trio
La notte delle stelle cadenti
di Nylonlovers68
17.01.2025 |
35 |
1
"Evidentemente non eravamo stati abbastanza cauti nel parlare della donna che si dovette accorgere delle nostre attenzioni e più volte girò lo sguardo nella..."
Uscire con Giada era bellissimo, aveva la capacità di attirare su di se gli occhi di tutti, donne e uomini, il suo corpo tatuato era una calamita per gli occhi, c’era chi la guardava con ammirazione, chi con desiderio, chi con curiosità e perfino chi con disgusto, aveva un portamento regale sempre su tacchi a spillo, era brava a sedersi mostrando le gambe ma nient’altro, i suoi abiti erano sempre un po scollati, si potevano intuire i contorni dei seni e quando non portava il reggiseno erano sempre visibili i suoi capezzoli.Stare con lei suscitava sempre sentimenti contrastanti di gelosia e soddisfazione, mi piaceva come le persone ci guardavano, potevo sentire l’invidia della maggior parte degli uomini che mi vedevano cingerle la vita, di sussurrarle qualcosa all’orecchio, di abbracciarla e baciarla sul collo, erano quei piccoli gesti che la facevano impazzire ed erano quei gesti che mi permettevano di marcare il territorio, ma ogni tanto qualche torello ci provava ad inserirsi tra di noi ma con risultato nullo.
Parlavamo tra di noi di fantasie dalle più scontate a quelle più inconfessabili, ma il tutto finiva sempre con una risata, in definitiva stavamo bene così ci sentivamo appagati.
Una sera di Agosto, quando si va per locali all’aperto, eravamo seduti su un divanetto di un locale con giardino, lei bellissima nel suo vestito rosso, cortissimo con scarpe in tinta, ed io in pantaloni e camicia bianca, sorseggiavamo un cocktail e parlavamo del più e del meno, delle vacanze che avremo fatto da li a breve, spettegolavamo un po sulle persone presenti, sul loro modo di vestire. Il nostro sguardo si spostò verso una ragazza molto magra e alta perfettamente truccata e vestita con un pantalone a sigaretta, mocassini e un gilet portato senza reggiseno.
Il discorso deviò immediatamente su quelli che potevano essere i gusti sessuali della donna, del perché una donna così intrigante ed elegante non fosse accompagnata, stuzzicai un po Giada chiedendogli se gli piacesse, che se l’avesse corteggiata avrebbe accettato le sue avances e se si fosse chiusa in camera con lei lasciandomi fuori sul divano con il bicchiere in mano, ovviamente si fece una risata e mi diede dello stupido.
Evidentemente non eravamo stati abbastanza cauti nel parlare della donna che si dovette accorgere delle nostre attenzioni e più volte girò lo sguardo nella nostra direzione, in verità più verso Giada che su tutti e due, feci notare la cosa a Giada che fece finta di non essersi accorta di nulla, in un certo modo volli scusarmi se avessimo creato dell’imbarazzo e ordinai al cameriere un drink per la bella sconosciuta e glielo feci servire al banco dove era seduta,
quando ebbe il bicchiere in mano lo alzò come per brindare con noi e lentamente si avvicinò per presentarsi.
“piacere Andrea”, disse e già lì quel nome senza sesso ci colpì molto, la invitammo a sedersi con noi per continuare la serata, Andrea accettò con piacere e si sedette in una poltroncina al lato di Giada.
Alla chiusura del locale mi offrii di accompagnare Andrea a casa prima di far ritorno a casa nostra, lei accettò con piacere anche perché era venuta in taxi e a quell’ora era difficile trovarne, comunque in quelle due ore si era creata una buona alchimia tra di noi e Giada che è una “stronza” propose di bere ancora qualcosa a casa nostra, Andrea accettò subito ed io non potetti fare che buon viso a cattivo gioco.
