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Scambio di Coppia

Porci a domicilio - Una domenica mattina a sorpresa


di Membro VIP di Annunci69.it single80fe
12.05.2020    |    26.556    |    10 9.9
"Si sta massaggiando la clitoride con il cazzo di mio marito..."
Oggi gli ho preparato una sorpresa, a mio marito Simone: domenica mattina, in prossimità del compleanno. Ma non è ancora arrivato, mi sa che non se lo aspetta.

Guarda come dorme, gli vado a preparare un caffè, glielo porto. Forse fa finta di dormire.

Allungo la mano, inizio a sfiorargli le cosce, lo so che ama essere toccato.

Forse finge di dormire, ancora, ma avrò modo di punirlo, per questo.

Inizio a sfiorargli le palle, piano, è molto sensibile. Lo accarezzo appena, lo sfioro alla base del pene, lo sento già grosso sotto alle lenzuola.

“Amore, ma che risveglio” fa lui. In tutta risposta gli allungo la tazzina da caffè. “Bevi, amore, che vengo a berti io”. La mia voce glielo fa drizzare ancora, sempre di più, nella mia mano che amorevole lo massaggia lungo tutta l’asta.
“Oddio che belle le domeniche” e si rilassa steso lungo il letto. Non sa cosa lo aspetta.

Vado con la bocca sul suo petto, lo bacio, lo guardo: “Quanto mi vuoi?” gli dico stringendogli forte il cazzo, ormai completamente eretto. “Come sempre, da morire” mugola mentre inizio a far scivolare abbondante saliva sull’uccello. E poi ancora, e ancora, come volessi lavarlo, mentre continuo a segarlo lentissima.

“Oddio amore, che stai facendo? Quanta saliva” Spingo la pelle del prepuzio in basso, facendogli risaltare la cappella di fianco al viso: “Perché sono la tua puttanta, amore”.

Nel dirlo mi alzo in piedi, sul letto. Gli metto le dita dei piedi sulla cappella schiacciata alla pancia, mentre mi abbasso a metà gamba le mutandine. Sono eccitata. Parecchio. Soprattutto per la sorpresa.

Inizio a sfregare piano ma intensamente il piede sul cazzo, sempre più duro. Mio marito geme, allunga le mani per prendermi l’altro piede, inizia a leccarmelo mentre mi sdraio di fianco a lui. Sa quanto mi piace. Infila la lingua tra l’alluce e la pianta, mi succhia le dita una ad una prima di prendermi in bocca mentre la mia mano torna al suo uccello, e l’altra mi allarga le labbra, a mostrarti i miei umori. Mi godo la sua bocca, gli spingo dentro il piede: “Vedi come ci si sente quando mi infili il cazzo in gola?”. Lui distoglie lo sguardo, mi afferra il piede: “Intendo eccitati come maiali?” E mentre lo dice il cazzo si contrae.

“Alza le braccia” esegue. Lo lego al letto, polsi stretti. Ha le gambe aperte, il cazzo svetta. Lo guardo e ci sputo sopra. Lo sego veloce, ora, è fradicio, lo guardo: “Lo so che vuoi sborrare” E mi fermo, stringendoglielo forte.

“Sei pronto?”
E’ quasi preoccupato.
“A cosa?”.

Non fa in tempo a finire l’interrogativa che suonano alla porta.
Barbara e Andrea, la coppia di perfetti e perversi 25enni che ho contattato su Annunci, proprio per il compleanno di mio marito.

Non dico niente, li faccio entrare nella stanza da letto. Mi sdraio di fianco a lui, lo sego così lentamente che non potrebbe venire, ormai lo conosco così bene, l’orgasmo del maritino.

Ora strabuzza gli occhi: sono bellissimi, vestiti da sera: lei abito corto, nero, tacco chilometrico. Lui camicia bianca d’ordinanza, pantalone elegante, non mi fa impazzire, finché non si spoglia: fisico scolpito, grande uccello ancora barzotto. E’ domenica mattina, sono appena le 8: questi non sono ancora rientrati a casa.

