Lui & Lei
viaggio di lavoro
di Nylonlovers68
02.01.2025 |
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"Sentivo la pelle delle scarpe sulle mie natiche e le unghie laccate affondare nella pelle, mentre le baciavo il collo, all’attaccatura dei capelli, e le..."
Ci demmo appuntamento in un nuovo albergo di Milano e lei arrivò puntuale, bellissima come sempre, con i capelli sciolti e un grosso paio di lenti scure griffate.Indossava un cappotto lungo che lasciava intravedere il polpaccio e dei décolleté neri con il tacco altissimo.
Appena in camera, con un solo gesto, sciolse la cinta e aprì il cappotto, rivelando sotto un corpo di donna nudo, coperto solo da un reggiseno senza coppe, da cui spuntavano due capezzoli resi di marmo dal freddo di quel giorno. Le mutandine non erano altro che un filo di perle che andava da davanti a dietro, intrufolandosi tra le labbra del pube completamente rasato.
Le sue mani, curate e robuste, mi guidarono con decisione verso i capezzoli, e io, automaticamente, chiusi le labbra su quelle ciliegie mature, stuzzicandole con la lingua e piccoli morsetti che mandavano scossettine elettriche direttamente al centro del piacere, qualche decina di centimetri più in basso.
La mia mano raggiunse il ventre e poi la vagina, constatando già un abbondante allagamento. Spinsi il suo sedere sul tavolo, che era posizionato in un angolo della camera, e scesi con la bocca tra le sue cosce velate. Mi occupai prima del morbido interno coscia, arrivando con molta calma a schiudere le labbra con la punta della lingua e a baciare tutta la sua vagina bagnata. Lei gemeva inarcando la schiena, rendendomi difficile stringere i suoi seni, ma godeva e si bagnava sempre di più fino a raggiungere un primo orgasmo.
Mentre stringeva le cosce per controllare i fremiti, l’ho baciata per farle sentire il suo sapore, mentre con delicatezza la penetravo. Sentivo la pelle delle scarpe sulle mie natiche e le unghie laccate affondare nella pelle, mentre le baciavo il collo, all’attaccatura dei capelli, e le facevo sentire la durezza della mia eccitazione.
Dopo un altro orgasmo squassante, scese dal tavolo, si appoggiò a questo mostrandomi il sedere, la schiena e la figa allagata: non c’era altro che l’imbarazzo della scelta. Le presi con le mani i fianchi, lei si sporse indietro per offrirsi meglio ed entrai ancora nella sua figa calda. Ma lo scopo era un altro: volevo avere il suo culo stretto. Dopo qualche movimento, glielo puntai. Sentii prima una certa resistenza, ma con un movimento dolce ma deciso entrai. All'inizio era duro e stretto, potevo avvertire una smorfia di dolore che però, dopo qualche secondo, si trasformò in un gemito di piacere. Sentivo che le piaceva farsi prendere così, anche se non era abituata. Ormai l’eccitazione era al massimo e i nostri profumi si mischiavano nell’aria di quella stanza d’albergo. Non resistevo più, così uscii e le spruzzai tutto il mio piacere sulle natiche e sulla schiena.
Lei si girò, ci baciammo, andammo in bagno per una doccia veloce e uscimmo a cena.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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