Nel salotto di casa una volta arrivati, Giada si tolse le scarpe le raccolse con una mano e in punta di piedi andò di là mentre io offrivo qualcosa ad Andrea e mettevo un po di musica in sottofondo, mentre eravamo sul divano a parlare, Giada fece ritorno con una bella vestaglia di seta un po scesa sulle spalle e i capelli raccolti sulla testa, era bellissima e se ne accorse anche Andrea che non faceva altro che guardarla, lei si sedette tra di noi, accucciandosi un po più dalla mia parte appoggiando la sua testa sul mio petto, io l’abbracciai continuando il mio discorso con Andrea, in una pausa notai che Giada mi guardava, la guardai anche io direttamente negli occhi e la baciai delicatamente sulle labbra, ma la “stronza” con un piede sfiorò la caviglia di Andrea, un gesto che era un invito, Andrea si spostò verso di noi e accarezzo le gambe di Giada, lei si voltò e sempre rimanendo sul mio petto la attirò a se per baciarla sulle labbra, le loro bocche si unirono, vidi in quel gesto le centinaia di baci che mi ero scambiato con Giada, ero geloso ma eccitato, Andrea si tuffò sul collo scoperto di Giada e comincio a baciarla sempre più voluttuosamente, intanto le mie mani erano scese verso il basso ad aprire la vestaglia e stringerle i seni, Andrea comincio a scendere dal collo, allo spazio tra i seni, si fermò si alzò e mentre si spogliava, lanciando via il gilet e rivelando il seno piccolo ma con due capezzoli rossi e turgidi come le ciliege di Maggio, osservava il corpo di Giada come si guarda e si studia un opera d’arte da museo, con la mia mano presi Andrea dietro al collo e la guidai ancora sul corpo di Giada, l’atmosfera era molto calda, potevo vedere la schiena di Andrea leggermente sudata che si muoveva su la mia donna, Giada inclinò la testa verso di me la baciai in bocca, sentivo il suo sapore misto a qualcosa di nuovo, si rilassò, aprì le gambe e guidò la testa di Andrea verso ilo suo piacere, lei la baciò prima sull’inguine glabro poi scese e cominciò a tormentarle le grandi labbra, Giada cominciò a godere inarcando la schiena si offriva sempre di più ai miei baci, le mie mani erano intrecciate a quelle di Andrea a tormentarle i capezzoli, mentre la sua bocca cominciò a succhiarle la clitoride. Giada tremava di piacere, stringeva le sue cosce morbide ma tornite sulla testa di Andrea, faceva caldo, i nostri corpi spargevano nell’aria profumo e feromoni, c’era odore di sesso, c’era odore di femmina, provavo una sensazione di euforia vedendo la mia donna godere con un'altra persona, ero molto eccitato, sapevo che Giada mi avrebbe appagato, tutti i miei pensieri furono interrotti dai gemiti di Giada che esplose in un orgasmo intenso e bagnato nella bocca di Andrea, la strinsi più forte le si abbandonò tra le mie braccia soddisfatta da quel piacere intenso, Andrea si staccò dalla sua fica e mi baciò in bocca, sentii il sapore di Giada ma ancora più intenso, il sapore della bocca di Andrea, era tutto dolce , salato, denso e persistente, forse chissà sarà questo il sapore del piacere pensai mentre succhiavo la lingua di Andrea.
A questo punto Andrea si stese sul pavimento e aprì le gambe, la sua fica era rasata e molto pronunciata, cominciò a toccarsi e invitò Giada su di lei, Giada un po impacciata cominciò a baciarle il corpo, la pancia, Andrea inarcò la schiena offrendogli la fica fradicia, Giada cominciò ad assaporare quella fica carnosa con naturalezza senza impaccio mentre con le mani le accarezzava dietro le orecchie, potevo vedere quella scena ad alto impatto erotico dal divano, potevo vedere il culo di Giada esposto e proteso verso di me, ero durissimo, mi avvicinai alle due donne, presi Giada per i fianchi, le baciai la schiena dove sapevo che le piaceva di più, scesi con la bocca verso il baso assaporai la sua pelle tra le natiche ,assaporai la sua fica, era di nuovo bagnata, il linguaggio del suo corpo mi pregava di prenderla, le strinsi la vita ed entrai dentro di lei, la scopai dolcemente, mi presi tutto il tempo dentro di lei, il mio movimento era assecondato dalle sue pelvi, mentre era impegnata a baciare Andrea tra le gambe, era strano , era bello, era eccitante, godevamo in tre ognuno attento al piacere dell’altro solo che Giada dava piacere a due persone, quando Andrea scoppiò nella bocca di Giada non potei più trattenermi e venni dentro di lei che ebbe ancora un orgasmo, si girò sulla schiena, la baciai per primo volevo sentire anche il sapore di Andrea, poi le due donne si scambiarono un bacio profondo ognuna con il sapore dell’altra sulle labbra, eravamo stesi tutti e tre sul tappeto, con il fiatone e i corpi sudati ed appagati, Giada posò la sua testa sul mio petto e strinse la mano di Andrea, cademmo così in un sonno ristoratore.
Incontrammo Andrea altre volte, andammo in vacanza insieme, passammo altre notti infuocate, non ho mai scopato Andrea, forse non l’avrei nemmeno voluto fare, stavo bene con loro due.
L’inverno successivo Andrea partì per Boston per lavoro, la sentimmo qualche volta, ma quella lontananza aveva spento la passione, chissà se un giorno la rincontrassimo nel solito locale potremmo andare a casa insieme.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.