Mi fermo: “Contento del regalo?” E lo bacio profondamente con la lingua, tenendogli sempre il cazzo stretto nella mano. “Finisce che mi fai sborrare, così” mi sussurra all’orecchio, avido della ragazza. “Sei proprio un porco, ma come preferisci… ti lascio”.

Arrivo ai piedi del letto, mi siedo comoda, sfiorandomi tra le cosce nude, guardandoli. Si sono spogliati lentamente, toccandosi, baciandosi, a beneficio del nostro sguardo. Si erano detti puri esibizionisti, “Guardare ma non toccare” avevano detto. Per ora tocco solo me.

Avrò più anni di loro, ma come come eccitare un uomo (a volte pure una donna). Lo guardo e mi lecco le dita bagnate dei miei umori, mentre mio marito ci ammira, sento il suo sguardo sulla mia nuca. Lei se ne accorge, mentre inizia a toccare il suo uomo. Ha un cazzo grande, grosso, gonfio ora, bello. Ho l’acquolina sia in bocca che in figa. Accelero la mano, gemo quasi senza controllarmi, chissene freda.

“Rallenta” mi dice la ragazza. “Vuoi già godere?” E senza darmi il tempo di respirare viene a baciarmi, mi limona letteralmente, sfiorandomi la figa con le dita, senza esitare. Mi sente così fradicia che infila due dita, chiudo gli occhi per godermi il suo contatto e quando li riapro ho quella cappella enorme davanti alla bocca, è inevitabile toccarla mentre bacio lei. La guardo, alzo la mano, le chiedo il permesso con lo sguardo. Mi sorride e mentre mi guarda dà una grande leccata al cazzo del suo uomo, dalle palle alla cappella, facendosi guardare da me e da lui.

Lo prendo in mano, quasi non ci sta. E’ davvero enorme, mi ci accarezzo il viso e mi giro a guardare il marito: ha il cazzo che esplode, trema, abbandonato a sé stesso, e lo sguardo è un misto di tremenda eccitazione e voglia di avermi, di averci.

Lo prendo in bocca, lentissima, mentre Barbara continua a masturbarmi la figa fradicia. Lo succhio aiutandomi con la mano, è buono, e io brava. Lo sente sul frenulo, sul glande, sull’asta, sui coglioni e con la lingua nel buco del culo quanto può fare una quarantenne al suo cazzo così giovane. Mi faccio leccare indice e medio da Barbara, ora, a beneficio di entrambi i maschi arrapati, uno libero l’altro legato. E poi infilo al ragazzino un dito nel culo mentre lo prendo fino in gola. No, non riesco a prenderlo tutto, ma la mia gola gli masturba la cappella, la mano la base dell’asta e le labbra tutto il resto di quel ben di dio. Sono talmente persa che non mi accorgo di non avere più le dita di lei addosso. Lui è perso, come me, faccio una piccola pausa stritolandoglielo: “Allora, che ne dici della quarantenne?”
“Che ha voglia di cazzo” risponde. Ha ragione.

Ma dove cazzo è Barbara? Mi risponde un gemito profondo di mio marito. E’ a cavalcioni su di lui, gli dà la schiena. Io e Andrea ammiriamo la purezza del suo corpo, quel seno bello, teso, disegnato, i capezzoli ambrati e duri.

Si sta massaggiando la clitoride con il cazzo di mio marito.

Potrei essere gelosa di una 25enne perfetta, ma ho in gola un 25enne perfetto. Glielo sbavo completamente, e poi lui inizia. Mi prende mi gira, mi mette a pecora sul letto, tra i piedi di mio marito, a gambe spalancate per farsi accogliere da quella fighetta dolce. Infatti non resisto, faccio per scappare verso di lei, verso il cazzo del mio uomo, e mentre mi sto avvicinando Andrea mi prende per i fianchi, mi sculaccia forte e, infilato il preservativo inizia a fottermi la figa.

Ci siamo, quel momento in cui divento la troia perfetta. Grido e gemo, dò del porco a mio marito mentre con una infinita leccata prendo il suo cazzo e la figa di lei. Mi prende per i capelli, mi solleva: “Ti piace il cazzo del mio uomo?” “Da morire, troietta, ma se stringo la figa lo faccio sborrare”

In tutta risposta lascia andare il cazzo.

