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La vicina di casa (con dedica)


di Membro VIP di Annunci69.it single80fe
27.04.2018    |    25.816    |    15 9.7
"L’erezione comincia a salire..."
La notte la sentivo.

Era inevitabile, e sono certo di non essere stato il solo. Sentivo i suoi gemiti, le sue voglie. Sentivo il suo calore.

Abitavamo ad un piano di distanza, alcuni vicini si erano lamentati del via vai di gente. Io non partecipo mai alle discussioni, me ne sto sulle mie.

Ma me n’ero accorto. Una coppia scambista, che amava giocare.

Piccoli segnali di via vai, prima delle ore piccole. E poi ansimi e gemiti, confusi, misti, promiscui.

Una notta non ho resistito. Forse avevano bevuto più del solito, forse la coppia e i due i singoli di cui riconoscevo le voci, erano molto bravi. Ma la sentivo godere, picchi e discese e infine calore estremo nelle mie orecchie. Al suo “Più forte”, nel mio letto, non ho resistito. Mi sono spogliato.

Ero profondamente eccitato. A letto. Ad ascoltare l’orgia che si stava svolgendo sopra di me, a toccarmi lento l’uccello reso durissimo da quella donna.

Quella donna che volevo fare mia, con il marito, senza, in un’orgia. Volevo farla godere.

Mi sono masturbato ascoltandola godere, e sono venuto mentre lei urlava. Stavolta i vicini l’hanno sentita. Un paio di volte ho visto i suoi sguardi. L’ha fatto apposta.

Mentre mi pulisco dallo sperma che, copioso, mi ha invaso la pancia sorrido. E penso che non mi capiterà mai di averla.

Ma il giorno dopo, dio il giorno.

Stavo rientrando dal lavoro, dopo una giornata durissima. Erano circa le 2030, e mentre risalgo le scale, la vedo davanti a me, una rampa sopra.

Cling. Un rumore di chiave che cade a terra, a pochi metri dai miei piedi. Non faccio in tempo a muovermi, che lei, bionda e con occhi magnetici, mi dice che scende a raccoglierle. Mi guarda, mi sorride. Circonda le chiavi con il corpo e si china in avanti.

Il vestito corto e rosso risale sul suo culo sodo, sono fermo ad ammirarla. Lo sa. Resta chinata, e gira lo sguardo verso di me:

- Ti piace il mio culo, vero?

Resto attonito, balbetto qualcosa.

- Lo so che ti piace.

L’erezione comincia a salire.

- So che mi ascolti scopare, la notte.

E si rialza, avvicinandosi piano, con le chiavi in mano.

- E che ti masturbi, anche.

Quasi un sussurro all’orecchio, il suo profumo mi inebria, mi arrapa. Mi sfiora tra le cosce, come se il mondo non esistesse più.

- Quanto ti faccio arrapare, porco?

Ma lo dice sorridendo, mentre la mia erezione diventa sempre più intensa e le sue dita giocano da sopra ai pantaloni sulla cappella. Non ho ancora detto una parola o fatto un movimento, proprio io, che parlo un sacco.

- Vuoi venire a casa con me? Mio marito rientra tra mezz’ora.

Sto per dirle che mezz’ora non mi basta per farla godere come piace a me.

- Voglio che rientri mentre mi affondi il cazzo dentro.

Non resisto, mi prende per mano e la seguo al piano superiore. La lascio aprire la porta e la prendo contro il muro. La voglio baciare, non importa se non è nelle regole. Accetta e le nostre lingue cominciano a ballare, la mia percorre le sue labbra calde mentre la sua mano afferra il mio uccello ancora trattenuto nei pantaloni.

La mia mano scivola tra le sue cosce, le sfioro le labbra, la sento già bagnata. L’indice, in particolare il polpastrello sfiora la clitoride ancora coperta dalle labbra, la percorro, quasi disordinato visto come riesce ad afferrarmi il cazzo e a scappellarmi ancora vestito.

Le tolgo il vestito e mi nutro dei suoi capezzoli. Solitamente amo la lentezza, ma la furia del suo approccio e il calore del suo corpo mi stanno facendo impazzire.

Ha un corpo stupendo che comincio a percorrere con la lingua, dal seno al collo, dalla pancia alle gambe e risalgo per ritrovare la sua bocca. La bacio ancora, e mentre mi allontano:

- Voglio la tua bocca. Sul cazzo.

Sorride, mi allontana un attimo. Si inginocchia, senza staccarmi gli occhi da dosso, senza smettere di fissarmi. Mentre slaccia cintura e pantaloni si lecca un labbro, l’erezione diventa ancora più forte.

Mi avvolge la cappella tra le labbra e con un movimento unico lo mette completamente in bocca. Lo fa uscire, lentissima e mi afferra.

- Sono molto brava, sai?

