Scambio di Coppia
La moglie del capo, la palestra e i trainer molto personali
di single80fe
27.05.2018 |
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"- Scusami, sai, la fatica, sovrappensiero - bofonchio qualcosa di poco credibile..."
Non amo frequentare la palestra, soprattutto quando è affollata. Non sono un abitudinario dell'attività fisica, per quanto stia cercando di diventarlo. Non sono ossessionato dal mio corpo, ma amo i bei corpi femminili, sarebbe ipocrisia non curarmi.Ho iniziato da qualche mese una rigorosa applicazione: tutte le mattina, prima del lavoro, almeno quaranta minuti di attività fisica. Del resto, in quei luoghi, mal sopporto la banalità del frequentatore medio, le chiacchiere sulle calorie nelle docce maschili, gli sguardi fintamente di riprovazione delle donne che pensano tu le stia guardando (e invece semplicemente non ho gli occhiali e il mio sguardo si perde: non ti sto guardando il culo, non ancora, almeno!).
Ma il culo della trainer che mi sorride tutte le mattine, cavolo, quello l'avevo notato. Una ragazza castana, piccola, tutti i giorni mi saluta e sorride così intensamente da sembrare onesta. Pantaloni della tuta che ne mettono in risalto il culo sporgente, modi affabili, bei capelli castani, lunghi e raccolti a coda, e magliette che fanno intuire il profilo di una terza di seno. Eccitante quando si piega a pulire una macchina, eccitante in modo sano, con la sua bellezza neutra. Non una vamp elegante, come Elena, la moglie del mio capo, che frequento abbastanza assiduamente.
Le ho parlato di lei, infatti, di come dovremmo sedurla, insieme.
Una sera, un'ora prima della tarda ora di chiusura, Elena decide di venire con me. Top attillato sportivo, pantaloncino minimale, colori vivaci. Nel tragitto in auto dalla casa del mio capo dove l'ho raccolta, alla palestra, mi chiedo se l'erezione che sta salendo la vedrà qualcuno.
Quando arriviamo non c'è quasi nessuno, sono le dieci e un quarto di sera, il luogo chiuderà alle undici. La trainer saluta entrambi, al nostro ingresso separato: stiamo fingendo di non conoscerci.
Iniziamo ad allenarci, ognuno per i fatti propri. Io corro sul tappeto, amo la corsa, e la capacità di isolarti dal mondo che questa porta. Lascio fare Elena, che dopo pochi minuti di esercizi, come accade spesso ai non abitudinari, si stanca. Con la coda dell'occhio e la musica nelle orecchie la vedo parlottare e ridere con la ragazza. Corro, come corre la mia fantasia: tra le gambe l'erezione diventa più significativa, mi intralcia un po' nei movimenti, decido di concentrarmi e di accelerare. Ma non passa, perché Elena viene a provare una macchina da step che sta esattamente a ore 2, nel pieno del mio campo visivo. E si muove lenta, la stronza, girandosi per sorridermi: sa che le sto vedendo il culo, si piega in avanti sulla macchina, si gira e si lecca le labbra con la lingua.
Spingo ancora più forte, mentre cerco di vedere dove sia finita la trainer. Non è più nella sala, l'abbiamo persa.
Mentre completo la mia routine di esercizi cerco di evitare lo sguardo di Elena, ma inevitabilmente comincio a fantasticare su cosa le farò rientrato a casa. Ho comprato da poco un sistema di costrittori per legarla al letto, e immagino una lunga sessione di negazione dell'orgasmo con esplosione finale, mia nella sua bocca, e di lei a rendere il mio letto un oceano di umori. Sì, direi proprio che farò così.
Soddisfatto del piano, visto che la palestra è vuota, mi dirigo verso la doccia a cuore leggero, nonostante la mia erezione. Sono certo che Elena la stia guardando, anche se io faccio finta di ignorarla.
Vado nello spogliatoio maschile, ormai vuoto, e mi spoglio in piena libertà. Mi guardo l'uccello teso, è raro che mi accada dopo un grande sforzo fisico. Compiaciuto, mi dirigo verso la doccia, faccio scendere l'acqua per scaldarla un po', inizio a farmela scorrere sulla pelle.
Chiudo gli occhi, l'ho sempre trovata una magnifica sensazione. Mi perdo un attimo, tra la fatica dello sforzo, il pensiero di cosa accadrà arrivato a casa e la piacevolezza del momento.