Non so da dove l’abbia tirato fuori, ma ha un preservativo in bocca. Guarda mio marito, da vera troia, io sento il cazzo di Andrea gonfiarsi ancora mentre mi apre in due la figa, con grande forza ora. E poi fa scivolare il goldone sul cazzo con la bocca, mentre mi bacia scopata dal suo amante. Non resisto e gli schizzo addosso, godo come una troia mentre lei prende mio marito dentro. Gridiamo tutti, ora. Ci diamo dei maiali, dei porci, ci fottiamo.

Andrea decide di farmi avere tutto, sembra rude, ma è attento, bravo. Mentre mi scopa la figa mi bagna il buco del culo con un dito, so già dove vuole andare a parare. Barbara è fradicia: “Non mi avevi detto che tuo marito scopava… cazzo…. sì… così bene”

“E’ un gran chiavatore, aspetta di averlo libero… ma non oggi”

“Ah no? Non lo liberiamo?”
“La prossima volta”

“Allora lui si merita un premio, e tu una punizione: più o meno la stessa cosa”.

E si gira, la troietta. Si bagna il buco del culo, io sento nel mio la cappella appoggiata. Spingono entrambi, lei a farsi inculare da mio marito davanti al mio viso, lui a scoparmi a pecora come se fossi sul cofano di un’auto.

Che magnifica domenica, penso mentre le mordo il culo. Lei finge di incazzarsi, ma aumenta solo il ritmo sul cazzo del mio uomo, lo vedo così gonfio mentre la incula, lo lecco li lecco, Andrea mi masturba la figa con la mano, e Barbara si alza per mostrarla a mio marito. Godiamo, insieme, io e lei, prese da una foga incredibile.

Lo so, lo sento, è troppo presto, ma voglio scopare mio marito per tutto il giorno, dopo questi due. Mi divincolo, prendo Andrea per il cazzo, gli tolgo il preservativo.
“Barbara, facciamoli sborrare”. Lei mi segue, nell’idea, fradicia e appagata. “Ma lo sai che mi fa pulsare il culo, tuo marito?” Dice come se lui non fosse lì, togliendo il preservativo anche a lui.

“Ora, ragazzina, facciamo un gioco. Io faccio godere Andrea, tu mio marito. Guardiamoci” E intanto stiamo iniziando a segarli e a succhiarli e a leccarli. “E capiamo quando stanno per godere. Allora, rallentiamo”. “Siii, mi piace questo gioco” fa Barbara, con uno sguardo quasi da ragazzina.

Ho la figa in fiamme, il culo che pulsa e sto giocando con il ritmo di un porco 25enne, eccitato dal vedere la sua donna fare lo stesso con Simone. Lo sento che i due sfiorano diverse volte l’orgasmo, ma la ragazza è brava, mi guarda, mi segue, mi bacia. Facciamo toccare i due cazzi, ce li scambiamo, ma ormai non reggono più.

Il primo a venire è Simone, grida come un maiale mentre Barbara lo lecca, prima e lo succhia mentre esplode. Ma vederla coperta di sborra deve fare un certo effetto anche a lui. Si prende in mano il cazzo, questo mi dispiace un po’, ma dura poco: gli schizzi mi centrano in pieno mentre rivolgo il culo a mio marito. Mi faccio leccare da lui, gli colo in bocca l’ennesimo orgasmo zittito dall’onda di sperma che mi inonda la bocca. Ne ingoio un po’, mentre tremo e godo, e poi cerco la bocca di Barbara, ci baciamo e le regalo lo sperma del suo uomo.

Sappiamo tutti e quattro che il gioco sta finendo. Andrea si riveste, mentre Barbara lecca i miei umori dal volto di Simone, in estasi, e gli dà un bacio di saluto su una cappella che non vedo l’ora torni di marmo.

“Alla prossima” chissà se li rivedremo. Intanto, la domenica mattina esplode di luce, e io slego le mani vogliose di Simone, per il mio piacere.
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