Lui & Lei
15 anni che la aspetto
di single80fe
27.04.2020 |
9.269 |
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"Avvolge la cappella con le dita libere e i piedi legati, sono tentato dal lasciarmi andare..."
Ho ancora il cazzo fradicio di saliva e umori, la traporto a letto, lei sorride dell'orgasmo che si è appena bevuta.Il suo corpo che desidero da 15 anni, la sua mente eccitata.
Si lascia bendare, portare a letto, inizio a cingerle polsi e caviglie al cuoio dei costrittori, le corde legate al letto.
È bellissima. Magra, nervosa, seni piccoli e capezzoli di marmo, appuntiti.
Glielo strizzo forte tra indice e pollice, insieme. Grida.
- Che cazzo fai? - Si dimena un po', legata.
- Ti restituisco il favore.
Geme, mordendosi il labbro.
- Lo sapevo che non dovevo torturarti così tanto - dice lasciandosi andare.
Inizio, lento. Faccio scivolare solo i polpastrelli e il dorso della mano sul collo, lei gira la testa per cercare le mie dita da leccare.
- Non ancora
- Ma voglio leccarti
Bastano le sue parole, il cazzo che ha sborrato da poco nella sua bocca torna a farsi avvertire, pulsa ancora e di nuovo in una erezione che nasce.
La sfioro ora, con le mani aperte, calde, su quella pelle che brucia di voglie e umori, scivolo sui seni, ignorando i capezzoli, la accarezzo appena sulla pancia sul monte di venere, scivolo senza sfiorarla ancora.
- Mi vuoi far morire, vero? - è tesa, non sa cosa aspettarsi. Sdraiata a braccia e gambe spalancate, con le figa gonfia.
Lecco lentissimo il collo, mettendomi sopra di lei. Me lo sussurra: - lo sento che hai di nuovo il cazzo duro - e con le dita della mano legata cerca e trova i miei coglioni, e risale sull'asta che torna imperiosamente dura.
- Stronza, solo tu mi fai eccitare così - e le mordicchio il lobo dell'orecchio, mentre le tolgo il cazzo dalla mano - non pensare che basti così poco, dopo la tua tortura
Le sto sfiorando le braccia, appena sopra la pelle d'ora che ormai le cosparge il corpo, arrivo fino alle mani e le lecco, succhio le dita, sfioro il suo corpo con il mio che ora la sovrasta.
- Scopami, cazzo, scopami - è un misto tra un grido e una implorazione.
- Ti sei arrapata a negarmi orgasmi, eh, troietta? - ma le sto sorridendo, mentre le dita scivolano sull'interno delle sue cosce aperte.
- Sì, stronzo, mi eccita il tuo cazzo, non ti avevo mai pensato così per me
Alle sue parole non resisto e le sfioro appena la figa fradicia con il dorso della mano.
- STRONZO DAMMI IL CAZZO -
- Devo metterti la ballgag? - sembro arrabbiato, gioco delle parti
- No, amore, no, lo so che la mia voce ti arrapa come un maiale, non ti priverei mai di tanto piacere - e si lecca le labbra, pur non potendomi guardare.
Il cazzo è tornato durissimo, e mentre ho le mani impegnate in un massaggio che continua a farle crescere umori e gemiti, le apro la bocca con la cappella.
Non fa una piega, semplicemente stringe le labbra quel tanto che basta per farmi sentire la sua bocca come una figa.
La penetro, scivolo, finché tutto il cazzo non raggiunge la sua gola la riempie e la mano appoggiata sulla figa la sente pulsare incredibilmente.
Ai primi conati sfilo il cazzo e il suo sputo e la sua saliva segue abbondante e fila verso il mio corpo. Tossisce: - Quanto tempo ho perso, SCOPAMI.
Mi alzo in piedi, il cazzo scoppia di voglia, ancora fradicio.
Il massaggio prosegue sulle gambe, fino ai piedi.
- Sei un maledetto stronzo - si dimena sempre più. Sento l'odore pungente della sua voglia, devo trattenermi dal mangiarle figa e buco del culo.
È così bella, così tesa.
Le lecco i piedi, con calma e dovizia, li bagno, prima di avvolgerli, legati, al cazzo duro e a farmelo masturbare. Lei esegue, lenta come sa mi piace, ha capito, mi conosce anche se è la prima volta che giochiamo insieme.
