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La cena del cornuto


di Membro VIP di Annunci69.it single80fe
22.09.2018    |    34.340    |    8 9.5
"Si mettono in ginocchio e iniziano solo a leccarmi guardandomi negli occhi e masturbandosi..."
Ho compiuto da poco quarant’anni. Ho una vita stressante, rallegrata dalla mia compagna: 27 anni, bionda, piccolina e magra, con un seno definito e occhi nocciola che uccidono.
E’ difficile tenere il suo passo, in quanto a uscite e serate, l’età in fondo non mi consente chissà quali tempi di recupero.
Ma il sesso, sì, il sesso è grandioso. Esperta nonostante la giovane età, sa farmi godere come poche altre. E io, beh, se una ventisettenne si ferma con un quarantenne, un motivo ci sarà.

Questa sera ceneremo con la sua migliore amica, stessa età e stesse caratteristiche provocanti, e il suo uomo. Mi annoia, il suo uomo: ma spesso gli uomini mi annoiano, mi trovo più a mio agio con le donne, e non solo nel gioco.

Ha 32 anni, lui, un boria insopportabile. Ricco di famiglia, buon lavoro, sempre ben vestito e pettinato. Tutto perfetto, sembrerebbe, tranne una caratteristica distintiva unica: è noioso in modo mortale.

Sara, la mia ragazza, lo dice sempre. Pare che pure Marta, l’amica, se ne stia rendendo conto.

Non chiedetemi come siamo finiti a cena insieme per festeggiare il mio compleanno e la promozione di Andrea, lui, l’uomo noioso. Un bel ristorante, penombra, luci soffuse, tovaglie ampie che coprono le gambe dei commensali. Segnatevi mentalmente questo dettaglio, è importante.

Iniziamo. La cucina è ottima, il vino l’ho scelto io. Parlo con le donne, con l’uomo, cerco di tenere alto il brio della serata.
Improvvisamente la sento: Marta, di fronte a me, allungare il piede sul mio inguine.
Sicuramente ha tolto il tacco vertiginoso sul quale si era presentata, e sta facendo scorrere la pianta del piede diretta sul mio uccello ancora coperto dai pantaloni.

Siamo solo all’antipasto e la migliore amica della mia donna mi sta facendo indurire il cazzo sotto al tavolo. E’ brava, sfiora e sorride al suo uomo, mentre lo fa. Mi preme l’uccello, lo lascia andare, lo sfiora, spinge e molla, muove il suo piede delicato e forte sulla mia voglia che continua a crescere.

Sara parla, sorride. Vi dirò la verità: le voglio bene, ma non vorrei fermare Marta. Mi eccita la situazione, mi piace il suo piede che sfiora e spinge, mi sta facendo diventare il cazzo di marmo.

- E voi ragazzi, che rapporto avete con la trasgressione? - dico, generando un filo di imbarazzo in Andrea.
- Cosa intendi? - mi risponde incredulo, mentre la sua ragazza mi sta masturbando con il piede sotto al tavolo. Sorride, lei, inquieto lui.

- Intendo giochi promiscui, bdsm, esibizionismo… insomma, quello che tutti desiderano e pochi hanno il coraggio di fare.
- Perché me lo chiedi? Voi li fate? - L’ipocrita non riesce a nascondere uno sguardo verso Sara, la cui malizia mi sta conquistando ogni minuto di più, mentre il mio cazzo è ormai completamente eretto dentro ai pantaloni. Fanno male, mentre il piede di Marta continua a massaggiarmi, ora con un ritmo costante, lento: esattamente il ritmo che può farmi impazzire.

Sara prende il telefono in mano, mentre io a Andrea parliamo ti trasgressione in modo abbastanza leggero.
Sento vibrarmi la coscia: so che è un messaggio di Sara. Attendo, per non dare l’impressione che ci stiamo parlando.

- Vedi, Andrea, il piacere è qualcosa di sfumato e multiforme. Bisogna sperimentare molto per capire cosa ci piace davvero.

Il cazzo è davvero duro, Marta mi sorride. Allungo la mano sotto alla tovoglia e le sfioro il piede appoggiato sul mio cazzo, prima di raggiungere il telefono nella mia tasca.
Le massaggio le dita, le sfioro, insieme al collo. Poi estraggo il telefono:

Sara, infatti, su Whatsapp: “Stasera lo facciamo cornuto in tre: lasciati andare, eravamo già d’accordo”.

Non aspettavo altro: faccio scivolare discretamente la mano a rimettere il telefono in tasca e, rapido, abbasso la zip. Libero il mio uccello durissimo sotto al tavolo, e lei inizia a toccarmi finalmente la pelle nuda.

Arrivano i primi, ogni tanto lei si ricompone, e poi torna a massaggiarmi: ho paura di sborrare, sotto a quel tavolo.

Finiti i primi, le donne vanno in bagno, a “sistemarsi”. Chissà cosa faranno.

- Sai, Marta è un po’ timida - mi dice Andrea - Io cerco di farla sciogliere, ma come si fa. Pensa, non mi dà neanche il culo.

