, invece, i nostri corpi, sempre normopeso e in forma ,avevano preso delle linee molto più definite e toniche.
La nostra pelle sempre idratata accuratamente, era più morbida e setosa e le rughe, che segnavano il nostro viso maturo ed espressivo, erano attenuate e alleggerite.
Insomma notammo, con stupore reciproco, che in effetti il mondo Swinger ci aveva fatto bene.
Moralmente, eravamo come in corsa verso nuove esperienze e non necessariamente finalizzate al sesso, che ormai non ci mancava , ma alla ricerca di conoscere il punto di vista delle altre coppie e capire cosa piaceva a loro, differentemente da noi e perché.
Spesso contattati da coppie esibizioniste, ci trovavamo a doverci giustificare.
Sembrava come se, visto che non facevano scambi completi con altre coppie, fossero meno gravi le loro azioni rispetto le nostre e fossero più fedeli di noi rispetto la coppia e la propria o il proprio partener.
Quindi loro potevano fare sesso davanti altre coppie con carezze rubate e non fare altro, per sentirsi puliti, mentre noi eravamo a rischio, e il nostro rapporto anche.
Trovavo un pochino complesso questo discorso e ne parlai con Federico per conoscere il suo parere.
Considerato che in fondo in tutte le coppie Swinger quello che accomuna era la ricerca di eros, la curiosità verso altri uomini o donne diversi dalla propria quotidianità, non è per caso che c’era chi fosse in grado di fare apertamente quello che d’istinto si desiderava fare e chi invece no?
Perché visto che, entrambi i casi esulano dalla coppia secondo canoni standard, cosa poteva cambiare il come si raggiungeva lo stesso fine?
Poteva essere, invece, che alcune delle così dette coppie esibizioniste erano tali perché le fattezze estetiche impedivano loro di farsi corteggiare da altre coppie, magari più piacenti?
I nostri discorsi e dilemmi ci accompagnarono fino a casa, raggiunta la quale, continuammo a chiacchierare delle nostre ipotesi e, ci coccolammo fra le coperte, con una certezza, mai avremmo potuto essere degli esibizionisti, ne dei traditori seriali che fingono una normo relazione inesistente, vivendo poi nella trasgressione ma solo dietro le quinte.
Saremmo stati noi semplicemente, che dopo una vita insieme, iniziata forse troppo presto, cercavamo di recuperare quelle emozioni che il nostro giovane fidanzamento ci aveva rubato.
Rispettando sempre e comunque la coppia e il nostro Amore così forte e tenero ancora e meritevole di attenzioni estreme.
Federico ultimamente era meno geloso, aveva scelto il mercoledì da dedicare a noi e mi portava in spa.
Attrarre le altre coppie era ormai un gioco da ragazzi per noi, spesso giocavamo vicini a loro continuando a non perdere la nostra sessualità di coppia, se non per brevi attimi di coccole e poi tornare dolcemente a cercarci per continuare e finire insieme.
Oppure facevamo dei brevi scambi, sempre sullo steso letto, ai quali non concedevo mai me stessa totalmente, al contrario di Federico, mi limitavo ai giochi soft e cercavo di stancare il lui con le mani e con la bocca così da non lasciargli più energie per volermi possedere.
Forse un’infamata, poteva apparire, ma il segreto era dare quello che le donne concedono poco, come il piacere di gustare tutto con la bocca, gli uomini erano completamente assorbiti da questo gioco che continuava molto a differenza di un semplice preliminare e continuava fino all’esplosione del piacere.
Non era un accontentarsi, alla fine, ma era un gustarsi un raro gesto di piacere che invece veniva concesso solo con lo scopo di alzare il piacere sessuale maschile e non nel farlo continuare fino all’esplosione dello stesso.
In conclusione non si sentivano traditi per aver scambiato la propria lei per un semplice bocchino, perché avevano raggiunto il piacere con un lungo gioco fatto di bocca e massaggio manuale che con tanta maestria avevo imparato a fare come poche.
Il mio concedermi completamente, avevo deciso di farlo con i pochissimi che avevo conosciuto e di cui mi fidavo.
Continuavo ad essere convinta di continuare questa trasgressione in questo modo; limitando il rapporto completo a mio marito o, in rare occasioni, ad Enrico o qualcun altro che avrebbe, come lui, raggiunto quel grado di confidenza e complicità con me.
I nostri pomeriggi in spa, invece, restavano un modo per far divertire Federico, con la mia complicità e un modo per conoscere una eventuale altra coppia che sarebbe stata intima con entrambi come con Hanna ed Enrico.


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