- Lo sai che potrei farti sborrare ancora così? - ride, ora, anche se legata ha ripreso in mano (sui piedi) un pezzo di potere, sono ad un passo dall'abbandonarmi, è così brava, unghie smaltate e piedi curati, cavigliera in evidenza, ha fatto i compiti.
Avvolge la cappella con le dita libere e i piedi legati, sono tentato dal lasciarmi andare. Il cazzo è ancora fradicio della sua saliva, i piedi scorrono facilmente, le dita sul buchetto della cappella mi portano ancora una volta molto vicino a
ma riesco a resistere: - Vuoi farmi godere ancora eh?
- Sì, ti sento ansimare, porco. Ma qui la figa gronda di umori e voglia. Vuoi dedicarti a me? Ti prego.
Alle sue preghiere non resisto. Sente l'armadio aprirsi.
- Che stai facendo?
- Prendo i giocattoli.
Per la prima di molte sessioni, solo il magic wand. Lei non lo sa ancora, lo attacco alla presa di corrente: - Mi fai paura - dice, ma trema di voglia.
Lo accendo, vibra, e lo appoggio alla clitoride. - Ahhhh, che è quello? Smetti - ma accelero giusto un poco le vibrazioni, e le geme sempre più forte.
- Maledetto - trema quasi mentre accelero ancora
- Dai così mi fai godere subito...
Accelero e spingo sulla clitoride gonfia, le rotazioni della testa del giocattolo spargono umori sul letto mentre le prendo un piede e mi faccio masturbare accompagnandola.
Continuo a sfiorarla col magic wand, alternano ritmi e pressioni.
- Ah continua ti prego dai che sono vicina - ormai è a metà tra grida e implorazioni.
Le tolgo il magic all'improvviso inizio a fotterle la bocca.
Non fa nessuna resistenza, legata, succhia muovendo il collo, prendendo il cazzo fino in gola inonandolo di conati e saliva. Le tolgo la benda mentre lo fa, ha gli occhi misti lacrima e orgasmo negato.
- Slegami - dice col cazzo in bocca.
- No.
E ricomincio con il magic a farla sussultare, col cazzo sempre piantato tra le labbra e la gola, tra la cappella sulla lingua e la bocca scopata con violenza.
E' sudata, freme, le corde fanno fatica a tenere mentre l'orgasmo sta per esplodere e stacco ancora una volta il giocattolo.
- SEI UNO STRONZO - grida stravolta ad un passo dal godere, dall'esplodere per me, per la prima volta da 15 anni che lo desidero.
- Vuoi godere, vero? - Le dico guardandola e facendo vibrare il magic tanto vicino alla figa da farle sentire solo lo spostamento d'aria.
- Cazzo maiale, porco, ti odioooooo si fammi godereee
Le appoggio il magic alla clitoride, spingo, si muove velocissimo e mentre il suo piacere sta per esplodere le infilo il cazzo dentro, profondamente, col magic wand che continua a vibrare impazzito, lo sento attraverso la sua figa fradicia e bollente col cazzo che trema dentro di lei.
L'istante si dilata fino all'infinito.
Lei inizia a gridare, sento le contrazioni della figa fortissime attorno a me, fermo dentro, durissimo e pulsante: le vibrazioni intense che continuano a strapparle orgasmi ripetuti e gridati a beneficio dei vicini, legata ma non immobile, fermata dalle corde e il mio cazzo dentro che non resiste alla realizzazione della fantasia più
intensa, più pura, mentre gode ed esplode, e scoppia, le inondo la figa di sborra densa mentre grida e trema e geme e mi insulta e gode come non abbiamo mai goduto perché sento il cazzo svuotarsi completamente, i coglioni riempirla, i suoi orgasmi sfinirmi.
Ho perso il senso del tempo, mentre gli orgasmi ci avvolgevano insieme per la prima volta.
Le slego le mani, i piedi, siamo esausti.
Le lecco la figa e raccolgo umori misti e sperma.
La avvolgo, le faccio scivolare noi nella bocca, la bacio.
È solo la prima volta. Continuerà.
Non so dopo quanto parli:
- Però questa non era un storia. Mi hai promesso un racconto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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