trio
Svegliata in mezzo agli sconosciuti
di single80fe
07.03.2018 |
17.632 |
9
"Ti saresti fatta i tuoi vecchi compagni, per provare a capire cosa ti sei persa ai tempi del liceo..."
Una piccola luce filtra dalle finestre."Almeno è mattina", pensi. Sei dolorante, postumi. Ricordi vaghi, appena sveglia.
Apri faticosamente gli occhi, hai 35 anni e un bel corpo, sul quale la tua natura iper-critica vede i primi segni del tempo. Evidentemente non l'hanno pensata così i due ventenni che stanno uno alla tua sinistra e uno alla tua destra.
"Oh mio dio" pensi davvero, svegliandoti del tutto, "che ho fatto ieri sera?".
Provi a riordinare le idee, sei l'unica sveglia. Prendi il telefono in mano, sono le 6 del mattino, il sole è appena sorto.
Dai uno sguardo a al telefono, prima whatsapp, troppi gruppi senza risposte. Poi Facebook: nulla di che.
Le tue amiche ormai hanno mariti e figli, e la tua ultima relazione è finita da un anno: ma solo da qualche tempo ti sembra di rivivere. Hai ricominciato a divertirti.
Solo che ieri, ieri, c'era la cena del liceo. È scattato qualcosa, nella tua testa, a rivedere i vecchi compagni e le vecchie compagne. Invecchiati e tristi, mentre tu ti stai ricostruendo.
Ora ricordi qualcosa in più, ricordi che tu e la tua vecchia amica, non bella, single come te, vi siete ubriacate, e siete finite a ballare.
Deve essere iniziato tutto lì.
Quasi per sbaglio apri le foto.
Non so, da qui, se ti spaventa o ti eccita quello che vedi.
Li hai fotografati mentre ti leccavano insieme. Quattro labbra, due lingue. Non immaginavi fossero così aperti, ti sei bagnata tanto che quasi ti vergognavi, ma non sul serio. Hai fatto video, foto, quasi di tutto .
Non è tua abitudine, ma mentre ballavi sei finita in mezzo a quei due ragazzini, ai tuoi occhi, pieni di ormoni. Volevi prenderli in giro, all'inizio, e loro hanno rilanciato.
L'alcol ti ha dato la forza, la tua natura i modi. Te li sei portati a casa. Li hai stremati, tanto che stanno ancora dormendo. Te li sei goduti, fino in fondo, hai bevuto i loro venti anni.
Scorri le foto. Il selfie mentre li leccavi insieme, poi devi aver passato il telefono durante un video: quasi non riconosci la tua voce distorta dal dispositivo.
- Ora fai il video, se ci riesci, mentre ti svuoto il cazzo - gli hai detto.
E ti riguardi, abbassando il volume per non svegliarli, prenderne in bocca uno.
Lo hai preso in mano, massaggiandogli appena le palle, e hai percorso tutta l'asta, lentissima, con la punta della lingua, guardando dritta in camera.
Ti vergogni ancora un po', quasi per finta, anche da sola, ma non smetti di riguardarti. Ti apprezzi per quanto sei brava.
Arrivi in cima, lo prendi tra le labbra mentre con la punta delle dita scopri e copri il glande, giochi con la punta della lingua sulla pelle e lo scappelli usando le labbra. Ti riconosci, un'artista.
Ora ricordi, pure. L'altro ti stava leccando, mentre eri a quattro zampe e giocavi con il primo. Hai conosciuto uomini più bravi, ma hai apprezzato i tentativi.
- Fottimi - ti senti dire, mentre tieni in mano il primo e ti giri verso il secondo. - Metti il goldone e fottimi.
"Che coraggio, troia", pensi e sorridi.
E lo ricordi scivolarti dentro. Grosso, duro come i migliori. Lo senti farsi largo nella tua eccitazione gonfia, era dalla cena che avevi voglia. Ti saresti fatta i tuoi vecchi compagni, per provare a capire cosa ti sei persa ai tempi del liceo.
E mentre ti godi il ragazzino che entra ed esce da te, sicuramente lento per non godere subito, guardi il primo e sorridendo con il cazzo in bocca glielo fai scomparire completamente, fino alla gola, fino alle palle. Geme e si muove, tiri fuori l'uccello fradicio di saliva e ci giochi con lingua e dita. L'esperienza.
Gemono forte, tutti e due, nel video e nel ricordo. Sai che potrebbero godere da un momento all'altro.
Ti alzi, troneggi su di loro. Li guardi, guardi quello che tiene il telefono:
- Avete mai fatto una doppia?
Mentre lo dici e loro sembrano perplessi, scivoli a mettere il preservativo a quell'uccello fradicio della tua saliva. Glielo metti con la bocca, mentre ti riprendono.
E poi lo fai sdraiare, lo massaggi con il corpo che non vuole altro se non godere. Lo prendi in mano e lo guidi nella tua figa così liscia che te la leccheresti da sola.
Ti giri verso l'altro, che ancora tiene il telefono e ha uno sguardo quasi ebete.
- Inculami, ragazzino
Sei orgogliosa del tuo dominio, di notte e al mattino.
Ti incula senza tanti complimenti e con due uccelli sprofondati in te a farti sentire completamente piena godi, gridi, gemi e tremi, dopo qualche minuto di totale piacere.
Sono in tuo controllo mentre ti godi l'orgasmo. Lo lasci attraversare il tuo corpo, la tua mente, i tuoi ricordi del liceo e fai esplodere la tua voglia di vivere, contro la puzza di morte di quella fredda rimpatriata.
Non sai se ci stai pensando ora, riguardando il video, o se ci hai pensato mentre schizzavi i loro uccelli giovani e durissimi.
- Ora mettetevi in piedi - ordini. E ti inginocchi.
Sono le tue mani a tenerli, masturbarli, ritmicamente. La tua lingua li alterna, li lecca uno alla volta, la tua bocca li prende, insieme, fino a sentire le mandibole che fanno male. Poi li afferri decisa e con i pollici masturbi i frenuli degli uccelli che non chiedono altro che schizzarti addosso: li dirigi, li vuoi sul seno bollente e sul viso da troia (tue parole). E loro godono, schizzano, gridano, ti inondando di tutta la voglia che hai fatto crescere.
Il video si chiude con la tua lingua che raccoglie una goccia di sperma piovuta sul lato della bocca, proprio in mezzo al tuo sorriso la raccogli e la bevi.
Sarà imbarazzante il loro risveglio, mentre ti accarezzi le labbra che si sono bagnate a rivederti, in mezzo a due uomini così tanto più giovani di te, e ignari del fatto che stai per godere ancora, non di loro, ma di te stessa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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