Improvvisamente sento una mano conosciuta avvolgere la mia erezione. Spalanco gli occhi: Elena, nuda, in doccia con me, sorride e mi masturba, come sa fare. Scopre lentissima il glande appoggiando le labbra e lo ricopre in una dolce tortura che sa quanto io ami.
L'acqua ci bagna copiosa, mentre la sua bocca mi avvolge una erezione sempre più tesa, lo fa scivolare fino alla sua gola e risale leccando il glande e guardandomi negli occhi.
- C'è ancora qualcuno nelle docce? - Voce alta in avvicinamento della trainer, che ci fa sobbalzare. Elena prende le sue cose e scivola fuori dal mio campo visivo mentre cerco di ricompormi, ma sto chiudendo il flusso dell'acqua e sento i passi dietro di me.
- Sì che c'è ancora qualcuno! - Sorride la ragazza. Vi giuro, non lo faccio apposta ma mi giro di lato e, di fatto, le mostro il mio pene eretto. - Siete praticamente in due! - Ride.
- Scusami, sai, la fatica, sovrappensiero - bofonchio qualcosa di poco credibile.
- Beh, mica pensare che mi dispiaccia - dice lei, avvicinandosi.
Ecco, penserete mi stia inventando tutto. Sì, sembra la scena di un porno. Quello che la mia testa, in quel momento più eccitata del mio uccello, non riusciva a collegare, è che sicuramente Elena le aveva parlato. Ma lì per lì ho pensato solo ad un enorme colpo di fortuna.
- Vieni - dice prendendo letteralmente in mano l'asta e guidandomi verso la panchina. - Ti asciugo io.
Prende l'asciugamano e inizia a strofinarmi, schiena torace, cosce, mentre mi fa sedere: l'altra mano è impegnata in un movimento lento sul mio uccello bagnato dalla doccia e dalla saliva di Elena.
- Questo è inutile asciugarlo, tanto lo bagniamo ancora - sorride mentre avvicina la bocca, e lo bacia. - Mi piace il tuo odore - Dice. Lo avvolge e lo lecca piano, lenta. Ogni tanto si stacca per parlarmi, senza abbandonarlo con la mano. - Sai che ti avevo già notato? - E torna a succhiarmi - Sei così diverso dagli altri che vengono ad allenarsi - La sua bocca mi avvolge, mi bagna, ogni volta che si allontana il mix dell'aria dal condizionatore e la sua saliva mi fanno diventare ancora più duro - La tua barba, gli occhiali, un intellettuale perverso. Voglio farti godere e gridare come un porco - Mi dice mentre mi prende i testicoli tra le mani e succhia con fare più energico.
Ancora una voce di donna mi desta durante un magnifico bocchino: - Maiali! - Grida Elena, nella sala macchine - Non è arrabbiata, sorride con la voce - Venite qui!
La trainer mi guarda negli occhi, sorride ancora. E' bella, ancora più bella con il mio cazzo in mano. - Vieni.
La scena che mi accoglie è davvero eccitante: su una panca inclinata Elena è a 69 con un uomo dal fisico perfetto. - Ti presento Marco - dice la ragazza, mentre guardo Elena alle prese con un membro di ottime dimensioni, durissimo. - E' il mio collega. Vieni, uniamoci.
A quelle parole quasi vengo, continua a condurmi tenendomi l'uccello in mano. E mi conduce verso il culo di Elena, che si stacca dal pompino magnifico che sta facendo: - Piaciuta la sorpresa, porco?
Marco le sta leccando una figa già abbondantemente bagnata, si concentra sulla clitoride. La trainer mi dice: - Mettilo dentro a quella gran figa della tua donna (non sa che è la donna del mio capo, e che il mio capo le godrà addosso o dentro, stanotte, al racconto di questa piccola orgia). Voglio vederlo infilarsi dentro. - E mi guida, con la sua piccola mano. Appoggia il mio cazzo alla figa di Elena mentre Marco la sta leccando e Elena succhia un uccello sempre più grosso, che le invade la bocca. La trainer, mentre mi fa appoggiare la cappella, si china e lecca il buco del culo di Elena che geme. Gemito che si trasforma in piccolo grido mentre affondo il cazzo in quel lago che ha al posto della figa in questo momento.
- Sei proprio porca, Elena - Lo realizzo in quel momento, come se la sua figa mi illuminasse, che ha organizzato tutto lei. E comincio a fotterla più forte.