Ma che confidenze sono, penso, con il cazzo ancora duro a causa del suo piede.

- Eh, sai, con le donne bisogna avere pazienza - gli rispondo sorridendo.

Tornano. Ma nel mio telefono c’è un video. Discretamente lo guardo, e vedo il viso di Sara, la mia donna. Mi saluta con la mano mentre affonda la lingua nella figa già bagnata di Marta: la lecca lenta, guardando dritta l’obiettivo del telefono, a mio unico beneficio.

Arrivano i secondi, e sono eccitato come raramente. Ma Marta non mi sta più toccando. Discreto, come prima, torno a rimettermi il cazzo nei pantaloni. Mi chiedo a cosa stiano pensando.

La conversazione prosegue, su argomenti noiosi. Il secondo è stellare, una composizione di crostacei tiepidi, semi-cotti. Ma ora voglio solo giocare con le due donne. Onestamente lo farei pure guardare. Non so quali siano i loro piani.

Ci salutiamo e usciamo, ogni coppia nella propria auto.

Sara sta sorridendo: - Hai ancora quel bellissimo vivavoce, vero? - mi dice. - Si, perché?

Mentre guido mi abbassa la zip e collega il proprio telefono all’impianto: - Ora sentirai.

Inizia a masturbarmi, mentre vedo sul display che sta chiamando Sara. Risponde.

- Le ho detto di chiamarci di nascosto, mentre loro sono in auto. Così sentiamo cosa fanno e cosa dicono.

Marta, dall’altra parte del telefono: - Che ne dici di Sara? Ti piace, vero, porco?
Andrea: - Ma dai, cosa dici, è la tua amica?
- Non fare il santo, che ti sto segando il cazzo in mezzo al traffico
- Ma che c’entra, sei la mia compagna.

Sentiamo la sua voce eccitata, e sorridiamo, visto che Sara mi sta masturbando lentissima. Copre e scopre la cappella con le dita bagnate dalla sua saliva, non esita a farmi guardare mentre le lecca e torna a massaggiarmi. Si china e me lo lecca, lenta, mentre guido verso la nostra casa.

Sentiamo al telefono: - Dai, Andrea, guarda che cazzo che ti è venuto a pensare a Sara. Sei proprio un maiale, e io sono una troia.
- Dai, non parlare così di te - ma lo dice ansimando.
- E invece sono un troia, a segarti in mezzo al traffico notturno: pensa se qualcuno ci vedesse. Gli verrebbe il cazzo duro, o si bagnerebbe la figa.
- Dai, non sono abituato a sentirti così - ma il suo respiro tradisce il fatto che è arrapato come un porco.

Nella nostra auto, Sara sorride: - Marta è proprio la porca che stavamo cercando, lo sai?
- Si, ma è nell’altra auto
- Aspetta, sii paziente.
E mentre lo dice sento il calore della sua bocca attorno al glande, mi avvolge, mi lecca, lo fa scivolare e arrivo fino alla sua gola: la allarga per farmi sentire la cappella accolta e poi lo fa scivolare fuori, completamente ricoperto di saliva.

Dal vivavoce sento il respiro di Andrea, che geme, e urla, gode di brutto.
- Che porco nascosto che sei, Andrea, mi hai sborrato la mano e il vestito - dice Marta.
- Sei tu che mi ecciti - dice lui, post orgasmo.
- Ora che hai goduto sei tranquillo, eh? Vuoi salire da me?
- Sai, mi devo svegliare presto, domani, dovrei rientrare.
- Sei il solito egoista - dice lei - ho la figa fradicia e mi lasci così.
- Lo sapevi che dovevo rincasare presto, dai, non fare i capricci.
Le parte una risata: - Tranquillo, magari pensami mentre mi masturbo.

Ho la cappella che esplode, tra il piede di Marta, le mani e la bocca di Sara, la telefono che si sta riagganciando.

- Ora, M. andiamo a casa di Marta. - Dice Sara, rimettendomi il cazzo nei pantaloni, a fatica.
- Ah si? Eravate d’accordo così? Farlo sborrare per averci entrambi da lei?
- Si, certo, io e Marta siamo molto - e mentre sta parlando allarga le gambe per mostrarmi una figa splendida, bagnata, completamente depilata e senza mutandine - intime.

Si masturba mentre guido, lentissima. E’ pluriorgasmica, e so che potrebbe godere, qui e ora, nella mia auto, schizzando anche. Ma ci stiamo trattenendo entrambi: abbiamo voglia di giocare.

Il resto del viaggio è quasi un sogno. Mi risveglio a casa di Marta: io, lei e la mia donna, Sara, nudi, a letto, vicini. Sara ha il viso tra le gambe di lei, mi guarda con la coda dell’occhio mentre tiene nella mano e masturba una erezione potente, come raramente ho avuto.

La guardo leccare lenta la figa della migliore amica: scivola con la lingua su tutta la superficie, lentissima. Si sofferma sulla clitoride, mentre scivola su e giù sul mio cazzo sempre più teso. Potrei sborrare da un momento all’altro, ma non deve accadere.

