il più bel regalo di compleanno

La sorpresa era stata grande: ero stato iniziato a un mondo nuovo, a un piacere più ricercato.
La mia mente e il mio corpo le appartenevano.
Avevamo iniziato a sentirci più spesso.
Ogni tanto le auguravo la buona giornata o la buona notte.
A volte non ci sentivamo per giorni, persi nella nostra quotidianità, ma era sempre Lui a mantenere coeso il nostro rapporto.
Il giorno del mio compleanno, mi fu recapitata una scatola con tre rose nere e un biglietto:
Con una frase di Oscar Wilde: "La perversione è un mito inventato dalla brava gente per spiegare ciò che gli altri hanno di estremamente attraente". «Stasera, al solito posto e alla solita ora». Firmato A.
Era il più bel regalo che potessi sperare.
A questo punto non sapevo cosa aspettarmi, ma ero certo che fossero imprevedibili, quell'imprevedibilità che fa eccitare.
Indossai il mio completo grigio e la camicia nera, chiamai un taxi e mi feci accompagnare a casa di Alice.
La casa profumava di incenso e, se non ricordo male, la musica era la colonna sonora del film "A Star Is Born", la canzone "Shallow".
Lui mi accolse con calore e mi fece gli auguri.
Lei c’era, potevo sentire la fragranza che le avevo regalato: ancora incenso, legno e fiori del deserto.
Sul tavolino c'era una bottiglia di champagne Salon e tre calici: "Bisogna brindare al tuo compleanno", disse lui.
Lei entrò riempiendo tutta la stanza, come al solito, scalza e in vestaglia di seta nera.
Con un movimento sensuale appoggiò le labbra sulla mia guancia, in modo che i suoi capelli sbattessero sul mio viso, e mi sussurrò all’orecchio: «Auguri».
Il tappo partì e il vino riempì i calici: era buonissimo, il suo perlage era finissimo e puliva il palato, i sentori di albicocca e frutta matura solleticavano direttamente il cervello.
La canzone ora era La vie en rose, cantata da Lady Gaga.
Fui invitato a seguirli. Avevo capito che avrei dovuto dividere con lei quella notte.
Nella camera da letto c'era buio, eccetto che per un cono di luce al centro e per il letto.
Lei si mise al centro del cono di luce, lui le bendò gli occhi e mi invitò a unirmi a loro.
Le prese i polsi, le alzò le braccia, le aprii la vestaglia, accarezzai il suo corpo perfetto, le baciai il collo, le accarezzai le orecchie, i seni.
La facemmo stendere dolcemente sul letto, spogliata, confusa e indifesa. Le labbra le sfioravano, le mani si intrecciavano.
Un soffio nell'orecchio la fece sussultare, un brivido le corse lungo la bocca, una mano le strinse dolcemente il seno, si tranquillizzò, un pizzico leggero al capezzolo la fece sussultare di nuovo, chiuse istintivamente le gambe.
Due mani le afferrarono le caviglie e le stenderono le gambe. Qualcuno si infilò con la bocca e con la lingua tra le sue gambe.
Prima si apre per accoglierlo, poi gli serra le gambe sulla testa per vendetta.
Mentre l’altro si avvicina alla sua bocca... Prima un bacio, la lingua esplora l’interno delle sue labbra, la assaggia, è pronta per lui. Apre le labbra, poi lo accoglie centimetro dopo centimetro fino in fondo.
Ora è consapevole che con quei semplici gesti ha preso il controllo sui maschi: finge di farsi dominare, ma è lei che in realtà domina e decide come prendere e dare piacere.
Manipolata e manipolatrice.
L’amplesso è un tutt'uno: tre entità che si fondono in una sola, tutte necessarie allo scopo, il suo piacere, che sarà più lungo e più intenso.
Il corpo reagisce all'orgasmo muovendosi e plasmandosi alle carezze e ai baci sulla sua pelle. È brava, è capace di provare piacere da ogni angolo della sua pelle e sa dare piacere con ogni centimetro di sé.
La voglia di prenderla sale, lei lo sa. Tira su quello che ha tra le gambe, si apre, lo tira a sé, gli stringe le cosce sulla schiena. È dentro, non può più fuggire, non lo vuole. La sente gemere, la sente calda, la sente umida, sente come lei stringe e rilascia le pelvi.
Le mani di lei si aggrappano all'altro, ha bisogno di due uomini, vuole saggiarli entrambi, non importa se sono di dimensioni diverse.
Non importa l'odore diverso.
Ancora una sorpresa: mentre uno la prende, l'altro le lega i polsi al letto. Ora ha perso il controllo ed è in balia di due uomini eccitati; non è più la regina, diventa piccola e indifesa, non può più graffiare.
I due si alternano sul suo corpo e il suo piacere diventa incontrollabile, gli orgasmi si susseguono.
La slegano... la girano, il primo la punta. Lei si irrigidisce, ma è una reazione dovuta alla sorpresa. Il primo insiste, lei inarca la schiena, si apre per accoglierlo. Il suo movimento esperto fa sì che entri senza resistenza, senza dolore.
Solo un intenso piacere nel sentirsi profanata ancora più intimamente.
L'altro, davanti a lei, le prende la testa tra le mani, le dita tra i capelli. Lei apre la bocca, desidera anche quel piacere dentro di sé.
È soddisfatta e piena di maschio, ma non basta.
Si toglie la benda, vuole vederlo, quel piacere, vuole vederlo su di lei, su quel corpo lucido di sudore. Gli stringe i sessi con le mani curate, li accarezza ritmicamente. Al momento giusto, va indietro e accoglie sui suoi seni, sul collo, sulla pancia piatta tutto il loro piacere. È sfinita, sono sfiniti. Li accoglie sul suo seno. Stasera nessuno deve rimanere solo.
I’ll Never Love Again cantava Lady Gaga.