La ragazza ora inizia a spogliarsi e il mio sguardo è rapito: ha un corpo perfetto, oltre ad una bocca di seta: - Hai buon gusto, maiale - mi dice Elena.
- Pensate di divertirvi da soli? - Fa la trainer mentre prende due sgabelli e li posiziona ai lati della panca, di fianco al viso di Elena e al cazzo di Marco. Si alza sugli sgabelli, masturbandosi appena, allargandosi una figa imperlata, su cui troneggia una curatissima striscia di pelo. - Piacere, mi chiamo Giulia - dice, sorride, mentre appoggia le labbra sul glande di Marco, l'asta guidata dalla mia Elena, che le intercetta la clitoride con la lingua.
- E' vero comunque, dice la ragazza, siete due gran porci - mentre si impala sul cazzo dell'atleta e inizia a scoparlo - ma avete trovato pane per i vostri denti.
Inizio a fottere forte Elena, infilandole un dito nel culo insalivato da Giulia, che guardo iniziare a fremere scopando l'uomo. La scena mi eccita terribilmente, e dai gemiti di Marco nemmeno lui è immune al combinato delle due donne.
Elena accelera il ritmo della lingua, avvolta dalle dita di Giulia che non ha smesso di masturbarsi.
Mi stacco: - Non crediate che non voglia assaggiarti la figa, Giulia, cara.
Dò uno sguardo complice all'uomo, e guido le donne verso la spalliera: - Aggrappatevi con le mani e porgeteci il culo. - Eseguono, eccitate.
Mi metto dietro al culo perfetto della trainer, e le faccio scivolare le dita nell'incavo tra le natiche, trovando una perfetta figa fradicia. Marco capisce, non si fa pregare e con l'impeto della gioventù comincia a fottere Elena a pecora, con quel suo bel cazzo più grosso del mio. Se la conosco bene, Elena godrà tra pochissimo.
Io invece mi prendo il mio tempo e assaggio labbra e clitoride della ragazza, le infilo due dita verso il punto G, la porto vicina, vicina, geme, sempre più intensamente, faccio uscire le dita e allargandole le natiche con le mani le scivolo dentro. E' stretta, scoparla così bagnata è stupendo, ma dopo pochi colpi gode, con un medio tremolio delle gambe, la avvolgo sulla pancia con un braccio e continuo a fotterla, forte ora, mentre a Elena parte un orgasmo dei suoi, potente. So quanto si contrae la figa di quella dea del sesso, e so allo stesso modo che il ragazzo non resisterà. Ma Elena è brava, fa scemare il suo orgasmo, si gira, in ginocchio e gli prende il cazzo viola in mano:- Resisti 30 secondi - gli dice guardandolo negli occhi e strizzandoli cazzo e palle con le mani. Giulia: Godi e mettiti in ginocchio. - Intima alla ragazza.
La ragazza mi esplode ancora sul cazzo e sono così concentrato che quasi mi perdo la scena di Elena che con una sega mista ad un pompino si fa venire in bocca da Marco. Il ragazzo sarà stremato, penso, mentre Giulia ora si mette in ginocchio e comincia a succhiarmi, determinata a farmi godere. E io mi gusto la scena mentre sento lo sperma salire dall'asta fino al glande.
Ma Elena non vuole sentirsi in disparte: arriva a masturbare la parte di cazzo che Giulia non sta prendendo in bocca. La sua mano sull'asta, la bocca dell'altra sul glande e il mio sperma la invade potente. Continua a succhiarmi ancora e ancora, alleggerendo il contatto per farlo uscire tutto.
L'orgasmo mi scivola addosso, ma l'ultima sorpresa è Elena che fa colare lo sperma di Marco nella bocca di Giulia, e il mio si mischia nello loro bocche mentre si baciano esplicitamente con la lingua, per farci godere della scena.
Il resto è una doccia fatta in quattro, per togliersi gli umori e giocare con la pelle bagnata. Ma questa storia finirà il giorno dopo, quando il mio capo mi chiamerà in ufficio: - Tu vai alla palestra Better Fit, vero?
- Si, certo, ogni mattina.
- Ecco, domani mattina allora parla con il responsabile: ho deciso di prendere uno spazio pubblicitario lì dentro. Mi hanno riferito che sono molto bravi, e come azienda ci teniamo allo sport. Vanno aiutati, no?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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