Finisce di dirlo e comincia a leccarmi sul frenulo, lenta, intensa, alterna pressioni leggere ad altre più pressanti. Mi lecca come piace a me. E mentre lo penso sta già avvolgendo la cappella con le labbra e facendomi scivolare dentro come fosse la sua figa.

Mi massaggia i testicoli con un mano, con l’altra mi masturba per aiutare la sua bocca a muoversi la lingua non smette di circondarmi.

Se continua così mi fa sborrare.

La prendo e la porto sul divano. Le allargo le gambe. I minuti scorrono, mentre la mia lingua scivola sul suo interno coscia. Quando appoggio la mia bocca alle labbra imperlate di umori si lascia andare al primo gemito, che cresce mentre le percorro la figa bagnata. Si è eccitata ad eccitarmi.

- Scopami.

Mi dice.

Mi alzo e dalla sua mano esce un preservativo. Lo appoggia alla bocca e me lo infila guardandomi. Il mio uccello è sempre più grosso, sempre più duro.

Le allargo le gambe e le metto sulle mie spalle, mentre appoggio il cazzo duro alla clitoride.

- Comando io, ora. Le dico.

Lei sorride mentre mi massaggia la cappella con le dita.

- Comanda e scopami. Ti voglio.

Il glande le accarezza le labbra, e decido di scivolarle dentro. Resto fermo mi chino e leccarle i capezzoli, i seni caldi, e comincio a muovermi dentro la sua figa che mi stringe ritmica: sa giocare come poche altre donne.

- Spingi, fottimi! - Urla. Sì, i vicini ci stanno sentendo e nel momento stesso in cui penso che la mezz’ora ormai sia passata, sento il rumore della porta che si apre.

Un filo di ansia per il marito che entra, e la sente gemere sul divano a gambe spalancate, con il mio uccello dentro.

- Ma che brava moglie che ho - dice il marito, sorride. Appoggia le chiavi - Non smettere mica per me, vicino, arrivo.

Pochi minuti e ci raggiunge. Mentre io continuo a giocare con il cazzo nella figa, ad alternare colpi lenti ad altri più veloci, lui se lo sfila dai pantaloni, già eretto, e si mette di fianco a lei. Si guardano, sorridendo, mentre lei comincia a masturbarlo.

Io entro ed esco, non capisco più nulla, adoro scoparla così, facendole sentire la punta del mio cazzo curvo sul punto G, facendola gemere mentre lei lo masturba.

La prendo e la faccio mettere a quattro zampe davanti al divano. Lui, comodo, seduto. Il suo cazzo nella bocca di lei, il mio che la scopa a pecora, ora più forte. Geme leccandolo come una Dea, ammiro la voglia dei due, mi godo la profondità del desiderio.

Lei lo prende in mano e lo masturba con vero amore, mentre gira la testa: - Mettilo nel culo.

- Leccami le dita - le dico, e allungo il bracco verso la sua bocca. Lei prende le mie dita in bocca insieme all’uccello del marito, ci bagna entrambi, e continua a succhiarlo mentre le mie dita le massaggiano l’ano, lo allargano, la preparano. Ma mi vuole.

Faccio piano, mi sfilo e mi appoggio. Spingo, lento, la cappella dentro e quasi godo. È stretta, un culo perfetto che sculaccio per darle il ritmo, il ritmo con cui ora avvolge l’uccello nella bocca splendida. Accelero, spingo forte, grida. E il suo uomo scivola sotto di lei, glielo mette nella figa fradicia mentre si baciano. Siamo in una incredibile doppia penetrazione, ci alterniamo e la possediamo insieme. Lei cola, grida, geme e arriva un orgasmo così potente da farsi sentire in tutto il palazzo.

Trema tra i nostri colpi, forte all’inizio poi sempre più calma, mentre noi alleggeriamo il ritmo.

Si sfila. Per una prima volta, probabilmente al vicino di casa basta così. Si inginocchia tra noi.
Ci prende in mano, ai due lati, noi in piedi. Ci sorride.

- Non preoccuparti se stiamo giocando poco stasera - dice rivolta a me - sei il nostro vicino di casa, e adoro il tuo cazzo. Avremo altre occasioni.

Mentre parla ci masturba e ci lecca piano e poi accelera tocca con il pollice il frenulo lecca nella parti giuste succhia e bagna e accelera e rallenta, gioca con il mio cazzo come fa la mia mano ascoltandola quando voglio venire e infatti non ci mette molto.

Quasi le veniamo in bocca e in viso contemporaneamente, gridiamo pure noi di quella dea che ci sta svuotando di ogni volta.

Ancora bagnata di sperma si rialza, bacia lui, bacia me.

- Ciao vicino di casa. Vieni a trovarci, domani? Facciamo una piccola festa.

Guardo il marito, annuisce.

- Non macherò

Avremo altre occasioni, avremo altri racconti.

Dedicato a Regina Cleopatra, nell’attesa di conoscerla.
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