Marta ansima, le mani ad allargarsi la pelle delle cosce per lasciare a Sara la possibilità di leccarla meglio: - M., ma quanto è mmmm bella mmmsii la lingua di Sara?

- La sta usando tutta per te, Marta - le rispondo, eccitato.

- Guarda che posso farti assaggiare la mia - dice - ssiiii mentre questa porca mi lecca, puoi mettermi il cazzo in bocca.

Guardo Sara, annuisce appena, con la bocca impegnata tra le cosce dell’amica, sempre più calda, sempre più bagnata.

Mi alzo, con il cazzo durissimo, e appoggio il glande sulla lingua di Marta: me lo avvolge, lo lecca piano, alternando lo sguardo tra me e lei. Lo prende in bocca, lo bagna, lo tiene in una mano e lo fa scivolare dentro e fuori, con la bocca stretta.

- Lo sai, Marta, che hai una bocca che sembra una figa stretta? - reagisce alle mie parole con un gemito: - E poi dovrai scoparmi, lo voglio dentro.
E dopo averlo detto mi prende completamente fino in gola e inizia un pompino magnifico.

- Lo vuoi tutto per te? - Sara si rialza, fintamente gelosa. Viene a massaggiarmi le palle e le lecca e le succhia mentre il cazzo è nella bocca di Marta. Me lo prende alla base, lo fa uscire dalla bocca di lei, per prenderlo nella sua, fino in fondo, fino a liberare un conato che mi inonda il cazzo di saliva.
Finisce di tossire, e lo tiene in mano davanti ai suoi occhi, davanti alle loro bocche.
- Marta, baciami! - le ordina Sara: iniziano a limonare, davanti e insieme alla mia cappella. Lo spettacolo è incredibile, la sensazione unica, mai provata prima, sarà difficile da ripetere. Le guardo godersi il loro bacio cercando e scivolando con le lingua tra loro e la mia cappella gonfia, gonfissima e dura. Mi prendono in bocca a turno, lente, sinuose, sanno che mi sto riempiendo di sborra per loro, ma non vogliono farmi esplore.

- Ora facciamo un gioco, M.: ci bendi, entrambe, e noi ci mettiamo a 69, voglio godere. Tu fai quello che vuoi con noi.
- Sarà un piacere fare cornuto quel coglione di Andrea - oso.

Sul momento Marta inizia a difenderlo: - ma no dai… sì, è davvero un cornuto - dice, sdraiandosi sulla mia Sara. - Scopami il culo, maiale - fa Marta. Non me lo faccio ripetere.

Le bendo, a cazzo duro e loro iniziano a leccarsi a vicenda, a terra, a 69. Sono entrambe fradice, sull’orlo dell’orgasmo. Metto il preservativo, godendomi lo spettacolo, e poi… beh poi, inculo Marta, di colpo, profondamente. E’ stretta, geme, grida e inonda la bocca di Sara: il colpo dritto e forte nel culo l’ha fatta godere di colpo. La scopo, forte, e lei continua a gridare, ma il suo culo così stretto mi sta imprigionando e so che se continuo sborrerò nel preservativo.

- Basta fotterla così, M., ha già goduto la mia troietta - dice Sara ansimando per la voglia e l’orgasmo vicino. - Ora Marta, mettimi la figa in bocca mentre M. scopa me.
Marta esegue, si alza in piedi, grondante. Ci guarda, persa. Si accovaccia su Sara che, sdraiata, inizia a leccarla.

Le apro le gambe, sfilo il preservativo e le scivolo dentro, spingendole le gambe sui seni. Il mio cazzo, naturalmente rivolto verso l’alto e così duro come è ora, inizia a spingere forte sul suo punto g: ho voglia di leccare le fighe di entrambe, ma le lascio giocare, perché gli orgasmi proseguono, sono perfette, insieme, e mentre scopo la mia donna e lei lecca un’altra sono quasi geloso.

Spingo ancora più forte, aumento il ritmo, lei inizia a gemere mentre lecca e so che l’orgasmo sta per esplodere. Infatti dopo una decina di colpi forti, decisi e profondi, mi inonda il cazzo e inizia a tremare, a partire dalle gambe, in un orgasmo che le sconvolge il corpo.
Tolgo loro le bende, le lascio libere, facendo vedere il mio cazzo fradicio e durissimo.
Sara e Marta ora si stanno baciando, a terra, una di fianco all’altra, si toccano, si sfiorano, e mi guardano: - Manchi solo tu. - Sorridono e io so che resisterò pochissimo.
- Siedi sul divano - dice Sara. Eseguo.

Si mettono in ginocchio e iniziano solo a leccarmi guardandomi negli occhi e masturbandosi. Prima ognuna per sé, poi la mano di Sara sulla figa fradicia di Marta, e viceversa. E solo le loro lingua a farmi morire la cappella.

Lo so, sento lo sperma risalire copioso, ed esplodo, forte, urlando, sulle loro lingue, sulle loro bocche che godono insieme di un nuovo orgasmo dato dalle loro lingue e dal mio sperma che ora cola sulle bocche e sui visi di quelle due adorabili porche.

- Sentite, ma quand’è che avete deciso di farlo cornuto?



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